Kyou annusò laria, cercando di avere una conferma di ciò che aveva visto, ma la sua mente non collaborava. Lodore di suo fratello era appena mescolato allodore di quel ragazzo ma, prima che potesse rifletterci su, lo vide strisciare sul letto e stringere Kyoko con fare possessivo.
Si sentì pervadere dal fuoco della gelosia quando lei si accoccolò nel suo abbraccio, e un ringhio cupo gli rimbombò nel petto mentre i suoi occhi diventavano rossi. Fratello o no non glielo avrebbe permesso.
Si sporse verso la finestra proprio mentre cadeva una pioggia di scintille e ritrasse la mano. Vedendo la polvere iridata depositarsi sul davanzale come una barriera protettiva, ringhiò di nuovo. La ragazza sembrava essere circondata dal soprannaturale e la cosa gli dava sui nervi.
Si chiese se non fosse un incantesimo a fargli vedere limmagine di suo fratello lì dentro. Forse lei glielo aveva lanciato quando aveva pronunciato quel nome?
Distolse lattenzione dalla finestra per guardare giù il lupo stava arrivando. Lanciò unocchiataccia verso la camera da letto, poi levitò verso il tetto.
Toya si era quasi addormentato quando sentì un ringhio animalesco che sembrava provenire da fuori la finestra. Non è possibile siamo al secondo piano. pensò, poi sentì di nuovo quel rumore e spalancò gli occhi.
Sollevando leggermente la testa per non svegliare Kyoko, guardò verso la finestra. Listinto gli diceva che qualcuno o qualcosa era lì a guardarli.
Notò lombra di quello che sembrava un uomo, proprio fuori dalla finestra al secondo piano? Un bagliore argenteo fluttuava attorno alla sua figura, conferendogli unaria quasi spettrale. Toya aveva già visto quellimmagine nei suoi incubi.
Gli occhi dorati delluomo erano rivolti verso il basso ma lui li vide diventare rossi per un istante, e gli sembrò di vedere anche un paio di zanne. Poi vide una pioggia multicolore che sembrava volergli coprire la visuale.
Toya scosse la testa e sbatté le palpebre, poi guardò di nuovo verso la finestra e non cera più nulla. Che diavolo è stato? si chiese.
Sentendosi piuttosto nervoso, scese dal letto e andò alla finestra. Guardando fuori, non vide altro che ombre e buio. Inspirò profondamente e si accigliò quando percepì uno strano odore attorno al davanzale.
Ringhiò cupamente mentre cercava di decifrarlo. Concludendo che forse era solo la sua immaginazione che aveva reagito in modo eccessivo per laccaduto, ricontrollò per assicurarsi che fosse tutto a posto.
Soddisfatto di non sentirlo più, tornò a letto ma rimase sveglio per un po.
*****Kotaro era sotto la finestra di Kyoko e sentiva la presenza del vampiro che aveva notato nel vicolo accanto alla discoteca. Anche se non laveva visto, era sicuro che fosse Kyou. Percepiva il suo potere gelido e silenzioso, un qualcosa che non voleva far avvicinare a Kyoko. Kyou era un enigma e non ci si poteva fidare di lui.
Con un ringhio, usò la sua velocità eccezionale per raggiungere la porta dingresso.
Annusò laria e si calmò un po quando sentì lodore di Kyoko, era forte e recente. Nessun succhiasangue nei paraggi. si disse, poi ringhiò quando percepì lodore di Toya. Era entrato in casa e non era più uscito. Afferrando la maniglia della porta, la girò ma vide che era rotta.
«Ma che cavolo?» ringhiò furiosamente per levidente forzatura.
Alzò una mano e osservò i suoi artigli mentre si allungavano. Non cera serratura che non potesse forzare, e quella di Kyoko non valeva quattro soldi. Sorrise con arroganza mentre infilava un artiglio nella serratura e, muovendolo leggermente, sentì un clic.
Furtivo come unombra, entrò nellappartamento e richiuse piano la porta.
Sentendo tutto in silenzio, seguì la scia lasciata dallodore di Kyoko e in un istante giunse davanti alla porta della camera da letto. I suoi penetranti occhi blu sinfiammarono per la strana sensazione che lo assalì.
Non sapendo che cosa si sarebbe trovato davanti, aprì lentamente la porta.
*****Kamui decise di rimanere invisibile mentre osservava Kotaro che entrava nellappartamento di Kyoko. Non si stava nascondendo dal suo amico ma, sapendo chi cera nel letto con la ragazza, beh aveva pensato che fosse meglio rimanere invisibile piuttosto che ritrovarsi coinvolto.
Aveva fatto il possibile per proteggere Kyoko per tutta la sera ma, riguardo a Toya il guardiano dargento avrebbe dovuto cavarsela da solo. Kamui si sentì rimpicciolire quando laltro aprì la porta della camera.
La scena che Kotaro si trovò davanti andava oltre la sua comprensione nel letto cera quel brutto cagnaccio di Toya! La teneva stretta come se fosse sua, aveva le braccia avvolte attorno al suo corpo innocente e un sorriso compiaciuto.
Kotaro ringhiò mentre si avvicinava alla coppia persa nel mondo dei sogni. Ladro senza vergogna. pensò mentre i suoi occhi diventavano rossi per la rabbia. Riuscì a controllarsi a stento mentre afferrava il suo rivale e lo lanciava fuori dalla stanza, senza svegliare Kyoko.
Toya fu colto di sorpresa quando si sentì afferrare per la camicia e lanciare in aria verso il soggiorno. Prima ancora di riprendersi dal sonno, si sentì afferrare per il collo e, questa volta, vide chi aveva davanti. Incrociò uno sguardo color ghiaccio mentre veniva trascinato in aria quasi senza sforzo.
Ancora invisibile, Kamui saltò giù dal divano quanto vide Toya che veniva lanciato nella sua direzione. Si sistemò sul ripiano della cucina per assistere alla scena, poi guardò verso la camera da letto e mosse una mano in quella direzione, creando una barriera che impedisse ai rumori di svegliare Kyoko.
Riportò lattenzione sui due amici che erano quasi pronti a staccarsi la testa a vicenda. Proprio come ai vecchi tempi. pensò, rimpiangendo di non avere i popcorn a portata di mano. Si accettano scommesse. si disse, chiedendosi su quale dei due puntare.
Kotaro ringhiò, cercando di impedire alla sete di sangue di filtrare nei suoi occhi. «Che diavolo pensavi di fare nel letto di Kyoko?», la sua voce era quasi letale, come se il destino di Toya dipendesse dalla risposta. Le sue maniere forti promettevano una punizione nel caso in cui non fosse stata quella giusta.
«Maledizione, lasciami andare, idiota!» esclamò Toya, mentre con una mano afferrava le dita che gli stringevano il collo, e con laltra sferrò un colpo con cui avrebbe voluto fracassare il cranio di Kotaro.
Sebbene laltro si mosse appena, si sentì liberare e si allontanò di scatto. Poteva percepire lintensa rabbia di Kotaro ma la sua aumentò quando si rese conto di ciò che era accaduto. «E tu che diavolo pensavi di fare venendo qui, pervertito?» gli chiese di getto.
Sentendo Toya che alzava la voce, Kotaro capì che la situazione si stava scaldando. Guardò verso la camera da letto e, vedendo la porta socchiusa, fece un cenno verso lingresso, ringhiando: «Continuiamo fuori, prima che si svegli.».
Vedendo che Toya stava per dissentire, lo provocò, sapendo che avrebbe funzionato: «A meno che tu non abbia paura di affrontarmi.», poi sorrise e gli lanciò unocchiataccia, convinto che laltro avrebbe abboccato.
«Certo che no, mai far aspettare gli idioti.» mormorò Toya, aspettando e sperando che Kotaro facesse la prima mossa. Era così furioso che avrebbe potuto distruggere lintero quartiere. Doveva sfogare la frustrazione su qualcuno e poi, dopotutto, era da tempo che cercava un pretesto per fare a pugni con Kotaro.
Entrambi svanirono in una sfocatura e, in un istante, finirono nel cortile vuoto. Quando Kotaro si voltò per affrontarlo, Toya gli sferrò un pugno con la certezza di metterlo k.o., ma ringhiò quando lo vide barcollare senza cadere. Quel tipo non gli piaceva, sotto molti punti di vista. Eppure, sentiva sempre il desiderio di prenderlo a botte. Era come avere un nemico per un amico.
Toya sentì la gelosia assalirlo il motivo per cui erano sempre ai ferri corti era perché volevano entrambi Kyoko.
Kotaro scosse la testa e guardò il rivale, «Vediamo se ci riesci quando non sono distratto, coglione!» ringhiò, proprio mentre si scagliavano luno contro laltro.
Tutti coloro che avevano la capacità di sentire quei rumori, percepirono il potere dellimpatto.
Kamui li seguì nel cortile e si appoggiò a un muro, osservandoli sotto le luci dei lampioni. Fischiettò per la potenza del pugno di Toya.
Sembra che il nostro Toya si stia svegliando. pensò, poi restrinse lo sguardo quando notò la strana ombra proiettata dalledificio. Scostandosi dal muro, guardò in alto per capire chi ci fosse sul tetto.
Kyou era in piedi sul tetto delledificio e guardava giù nel cortile mentre i due lottavano sullerba. Si accovacciò, osservando il ragazzo infuriato che colpiva il Lycan con più forza di quanto un normale umano potesse avere. Quando entrambi corsero a tutta velocità, capì che nessuno dei due era umano.
Osservò il potere emanato da loro in onde blu fluorescenti. Il potere degli antichi? pensò credeva che lui e Hyakuhei fossero gli unici rimasti con un potere del genere. I suoi occhi iniziarono a brillare mentre continuava ad osservare la lotta.
Toya non si era mai sentito così forte mentre combatteva, e nessuno dei due aveva intenzione di arrendersi. Si scontravano e si allontanavano per poi scontrarsi di nuovo, e sentiva qualcosa dentro di sé risvegliarsi come da uno stato dormiente.
Se avesse potuto vedersi in quel momento, sarebbe rimasto scioccato. I suoi capelli si erano allungati ancora di più e i suoi occhi erano diventati argentati. Si accorse che le unghie si erano allungate ed erano simili ad artigli quando si scagliò verso Kotaro, che lo evitò per un soffio.
Kyou era pietrificato dai movimenti di quel ragazzo che somigliava tanto a suo fratello. Ma era una follia suo fratello era morto per mano di Hyakuhei secoli fa lo aveva seppellito lui stesso.
Strinse il cornicione mentre percepiva il potere del Lycan che diventava sempre più intenso. Sapeva che il lupo si stava trattenendo ma, quando la forza dellavversario era aumentata, era aumentata anche la sua. Kyou ebbe limpulso di salvare lingenuo ragazzo prima che si facesse male.
Nella stanza buia, sotto il suo sguardo attento, Kyoko si mise a sedere sul letto come se fosse stata svegliata da una paura improvvisa. Lo sentiva qualcosa non andava. La sua attenzione si concentrò sulla finestra, sapendo che proveniva da lì.
Strisciando giù dal letto, corse in quella direzione e aprì le ante. Si sporse dal davanzale in cerca di qualcosa di strano e rimase a bocca aperta quando vide Toya e Kotaro. Erano entrambi in posizione di combattimento e sembravano affannati, come se stessero combattendo già da un po.
Kyou sentiva il proprio istinto protettivo pulsare sotto la pelle nei confronti di quel ragazzo. Sarebbe saltato giù e lo avrebbe portato via, prima che il Lycan gli facesse male sul serio. Proprio mentre i suoi occhi diventavano rossi e si preparava a saltare, i due avversari caricarono di nuovo.
Un grido acuto impedì qualsiasi altro movimento nellarea: «Toya!». Kyoko urlò poco prima che si scontrassero, «Basta, ti prego!» aggiunse con voce più bassa senza sapere che tutti e tre avrebbero ascoltato quellappello disperato.
Sentendo quel nome, Kyou singinocchiò sul tetto, afferrandosi di nuovo al cornicione. Toya? Non è possibile. pensò, poi distolse lo sguardo dalla ragazza e guardò di nuovo verso il cortile. I due rivali si erano girati a guardarla e lo avevano visto, adesso lo stavano fissando.
Toya ringhiò quando riconobbe la stessa figura che aveva visto fuori dalla finestra poco prima, era un uomo in carne e ossa e lo stava fissando.
Kotaro quasi esplose vedendo Kyou così vicino a Kyoko, ma si bloccò quando notò che lattenzione del vampiro era concentrata su Toya. Si chiese se Kyou avesse riconosciuto il fratello perduto nellessere umano che adesso era diventato. Restrinse lo sguardo con sospetto quando sentì Toya sussurrare con rabbia: «Sei tu!».
Kotaro guardò di nuovo la figura che torreggiava sul tetto, il luccichio dei capelli argentati quando la luce della luna illuminò Kyou lo fece esitare. Era possibile che Toya avesse ricordato Kyou in qualche modo? Anche se era il fratello immortale del suo amico era sicuro lasciarlo avvicinare a Kyoko? Kotaro non aveva idea di dove fosse stato finora né se Hyakuhei avesse ancora il controllo su di lui.
Kyoko si accigliò quando notò che Toya che Kotaro non la stavano neanche guardando. Avendo la brutta sensazione che ci fosse qualcosa sul tetto, si sporse dalla finestra e si girò per guardare nella direzione in cui stavano guardando loro.
Proprio mentre intravedeva dei capelli argentati e un soprabito nero, sentì gridare: «Kyoko, no!». Toya aveva urlato per avvertirla, non si fidava della strana figura sul tetto proprio sopra di lei.
Spaventata, Kyoko non ebbe neanche il tempo di gridare che scivolò dalla finestra e cadde nel vuoto.
Toya sentì il cuore fermarsi quando la vide cadere e, in un istante, raggiunse il punto in cui sarebbe atterrata, pronto ad afferrarla. Allimprovviso lo sconosciuto sul tetto e lo scontro con Kotaro non avevano più importanza. Tutto quello che contava era Kyoko e lui doveva salvarla.
Kotaro sapeva di poter saltare abbastanza in alto da afferrarla prima ancora che si avvicinasse al suolo o alle braccia tese di Toya. Ma, proprio mentre stava per muoversi, Kyou balzò dal tetto e si fiondò su Kyoko come una nuvola scura.
I loro sguardi sincrociarono mentre la ragazza cadeva allindietro e la afferrò senza esitare, come se lei gli stesse sfuggendo intenzionalmente. Listinto gli diceva di non lasciarla cadere né scappare.
Sembrava che tutto accadesse al rallentatore. Kyoko non riusciva a distogliere lo sguardo da quel viso pallido e da quei capelli argentati circondati dalloscurità mentre lui le si avvicinava sempre di più. Poi si sentì afferrare e stringere contro un corpo sodo non stava più cadendo, adesso era sospesa a mezzaria.
«Ancora tu.» sussurrò, trovando strano il fatto di non avere paura di lui.
Toya era immobile mentre osservava luomo dei suoi incubi che salvava Kyoko dalla caduta. Digrignò i denti quando li vide levitare invece di scendere verso il marciapiede. «Maledizione, no! Bastardo! Riportala qui!» gridò con un pugno alzato, rimpiangendo di non poter volare mentre cercava di rincorrerli.
Le sue grida destarono Kyoko dallo shock. Si accigliò e si spinse contro il petto di quelluomo sensuale che la teneva così stretta. Girando la testa il più possibile, vide Toya e Kotaro che correvano e si rese conto che stava volando.
Allungò una mano verso di loro e con laltra si spinse ancora di più contro il suo petto, non le piaceva quella situazione e sperava che fosse solo un incubo provocato dai Long Island Iced Tea che Suki le aveva fatto bere.
«Kotaro! Toya!» gridò, poi si voltò a guardare lo sconosciuto e aggiunse tra sé: «Aiutatemi, vi prego!».
Kyou sentiva il potere della ragazza che aumentava mentre chiamava i suoi amici, ma non voleva lasciarla andare. Aveva troppe domande che necessitavano di una risposta. Guardò i due uomini che stavano cercando di rincorrerlo attraverso il parco e rifletté.
«Sono nemici, eppure ti proteggono entrambi?» chiese ad alta voce, come se stesse parlando da solo. «Shhh.» le sussurrò allorecchio, cercando di controllarla. Doveva placare la sua paura, era quello che faceva aumentare il suo potere. «Per adesso sei mia.» le disse.
Con sua sorpresa, la vide voltarsi a guardarlo e iniziare a piangere. Si sentì confuso, non voleva che piangesse. Il lieve bagliore innaturale che circondava la sua aura cambiò allistante. Il suo corpo iniziò a brillare di una luce accecante per i suoi sensi di vampiro voleva chiudere gli occhi ma non poteva.