«Sono nemici, eppure ti proteggono entrambi?» chiese ad alta voce, come se stesse parlando da solo. «Shhh.» le sussurrò allorecchio, cercando di controllarla. Doveva placare la sua paura, era quello che faceva aumentare il suo potere. «Per adesso sei mia.» le disse.
Con sua sorpresa, la vide voltarsi a guardarlo e iniziare a piangere. Si sentì confuso, non voleva che piangesse. Il lieve bagliore innaturale che circondava la sua aura cambiò allistante. Il suo corpo iniziò a brillare di una luce accecante per i suoi sensi di vampiro voleva chiudere gli occhi ma non poteva.
La luce schizzò verso il basso, poi rimbalzò su unenorme pietra in mezzo al parco e risalì nel cielo come un faro.
Intravide unimmagine per un istante così breve che non era sicuro di averla vista davvero. Sembrava che la ragazza si fosse trasformata in pietra e si fosse inginocchiata con le mani tese. Quando gli occhi della statua iniziarono ad aprirsi i suoi si chiusero, bloccando quellimmagine indimenticabile. Poteva giurare di aver sentito sussurrare il proprio nome.
Quando Kyoko notò la luce accecante tra loro, gli occhi dorati di quellangelo misterioso si chiusero e lui allentò la presa. Si divincolò subito senza rendersi conto di doverano e iniziò a cadere nel vuoto.
Lo vide portarsi un braccio davanti agli occhi come per proteggersi e notò anche le sue zanne quando aprì la bocca. Kyoko non fiatò mentre precipitava, sperando di svegliarsi allimprovviso da quellincubo.
Toya si fermò di colpo quando i due rimasero sospesi a mezzaria ma, quando la luce accecante rimbalzò sullenorme pietra, non vide nulla per un istante. Si coprì gli occhi e cercò di capire dove sarebbe caduta Kyoko ma vide solo limmagine di una statua che le somigliava.
«Ma che cazzo sta succedendo?» ringhiò, furioso quando i suoi occhi si chiusero, bloccandogli la visuale. La luce che lei emanava era insopportabilmente dolorosa.
Kotaro non batté ciglio mentre quel bagliore accecante irradiava da Kyoko. Sentiva il suo calore, lo attirava come se lo stesse chiamando. Saltò in aria e la afferrò prima che colpisse la pietra, poi sparì tra i vicoli stringendola tra le braccia.