Mai Sfidare Il Cuore - Amy Blankenship 2 стр.


Shinbe aveva il petto nudo, i suoi muscoli erano tesi. Non lo aveva mai visto a torso nudo e rimase meravigliata. Arrossì, sapendo che non avrebbe dovuto pensare quelle cose lui era un suo guardiano e un amico.

Cercando di smaltire la sbornia, Kyoko scosse la testa, ma la cosa non la aiutò. Guardò Shinbe negli occhi, non si era mosso di un centimetro e non le aveva ancora detto cosera successo. Pregò che lo facesse, perché lespressione sul suo volto stava iniziando a farla preoccupare.

Il corpo di Shinbe tremava mentre cercava di non toccare Kyoko. Qualcosa di più potente sembrava istigarlo, esortandolo ad allungare la mano per prendere ciò che voleva di più al mondo. Stava andando tutto così bene, ma poi lei era arrivata e gli era caduta addosso. Shinbe sapeva che i propri occhi dovevano esserle sembrati pieni di dolore, portandola a chiedersi cosa fosse successo.

Cera qualcosa che non andava e lui non riuscì a trattenere ciò che sembrava finire fuori controllo.

«Non ce la faccio più.», la sua voce era rotta per la forza delle sue emozioni. Con quelle parole stava cercando di avvertirla, di dirle di andarsene e tornare dallaltra parte del portale del tempo, dove sarebbe stata al sicuro. E di non tornare indietro finché lui non sarebbe riuscito a riprendere il controllo, continuando a nascondere il proprio segreto. Tutti i suoi sensi cercavano di avvertirlo del pericolo, ma la sua mente non riusciva a controllare quel desiderio così intenso.

Kyoko rimase sorpresa per quelle parole così sofferenti, e si rattristò. Tutti lo ritenevano il più equilibrato del gruppo, il collante che lo teneva unito. Persino lei adorava percepire la sua calma, il suo umorismo e la sua preoccupazione quando erano vicini. Ma adesso era lesatto contrario, era lui quello che aveva bisogno di conforto.

Doveva essere colpa della lotta contro i demoni di Hyakuhei e della maledizione. La sua maledizione il vuoto dimensionale che lo avrebbe portato a una morte prematura. Il potere supremo che Hyakuhei gli aveva dato, sapendo che un giorno lo avrebbe distrutto. Kyoko non laveva dimenticato, cercava soltanto di non pensarci, ma sapeva che cosa sarebbe successo se non avessero fermato Hyakuhei.

Si sporse verso di lui, cercando di farlo calmare. «Va tutto bene, Shinbe. Sono qui.». Nellistante in cui Kyoko gli accarezzò il viso, lui si rianimò.

La sua mente smise di lavorare e il suo controllo andò in fumo. La afferrò per le spalle e rotolò finché non fu sopra di lei. Sotto di sé aveva tutto quello che aveva sempre desiderato Kyoko. Senza pensare, si fiondò sulle sue labbra in modo possessivo, scacciando ogni altra cosa dalla mente. Aveva tenuto a freno quei sentimenti troppo a lungo.

Shinbe, prima, aveva già capito che stava per perdere il controllo. Da qualche parte nel profondo della sua mente, sinsinuò il dubbio che lei odorasse di alcol. Si scostò appena e la guardò, cercando di capire se fosse vero. Osservò il suo viso, i suoi occhi e le sue guance rosse, e si chiese con chi si fosse ubriacata.

Kyoko sapeva che non stava accadendo davvero, non stava fissando gli occhi color ametista del bellissimo Shinbe. E lui non la stava fissando come se la desiderasse. Cercò di ragionare e concluse che, probabilmente, era sdraiata sullerba con la testa ancora appoggiata alla statua della fanciulla. E, da qualche parte in quel sogno, poteva persino sentire Hyakuhei che rideva di lei.

Avrebbe giurato di essersi addormentata ai piedi della statua. Probabilmente stava sognando e la sua mente ubriaca aveva scelto Shinbe invece di Toya.

Kyoko scosse la testa, sentendosi stordita, e sospirò: «Che sogni assurdi.», continuando a fissare gli occhi ardenti di Shinbe. Le labbra le solleticavano ancora per limpeto di quel bacio.

Shinbe si chinò per baciarla di nuovo, aveva sentito abbastanza. Kyoko pensava che stesse sognando e lui sperava solo che avesse ragione. Ma, in ogni caso, non era in grado di fermarsi e non ci sarebbe riuscito neanche provando. Le leccò le labbra e lei le schiuse con un lieve gemito che lo fece eccitare ancora di più.

Shinbe iniziò a sudare nel tentativo di trattenersi mentre il suo sangue di guardiano affiorava in superficie. Non aveva alcuna fretta e approfondì il bacio, infondendo in lei tutto il suo calore. Aveva sempre desiderato baciarla così, da una vita.

I muscoli delle sue braccia erano tesi mentre si reggeva sopra di lei, torturando le sue labbra. Le sue mani erano impazienti mentre iniziava a toglierle i vestiti. Nel giro di pochi istanti, Kyoko era stesa sotto di lui, completamente nuda. Non aveva opposto alcuna resistenza mentre lui la spogliava. Perché avrebbe dovuto? Era un sogno no?

Shinbe trattenne il respiro mentre la guardava, lei era la sua sacerdotessa il suo segreto il suo amore. Strofinò il proprio corpo sul suo, amava la sensazione di quella pelle setosa che intensificava il suo dolore e il suo desiderio di fare lamore con lei.

Devessere per forza un sogno. pensò, cercando di autoconvincersi.

Abbassò la testa e le strofinò il naso sul collo, baciando e leccando la pelle per assaporarla. Le dimostrò quanto la amava mentre scendeva più in basso. Quella sarebbe stata lunica volta in cui avrebbe visto e assaporato tutto di lei. Unondata di calore lo travolse quando lei sinarcò e gemette nel momento in cui lui le prese un seno in bocca, leccandolo e accendendo il suo corpo.

Si sentì ancora più soddisfatto quando Kyoko iniziò a contorcersi mentre la baciava fino allombelico. I suoi muscoli guizzarono quando lei lo strinse, cercando di farlo avvicinare. Shinbe si sentiva quasi in paradiso, circondato dalla sua essenza. Risalì lentamente e si mise sopra di lei.

Sinsinuò tra le sue gambe e sussultò quando il calore della sua apertura avvolse la pulsante estremità del proprio membro rigonfio. Voleva che lei lo guardasse mentre la penetrava, anche se era un sogno.

«Apri gli occhi.» le sussurrò. La sua voce era ipnotica, pura seduzione e, non appena Kyoko aprì quegli incredibili occhi color smeraldo, Shinbe si spinse in lei, affondando rapidamente nel suo calore per risparmiarle il dolore della sua prima volta. Gli sfuggì un gemito angoscioso quando sentì il suo legame di sangue spezzarsi.

La sua umidità lo risucchiò con forza, attirandolo ancora di più. Se non fosse stato per il suo autocontrollo, in quel momento Shinbe sarebbe esploso. Strinse i denti nel tentativo di restare fermo, respirando a fatica mentre la guardava girare la testa a destra e a sinistra, con la bocca aperta come per gridare. Si fiondò subito sulle sue labbra prima che quel grido potesse sfuggire.

Quando lei si calmò, si scostò. Le diede una spinta lenta ma forte e profonda, e fu ricompensato quando lei sollevò i fianchi mentre la sua passione si accendeva. Assaporò i suoi gemiti di estasi, sapendo che sarebbero diventati un ricordo a lui molto caro. Sopraffatto dalla sensazione di essere avvolto da lei, si lasciò andare. Voleva possederla con tutto se stesso, senza trattenersi.

Intrecciando le dita tra le sue, le bloccò le mani sopra la testa, sulla morbida coperta. Poi si raddrizzò per ammirare la sua espressione passionale mentre intraprendeva un ritmo che li portò subito oltre il limite. Le spinte profonde e rapide si trasformarono in spinte forti e lente prima di fermarsi dentro di lei, per poi ritrarsi rapidamente e penetrarla di nuovo con forza.

Shinbe la sentì raggiungere lorgasmo molte volte, con gli spasmi che le scuotevano il corpo e che lo risucchiavano ancora di più. Il corpo di Shinbe brillava al chiaro di luna per il sudore causato dal tentativo di resistere. Si sentiva morire e alla fine cedette, sapendo che lei aveva quasi raggiunto di nuovo il limite e continuando a spingere con forza.

Arrivati entrambi al culmine, le diede unultima spinta, più profonda che poté, e rimase dentro di lei, piegando la testa allindietro. Il verso che gli sfuggì non era né umano né immortale, era un misto di dolore e piacere mentre il suo seme caldo la inondava in profondità e al ritmo del suo battito cardiaco.

Dopo aver ritrovato lequilibrio, Shinbe guardò Kyoko, che gli rivolse un sorriso colmo di passione con quelle labbra arrossate e poi chiuse gli occhi.

Sentendo il proprio cuore spezzarsi per ciò che aveva appena fatto, Shinbe abbassò le labbra sulle sue e le sussurrò la verità: «Ti amo.».

*****

Più tardi, nel cuore della notte, Shinbe si svegliò e vide Kyoko vestita, che dormiva accanto a lui sulla coperta.

Non volendo svegliarla e non volendo affrontare i propri peccati, la prese in braccio con delicatezza e la portò allaccampamento dove dormivano gli altri.

La adagiò accanto a Suki, dove dormiva sempre, e andò a stendersi di fronte, sentendosi terrorizzato e felice come non mai. Se doveva morire dopo poche dore, allora sarebbe morto felice.

Shinbe chiuse gli occhi e si chiese che cosa sarebbe stato peggio che Kyoko ricordasse laccaduto o no. Sapeva che non avrebbe mai amato unaltra donna, bisognava avere un cuore per farlo e lui non ce laveva laveva già donato a lei. Glielo aveva donato fin dal primo giorno in cui laveva vista.

Se al mattino non fosse stato ucciso dai pugnali di Toya, allora sarebbe rimasto al proprio posto, continuando ad amarla segretamente e a sperare che lei non se ne accorgesse.

Capitolo 2 Il terrore del mattino

Shinbe si svegliò di soprassalto quando sentì lurlo di Toya. Tutti i muscoli del suo corpo guizzarono al pensiero di diventare uno spiedino sui pugnali gemelli. La curiosità gli fece aprire lentamente gli occhi per vedere cosa stava succedendo.

«Sta zitto!» gridò Kyoko, alzando una mano per lanciare lincantesimo addomesticante, poi si prese la testa tra le mani per il dolore lancinante.

«Che ti prende?» ringhiò Toya guardandola.

«Ooh.» gemette lei rannicchiandosi, «Shhh.» aggiunse, sperando che lui recepisse il messaggio.

Shinbe sospirò, molto probabilmente Kyoko aveva i postumi della sbornia e Toya non le era di aiuto. Era contento che lei gli avesse lanciato lincantesimo, anche se gli sembrava ancora strano che funzionasse solo con Toya. A volte era invidioso di quella sua abilità e anche del fatto che suo fratello fosse lunico in grado di viaggiare nel tempo, seguendola nel suo mondo dorigine. Nella mente di Shinbe, la cosa non faceva altro che avvicinare ancora di più quei due.

Si chiese se lei si sarebbe ricordata della scorsa notte, considerato quanto fosse ubriaca. Chiuse gli occhi, sentendo lo stomaco contrarsi quando Toya rimproverò Kyoko per aver usato lincantesimo. Finora, sembrava tutto normale. Si mise a pensare di nuovo, cercando di ricordare tutto chiaramente. Gli sembrava strano che laccaduto fosse sembrato quasi un sogno.

Non ricordava molto di prima che la portasse allaccampamento, aveva usato un incantesimo protettivo per coprire ogni loro odore, nel caso in cui fosse stato evidente. Aprì di nuovo gli occhi, sapendo che nascondersi non lo avrebbe aiutato se lei si fosse ricordata di quello che era successo. Poi trattenne il fiato quando vide Toya avvicinarsi a Kyoko, annusandola.

Toya arricciò il naso e le chiese: «È alcol quello che sento?». Si sedette di fronte a lei quando sentì il suo gemito di dolore e colpevolezza, mentre con le mani si copriva il viso. «Che cavolo hai combinato? Ti sei ubriacata?» esclamò Toya, non riuscendo a trattenersi, poi chiuse la bocca quando lei si scostò le mani dal viso e gli lanciò unocchiataccia.

«Toya, mi dispiace. Ma se non sparisci subito dalla mia vista, farò qualcosa di cui ci pentiremo entrambi.» gli disse con gli occhi socchiusi. Alzò una mano come per lanciargli di nuovo lincantesimo e lui indietreggiò ringhiando.

Shinbe non poté fare a meno di sorridere quando Kyoko rimise suo fratello al proprio posto, e fece finta di tossire. A volte quei due erano così divertenti. Un altro colpo di tosse attirò la sua attenzione. Sporgendosi per guardare, vide che Kamui aveva lo stesso problema a nascondere la sua risata.

Cavolo, a volte fa davvero paura. pensò Toya, voltandosi dallaltro lato. «Bene, parleremo più tardi!» esclamò, guardandola con la coda dellocchio, consapevole di averlo detto un po troppo ad alta voce. Scattando in piedi, uscì dalla capanna, non volendo restare lì nel caso in cui provasse a lanciargli di nuovo lincantesimo. Per fortuna quello stupido incantesimo durava poco, altrimenti sarebbe stato doloroso.

Suki non aveva aperto bocca mentre guardava Kyoko con stupore. Quando Toya se ne andò, le si avvicinò lentamente e, chinandosi, sussurrò: «Vado a prenderti un po dacqua fresca, ok? Rimani sdraiata, torno subito.». Le poggiò una mano sulla spalla mentre Kyoko le faceva un cenno con la testa, e si chiese come avesse fatto ad ubriacarsi. Decidendo di aspettare per chiederglielo, uscì per andare a prendere lacqua.

Kamui non resistette e, con un sorriso smagliante, disse: «Kyoko, non posso credere che sei uscita senza invitarmi.». Il suo sorriso si allargò ancora di più quando lei gli lanciò unocchiataccia. Sentendo Kaen che stava fuori ad aspettarlo, uscì per raggiungerlo.

Kyoko gemette per il mal di testa martellante, avrebbe chiesto a Suki di guardare nel suo zaino, aveva sicuramente qualcosa per il dolore e, se fosse riuscita a trovarlo, probabilmente avrebbe finito lintera confezione. Vide avvicinarsi unombra e si voltò, ritrovandosi a fissare Shinbe.

Allimprovviso le balenò nella mente la scena di lui che la faceva sua era un sogno, no? Un sogno post sbornia, sì adesso ricordava. Postumi o no, non poté frenare quei pensieri e arrossì. Per fortuna lui non aveva il potere di leggere nella mente come Kyou.

«Kyoko, stai bene? Posso fare qualcosa per te?». Shinbe si sentiva in colpa, lei era convinta che si era trattato di un sogno. Ma adesso doveva sapere se ricordava qualcosa e, a giudicare dal rossore, forse sì. Quando Kyoko finalmente rispose, lui sospirò di sollievo e di tristezza. Da qualche parte dentro di sé, sperava che lei ricordasse e ponesse fine alla questione.

Kyoko gli rivolse un debole sorriso. Maledetti sogni perché aveva dovuto sognare proprio lui? E non bastava averlo sognato in quel modo, lo aveva anche trovato a guardarla così da vicino che poteva sentire il calore del suo corpo.

Si scostò con gli occhi spalancati, cera qualcosa di strano nel modo in cui lui la stava guardando, come se stesse scrutando nella sua anima. O stesse per palparla con Shinbe non si era mai sicuri. Kyoko scosse mentalmente la testa e si disse: No. Non voglio che accada, non adesso! Rispondi alla sua domanda.. «Mmm ti dispiacerebbe guardare nel mio zaino e cercare le medicine?» gli chiese, portandosi di nuovo le mani alla testa nel tentativo di far passare il dolore. Non andrò mai più a una festa con Tasuki e i suoi amici della confraternita, mai più. si disse.

Shinbe rovistò nello zaino per cercare la scatola e gliela porse. Kyoko gli sfiorò involontariamente la mano e lui sentì unimprovvisa ondata di calore che lo fece eccitare.

Oh, quanto è vulnerabile adesso, potrei no! Che mi è saltato in mente? Cavolo hanno ragione a darmi del pervertito. pensò tra sé e, cercando di allontanarsi in fretta, le sfiorò accidentalmente una coscia.

Kyoko trasalì al contatto perché doveva essere proprio lui ad aiutarla, in quel momento? Perché Toya non era lì a guardarla storto e a sgridarla? Quelle labbra, quegli occhi devo smetterla di guardarlo così! si disse, riportando lattenzione sulla scatola di pillole.

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