Lo sa qualcun altro?
Non credo.
Lei annuì leggermente, poi si voltò e fece qualche passo. La sua tunica svolazzava seguendo i suoi movimenti. Si contorse le mani, parlando fra sé e sé: Devo migliorare. Tutti lo scopriranno.
Fantastico. Adesso aveva peggiorato le cose. Non avrebbe dovuto nominare Raphael.
Non dirò nulla su te e . . .
Gabrielle si immobilizzò, inorridita.
Devo stare zitto. Jeremy fece una smorfia e chiuse la bocca.
Non sono preoccupata, mi fido di te. Ho solo pensato . . . lascia perdere. Scosse la testa come per svuotare la mente da ciò che la preoccupava ed espirò lentamente. Allora, vuoi sapere come faccio?
Sì.
Gabrielle rimase in silenzio per un momento. Il suo bel viso passò da unespressione di desiderio a una di felicità e poi di dolore, per finire con la sua abituale espressione dura.
Lo fai . . . e basta.
Tutto qui? Nientaltro? Doveva esserci qualcosaltro. Era pronto a provare di tutto.
Nientaltro. Va meglio con il passare del tempo, o così ho sentito dire. Lo dicono i filosofi umani. Non sono sicura che la cosa si applichi anche agli angeli. Il tempo degli umani ha una fine, mentre per gli angeli è . . .
Infinito gemette Jeremy. Appoggiando la schiena al gradino, guardò la volta del soffitto. Le ombre prodotte dalle candele danzavano sul suo viso splendido mentre studiava le intricate decorazioni gotiche presenti nel salone. Era buffo quanto gli uomini desiderassero la vita eterna. Se solo avessero saputo cosa significava vivere per sempre.
Cosa avrebbe potuto fare?
Quindi la prima volta in cui te ne sei andato non ti ha aiutato per niente? chiese lei.
Sì . . . no . . . non lo so. Inizialmente è stato difficile dimenticare Naomi. Pensavo a lei ogni giorno, e non capivo perché non riuscissi a liberarmi di lei. Aver saputo del nostro passato insieme ha reso le cose ancora più
Si fermò e si girò verso Gabrielle, che si sedette sul gradino al suo fianco.
Cosa stai facendo? Gabrielle spalancò gli occhi vedendo che lui le si avvicinava, inspirando.
Quel profumo. Chiuse gli occhi, annusandole nuovamente il collo. Era un misto di gelsomino e cocco.
È la lozione che mi hai portato quando sei tornato dalla Terra, ricordi?
Sì, è vero. Appoggiandosi allindietro, posò i gomiti sul gradino, lasciando che la mente viaggiasse e ricordasse il tempo che aveva passato sullisola fiorita. Ricordi di alberi carichi di boccioli di plumeria, spiagge di sabbia bianca, e tavole da surf gli passarono per la mente.
Quindi il tuo tempo sullisola . . . Pensavo ti avesse aiutato stare lontano.
Lo ha fatto. Erano successe così tante cose dal suo ritorno da Kauai da fargli sembrare che fossero passati anni. Veramente, erano passati anni, secondo lo scorrere del tempo sulla terra.
Sembrava che ti stessi divertendo mentre eri via.
Jeremy fece un balzo. Cosa aveva visto Gabrielle? Per la maggior parte del tempo si era trascinato in giro, passeggiando sulle spiagge finché non aveva incontrato Sammy e Leilani.
Sorrise, rimembrando. Che coppia erano quei due. Qualche settimana con loro ed era tornato a sentirsi il suo vecchio sé stesso, finché . . .
Deglutì a fatica, spostando lattenzione su Gabrielle.
Hai visto?
Certo che ho visto. Ti ho lasciato la maggior privacy possibile, ma Michael voleva che dessi un occhio al suo arcangelo più prezioso. Ce ne sono così pochi come noi. Non voleva correre il rischio di perderne un altro. E poi, non avevo mai visitato Kauai. È una bellissima isola.
Lo è.
Gabrielle lo studiò per un attimo, osservando i jeans e la maglietta nera. Erano così diversi dai vestiti su misura che usava prima. Sei cambiato così tanto da quando te ne sei andato. Hai anche fatto amicizia con degli umani.
Hai visto anche questo.
Ed eccoci. Rimase in attesa della sua condanna e del suo avvertimento. Gli angeli, specialmente larcangelo della morte, non dovrebbero mai avvicinarsi agli umani. Non bisogna fare amicizia con loro e, soprattutto, non bisogna innamorarsene. Annebbia il giudizio e impedisce ad un angelo di svolgere il proprio dovere. Jeremy non aveva bisogno che gli venisse ricordato cosa succedeva quando un angelo si avvicinava troppo ad un essere umano. Gli bastava guardarsi allo specchio.
Sìalmeno in parte. La cosa che ho preferito è stata la gomma da masticare. È una ragazza attraente. Qual era il suo nome?
Jeremy sollevò un sopracciglio, sorpreso dalla reazione di Gabrielle. O si stava ammorbidendo per quanto riguardava le regole, o lui aveva veramente un aspetto terribile, e lei non aveva il coraggio dicome dicevano gli uomini?infierire su un uomo già a terra.
Leilani. Mentre il nome gli scorreva sulla lingua, si sorprese nel sentire una sensazione di calore nel petto. Era come se fosse stato trasportato di nuovo a Kauai da Leilani e Sammy.
Ci vuoi tornare.
Io . . . Non sapeva cosa rispondere. Le emozioni si scontravano dentro di lui. Avrebbe dovuto rimanere con la propria famiglia nel ruolo del povero sfigato innamorato della moglie del fratello e dover vivere vedendo la pietà negli occhi di Naomi? O avrebbe dovuto andare in un altro luogo dove veniva guardato con ammirazione?
Non ne sono sicuro.
Non vedo alcun motivo per cui tu non possa assentarti per un giorno o due. Tutti abbiamo bisogno di una pausa ogni tanto.
Lui sapeva perché. Se se ne fosse andato, probabilmente non sarebbe mai più tornato. Era una tentazione enorme poter andare in un luogo in cui dimenticarsi di Lash, di Naomi, di tutti. Magari anche dimenticarsi di essere un arcangelo.
È molto generoso da parte tua. Ci penserò. Allora, dimmi, per quale motivo mi volevi incontrare?
Gabrielle tirò fuori un foglio dalla tasca. Fece una pausa, ticchettando con il foglio sulla mano, e poi lo ripiegò. Lincarico può aspettare. Vorrei saperne di più del tempo che hai passato a Kauai.
Sta sorridendo.
Jeremy corrugò la fronte. Perché stava sorridendo? Gabrielle non parlava mai di cose futili con nessuno, nemmeno con Raphael. Era sempre professionale.
Beh, è il paradiso in Terra, senza dubbio. Come ti ho detto, ci ho messo un po a liberare la mente. Ho avuto bisogno che un amico speciale mi facesse ragionare prima di riuscire a divertirmi.
Leilani?
Sì, Leilani.
Quindi è stato surfare o sbattere con la faccia sulla sabbia che ti ha risvegliato? I suoi occhi brillavano.
Ugh, non posso credere che, con tutto il tempo che ho passato sullisola, sia stato proprio quello il momento in cui hai deciso di guardarmi.
Sarò onesta, avevo bisogno di farmi una bella risata anchio, specialmente dopo che tu e Lash . . .
Nella stanza si fece silenzio mentre i due si guardavano. Jeremy non aveva capito che la sua lite con il fratello lavesse colpita a tal modo. Certo, era stata molto più che una lite. Era stato linizio di una nuova vita per luiuna vita in cui finalmente vedeva la realtà.
Abbassando la testa, chiuse gli occhi e si ricordò del momento in cui lArcangelo Raphael gli aveva rivelato di essere più di un mentore e di un caro amico, il momento in cui i ricordi di un passato antico erano emersi dai recessi più reconditi della sua mente.
Era stato il momento in cui il suo cuore aveva tradito il fratello per la prima volta.
7
TRE MESI PRIMASono tuo figlio? sussurrò Jeremy.
Era stato il momento in cui il suo cuore aveva tradito il fratello per la prima volta.
7
TRE MESI PRIMASono tuo figlio? sussurrò Jeremy.
La mente gli andò in subbuglio per quello che gli era appena stato rivelato. Doveva aver sentito male. Raphael, il terzo arcangelo più potente del Paradiso, meno potente solo di Michael e di Gabrielle, non poteva avergli appena detto di essere suo padre.
Sì, aveva sicuramente inteso male. A volte era difficile capire Raphael, che prediligeva la lingua antica. Cerano anche volte in cui passava allEbraico a metà di una frase. Succedeva raramente negli ultimi tempi, e lo faceva solo quando era sotto pressione. E questo era sicuramente il caso. La battaglia contro Lucifero a Shiprock, nel New Mexico, non era andata come previsto. Lucifero era riuscito a scappare, e Raphael sosteneva che fosse solo una questione di tempo prima che langelo oscuro tornasse con unarmata ancora più grande. Tutti erano in tensione.
E allora perché il cuore gli batteva allimpazzata?
Tu sei mio padre? La voce di Jeremy echeggiò nella stanza.
Si sentì un gemito, e i suoi occhi passarono al letto su cui giaceva Naomi Duran, addormentata. Raphael fece una pausa, tenendo le mani sopra al corpo della ragazza.
Sì disse sottovoce.
È mio padre. Jeremy si lasciò sprofondare nella poltrona di fronte a lui. Raphael continuò il proprio lavoro di guarigione su Naomi, per proteggere la quale suo fratello aveva lottato così strenuamente.
Non era possibile. O invece sì? Secoli prima, Jeremy era nato da una madre umana, Rebecca. Lash era suo fratello. La punizione di Raphael era stata che i figli perdessero ogni ricordo della vita passata e di tutti quelli che vi avevano vissuto, incluso il padre.
Jeremy osservò gli occhi color zaffiro ed i capelli dorati di Raphael, così simili ai suoi, e le sue mani. Quelle mani.
La mente cominciò a ronzare e poi sentì il pianto di un neonato che gli riempiva la testa. Immagini comparivano e sparivano: un piccolo cottage, una capra, la mano di un bambino accanto ad altre grosse, muscolose.
Padre, le tue mani sono uguali alle mie.
Sussultò, e il suo sguardo corse a Raphael. Era tutto vero. Ed era come se lavesse sempre saputo. Nel suo profondo, aveva sempre sentito un forte legame con luomo che chiamava mentore ed amico.
Ed ero fidanzato con lei. Passò lo sguardo su Naomi.
Tutto aveva senso adesso. Limprovvisa attrazione che aveva sentito per Naomi la prima volta in cui laveva vista a Houston; il modo in cui lei gli tormentava la mente mentre controllava che Lash completasse il suo incarico; e il dolore al petto che laveva quasi messo in ginocchio quando aveva visto Lash che la teneva fra le braccia per proteggerla, le premeva le labbra sulla guancia, e le dichiarava il suo amore. E quando ciglia scure ed occhi azzurri si erano sollevati verso il suo migliore amico e labbra bluastre avevano sussurrato Ti amo, il suo cuore si era fermato, a pezzi per qualche ragione inspiegabile. Per un attimo, aveva pensato che Lucifero o Saleos fossero fuggiti e lo stessero attaccando servendosi di qualche forza invisibile. Adesso capiva il perché.
Laveva amata.
Anche adesso il suo cuore soffriva nel vedere Naomi giacere sul letto quasi senza vita, pallida, con i capelli neri sparsi disordinatamente sul cuscino. Era stato lui a farle questo. Aveva preso la sua vita terrena. Laveva portata via alla famiglia che lei amava tanto.
Dopo averla colpita a Shiprock, laveva portata alle residenze degli angeli, in una camera privata. Era rimasto al suo fianco mentre Raphael si occupava di Lash nel Salone delle Offerte, curando le sue ferite. Anche se Jeremy era preoccupato per Lash e sarebbe stato compito di Rachel occuparsi di Naomi, si era rifiutato di allontanarsi da lei. Invece aveva pregato Rachel di venirlo ad avvisare non appena Lash si fosse svegliato. Il suo senso di colpa per non essere al capezzale del fratello era diminuito quando Raphael gli aveva fatto sapere che Lash era fuori pericolo.
Sì, lo eri disse Raphael passando le mani sullo stomaco di Naomi. Fece una pausa e guardò Jeremy con intensità. Ricordi qualcosa, figlio mio?
Lo sguardo di Jeremy si spostò su Naomi. Le sue guance e le sue labbra perfettamente disegnate stavano lentamente riprendendo colore. Il respiro gli si fermò mentre altre immagini gli passavano per la mente. Si muovevano così velocemente da impedirgli di focalizzarsi su una. Una borsa di pelle. Labbra rosa. Una fascia rossa.
Lattrazione verso di lei si intensificò. Tese una mano nella sua direzione, con il desiderio irrefrenabile di far scorrere le dita sulle sue labbra. E poi, come perso in un passato di cui non aveva conosciuto lesistenza fino ad ora, sentì la sensazione: labbra sulle labbra, calde, bagnate, sensuali . . . elettrificante.
Jeremiel?
Sbattendo gli occhi, guardò Raphael e vide la propria immagine riflessa nello specchio a figura intera appeso alla parete di fronte. La sua mano era a pochi centimetri dalle labbra di Naomi. Desiderio e brama erano dipinti sul suo viso.
Allontanò la mano di scatto, mettendosela in tasca. Qualunque cosa stesse provando, avrebbe dovuto smetterein fretta. Lash sarebbe stato molto arrabbiato una volta sveglio. E quando avesse saputo che Naomi era stata promessa a Jeremy in matrimonio . . . beh, anche quello non avrebbe certo aiutato. Jeremy conosceva bene lamico. Agisci prima, rifletti dopo. Lash avrebbe pensato che lui avesse voluto rubargli Naomi intenzionalmente.
Mentre la guardava, una vocina gli risuonò nella mente.
Ed avrebbe ragione.
Jeremy si schiarì la gola, ricomponendosi. Non proprio. Credo di ricordare qualcosa sullaver vinto una gara di corsa ed una borsa piena di monete doro . . . e forse una capra.
Secoli dopo e quella capra ci controlla ancora. Animale testardo. Ridacchiando, Raphael appoggiò delicatamente la mano sulla fronte di Naomi. Lei era lunica in grado di far muovere quella vecchia caprae lunica a far sorridere Lahash. Lo rendeva molto felice, e lo farà ancora.
Lha già fatto mormorò Jeremy guardando con amore la donna che aveva portato il sole nella vita del suo migliore amico.
Non aveva mai visto Lash tanto felice come quando stava con Naomi nelle ultime settimane. Anche prima di venire cacciato dal Paradiso, Lash sembrava sempre circondato da un alone di tristezza. Jeremy aveva pensato che lui fosse fatto così. Adesso aveva capito che era perché gli mancava il cuore e nemmeno lo sapeva.
Se lei era destinata a mio fratello perché il mio spirito si risveglia semplicemente standole seduto vicino?
Il mio lavoro qui è finito. È stato abbastanza facile. Raphael si abbassò e baciò la fronte di Naomi. La rabbia di tuo fratello, invece, sarà un altro paio di maniche.
Pensi che dovrei venire con te? Per quanto Jeremy volesse rimanere con Naomi, forse sarebbe stato meglio rimanerle lontano.
So che sei ansioso di riappacificarti con Lahash, come me. Dobbiamo muoverci con cautela. Lascia che gli parli io per primo.
Appena Raphael ebbe lasciato la stanza, Jeremy si girò verso Naomi. Stava meglio. Il suo respiro era lento e stabile. Le ciglia nere formavano una mezzaluna sul suo viso. Le guance erano rosate e le labbra parzialmente schiuse erano di un rosa che invitava i baci. Gemette. Avrebbe dovuto andarsene con Raphael. Avrebbe dovuto lasciare Rachel con Naomi.
Rimase in ascolto, sperando di poter udire i passi di Rachel che si avvicinavano alla stanza. Tutto ciò che riusciva a sentire era musica che arrivava dal cortile. Alzandosi, si avvicinò alla finestra e guardò fuori. Un gruppo di angeli, seduto sotto gli alberi di ciliegio, ascoltava un serafino cantare. Assomigliava a Rachel, piccola ma con gli occhi azzurri anziché castani. Boccioli di ciliegio svolazzavano nellaria, cadendo intorno ai suoi piedi e a quelli del suo pubblico di angeli. La sua voce dolce da soprano era pura senza vibrato mentre cantava, chiedendo al proprio amore di sognarla. Le sue mani grassottelle si muovevano con grazia seguendo la melodia della canzone celtica.