Shinbe la guardava ipnotizzato non aveva ancora tentato di castrarlo, perciò significava non ricordava niente. Ma perché non ricorda? si chiese tristemente.
Kyoko si voltò a guardarlo, stabilendo un contatto visivo che le fece quasi andare in tilt il cervello per un momento. «Mi porteresti dellacqua, per favore? È difficile mandarla giù senza bere.».
Shinbe guardò la sua bocca confuso quelle labbra erano così invitanti, forse avrebbe potuto si chinò e si concentrò sulla pillola che lei aveva in mano.
«Già, sembra piuttosto grossa.» le disse, anche se non aveva idea di cosa fosse. La porta si aprì allimprovviso e lui, con aria colpevole, girò la testa di scatto, vedendo Suki e Kamui che entravano con una brocca dacqua.
Suki lo guardò con aria annoiata: «Che stai facendo?».
Shinbe indietreggiò, chiedendosi se lei gli avesse letto nel pensiero aveva la misteriosa abilità di sapere sempre quando lui si comportava male o stava per farlo.
«Oh Suki, versami un po dacqua, per favore. Prima prendo la medicina, prima starò meglio.» intervenne Kyoko, poiché Shinbe non stava facendo niente di male.
Salvo per un pelo. pensò lui contento.
Suki versò dellacqua nella tazza e iniziò a raccontarle dei capricci di Toya quando non laveva vista tornare il pomeriggio precedente.
Shinbe si appoggiò al muro, guardando Kyoko e ascoltando le parole di Suki: « se avesse continuato a gridare, giuro che» Kyoko, ti prenderei tra le braccia e ti bacerei. pensò Shinbe. « è un prepotente arrogante» aggiunse Suki. Ti desidero così tanto. continuò Shinbe. Era nervoso, chissà per quanto tempo ancora sarebbe riuscito a mantenere il segreto, adesso che laveva reclamata. « non è vero, Shinbe?» gli chiese Suki allimprovviso.
Eh? Qual era la domanda? si chiese Shinbe, guardando le ragazze che aspettavano una sua risposta. Non avendo idea di cosa stessero parlando, rimase sul vago: «Oh, sì. Penso che tu abbia assolutamente ragione. Se volete scusarmi, devo parlare con Toya.». Detto questo, uscì subito dalla capanna. Suki e Kyoko videro la porta chiudersi e ridacchiarono.
Shinbe uscì di corsa e si fermò accanto al muro. Appoggiò le mani sul legno freddo e poi vi sbatté la fronte il dolore lo aiutava sempre a liberare la mente ma, stavolta, procedeva a rilento. Dopo la scorsa notte, non era riuscito a riprendere il controllo sui propri sentimenti, era più difficile del solito.
Non se la sentiva di palpare Suki per poi farsi schiaffeggiare, non dopo quello che era successo con Kyoko. Temeva che non sarebbe mai riuscito a toccare nessunaltra ragazza senza che gli venisse la voglia di tagliarsi la mano. Aveva scelto la sua compagna e lei non lo sapeva neanche.
Toya era a poca distanza e osservava suo fratello, percependo il suo senso di colpa. Uno dei vantaggi di essere un guardiano era la capacità di percepire i sentimenti degli altri, come se fosse una macchina della verità.
Alzò un sopracciglio e gli chiese: «Che cè, hai dato di nuovo fastidio a Suki?», e rimase perplesso quando lo vide sussultare.
Shinbe si voltò verso Toya con i suoi occhi scuri e impauriti, e si scostò dal muro per raddrizzarsi. «No! Io ecco, beh» iniziò, infastidito dal suo stesso balbettare, e si sforzò di calmarsi e darsi un contegno. «Sono solo uscito perché non volevo dare fastidio a Kyoko.» disse con tono saggio, sperando che suo fratello fosse daccordo.
Toya ringhiò dal profondo della sua gola: «Voglio proprio sapere come ha fatto ad ubriacarsi. Adesso vado a chiederglielo.». Fece per entrare ma Shinbe lo afferrò per un braccio, facendolo fermare. Toya guardò la mano che lo tratteneva, chiedendosi che avesse in mente suo fratello.
Shinbe vide le scintille argentate nei suoi occhi e lo lasciò andare; poi, con voce ferma, si azzardò a dire: «Fossi in te, aspetterei se non vuoi sentire il sapore del pavimento.». Nascose un ghigno quando capì che Toya stava ricordando quando Kyoko gli aveva lanciato lincantesimo.
Toya lo guardò storto, poi voltò le spalle alla porta borbottando: «E lei avrebbe dovuto fare attenzione, tanto per cominciare.». Allimprovviso sentì un dolore alla testa e fece una smorfia, Suki era uscita e lo aveva colpito con la baionetta.
«Ahi, ma che ho fatto?» le chiese, lanciandole unocchiataccia.
Suki lo guardò come per dire Lo sai a cosa mi riferisco. e rispose: «Non essere iperprotettivo.», poi ricambiò locchiataccia, sapendo che non avrebbe reagito. «Kyoko mi ha detto cosè successo ieri sera.» continuò, e Shinbe vide tutta la vita passargli davanti agli occhi. Smise di respirare e si preparò ad essere ucciso da Toya.
Ma Suki aggiunse: «I suoi amici lhanno portata a una festa dove servivano alcolici. Non ha bevuto nulla, ha solo mangiato della frutta e poi ha scoperto che era stata lasciata a macerare nellalcol. Ma, a quel punto, era già ubriaca.».
Toya ringhiò e si voltò, pronto ad andare a rimproverare Kyoko per la sua stupidità, ma ricevette un altro colpo da Suki.
«Lasciala in pace, si è appena rimessa a dormire. E non credo che oggi potrà andare da qualche parte, perciò lasciamola riposare. Possiamo cercare il cristallo senza di lei, per un giorno.» disse Suki, poi si voltò a guardare Shinbe, chiedendosi perché si comportasse in modo così strano. Di solito la palpava almeno dieci volte, la mattina. «Shinbe, tutto bene oggi?» gli domandò, avvicinandosi e scrutando il suo volto pallido e i suoi occhi leggermente lucidi.
Shinbe si riprese quando si accorse che Suki lo stava fissando. Fece subito un passo indietro, poi si ricordò di quello che lei aveva detto. Sospirò scuotendo la testa e rispose: «In realtà no, non mi sento molto bene.». Non cera bisogno di fingere perché, turbato comera, gli sembrava di star impazzendo.
Toya arricciò il naso e disse: «Già, hai una pessima cera. Forse è meglio se rimani a sorvegliare Kyoko.», poi restrinse lo sguardo e aggiunse: «Ma, se la tocchi, lei me lo dirà.». Sapendo che suo fratello aveva sentito lavvertimento forte e chiaro, si voltò verso Suki e le chiese: «Entri tu a chiamare Kamui o vado io?», non volendo saggiare di nuovo la sua baionetta sulla testa.
Suki scrollò le spalle e rispose: «Vado io. Tu» gli puntò un dito al petto, « aspetta qui.».
Shinbe represse una risata, ricordandosi di fingere che non stava bene. Come gli era venuto in mente? Toya, ovviamente, sapeva che i guardiani non si ammalano o almeno non era mai successo. E poi lidea di stare da solo con Kyoko tutto il giorno beh, quella tentazione era davvero troppo.
Toya osservò stizzito mentre Suki entrava per chiamare Kamui. Nel giro di un paio di minuti, Kaen si unì a loro, affacciandosi dalla porta. Shinbe sapeva che Kaen avrebbe badato a Kamui se ci fossero stati dei problemi. Un guardiano che ha una guardia del corpo è così che lo prendeva in giro.
Il gruppo si allontanò e Shinbe sentì il proprio corpo e la propria mente rilassarsi per la prima volta, quella mattina. Sospirando, si voltò e rientrò nella capanna.
Kyoko si mosse nel sonno, la sua mente era ritornata alla sera prima. Era alla festa e voleva passare quel po di tempo che aveva con Tasuki. Le mancava molto perché questo mondo le portava via molto più tempo. Era così presa da accorgersi troppo tardi che la frutta era stata macerata nellalcol. Mise il broncio, chiedendosi se Tasuki lo sapesse.
Non ricordava molto di quando aveva attraversato il portale , né di quando era tornata allaccampamento. Però ricordava una parte del sogno che aveva avuto con Shinbe. La sua mente continuava a lavorare, non importava se lei fosse sveglia o dormisse.
Non ricordava molto di quando aveva attraversato il portale , né di quando era tornata allaccampamento. Però ricordava una parte del sogno che aveva avuto con Shinbe. La sua mente continuava a lavorare, non importava se lei fosse sveglia o dormisse.
Le era sempre piaciuto Shinbe perché era il più divertente dei guardiani e riusciva a farla ridere anche senza volerlo. Non era il tipo di ragazzo che si sarebbe accontentato di una sola donna. Ovviamente aveva i suoi difetti ma, ultimamente, lei aveva iniziato a vederlo in una luce diversa.
Kyoko continuava a girarsi nel sonno, non era giusto. Lei amava profondamente Toya, ma lui dimostrava di rado di ricambiare i suoi sentimenti. Con Shinbe, invece, era tutta unaltra storia. Toya la rimproverava anche per le sciocchezze, mentre lui cercava sempre di farla stare meglio.
Più Toya si comportava male, più sembrava che Shinbe diventasse gentile, ma non andava oltre lamicizia. A volte pensava a lui, e forse era stata questa la causa che laveva portata a fare quel sogno. Fino a quella sera, aveva sempre sognato cose entro il limite del sensato, mentre lultimo sogno era fuori controllo.
Lei sapeva che Toya la amava a modo suo e che, probabilmente, sarebbe anche morto per lei, eppure si rifiutava di mostrarle i suoi veri sentimenti. Sapeva che larrabbiarsi e il rimproverarla erano solo un modo per non dare a vedere che teneva a lei. A volte nascondeva i suoi sentimenti così bene da sembrare quasi credibile. E adesso lei si ritrovava a confrontare i due uomini. Trascorreva sempre del tempo con Shinbe e Toya, ed entrambi avevano i loro pregi e difetti.
I sogni in cui Toya la baciava erano dolci e teneri, talvolta eccitanti. Con Shinbe, invece, era diverso. Molto diverso. Quando sognava lui, si sentiva una donna. In quei sogni, lui la baciava in posti inimmaginabili e le faceva cose che non credeva potessero essere così belle.
Ma erano soltanto sogni Kyoko sospirò e si rannicchiò, rabbrividendo al ricordo del sogno della notte scorsa i loro corpi tremavano mentre facevano lamore follemente. Sognando Shinbe in quel modo le sembrava quasi di tradire Toya.
No! pensò, Toya non è il mio ragazzo. Finché rimane tutto nella mia mente, posso pensare quello che voglio e la cosa vale anche per i sogni..
Quando si svegliò, si sentiva come se stesse per sciogliersi. Quando lo aveva visto appoggiato al muro come se niente fosse, aveva avuto la conferma che si era trattato solo di un sogno. Che cosa stava succedendo nella sua testa? Doveva darsi una calmata. Shinbe non avrebbe mai potuto amare una ragazzina inesperta come lei. Lui era un uomo di mondo che, probabilmente, aveva conquistato più donne in una notte di quante lei potesse contare su entrambe le mani. Strizzò gli occhi, rifiutandosi di pensare oltre.
Shinbe era rientrato nella capanna rilassato e tranquillo finché non aveva visto Kyoko che dormiva. Si era fermato ed era rimasto lì a guardarla per qualche minuto. La vide rabbrividire e si chiese perché non aveva la coperta che le aveva sistemato la scorsa notte. Guardò meglio e capì che laveva spinta via quando aveva discusso con Toya.
Si avvicinò in silenzio per sistemargliela di nuovo e rimase accanto a lei. Perché devo sentirmi così? sospirò mentre si sedeva a terra, appoggiandosi al muro. Conosceva la risposta Shinbe, il ragazzo che tutti prendono in giro sulle donne, è innamorato di una ragazza di unaltra era..
La guardò con desiderio e serrò le labbra, Kyoko lo avrebbe ucciso quando avrebbe scoperto che non si era trattato di un sogno. Anche Toya lo avrebbe ucciso. Ma sarebbe stato possibile morire due volte per un crimine del genere?
Scuotendo le spalle, sospirò di nuovo, Secondo Toya sì.. Kyoko era innamorata del suo irascibile fratello e lui sentiva il senso di colpa scorrergli lungo la spina dorsale. Perché era innamorata di una persona che la trattava sempre male? Lui lavrebbe amata con tutto se stesso. Forse era vittima di una maledizione, non si sarebbe meravigliato. Dopotutto, Kyoko aveva raccontato di suo nonno e di quanto credesse alle maledizioni e ai demoni. Accidenti a Toya.. Shinbe alzò lo sguardo e vide che si era girata di spalle, la coperta era scivolata via di nuovo e la minigonna era salita su, scoprendole il sedere. Un brivido gli percorse tutto il corpo era così invitante.
Allungò una mano per sfiorare la coperta che gli aveva nascosto quella vista, poi strinse i denti e si ritrasse prima che le dita potessero effettivamente toccarla. È così vicina. Ma anche la morte è vicina, e io vorrei vivere ancora un po. sogghignò e sinfilò le mani in tasca. Dora in poi avrebbe dovuto prestare attenzione a quello che faceva, altrimenti la sua vita sarebbe finita prima del previsto.
Se Kyoko non fosse stata innamorata di suo fratello, le avrebbe detto la verità senza esitare. Sapeva di non essere lunico a provare quei sentimenti per lei. Era la sacerdotessa e loro la proteggevano con la propria vita. La amavano tutti, ognuno a modo suo. Ma Toya era diverso, non gli era mai piaciuta nessunaltra. Shinbe laveva capito, suo fratello era profondamente innamorato di Kyoko, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
Shinbe chiuse gli occhi, sentendo che iniziavano a bruciare. Non aveva il diritto di amare Kyoko né nessunaltra, in realtà. Lui aveva il potere di salvare tutti in battaglia, gli bastava lanciare lincantesimo del tempo e creare un vuoto che risucchiava ogni cosa sul proprio cammino. Quello era il suo potere più grande e anche il suo peggior nemico. Ogni volta che lo usava, quel pericoloso incantesimo diventava sempre più forte.
Tutti gli dicevano di non usarlo a meno che non fosse lunica scelta perché, un giorno, sarebbe diventato troppo forte da gestire e lo avrebbe sopraffatto. Lincantesimo era stato un regalo di suo zio il loro nemico. Allinizio pensava che fosse un grande dono, ma adesso capiva che non era affatto così. Era una maledizione. E lui lavrebbe usata per distruggere proprio colui che glielaveva lanciata anche a costo di perdere la vita.
Shinbe sbadigliò, la notte scorsa non aveva dormito quasi per niente, né prima né dopo larrivo di Kyoko. Aveva trascorso buona parte della serata ad ascoltare Toya che si lamentava perché lei non era tornata prima di sera come aveva promesso.
Allinizio, Shinbe aveva pensato che fosse ancora troppo arrabbiata con suo fratello per tornare prima di andarsene avevano litigato perché lui aveva cercato di impedirle di tornare nel suo mondo. Toya le si era addirittura parato davanti per non farle raggiungere il portale. Alla fine Kyoko gli aveva lanciato il suo solito incantesimo, ormai Shinbe aveva perso il conto di quante volte era successo. Poi aveva promesso di tornare il giorno dopo, prima di sera.
Shinbe sogghignò compiaciuto ricordando Toya che lottava contro lincantesimo, imprecando e gridando tutto quello che avrebbe fatto a Kyoko quando sarebbe riuscito a muoversi di nuovo.
Shinbe la guardò di nuovo ecco perché la trovava così irresistibile, era capace di litigare con Toya e amarlo un istante dopo. Non serbava rancore, a prescindere da quanto lui la facesse soffrire.
Quando Toya laveva incontrata per la prima volta, aveva tentato di ucciderla ma adesso le cose erano cambiate, tutti sapevano che la amava da impazzire, e che sarebbe morto per lei. Tuttavia, fingeva ancora di non sopportarla e spesso feriva i suoi sentimenti. Era così che le nascondeva il suo cuore.
Shinbe si strinse il setto nasale, cercando di placare i propri pensieri. Onestamente, si sentiva male per Toya e non voleva pensare cose brutte, però suo fratello aveva una possibilità con Kyoko e sembrava che non gli importasse.