Sullivan Brady in carne ed ossa disse. Langolo della sua bocca sincurvò in alto. Che cosa ti porta qui?
Non la vedeva da anni. Dopo essersi diplomata alle superiori si era trasferita dalla loro città natale. Lisanna disse più educatamente che poteva. Era ancora attratto da lei, e deluso dal fatto che non fosse una ragazza con cui divertirsi. Faceva parte della sua famiglia allargata, e teneva a lei. Sullivan non aveva mai avuto unavventura con una donna per la quale provava qualche tipo di sentimento. Le rendeva sempre proibite.
Non chiamarmi così lo rimproverò lei. Non sono più una bambina.
Sullivan fece convergere le sopracciglia. Allora come ti chiamo? ribatté; era molto diversa dalla ragazza che si ricordava. Nel corso degli anni era diventata una donna sexy che voleva baciare con passione, e farle anche molto di più.
Lana rispose lei con fare quasi sensuale. Non so che farmene di chi ero.
In che senso? Gli piaceva chi era prima. E se adesso non gli fosse piaciuta la donna che era diventata? Di sicuro gli piaceva guardarla, ma era completamente diverso e anche sbagliato, in qualche modo. Che diavolo stai dicendo?
Non capiresti disse. E non sono incline a spiegare.
Beh, accidentiche cosa aveva dovuto affrontare negli ultimi anni? Non poteva avere più di ventun anni. In due anni si sarebbe laureata, e poi? Andava alluniversità? Perché lavorava come barista?
I miei genitori non ti avevano offerto di pagarti la retta universitaria? domandò, la confusione era palese nelle sue parole.
La ragazza scoppiò a ridere e poi disse con fare sprezzante, ci sono molte altre spese oltre alla retta alluniversità, ragazzo ricco.
Sullivan venne colto alla sprovvista alle parole di lei. Da quando era così schietta? Non era sempre stata timida ed esitante nel parlare? Ti avrebbero dato altri soldi se avessi chiesto.
Rispose tenendo la testa alta. Mi piace la mia istruzione ben pagata, ma non sono unaccattona. Ho intenzione di ripagare ogni centesimo, e preferirei non indebitarmi ulteriormente.
Sullivan si sentì come se il proprio mondo fosse stato capovolto sotto sopra. Questa non era la ragazza che conosceva. Forse era quello il punto. Voleva un cambiamento e si era esposta per farlo. Aveva addirittura cambiato il proprio nome. Lo testò sulle proprie labbra quando lo disse a voce alta, Lana.
Inarcò un sopracciglio. Si?
A che ora stacchi?
In realtà, adesso rispose. Perché?
Era una cattiva idea, ma non aveva potuto fare a meno di pronunciare quelle parole. Vieni a casa con me. Sullivan desiderò immediatamente di rimangiarsi ciò che aveva detto, ma allo stesso tempo sperava che lei dicesse di sì.
La vide sussultare come se le avesse dato uno schiaffo. Non sono una delle tue bagasce.
Accidenti, sapeva che era stata la cosa sbagliata da dire. Non voleva questo da lei. Diamine, chi stava prendendo in giro? Lo voleva eccome. Quando aveva adocchiato il suo fondoschiena aveva immaginato di toglierle quei jeans neri lentamente ed accarezzare la sua pelle con la lingua. Sullivan voleva assaggiare ogni centimetro di lei, e voleva che lei urlasse il suo nome. Come poteva provare emozioni così contrastanti in merito ad una donna? In alcuni modi questo incontro aveva sconvolto tutto, e non poteva essere sicuro di come sarebbe andata. Non gli piaceva neanche un po.
Sorrise. E non la sarai mai, cara Lana. Sullivan si appoggiò sul bancone. Vorrei andare in un luogo privato dove possiamo parlare. Mi piacerebbe conoscere la nuova te. Voleva disperatamente comprenderla e scoprire che diavolo stesse succedendo in lui. Si trattava di più di lussuria, molto di più di ciò che aveva vissuto, e lo spaventava a morte.
Lana si mordicchiò il labbro inferiore e lo fissò. Sullvian era un maschio focoso, e sì, notava quando una donna sexy omaggiava la propria bocca. Specialmente quando voleva posare le labbra su quelle di lei. Se non avesse trovato qualcosaltro su cui concentrarsi, il suo cazzo si sarebbe indurito dolorosamente.
No disse finalmente. Per quanto mi piacerebbe indulgere in questo tuo capriccio, devo studiare. Ho un esame importante domani mattina.
Non si era reso conto di quanto desiderasse che venisse a casa con lui fino a quando le aveva detto che non sarebbe successo. Il suo cuore affondò nel petto.
Forse unaltra volta disse.
Ne dubito rispose Lana. Devo andare. Il mio ragazzo è qui. Indicò la porta. Un ragazzo alto dai capelli biondo sabbia e le spalle squadrate si trovava allingresso. Ci vediamo, Sully.
Si allontanò con disinvoltura da lui. Il suo bel culo rimase in bella vista tutto il tempoaccidenti. Lana Kelly laveva eccitato sessualmente e non era in grado di aiutarlo in merito. Chiuse gli occhi e contò fino a dieci, poi venti, eppure la sua erezione non cedette. Cazzo. Cazzo. Cazzo. Doveva trovare un modo di superare questimprovvisa attrazione verso la donna che non poteva avere. Quando aprì gli occhi aveva di fronte laltra barista.
Cosa ti posso fare, tesoro?
Come ti chiami, bellezza? domandò lui. Era bionda, dai capelli mossi e sexy nel proprio modo.
Colleen, rispose. Inarcò le labbra con fare seducente. E tu come ti chiami?
Sullivan. Cera solamente una cura per ciò che lo affliggeva. Ho bisogno di tre slippery nipples disse, e poi alzò gli angoli della bocca in uno dei suoi sorrisi migliori. Quattro, se ti va di unirti a noi.
La barista preparò i tre shot e glieli porse. Offro io, gli disse. Vieni a cercarmi alla fine della serata.
Era un invito che lui avrebbe assolutamente accettato. Doveva fare qualcosa per dimenticare Lana, ed era disposto a rivolgersi allaltra barista. Non era sexy come Lana, nessuno sarebbe mai stato al livello di Lana, ma non aveva importanza. Il suo cuore non poteva reggere una notte con Lana Kelly. Era il tipo di donna che un uomo tiene con sé
CAPITOLO UNO
Un regolare bip emesso dai monitor riempiva la stanza. Il suono costante era sufficiente per far impazzire un uomo sano. Diavolo, gli eventi delle scorse giornate avevano quasi sortito quelleffetto su Sullivan Brady. La stanza bianca era accecante nella propria intensità, e la pelle pallida di Lana quasi brillava riflettendo sulla stessa. Sopra al suo letto era stata accesa una lampada, lasciando il resto della stanza in relativa oscurità. La ragazza giaceva incosciente, ed era così da due settimane. In un coma indotto che i dottori avevano assicurato fosse necessario.
Sullivan si avvicinò lentamente al letto. Non voleva disturbarla nonostante si rese conto che sarebbe stato impossibile. Era sedata in modo che dormisse, e nemmeno una mandria nella sua stanza lavrebbe svegliata. A volte sperava fosse stato così. Doveva vedere i suoi occhi aprirsi, e udire la sua voce impertinente tirare fuori vecchie storie.
Non aveva voluto allontanarsi da Lana, ma qualcun altro laveva fatto uscire dalla stanza. Sua madre aveva più diritto a stare accanto alla figlia, ma nessuno di loro comprendeva. Da quando Lana era stata ricoverata, lui era stato a malapena in grado di funzionare. Tutti pensavano che se ne fosse andato, ma si faceva semplicemente vedere meno quando cera qualcuno. Non poteva fare in modo che si rendessero conto di quanto terrore aveva riempito il suo cuore quando era venuto a sapere del suo incidente dauto. Se ci fosse stata anche una remota possibilità che leino, non voleva nemmeno pensarci. Lana stava bene. Si era assicurato che ricevesse le cure migliori. Se quella stronza psicopatica, Imogen Duncan, non avesse tentato di uccidere la sua stessa sorella, Jessica Sousa, non sarebbe accaduto niente di tutto ciò. Lana sarebbe stata al sicuro. Invece di essere colpita dal fuoco incrociato di una vendetta di anni prima.
Non aveva voluto allontanarsi da Lana, ma qualcun altro laveva fatto uscire dalla stanza. Sua madre aveva più diritto a stare accanto alla figlia, ma nessuno di loro comprendeva. Da quando Lana era stata ricoverata, lui era stato a malapena in grado di funzionare. Tutti pensavano che se ne fosse andato, ma si faceva semplicemente vedere meno quando cera qualcuno. Non poteva fare in modo che si rendessero conto di quanto terrore aveva riempito il suo cuore quando era venuto a sapere del suo incidente dauto. Se ci fosse stata anche una remota possibilità che leino, non voleva nemmeno pensarci. Lana stava bene. Si era assicurato che ricevesse le cure migliori. Se quella stronza psicopatica, Imogen Duncan, non avesse tentato di uccidere la sua stessa sorella, Jessica Sousa, non sarebbe accaduto niente di tutto ciò. Lana sarebbe stata al sicuro. Invece di essere colpita dal fuoco incrociato di una vendetta di anni prima.
Signor Sullivan disse uninfermiera. Pensavamo fosse andato a casa.
Scosse il capo senza guardarla. Dovevo vederla ancora prima di andarmene. In realtà aveva utilizzato lufficio che aveva acquisito quando avevano sparato a Daniella un paio di mesi prima. Aveva dormito lì quando era stato obbligato a riposare. Ci era stato anche prima quel giorno, per cercare di non pensare a Lana ed allo stato in cui versava. Qualcosa lo aveva fatto alzare e tornare alla sua stanza. Ora che si trovava lì, niente poteva allontanare il suo sguardo dallincosciente Lana che giaceva sul letto dospedale. Gli si formò un nodo in gola che non sembrava andarsene. Aveva sprecato così tanto tempo ad allontanarla. Perché era stato così stolto? Se avesse potuto tornare indietrono, pensarla in quel modo non avrebbe aiutato.
Niente avrebbe cambiato il cammino che si erano ritrovati ad intraprendere. Anche Lana laveva allontanato. Avevano preso entrambi quella decisione; forse era ora di scoprire quali fossero le ragioni. Doveva esserci un modo per mettere da parte le loro differenze e scoprire se avessero avuto un futuro insieme. Tale evento era stato il campanello dallarme che aveva fatto ragione un testardo come lui.
È un bene che lei sia qui gli disse linfermiera. Il dottore ha deciso che è ora di svegliarla. Qualche ora fa hanno interrotto lapporto di sostanze che la facevano restare incosciente. Potrebbe svegliarsi presto, e le farebbe bene vedere un viso famigliare.
Alzò il capo per guardarla. Perché nessuno ha detto niente prima? Sua madre dovrebbe essere qui Non lui. Avrebbe probabilmente avuto una ricaduta o qualcosa di simile nel vederlo. Non erano in buoni rapporti, non ancora. Aveva lassoluta intenzione di cambiare lo stato delle cose, ma lei avrebbe avuto bisogno di tempo per adattarsi.
La Signora Kelly avrebbe dovuto essere con sua figlia. Avrebbe dovuto chiamarla. Chiuse gli occhi e sospirò. Era tardi, e tutti già dormivano alla villa. Sarebbero venuti qui in mattinata, e sarebbe stato abbastanza presto per rendersi conto che Lana si sarebbe svegliata. Non avrebbero dovuto decidere questa cosa nel bel mezzo della dannata notte. Se non avesse corrisposto allospedale unimportante somma di denaro per il privilegio di andare e tornare come gli faceva comodo, anche lui non sarebbe stato lì.
Il dottore non voleva aggiungere ulteriore ansia spiegò linfermiera. Il suo cuore ha subito molto stress. La ferita era piccola, ma se non lavessero curata in tempo sarebbe morta. Il Dottor West vuole fare le cose in modo cauto.
Perché linfermiera doveva ripetere che Lana sarebbe potuta morire? Leventualità lo fissava negli occhi ogni volta in cui la guardava giacere nel letto dospedale. Tristemente, la realtà continuava a colpirlo al volto. Ogni giorno ne riceveva una dose che gli faceva rimpiangere le molteplici decisioni che aveva preso durante il proprio cammino.
Il dottore sarà qui quando si sveglierà?
Linfermiera si mordicchiò il labbro. Era meglio che Preston fosse stato qui quando Lana avrebbe aperto gli occhi. Era stata una sua idea, ed era il suo dottore. A Sullivan non piaceva il modo in cui linfermiera era rimasta in silenzio. Voleva scuoterla come se avesse aiutato a farla rispondere, ma evitò di farloa fatica.
Il fatto è che è difficile stabilire quando riuscirà ad allontanare le sostanze dal proprio corpo. La dobbiamo tenere docchio e chiamare immediatamente il dottore quando si sveglierà. Sarà qui il prima possibile quando la paziente avrà ripreso conoscenza.
A Sullivan non piaceva questa situazione; ciononostante aveva stranamente senso. Lo staff medico allEnvill East era il migliore. Doveva fidarsi di loro e del modo in cui svolgevano il proprio lavoro. Non poteva fare niente per aiutare Lana oltre che restare al suo fianco e pregare che riuscisse a farcela. Lo uccideva vederla restare inerte.
Dovrei restare? voleva, ed allo stesso tempo era terrorizzato dal farlo. Il dottore lo sta facendo per un motivo. Se resterò le farà male vedermi? Avrebbe preferito strapparsi il cuore piuttosto che ferirla.
Va bene se resta. Linfermiera gli sorrise. Come ho detto quando sono arrivata, è bene che almeno una persona sia qui quando si sveglierà. Una folla di persone potrebbe essere troppo, e durante le ore diurne di visita ha più ospiti.
Lana aveva molte persone che lamavano. Si meritavano di essere nella sua vita molto più di lui. Qualcuno migliore di lui sarebbe dovuto essere lì per lei, ma poiché lui era tutto ciò che lei aveva al momento, avrebbe fatto ciò che poteva.
Si può svegliare in ogni momento? domandò.
Mi aspetto che lo faccia presto rispose linfermiera. La lascio solo con lei. Prema il pulsante di chiamata se si sveglierà, arriverò subito.
Annuì ed avvicinò una sedia al letto. Non lavrebbe lasciata sola anche se una parte di lui voleva correre il più lontano possibile. Non voleva evitarla, solo le sensazioni che lei invocava dentro in lui. A volte le vecchie abitudini erano difficili da perdere. Per anni avevano avuto questo rapporto canzonatorio che rasentava la derisione. Non capiva come mai Lana sembrasse odiarlo, ma le concedeva alcune malignità perché a volte si sentiva di meritarsele. Inoltre non credeva che lei lo trovasse veramente così antipatico. Per la maggior parte del tempo si trattava di un gioco a cui non riuscivano a smettere di giocare. Sullivan la rispettava molto più di quanto rispettasse ogni donna al di fuori della propria famiglia. Avrebbe provato ad essere un uomo migliore per lei. Non era completamente certo che ne fosse in grado
Provò un forte dolore alla testa, ed il suo respiro. Oh Dio chi laveva colpita con così tanta forza al petto posandovi poi un peso importante sopra? Che cosera quel bip? Dove diavolo si trovava? Mosse la mano e palpò di fianco a sé, cercando di capire che cosa stesse succedendo. Un materiale morbido riempì il palmo della sua mano quando lo strinse. Il suo respiro si fece ancora più irregolare, ed il bip si fece più acuto, infiltrandosi con fare insistente nelle sue orecchie. Lo stridere del metallo e dei vetri infranti si unì al bip, generando un caos di suoni. Facevano eco attorno a lei, riportandola al momento in cui la sua auto era stata colpita, facendola sbandare ed arenandosi a lato della strada. Un forte dolore la pervase paralizzandola. Il panico la fece andare in crisi mentre cercò di riottenere il controllo di sé stessa e ciò che la circondava.
Sshh, disse un uomo.
La calmò in un modo che non riusciva a spiegare. Non si era resa conto che stava urlando fino a quando la sua stessa voce raggiunse le sue orecchie. Chi cera con lei? Aprì lentamente gli occhi e non trovò altro che unimmagine sfocata. Sbatté le palpebre diverse volte fino a quando riuscì a mettere a fuoco. Il bellissimo diavolo che non sembrava allontanarsi dai suoi pensieri nonostante tutte le volte in cui lei cercasse di esorcizzarlo, ed ora la fissava con preoccupazione. Non poteva essere un buon segno. Sully? La sua gola era secca, rendendo la sua voce roca.