Mai Sfidare Il Cuore - Amy Blankenship 4 стр.


Lui, invece, avrebbe dato la propria vita per avere unoccasione del genere. Lavrebbe trattata come una regina, se solo lei glielo avesse permesso. Ecco perché la scorsa notte aveva perso il controllo, si sentiva esausto. E adesso Shinbe strizzò gli occhi, forse Kyoko stava meglio con Toya, visto il modo in cui lui si era approfittato della sua innocenza.

Poi sobbalzò quando Kyoko si mosse di nuovo nel sonno, scoprendosi ancora di più. Osservò il candore della sua pelle e strinse i pugni nelle tasche. Perché aveva una pelle così bella?

Iniziava a sentire sonno e strisciò lentamente verso di lei, senza distogliere mai lo sguardo. Sapeva che, se si fosse avvicinato troppo, si sarebbe svegliata, si sarebbe girata e gli avrebbe dato un ceffone.

Finora, tutto bene. Si sporse per scrutare il suo viso e sorrise, odorava ancora di alcol.

Non è un problema. pensò.

La lunga treccia di capelli ramati le circondava una spalla, lui la scostò di lato con delicatezza e si stese accanto a lei, strofinando il viso sui suoi capelli. Non osava avvicinarsi, ma poteva comunque offrirle un senso di sicurezza mentre dormiva.

Se si fosse svegliata e lo avesse trovato lì, si sarebbe giustificato dicendo che era stanco e che quello era lunico modo per riposare e tenerla docchio allo stesso tempo. Sarebbe stato felice dello schiaffo che avrebbe ricevuto per questo, ne sarebbe valsa la pena solo per starle accanto un paio dore. Era troppo stanco per preoccuparsi delle conseguenze mentre i suoi occhi si chiudevano. Si trovava proprio dove voleva, al diavolo le conseguenze.

Kyoko piagnucolò con aria assonnata e si girò, sentendosi circondata dal calore. Si strofinò il mento e il viso, poi girò la testa e, sentendo qualcosa di solido, sospirò probabilmente stava sognando di nuovo. Per provare la sua teoria, allungò una mano. Era qualcosa di molto solido. Si rannicchiò e quello strano calore sembrò avvolgerla ancora di più. Sentiva odore di tè al gelsomino e legno.

Perché non riesco a togliermelo dalla testa? Aveva un così buon odore..

Ricordò la prima volta che lui laveva tenuta tra le braccia, era convinto di doverla salvare. Sorrise nel sonno, Shinbe era così forte ed era così dolce a preoccuparsi per lei, anche se le sue ragioni non erano del tutto legittime. Quella era stata la prima volta che aveva notato il suo buon odore.

Kyoko rabbrividì al ricordo e loggetto misterioso sembrò avvolgerle il polso. Lei allungò il braccio e si bloccò quando sentì un distinto fruscio di stoffa.

Eh? Stoffa? Da quando i sogni fanno il rumore della stoffa?.

Si svegliò di soprassalto, aprì gli occhi e vide il trench grigio che la avvolgeva. Scattò come una molla e scostò il braccio che la circondava. Shinbe gemette e rotolò sulla schiena.

Kyoko andò nel panico, guardandosi intorno nella stanza. Gli altri non cerano e quello non era affatto un sogno Shinbe stava dormendo accanto a lei. Doveva concentrarsi che cosa stava succedendo? Lo guardò immobile

Quello di ieri era solo un sogno, no? Datti una calmata. pensò nervosamente. Dovè Toya? Suki Kamui Kaen dove sono finiti tutti?.

Si spaventò quando Shinbe gemette nel sonno e infilò le mani nelle tasche. Alzandosi, lo aveva scoperto e adesso si sentiva in colpa. Ha freddo. si disse, e anche lei aveva freddo. Ricordò di essersi sentita congelare mentre cercava di addormentarsi.

Era per questo che si era sdraiato accanto a lei? Per tenerla al caldo? Kyoko arrossì, Oh, che dolce., poi scosse la testa No, no, no! A cosa sto pensando? Niente dolce. sospirò sorridendo. Mi arrendo. pensò, e singinocchiò lentamente per tirargli su la coperta, ma si bloccò quando lui si mosse allimprovviso. Kyoko indietreggiò per vedere se si sarebbe svegliato, ma ciò non accadde, quindi lo coprì, prese il suo zaino e corse fuori dalla capanna.

Shinbe aprì un occhio mentre lei si allontanava. Quando se ne fu andata, rise tra sé: Di nuovo salvo per un pelo., poi si chiese come mai non avesse unimpronta di mano stampata su una guancia o il cranio fracassato Si alzò lentamente e contò fino a dieci, poi la seguì per vedere dove stesse andando.

Una volta fuori, Kyoko si appoggiò a un albero, rendendosi conto che, probabilmente, sarebbe dovuta rimanere a letto. Il cuore le batteva forte e sentiva dolore dappertutto, si chinò per massaggiarsi le ginocchia. Ricordava di aver ballato con Tasuki alla festa, ma si sentiva come se fosse stata investita da un camion. Un bel bagno nella sorgente calda sarebbe stato un sollievo per i muscoli. Non avrebbe più mangiato neanche la frutta, alle feste.

Allimprovviso le venne in mente una cosa Toya avrebbe sentito lodore di Shinbe sui suoi vestiti, e lultima cosa che voleva era metterlo nei guai per qualcosa che non aveva fatto. Si allontanò dalla capanna barcollando e gemendo per i postumi della sbornia, decisa a lavare via non solo il dolore ma anche i vestiti.

*****

Toya ringhiò mentre ispezionava il villaggio in cui erano arrivati. Strinse i denti, era troppo tardi. Era tutto distrutto. Ultimamente sembrava che, qualunque cosa facessero, fossero sempre un passo indietro rispetto a Hyakuhei e i suoi demoni. Si accigliò e si mise alla ricerca di sopravvissuti.

«Se si è disturbato a distruggere questo villaggio, vuol dire che qui è nascosto un frammento del cristallo.» disse preoccupato.

«Dobbiamo aiutarli.» disse Suki mentre camminava accanto a Kamui, poi si chinò per controllare un bambino che piangeva e sembrava tutto solo.

Toya chiuse gli occhi per quella scena familiare mentre il suo sangue ribolliva. Hyakuhei era in possesso di quasi tutti i pezzi del talismano e non gli importava delle vittime lasciate lungo il cammino dopotutto, aveva ucciso il suo stesso fratello. E ora i guardiani stavano cercando di proteggere Kyoko da quellassassino.

Se Hyakuhei avesse trovato tutti i pezzi del cristallo, sarebbe stato in grado di entrare nel mondo di Kyoko, portando con sé molti demoni. Non potevano permettere che ciò accadesse. Toya sentì un brivido freddo lungo la spina dorsale e capì che qualcosa non andava.

Kyoko, la parola riecheggiò nella sua mente come un avvertimento.

«Voi due, rimanete qui a dare una mano. Io vado a controllare Kyoko.» disse, correndo nella direzione da cui erano venuti. Sapeva che qualcosa non andava lo sentiva dentro di sé. Non avrebbe mai dovuto lasciarla senza protezione, non con i demoni di Hyakuhei così vicini. Non riusciva a scrollarsi di dosso la paura di perdere laltra metà del proprio cuore.

«Non gli permetterò di toccarti!» gridò mentre correva per raggiungere Kyoko e salvarla dal pericolo.

Capitolo 3 Il bacio della gelosia

Kyoko era diretta verso la sorgente calda, si sentiva stanca e dolorante, e non vedeva lora di rilassarsi nellacqua. Inciampò su una roccia e si chiese se avrebbe impiegato settimane per riprendersi dalla sbornia di una sola sera.

«Maledizione! Oh, adesso parlo come Toya.» disse con una risatina.

Shinbe la seguiva in silenzio, sbirciando da dietro gli alberi. Dovette trattenere una risata quando la sentì paragonarsi a Toya. Era bello sapere di non essere lunico del gruppo a parlare da solo, se lui era pazzo, allora insieme erano una coppia perfetta.

Arrivando finalmente alla sorgente, Kyoko rovistò nel suo zaino. Trovando ciò di cui aveva bisogno, sistemò i suoi articoli da bagno sulla riva. Si spogliò velocemente e si adagiò nellacqua fumante. «Ah, che bello.» disse chiudendo gli occhi, poi si massaggiò le gambe per allentare la tensione. Soddisfatta, si distese e si rilassò completamente.

Shinbe era appoggiato a un albero e osservava affascinato quel suo rituale quotidiano. Era aggraziata e pura improvvisamente si sentì di nuovo in colpa per quello che aveva fatto. Si voltò di spalle e si portò una mano al petto, sentendo un dolore che lo attanagliava.

Non avrebbe dovuto trovarsi lì non era stato onesto. Lei lo avrebbe odiato quando avrebbe scoperto che cosa le aveva fatto. Si accigliò mentre il peso sul petto aumentava. Tuttavia, non riuscì a resistere allimpulso di voltarsi di nuovo. Sospirò con desiderio mentre la guardava galleggiare in acqua.

«È molto meglio della vasca moderna che ho a casa.» disse Kyoko guardandosi intorno. Sembrava una piscina nascosta, era un posto davvero tranquillo e appartato. Alberi e piccoli arbusti circondavano la sorgente, dandole assoluta privacy. Quella roccia sporgente sarebbe lideale per prendere il sole. pensò sorridendo.

Canticchiò allegramente mentre galleggiava, poi decise di proseguire con il lavaggio purificatore. Sinsaponò i capelli e si chinò sottacqua per risciacquarli, emerse e ripeté loperazione. Poi, prima di uscire dallacqua, ripulì i vestiti con la speranza che si asciugassero in fretta.

Avvicinandosi furtivamente, Shinbe la osservava da un cespuglio a pochi metri di distanza. Ammirò le sue curve era bellissima, come una dea emersa dalle acque. Kyoko si legò un asciugamano al petto e ne avvolse un altro attorno ai capelli, mentre iniziava ad asciugarsi.

Shinbe laveva spiata in segreto molte altre volte, ma non era mai rimasto così a lungo per assistere alla parte finale, arrivava sempre qualcuno a cercarlo prima che lei finisse. Sospirò mentre Kyoko faceva scorrere lentamente lasciugamano sulle gambe. Il dolore gli fece stringere i denti quando lei indossò i sottili indumenti che le coprivano i punti più preziosi. Si sforzò per non percorrere la poca distanza che li separava e raggiungerla.

Allimprovviso si udì uno scricchiolio dal lato opposto. Kyoko si bloccò, e sia lei che Shinbe si concentrarono per sentire altri rumori. Si sentì un altro ramo spezzato, questa volta da un cespuglio vicino. Shinbe la vide avvicinarsi al cespuglio, brandendo lasciugamano come se fosse uno scudo.

«Ok, Shinbe! Lo so che sei tu, vieni fuori così posso darti un ceffone!» esclamò Kyoko, e guardò il cespuglio in attesa Shinbe aveva la fama di guardone, e poi era lunico rimasto alla capanna, perciò . Il cespuglio si mosse appena. «So che sei lì e, quando Toya scoprirà che mi stavi spiando, probabilmente ti ucciderà. Per non parlare di Suki, sono sicura che non le dispiacerà picchiarti.».

Il cespuglio si mosse di nuovo e una zampa nera, lunga e appuntita, sbucò dai rami contorti.

«Ma che cosè?» esclamò Kyoko, mettendosi a correre proprio mentre un enorme demone-scorpione usciva allo scoperto. Corse verso i suoi vestiti e il suo zaino, in cui teneva la balestra.

«Kyoko! Stai giù!» gridò Shinbe, sbucando dai cespugli con un grosso ramo in mano. Lo lanciò verso il demone, che lo vide arrivare e lo bloccò con una zampa, facendolo volare in aria. Il ramo atterrò ai piedi di Kyoko, proprio mentre lei si chinava per prendere la balestra quel colpo lavrebbe stesa.

Shinbe corse verso di lei e prese il ramo. Alzando un sopracciglio, la guardò e sorrise, «Ho limpressione che sei un po troppo svestita per combattere con un demone.». Il suo sorriso si allargò quando vide la sua espressione, che si trasformò subito in orrore

Sentendo un brutto presentimento, Shinbe si voltò facendo oscillare il ramo proprio mentre lo scorpione si scagliava su di loro. Lo colpì a una zampa, ma la creatura lo infilzò in un fianco, sbalzandolo in aria. Il sangue di Shinbe si raggelò mentre lo scorpione si avvicinava alla sacerdotessa.

Sapeva che quella creatura posseduta percepiva il suo potere. Doveva fare subito qualcosa, perciò decise di usare i propri poteri telecinetici per sollevare una roccia, e la scagliò più forte che poté, sorridendo quando colpì lo scorpione alla testa.

Il demone urlò e si girò, lanciando unocchiataccia al guardiano ferito. Shinbe si sforzò per rialzarsi da terra quando la creatura si scagliò di nuovo su di lui. Rotolò appena in tempo per puntare la punta affilata del ramo. I suoi occhi brillarono mentre sussurrava un incantesimo per ammorbidire la carne dura del mostro.

Kyoko, in preda al panico, gridò il nome di Shinbe mentre il demone si fiondava su di lui. Era successo così rapidamente che quasi non aveva avuto neanche il tempo di sbattere le palpebre. Il demone saltò verso a Shinbe e, un attimo dopo, lestremità del ramo gli fuoriuscì dalla testa, con il sangue nero che grondava sul terreno. La creatura si contorse, poi cadde esanime addosso al guardiano.

«Shinbe!» gridò di nuovo Kyoko. Corse verso di lui, vedendo tutto quel sangue che si riversava a terra. Sperava che non fosse anche il suo, ma era difficile da capire perché lenorme scorpione lo aveva travolto quasi completamente, lasciandogli libero soltanto il viso. Shinbe aveva gli occhi chiusi e, per un momento, il cuore le si fermò per il terrore.

Lui percepiva ancora il terrore di Kyoko e, qualunque fosse la causa, doveva distruggerla. Cercando di lottare contro il dolore, aprì gli occhi e la trovò lì a fissarlo, bianca come un fantasma. Il cuore iniziò a battergli forte quando si rese conto che era terrorizzata per lui. Ma era vivo e quel terrore iniziò a svanire, facendogli riscaldare il sangue.

Con voce roca le disse: «Kyoko, per favore, aiutami a togliermelo di dosso.». Si sforzò per spingere via la bestia morta, ma le sue braccia rimasero intrappolate per il peso. Pur essendo posseduta, quella creatura non avrebbe dovuto pesare così tanto, né avere una tale resistenza. Restrinse lo sguardo, percependo un frammento del cristallo molto vicino e le disse: «Sta sfruttando il potere di un frammento trovalo.».

Kyoko smise di spingere lo scorpione gigante e si concentrò per scrutare il suo corpo. Quando il Cuore di Cristallo Protettore era esploso e i suoi frammenti erano ricaduti sul regno dei demoni come una pioggia, era partita una frenetica caccia per ritrovarli tutti. Un tempo, quello doveva essere stato un piccolo scorpione finché non era stato posseduto da un demone e aveva trovato un frammento, ricevendo una scarica di potere.

«Lì!» esclamò Kyoko quando notò una lieve luce blu sul collo. Cercando di non vomitare, guardò nella bocca rimasta aperta. Facendo una smorfia, allungò una mano e afferrò il cristallo, e le dimensioni dello scorpione iniziarono a ridursi allistante. Lo spinse di lato e Shinbe lo allontanò, poi lo videro rimpicciolirsi nella mano di lei.

Kyoko guardò Shinbe, i capelli gli nascondevano il volto ma, a giudicare dai movimenti, capì che stava cercando di riprendere fiato. Lo scrutò per cercare eventuali ferite. Il fianco dove il demone lo aveva infilzato stava sanguinando e lei si guardò intorno per cercare qualcosa con cui fermare lemorragia. Poi prese il suo asciugamano, sapendo che sarebbe stato utile premerlo sula ferita.

Shinbe si mise a sedere, guardando disgustato il piccolo insetto morto. Tenendo una mano premuta sulla ferita, riportò lattenzione su Kyoko e la vide correre a prendere lasciugamano che aveva fatto cadere nella fretta di aiutarlo. La guardò e dimenticò completamente il dolore che stava provando.

Ha dimenticato che è ancora nuda. pensò, Beh, non sarò io a ricordarglielo.. Cercò di mantenere unespressione tranquilla mentre lei tornava con lasciugamano.

Kyoko gli si sedette accanto e gli scostò il soprabito per controllare la ferita. «Shinbe, potresti togliertelo?» gli chiese. «Devo capire da dove proviene tutto questo sangue.».

Назад Дальше