La calmò in un modo che non riusciva a spiegare. Non si era resa conto che stava urlando fino a quando la sua stessa voce raggiunse le sue orecchie. Chi cera con lei? Aprì lentamente gli occhi e non trovò altro che unimmagine sfocata. Sbatté le palpebre diverse volte fino a quando riuscì a mettere a fuoco. Il bellissimo diavolo che non sembrava allontanarsi dai suoi pensieri nonostante tutte le volte in cui lei cercasse di esorcizzarlo, ed ora la fissava con preoccupazione. Non poteva essere un buon segno. Sully? La sua gola era secca, rendendo la sua voce roca.
I suoi capelli scuri e gli occhi verde smeraldo erano solamente una parte della sua maschile bellezza. Era il pacchetto completouna bocca peccaminosa, zigomi marcati, ed un bel corpo definito. Peccato che fosse un irraggiungibile abile sciupafemmine. Avrebbe forse prevalso su Lucifero in persona in quanto al più bellangelo caduto di sempre. Era la personificazione delliniquità, Sullivan Brady.
Non parlare, le disse. Chiamo linfermiera.
Estese il braccio afferrandolo per il polso per fermarlo. Normalmente non sarebbe stato la sua prima scelta in fatto di compagnia, ma era terrorizzata, e lui era lunico viso famigliare nelle immediate vicinanze. Non andartene.
Non me ne vado la rassicurò. Premo solo il pulsante di chiamata.
Aveva parlato di uninfermiera. Si trovava in ospedale? Doveva essere così; altrimenti nulla di tutto ciò avrebbe avuto senso. Che motivo avrebbe avuto Sullivan di essere lì? Dovera sua madre? Lana si prese il tempo di guardarsi attorno. Riconobbe la stanza, o meglio, una delle stanze dellospedale. Si era già trovata lì lavorando come infermiera. Nella struttura erano disponibili solamente poche stanze per la terapia intensiva. Doveva essere ferita gravemente per trovarsi in una di esse. Il bip proveniva dai monitor attorno a lei. Misuravano il suo battito cardiaco, il livello dossigeno e la pressione sanguigna. Li guardò, valutando le cifre su di essi. Non sembrava andare male
La bella addormentata si è svegliata disse un altro maschio. Alzò lo sguardo incrociando quello di Preston West. Come ti senti?
Si leccò le labbra. Erano un po secche e screpolate. La sua bocca era riarsa e la sua lingua le pareva di cotone. Potrei avere dellacqua?
Fra un momento disse il Dottor West. Devo esaminarti, poi linfermiera ti porterà del ghiaccio.
Annuì. Dovè andato Sullivan? Aveva detto che non lavrebbe abbandonata. Ma perché era rimasto? Loro non erano niente. Una volta sperava di essere qualcosa di più per lui. Una sciocca fantasia adolescenziale che morì altrettanto velocemente di quanto nacque.
Sono qui disse. Si voltò verso la direzione della voce. Era appoggiato alla finestra. Nel suo sguardo era presente unintensità che le faceva venire i brividi lungo la schiena. La fissava come se non lavesse mai vista prima. Doveva essere solo la sua impressione. Sullivan Brady aveva cose migliori da fare che prendersi cura di lei in ospedale. Avrebbe dovuto chiedere chi laveva costretto a sedersi accanto a lei. Sua madre avrà avuto bisogno di una pausa, e lui stava facendo una cosa onorevole.
Non devi restare, disse. Sto bene adesso.
Non vado da nessuna parte, Lisanna disse con decisione.
Era come se una parte di lei che aveva seppellito fosse stata riportata in vita alla menzione del suo verso nome. Non veniva chiamata Lisanna da anni, tutti la chiamavano Lana. Anche i suoi documenti allospedale erano intestati con il suo soprannome. Non molte persone si ricordavano di lei come Lisanna. Sua madre la chiamava ancora così in certe occasioni, solitamente quando si arrabbiava con lei. Sullivan non la chiamava Lisanna da così tanto tempo da essersi dimenticata come suonasse pronunciato da lui. Qualcosa doveva essere cambiato in lui, ma non era sicura se le piacesse.
Lana decise di ignorarlo e portò la propria attenzione su Preston. Che cosa mi è successo?
Sei stata coinvolta in un incidente stradale con Jessica rispose. Che cosa ti ricordi?
Le si accese una lampadina nella mente, e poi era come se udisse ancora lo stridere del metallo sul metallo. Le gomme che stridevano dallo sforzoera stato orribile.
Linfermiera entrò in stanza e le porse un bicchiere di ghiaccio. Lana se ne mise un po in bocca con lausilio di un cucchiaio, ricordandosi che lincidente non era più in corso. Non voleva riviverlo, ma temeva che lavrebbe perseguitata nei suoi incubi per un po di tempo a venire. Dopo aver deglutito alcuni ghiaccioli alzò lo sguardo su Preston e rispose alla sua domanda, la stavo portando allospedale. Lana non voleva dirgli nulla di più. Jessica poteva già avergli confessato tutto, e nonostante pensava che il dottore avesse il diritto di sapere tutto, non era un segreto che Lana poteva condividere. Unauto ci ha colpite.
Esatto, disse. Jessica sta bene. È stata operata ed è stata dimessa un paio di settimane fa. Sarà felice di vedere che sei sveglia.
Lana si accigliò. Non è rimasta ferita?
Non ho detto che non è stato così, rispose Preston. Ha dovuto essere operata ulteriormente alla procedura che era stata programmata. Ma tu eri ferita molto peggio di lei.
Se Lana avesse letto fra le righe, avrebbe appreso che Preston fosse al corrente delloperazione alla quale Jessica doveva essere sottoposta in primis. Ad ogni modo non voleva rischiare. Dopo aver parlato con Jessica avrebbe compreso meglio che cosa le era successo.
Che cosa mi è successo?
Quella stronza, Imogen, voleva vendicarsi di sua sorella, e vi ha colpite con lauto sbottò Sullivan. Verrà condannata per tentato omicidio.
Preston gli rivolse unocchiata. Non è il momento.
Le labbra di Sullivan formarono una linea retta. Era incazzatochi era la sorella di Imogen? Intendeva Jessica? Le faceva male la testa solamente a pensarci. Si massaggiò le tempie e riportò lattenzione su Preston. La sua rabbia sembrava diretta ad Imogen. Si era reso conto della propria colpevolezza? Era uscito con lei accogliendolo nelle loro vite. A Lana non era piaciuta Imogen sin da subito, ed era prima che Sullivan iniziasse ad uscire con lei. Ovviamente non aveva aiutato il fatto che gli fosse piaciuta una bionda immatura, ma non era questo il punto. Lui non vedeva oltre il bel viso della ragazza, e voleva dare la colpa agli altri per le azioni di Imogen. Imogen, e solamente Imogen, era responsabile per il caos che aveva causato.
Avevi una piccola ferita alla membrana attorno al cuore. Una delle tue costole ha bucato un polmone e ti ha tagliato il cuore. Fortunatamente non ti trovavi lontano dallospedale, ed i primi soccorsi sono arrivati velocemente, o avresti rischiato di non farcela.
Lana deglutì. Una ferita al cuore sarebbe potuta essere fatale. Era fortunata di essere sopravvissuta. Se le fosse successo altrove, e se Preston non fosse stato il suo dottoreallontanò il pensiero. Le cose succedono per una ragione. Non era sicura quale fosse al momento, ma lavrebbe scoperto in seguito.
Per quanto sono rimasta incosciente?
Troppo mormorò Sullivan sottovoce.
Preston gli rivolse unaltra occhiataccia. Sullivan era restato al suo fianco più a lungo di quanto pensasse? Avrebbe posto ulteriori domande dopo essersi riposata. Sorprendentemente era ancora stanca, nonostante avesse sicuramente dormito per giorni. Essere feriti faceva schifo.
Sullivan ha ragione disse Preston con fare allegro. Stava probabilmente cercando di lusingarla per non farla preoccupare. Una ferita al cuore era qualcosa di serio, e se la sua pressione sanguinea si fosse alzata, avrebbe complicato le cose. Sei stata incosciente per una settima. Mi aspettavo di tenerti sotto osservazione per unaltra settimana, ma mi sento a mio agio a dimetterti.
Lana grugnì. Odio essere una paziente.
A nessuno piace stare in ospedale disse Preston ridacchiando. Non ti preoccupare. La renderemo il più facile possibile per te. Me ne vado così puoi riposare. Poi guardò Sullivan e disse con decisione, Dieci minuti e poi te ne vai anche tu.
Stranamente Sullivan annuì senza ribattere. Lana non avrebbe dovuto essere sorpresa dal suo essere daccordo con il dottore. Lana e Sullivan non avevano un rapporto facile, e forse il ragazzo non vedeva lora di uscire dalla stanza. Preston e linfermiera uscirono, lasciandola sola con Sullivan.
Non ho bisogno che tu resti tutti i dieci minuti disse Lana. Sono stanca. Puoi dire a mia madre che vorrei vederla domattina?
Lo farò disse. E non resterò a lungo. Volevo assicurarmi che stessi bene prima di seguire il dottore.
Perché era così preoccupato? Non si era mai comportato come se gli importasse prima dora. Era stato più un fastidio nella sua vita. Quasi in modo fraterno. Soppresse un grugnito ed alzò mentalmente gli occhi al cielo a quel ricordo lontano. Non era la sua dannata sorella, e forse un giorno glielavrebbe detto. Sto bene, gli disse. O starò bene con il tempo. Niente che un po di riposo non possa curare.
Non scherzarci su disse brevemente. Sei quasi morta. Io sinterruppe. Lana voleva chiedergli di continuare, ma evitò di prolungare la cosa. Principalmente perché era troppo stanca per ribattere, e parzialmente causa lespressione addolorata sul viso di lui. Qualcosa al riguardo la metteva a disagio e le faceva pensare che fosse meglio non conoscere i meccanismi della mente di Sullivan.
Lana sospirò. Non capisco che cosa ti stia succedendo, ed in questo momento sono esausta per cercare di decifrare il tuo umore. Se non ti dispiace adesso mi riposo, e quando avrai capito che cosa ti frulla nella mente, fammi un favore e lasciamici fuori.
Chiuse gli occhi aspettandosi che lui se ne andasse; dopo tutto laveva essenzialmente congedato. Lana avrebbe dovuto rendersi conto che non sarebbe stato così semplice. Sullivan non faceva mai le cose nel modo più facile. Quando aprì gli occhi trovò il suo sguardo su di lei, e prese un respiro. Il modo in cui la fissavaera quasi come se non esistesse nessun altro in quel momento, se non loro due.
Lisanna disse. Fece per dirgli di non chiamarla così, ma lui la zittì posando un dito sulla sua bocca. Non ribattere. Le accarezzò i capelli con fare amorevole. Prenditi cura di te stessa. Tornerò domattina con tua madre.
Poi fece qualcosa che non aveva mai fatto prima. Si abbassò e posò brevemente le labbra sulle sue. Lo shock la pervase, lasciandola senza parole. Dopo che Sullivan se ne andò, Lana si portò una mano sulle labbra, sfiorandosi le labbra con le dita. In che realtà alternativa si era risvegliata?
CAPITOLO DUE
I monotoni muri bianchi della sua stanza dospedale stavano portando Lana sullorlo della pazzia. Spenti, noiosi, e privi di emozioneli avrebbe uccisi aggiungere un po di design a questo posto? Peggio ancora, li aveva fissati per diversi giorni, ed era pronta per scatenare una rivolta per scappare da queste mura. Dal reparto di terapia intensiva era stata spostata in una normale stanza due giorni prima, ed ora voleva fuggire dellospedale alla prima occasione. Razionalmente comprendeva il motivo per il quale si trovava ancora lì, ma emotivamente era pronta per andare a casa. Quando Preston era venuto a controllarla, lei aveva fatto del proprio meglio per convincerlo a dimetterla.
Sembri stare meglio disse un maschio riportandola al presente.
Alzò lo sguardo trovando quello di Sullivan. Lera venuta a trovare tutti i giorni da quando si era svegliata. Lana ancora non comprendeva come mai fosse così premuroso nei suoi confronti. Sua madre insisteva sul fatto che fosse venuto a trovarla ogni giorno da quando aveva avuto lincidente, e che nessuno laveva obbligato.
Cera qualcosa di diverso in lui, ma non riusciva a capire che cosa fosse. In Sullivan cera sempre stato un velo di tristezza, ed ora era come se lavesse esposto in modo che tutto il mondo ne fosse testimone. Il playboy di Envill, ed Amministratore Delegato della Brandy Blue non permetteva agli estranei di vedere i suoi sentimenti reconditi. Forse era ancora così, e questa vulnerabilità era riservata a lei. Lana non voleva accettare lultima parte. Se lui le stesse mostrando un lato diverso di sé, allora anche lei avrebbe forse dovuto far emergere i propri demoni. Alcune cose erano difficili da lasciare andare, anche quando era il momento di intraprendere un cammino diverso. Aveva proseguito inserendo lautopilota per troppo a lungo per cambiare così facilmente le cose.
Alzò gli occhi al cielo. In che senso, meglio?
Sullivan si avvicinò a lei prima di rispondere. Sei viva, respiri, e sei sveglia. Tanto per iniziare. Si fermò accanto al suo letto e posò una mano sul braccio di lei. Mi rendo conto che sia difficile essere incapaci per un certo periodo, ma cerca di ricordarti che sei quasi morta. Per me non sei mai stata più bella di adesso, perché mi rendo conto che potrebbe essere andata molto peggio.
Lana prese un respiro che aveva trattenuto senza accorgersi, perché lo shock laveva scossa. Più lui parlava, più lei veniva messa allangolo. Quelle parolele facevano venire la pelle doca, e le facevano venire voglia di porre domande per le cui risposte non era pronta. Sullivan non era incline a professare cose poetiche tutti i giorni. Lei aveva un aspetto orribile, e lo sapeva per certo. Lui però aveva ragione su una cosa: era fortunata di essere ancora viva, e lo apprezzava. Non avrebbe mai più preso niente alla leggera. Ciò non significava che non fosse più che pronta ad uscire dallospedale e vegetare nel proprio letto per una settimana o venti.
Che ci fai qui, Sully? era stanca di ignorare ciò che le dava veramente fastidio. Il suo improvviso desiderio di trascorrere più tempo con lei era strano. Abbiamo fatto il nostro meglio per porre della distanza fra di noi quando siamo uno in prossimità dellaltra. Che cosè cambiato?
Lui inarcò un sopracciglio e le rivolse il suo sorriso più seducente. Avrebbe voluto dire che non aveva nessun effetto su di lei, ma sarebbe stata una bugia. Le aveva sempre fatto perdere un battito o due. Sullivan Brady ed il suo fascino erano troppo potenti per ogni femmina mortalediavolo, forse sarebbe stato in grado di sedurre anche una dea. Credo sia abbastanza ovvio le disse lui.
Chiaramente non lo è, o non te lavrei chiesto. Sospirò. Sono abbastanza irritata, e non ho la pazienza per sopportare le tue stronzate. Dimmi solo qual è questo tuo nuovo gioco in modo da poter apportare i relativi cambiamenti. Invece di risponderle, lui avvicinò una sedia al letto e si accomodò. Unì le mani muovendo le dita quasi con fare pensieroso. Stava veramente cercando di farla arrabbiare? Ti rendi conto che lo stress di ogni genere fa male al mio cuore che sta cercando di guarire, vero? Se stai cercando di farmi avere una ricaduta, stai facendo un ottimo lavoro.
Sullivan si accigliò. Non è mai stata mia intenzione, e mi scuso se rappresento la causa di ogni genere di tensione fra di noi. Sinterruppe per un momento e poi si avvicinò a lei, posando i gomiti sul bordo del letto. Mi piacerebbe che ricominciassimo. Non so per certo che cosa sia andato male, e rimpiango qualsiasi ruolo io abbia rappresentato in questa nostra animosità.
Lana fece congiungere le sopracciglia. Il suo giudizio iniziale era corretto. Si trattava di universo alternativo; o così, o era morta e si trovava in una qualche tipo di inferno. Avrebbe senso se si facesse ausilio della sua analogia che metteva in paragone Sullivan a Lucifero. Forse era langelo caduto portato in vita per torturarla.