Mai Sfidare Il Cuore - Amy Blankenship 8 стр.


Suki tirò su con il naso e si asciugò gli occhi con il dorso della mano, poi cercò di parlare: «Oh, Kyoko.». Si voltò e singhiozzò di nuovo, incapace di confessare il proprio timore alla sua amica.

Sennin mise una mano sulla spalla di Kyoko e le chiese a bassa voce: «Possiamo parlare fuori?».

Lei lo guardò e si alzò lentamente, Devessere successo qualcosa di grave. pensò preoccupata, È successo qualcosa a Toya, o hanno saputo qualcosa sulla scomparsa di Hikaru, il fratello di Suki?. Kyoko aveva un brutto presentimento mentre seguiva Sennin fuori la capanna. «Che succede? Cosa cè che non va?». Non aveva pensato neanche lontanamente che potessero preoccupati per Shinbe, credeva che Toya avesse detto a tutti dove si trovava.

Sennin si voltò di spalle, sapendo che stava per spezzarle il cuore non ce la faceva. Scoprire che Toya aveva probabilmente ucciso Shinbe sarebbe stato tremendo per lei, perciò decise di dirle che era soltanto un loro timore.

«Kyoko, crediamo che Toya abbia fatto del male a Shinbe non riusciamo a trovare nessuno dei due.», la sua voce sembrava ancora più stanca del solito e intrisa di tristezza e delusione. Si preparò a sentire la grida di dolore della sua giovane amica ma non fu così, quindi si voltò, e in quel momento la vide tornare di corsa nella capanna.

Kyoko si sedette a terra accanto a Suki e la abbracciò, «È tutto ok, Suki! Shinbe sta bene.». La strinse e aggiunse: «Non so come abbia fatto, ma ha attraversato il Cuore del Tempo insieme a Toya. È ferito, ma se la caverà.».

Suki smise di respirare per un momento, poi si scostò, si passò una mano sugli occhi e la guardò. «Shinbe non è morto?» le chiese, continuando a fissarla.

Kyoko si accigliò: «No, ha diverse ferite, ma non è morto. Ero tornata per dirvi che si sta riprendendo.». Si chiese perché Toya non avesse detto loro che cosera successo.

Kamui ascoltò le parole di Kyoko e ci pensò su adesso capiva perché non riusciva a percepire Shinbe non era nel loro mondo. Uscì per andare a cercare Kaen e dirgli che non cera più bisogno di cercare. Sperava che Kotaro e Kyou arrivassero per aiutarli a trovare una soluzione a tutto quello che stava succedendo. Poi i suoi pensieri tornarono a Kyoko, «Almeno si fanno del male a vicenda, senza ferire anche lei.» sussurrò, ma il peso sul petto non diminuì. Se ce ne fosse stato bisogno lavrebbe protetta da solo.

Suki si alzò, «È stato con te tutta la notte? Noi abbiamo visto Toya con le mani sporche di sangue.» balbettò, poi si fermò, con la rabbia che aumentava nei confronti di Kyoko per aver nascosto la cosa.

Kyoko si alzò in piedi, «Dovè Toya? Se lo prendo, giuro che», ma Suki la interruppe: «È stato con te per tutto questo tempo? Shinbe è stato con te nel tuo mondo?», il suo tono era accusatorio e Kyoko rimase sorpresa. «Hai aspettato così tanto per venire a dircelo, non hai pensato che fossimo preoccupati per lui?».

Kyoko scosse la testa, «Mi dispiace, non volevo lasciarlo da solo finché non avessi capito che stava», poi vide Suki diventare rossa in viso e indietreggiò.

«Lo abbiamo cercato per tutta la mattina, con la paura che fosse morto e che giacesse ferito da qualche parte! E adesso tu torni tutta felice, dicendo che era con te!» la interruppe Suki, con lindice puntato verso di lei, poi continuò: «Saresti dovuta venire prima, avresti dovuto», lasciò la frase a metà quando fu colta da un singhiozzo di sollievo.

Kyoko le mise un braccio attorno alle spalle, continuando a scusarsi: «Mi dispiace, non ci ho pensato. Aveva delle brutte ferite, avevo paura di lasciarlo da solo prima che si svegliasse. Avevo così tanta paura di perderlo.».

Suki si scostò di scatto, la sua rabbia si riaccese per quelle parole. «Tu avevi paura di perderlo?» le chiese, ricacciando indietro le lacrime. «Per che cosa stavano combattendo, Kyoko? Stavano combattendo per te?».

Kyoko rimase sorpresa da quella domanda, non sapeva cosa rispondere. Non poteva dirle che aveva baciato Shinbe e che Toya li aveva visti. Suki era sua amica ed era segretamente innamorata di Shinbe. Il senso di colpa la assalì stava tradendo la sua amicizia? Abbassò lo sguardo, fissando il pavimento di legno.

Non era innamorata di Shinbe, ma Cavolo, ma a che sto pensando?. Strinse i pugni, arrabbiata con se stessa per aver pensato a lui in quel modo quando la persona che lo amava davvero era proprio lì, in piedi di fronte a lei. Doveva capire cosa provava Suki. «Sei innamorata di Shinbe?» le chiese in fretta, ma non era sua intenzione evitare la domanda.

Suki si voltò di spalle, arrossendo per quella domanda. Era innamorata? Ci pensò su sì, provava qualcosa per lui ma addirittura innamorata? Scosse la testa, non avrebbe mai amato nessuno soprattutto non Shinbe. Era fuori questione. Forse avrebbe potuto amarlo se fossero riusciti ad uccidere Hyakuhei e ad annullare la sua maledizione ma no, non poteva innamorarsi di lui. Non avrebbe potuto sopportare un altro dolore.

Confusa dai suoi stessi sentimenti, si voltò verso Kyoko, «Stai evitando la mia domanda! Ti ho chiesto se stavano litigando per te!». Adesso era lei che stava evitando la domanda, ma non voleva rispondere né pensarci.

Kyoko sospirò, scrollando le spalle, e rispose: «Non lo so. Toya non vi ha detto che cosè successo?». Guardò verso la porta, chiedendosi perché lui non fosse lì. «E dovè adesso? Sta bene?» Kyoko rabbrividì, rendendosi conto che lassenza di Toya era ciò che aveva impedito loro di sapere che cosera successo.

Suki sbottò: «Che cosa?! Toya è sparito dopo che labbiamo trovato. I suoi artigli erano sporchi di sangue, Kyoko! Lui era» Suki fu interrotta da Sennin che entrava nella capanna.

«Vuoi smetterla di gridare?» le disse sedendosi a terra, poi prese un bastone e alimentò il fuoco. «Kyoko, siediti e dicci tutto quello che sai.».

Kyoko guardò Suki, le dispiaceva che la sua amica fosse arrabbiata con lei. Perché, allimprovviso, litigavano tutti? Erano sempre stati uniti e si difendevano a vicenda qualcosa non andava. Si sedette e iniziò a raccontare tutto, dalla sorgente allarrivo di Shinbe nel suo mondo.

Ovviamente non disse nulla del bacio, sinventò che Toya si era arrabbiato perché lei era senza vestiti.

«E questo è tutto. Alla fine si è svegliato e io sono venuta qui. Era messo proprio male.» scosse la testa, guardandosi le mani, poi continuò: «Il nonno dice che ci vorranno almeno un paio di giorni prima che possa alzarsi e ricominciare a muoversi.».

Suki alzò la testa di scatto, «Che cosa?! Lui non può rimanere nel tuo monto, nel tuo tempo!». Poi abbassò subito lo sguardo, sentendosi di nuovo strana da dove spuntava quellimprovvisa gelosia?

Sennin le mise una mano sul braccio, «Calmati, non vorrai che torni indietro mentre è ancora ferito?».

Suki sospirò, «Ma è troppo tempo. Possiamo prenderci cura di lui anche qui.». Non le piaceva il fatto che il gruppo fosse diviso.

Sennin ridacchiò, «Ma per tornare qui dovrebbe attraversare il Cuore del Tempo. Lo stress nel fare qualcosa che non gli è permesso potrebbe essere troppo per le sue ferite.».

Kyoko si alzò in piedi e disse: «Non vorrei andarmene ma ero tornata solo per farvi sapere che sta bene. Sarà meglio che torni di là, prima che Tama e il nonno lo facciano impazzire.». Prese lo zaino e sorrise nervosamente a Kamui che entrò nella capanna.

Lui non resistette e la abbracciò forte, si sentiva meglio adesso che sapeva che Toya non aveva fatto del male a Shinbe. Non vedendo tornare neanche lei, aveva pensato al peggio.

«Ci penso io, qui. Tu bada a Shinbe e riportalo da noi.» le disse sorridendo, per farle capire che non era arrabbiato come Suki.

«Ci penso io, qui. Tu bada a Shinbe e riportalo da noi.» le disse sorridendo, per farle capire che non era arrabbiato come Suki.

Kyoko ricambiò il sorriso e gli porse una scatola di cioccolatini, «Cerca di non mangiarli tutti, non vorrei che ti venisse mal di pancia.». Gli passò una mano tra i capelli e lo abbracciò, era contenta che almeno uno di loro non ce lavesse con lei Kamui era sempre stato il più sensibile.

Poi, senza farsi sentire da Suki, gli sussurrò allorecchio: «Se Toya torna, digli che devo vederlo.» e lui annuì con la testa.

Suki, che era seduta di spalle, le disse: «Di a Shinbe di guarire in fretta.», poi tirò su col naso e Kyoko si sentì in colpa. Scostandosi da Kamui, poggiò a terra tutte le cose che aveva portato per gli altri, non volendo disturbare di nuovo Suki in quel momento. Sapeva che avrebbe preso la sua parte più tardi. Salutò tutti e tornò verso il tempio da sola, chiedendosi dove fosse Toya.

*****

Dallaltro lato del portale, Shinbe era steso sul letto con gli occhi chiusi, e cercava di coprire con i propri pensieri le chiacchiere del nonno di Kyoko. Ma quando torna a salvarmi? pensò sorridendo. Già, lei era lunica che avrebbe potuto salvarlo, in quel momento.

Nonostante le sue ferite, non riusciva a smettere di pensare a Kyoko quella doveva essere la punizione degli dei per i peccati commessi. Era consapevole che, se Toya avesse saputo tutta la verità, a quellora non starebbe respirando ancora.

Tutti pensavano che gli piacesse Suki perché era quello che lui voleva fargli credere. Suki non voleva saperne dellamore e questo faceva di lei la persona ideale giocava un ruolo importante nella sua farsa, senza neanche saperlo. Shinbe si riaddormentò rivedendo limmagine di Kyoko tra le sue braccia.

*****

Kyoko camminava lentamente verso il tempio della vergine con sentimenti contrastanti. Perché Toya era scappato? Adesso lei si sentiva egoista per aver fatto preoccupare gli altri per così tanto tempo. Era convinta che lui avesse raccontato loro cosera successo. Lintera faccenda stava iniziando a sfuggire di mano. Dovevano ancora trovare il frammento disperso e Hyakuhei era lì da qualche parte, probabilmente a pianificare la morte per ognuno di loro. Al momento, il gruppo sembrava essersi diviso.

Toya osservava Kyoko mentre tornava al santuario. Laveva sentita arrivare ed era andato a cercarla, per poi accorgersi che Shinbe non era con lei. E così il guardiano ametista era ancora nel suo mondo e Kyoko stava tornando da lui.

Da quando era tornato, Toya era rimasto in una grotta non molto lontana. Non provava rimorso per il litigio con Shinbe, ma non aveva intenzione di ferirlo in quel modo Kyoko gli avrebbe creduto? I suoi occhi dorati la scrutavano dallalto degli alberi scuri. Sapeva che avrebbe dovuto parlarle prima che tornasse da Shinbe.

Kyoko alzò lo sguardo e si accorse di essere era già arrivata al giardino, era così persa nei suoi pensieri che non ci aveva fatto caso. Sospirò, poi alzò il mento per darsi coraggio e decise che avrebbe parlato con Shinbe al suo ritorno.

Poi si fermò di colpo quando notò un movimento con la coda dellocchio. In un istante, Toya si mise tra lei e la statua. I suoi occhi erano nascosti dalla frangetta, e i capelli e i vestiti svolazzavano per il movimento veloce.

Perché Toya faceva cose strane e lei si sentiva attraversare da una scarica elettrica? Le farfalle che sentiva nello stomaco sembravano quasi imbizzarrite. Non sapeva cosa dire né cosa fare, perciò si limitò a fissarlo. Poteva leggere tutte le sue emozioni, dal senso di colpa alla rabbia e anche un accenno di tristezza.

Alla fine, trovando il coraggio e la voce, che a lei stessa sembrava spaventata, sussurrò: «To Toya?». Poi spalancò gli occhi quando lui alzò la testa e incrociò il suo sguardo. Kyoko fece involontariamente un passo indietro e, quando lo vide perplesso, si fermò. Timidamente, fece di uovo un passo avanti per fargli capire che non aveva paura di lui.

Toya la osservava in silenzio, percependo la sua paura. Vederla indietreggiare lo fece arrabbiare al punto da fargli riscaldare davvero il sangue nelle vene. Aspettò per vedere che cosa avrebbe fatto e si calmò quando la vide avvicinarsi di nuovo, non voleva che lei lo temesse.

«Kyoko.», il suo tono era fermo e severo, «Lo sai che non ti farei mai del male.», le disse stringendo i pugni. «Lo so che lo sai.» continuò.

Lei si morse il labbro inferiore, sentendo la tensione nella sua voce. Sì, sapeva che Toya non le avrebbe fatto del male ma sapeva anche che Hyakuhei aveva lanciato una maledizione sul suo sangue, che lo rendeva molto pericoloso quando era arrabbiato. Mantenendo il respiro costante, iniziò a camminare lentamente verso di lui. «Dove sei stato?» gli chiese.

Toya percepì la preoccupazione nella sua voce e rimase sorpreso era preoccupata per lui? Pensava che lo avrebbe odiato dopo quello che aveva fatto, era quasi impazzito allidea.

«Come sta Shinbe?» le rispose con unaltra domanda.

Kyoko si accigliò, «Se la caverà, ma ci vorrà un po prima che possa tornare. Non gli ho neanche chiesto che cosè successo, perché non me lo dici tu? Perché lo hai fatto?», la sua voce si affievolì per un momento, poi continuò: «Suki e gli altri pensavano che fosse morto.». Alzò un po il tono e aggiunse: «Avresti almeno potuto dirgli dovera.».

Guardò la statua della vergine dietro di lui non riusciva a sostenere il suo sguardo duro, al momento.

Toya sentiva freddo e caldo allo stesso tempo, e quella sensazione era inquietante. Era convinto che lei lo avrebbe odiato e non poteva sopportare quellidea. E il pensiero che fosse da sola con Shinbe era stato altrettanto difficile da sopportare, soprattutto dopo quello che gli aveva detto suo fratello. Gli era sembrata quasi una minaccia.

Kyoko vide le emozioni mutare nei suoi occhi dorati che si adombravano. Toya era calmissimo e la cosa iniziava a spaventarla. Fece per spostarsi verso la statua e lui la bloccò, spaventandola ancora di più.

«Senti, se non vuoi parlare torno a casa per vedere come stanno le ferite che hai inferto a tuo fratello!» gli disse arrabbiata.

Lui non resistette e, in un istante la prese tra le braccia il suo istinto gli diceva di non permetterle di tornare attraverso il portale di tornare da quel guardiano inaffidabile.

«Kyoko, aspetta.» il suo tono era ancora un po severo e cercò di addolcirlo quando la sentì irrigidirsi. «Tu non sai perché abbiamo litigato, non sai che cosha detto. Non puoi fidarti di lui. Io non mi fido di lui. È cambiato e la cosa non mi piace.».

Kyoko si sentì stringere più forte e capì che Toya era serio. Non le mentiva mai ma stavolta le sue parole non avevano senso. Si scostò appena per guardarlo negli occhi, «Che vuoi dire? È lo stesso di sempre.».

Toya ribatté ringhiando: «No, Kyoko, te lha tenuto nascosto. Gli sta succedendo qualcosa e io non so cosè, ma lo sento. Ci nasconde qualcosa.». Toya sperava che lei lo ascoltasse e non pensasse che si stava inventando una scusa per giustificare le proprie azioni.

Kyoko si accigliò, in effetti aveva notato qualcosa di strano in Shinbe ma, per lei, quei cambiamenti non erano negativi; tuttavia, sapeva che Toya aveva un ottimo istinto, quindi non scartò del tutto quella probabilità. Giusto per essere sicura, gli chiese: «Non lo stai dicendo soltanto per via del bacio, vero?» e sentì il petto vibrargli.

«Quel bacio» ringhiò lui, sfiorandole il mento per guardarla negli occhi. Cera una domanda che continuava a divorarlo: «Perché hai baciato lui per averti salvata, e non me? Non capisco.». Posò lo sguardo sulla sua bocca imbronciata e, prima che lei potesse respingerlo, la baciò, sentendo per la prima volta la sensazione di quelle labbra setose sulle sue.

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