Leilia si diresse verso la sua vettura, accese il motore e lo fece scaldare per qualche minuto; poi si avviò verso il suo monolocale. Una volta a casa, si fece una doccia e poi si preparò per il suo appuntamento. Si augurò di non doversene pentire. Percival voleva portarla a una specie di festa che si sarebbe tenuta al Witchs Brew quella sera, di cui sua cugina Esmeralda era per metà proprietaria. Per levento, avevano ordinato anche parecchie casse di Spumante Rosè, proprio da Grape Flavours. Sarebbe servito per brindare al Nuovo Anno.
Si asciugò i capelli e li spazzolò finché non divennero belli lucidi. Poi indossò una gonna blu con una spaccata laterale, e un top nero a maniche lunghe di pizzo. Infine un paio di sandali abbinati con tacco a spillo. A Leilia piaceva essere elegante, quando ne aveva loccasione. Peccato che non capitava quasi mai!
Un sommesso bussare la distolse dai suoi pensieri. Andò ad aprire la porta, e si trovò davanti un bellissimo Percival in abito scuro e cravatta verde, che ben si abbinava al colore dei suoi occhi. Lui le porse ununica rosa dallo stelo lungo.
Spero che ti piaccia. Non conosco ancora i tuoi gusti. disse.
Leilia prese la rosa e lannusò: le piacevano tutti i fiori, anche se le rose non erano proprio le sue preferite. Ma lui non poteva saperlo.
Grazie, è bellissima. gli disse.
Come te. esclamò lui, galante. Avrebbe dovuto farle piacere ma, chissà perché, a Leilia quel complimento diede quasi fastidio.
Sei pronta? chiese Percival.
Certo! rispose lei. Forse avrebbe dovuto mettere la rosa nellacqua, ma non lo fece. Ma allora, che stava uscendo a fare con quello? Eppure, sapeva bene che Percival non era il suo tipo! Comunque, si rassegnò allidea di passare la serata con lui; ormai aveva accettato e non poteva certo tirarsi indietro! Prese il cappotto e seguì Percival fuori dellappartamento.
In un baleno arrivarono al The Witchs Brew. Appena entrata, appese il cappotto allappendiabiti e ammirò lilluminazione: questa volta, Tristan ed Esmeralda si erano proprio superati! Cerano minuscole luci al led dappertutto, perfino nellangolo bar, e palloncini ovunque.
Oh, sei arrivata! esclamò Esmeralda, abbracciandola Che ti porto?
Niente, grazie. rispose Leilia.
Esmeralda si rivolse a Percival. Tristan ti stava cercando. Puoi andare a vedere che vuole?
Sì, ora vado. disse il ragazzo, aguzzando lo sguardo per cercare di vedere Tristan.
Ok, divertitevi. Io vado a salutare gli altri ospiti! esclamò Esmeralda. E se ne andò a fare quattro chiacchiere con la gente che era appena entrata. Eh, sua cugina Esmeralda era fatta così. Sempre la testa tra le nuvole!
Ti prendo qualcosa da bere? chiese Percival. Leilia ebbe un moto di stizza: non laveva sentita, quando Esmeralda le aveva fatto la stessa domanda? Ma si trattenne. Non poteva trattarlo male per una cosa così stupida.
No, grazie. Magari più tardi. rispose gentilmente.
Beh, se non ti spiace, io invece ho voglia di bere. Torno subito. disse Percival, e la lasciò lì da sola. Leilia lo vide avvicinarsi a Tristan che in quel momento stava parlando con un tizio. Non appena lo vide, Tristan gli fece un bel sorriso. Si salutarono come se non si vedessero da tempo! Nulla di strano, ma Leilia si sentiva sempre più di cattivo umore. Erano appena arrivati al locale, e già Percival laveva piantata in asso per andare dal suo migliore amico! Ma non poteva biasimarlo: se Nash fosse stato nei paraggi, forse anche lei avrebbe fatto lo stesso! Con la differenza che Percival, in teoria, avrebbe dovuto comportarsi da cavaliere e lei no.
Non che lei se lo aspettasse: un cavaliere con la sua lucente armatura roba da matti! E Percival non aveva laria di voler mollare lamico. Magari, avrebbe potuto fare come lui e andare a scambiare quattro chiacchiere con unamicama più ci pensava, più sinnervosiva. Cera una sola persona di cui avrebbe gradito la compagnia, e proprio quella non era venuta. Forse, avrebbe dovuto eclissarsi prima di prendere un ennesimo palo. Che stronzo! Percival laveva delusa prima ancora di cominciare!
Afferrò il cappotto e uscì dal locale. Molto meglio starsene rintanati a casa in compagnia di una ciotola di popcorn e un bel bicchiere di vino! Avrebbe potuto fare una telefonata a Nash e vedere se lui era disponibile a farle compagnia. Più ci pensava, più le sembrava unottima idea.
Lanciò unocchiata a Percival, chiedendosi se doveva dirgli o no che voleva tornare a casa. Infine decise di inviargli un sms sul telefonino, adducendo la solita scusa che non si sentiva molto bene. Poi, si rimise il cellulare in tasca e si avviò verso casa di Nash. Moriva dalla voglia di rivedere il suo migliore amico!
CAPITOLO TERZO
Nash arrivò a casa e posò sul tavolo la bottiglia di vino che Leilia gli aveva regalato. Si scrollò la neve di dosso dal cappotto e lo gettò su una sediao almeno ci provò, perché non prese bene la mira e la giacca finì a terra. Rimase a fissarlo per qualche attimo, riflettendo se gli conveniva appenderlo al suo posto nellarmadio o lasciarlo lì per terra. Alla fine, con un sospiro lo raccattò e lo ripose.. Non era colpa di nessuno se la sua intenzione di dichiararsi a Leilia era andata a farsi benedire.
Guardò la bottiglia di vino, e si chiese se avrebbe dovuto scolarsela da solo per dimenticare, ma poi pensò che probabilmente gli ci sarebbe voluto qualcosa di più forte per affogarsi nellalcool.
Andò al suo angolo bar e ne tirò fuori una bottiglia di whiskey, e se ne versò un bicchiere pieno. Se lo scolò dun botto, e limpatto del liquore con la sua gola fu così violento che rimase un attimo senza fiato per il bruciore. Se ne versò un altro, e poli un altro ancora. Al terzo bicchiere, la stanza cominciò a vorticargli intorno e non si sentiva più tanto lucido.
Afferrò la bottiglia di whiskey e si trascinò sul divano. Non cera motivo di mantenere la compostezza; poteva scolarsi il liquore direttamente dalla bottiglia.
Più che sedersi, crollò sul divano, tenendosi aggrappato alla bottiglia. Prese il telecomando e accese la tv: sullo schermo cerano un uomo e una donna. Nash ringhiò, quando luomo salutò gli spettatori dicendo :
Salve, sono Gawain Daly e la mia adorabile compagna è Jocelyn Stacy!
Brutto bastardo! mormorò Nash alla sua direzione. Gawain si scostò una ciocca di capelli dalla fronte e si rivolse alla donna. Stasera si gela, ma hai notato quanta gente si è radunata qui per festeggiare insieme il Nuovo Anno? E sfoderò il suo famoso sorriso a trentadue denti tipico delluomo di successo. Allora, se potessi modificare qualcosa dellanno che sta finendo, cosa cambieresti? chiese ancora alla co-conduttrice.
Pensa ai cazzi tuoi, stronzo! ringhiò Nash, resistendo allimpulso di lanciare la bottiglia contro la tv. Invece se ne fece un altro sorso. Nash credeva di aver steso un velo pietoso sui brutti anni del liceo, ma a quanto pare non era così.
Credo che non cambierei nulla stava rispondendo la donna E tu?
Credo che non cambierei nulla stava rispondendo la donna E tu?
Oh, è una domanda da non fare alla Perfezione in persona! scherzò Gawain, facendo locchiolino alla telecamera E il bacio di mezzanotte? Hai pensato con chi lo scambierai? continuò quello.
Nash sinfastidì: era chiaro che quel pallone gonfiato si aspettava che la donna rispondesse che voleva darlo a lui! Sperò che quella gli facesse una bella doccia fredda, e si fece un altro sorso di whiskey. Ormai mezza bottiglia era andata. A quel ritmo, per mezzanotte sarebbe stato bello che stecchito!
Mahci sarebbero vari candidati civettò la papera bionda in tv. Ma, da come si umettava sensualmente le labbra guardando Gawain, era chiaro che alludeva a lui.
Quel bastardo ha sempre avuto una fortuna sfacciata mugolò Nash. Ma perché cavolo aveva acceso la tv? Lultima cosa di cui aveva bisogno, quella sera, era vedere quello stronzo che si pavoneggiava con la stellina di passaggio del suo ultimo film!
Del famoso trio di cavalieri, Gawain era stato il leader. Gli altri due erano almeno passabili, quando lui era fuori dalle palle! Nash era felice che si fosse tolto dalle scatole, e che fosse andato a cercare fama e onori in California! Non gli ci era voluto molto per affermarsi: il fato gli aveva sempre dato una mano!
Linquadratura si spostò sul fascio di luce pronto a brillare allo scoccare della mezzanotte. La voce di Gawain ormai rimbombava sullo schermo.
Come potete vedere, qui tutto è pronto per brindare insieme al Nuovo Anno, che ci auguriamo sarà splendido per tutti noi! E ora, colleghiamoci con le emittenti di Los Angeles e di Corbin Vale!
Nash spense la tv. Era convinto di essere ormai abbastanza ubriaco da dimenticare che Leilia avrebbe festeggiato la mezzanotte con Percival, ma lei era sempre lì, nei suoi pensieri. Avrebbe baciato il suo bellimbusto, come Gawain di sicuro avrebbe baciato la sua paperella? A questo pensiero lo stomaco si rivoltò, e Nash concluse che era il momento di ubriacarsi sul serio. Tanto, cosa aveva da perdere? Si attaccò alla bottiglia e tracannò altro whiskey. Ormai non gli faceva più effetto, quando gli scivolava giù per il palato.
A un tratto, gli parve di sentire un sommesso bussare. Pensò di esserselo sognato, e continuò a bere. Ma poi un ennesimo colpo alla porta lo costrinse a tirarsi su e a mettersi a sedere sul divano. Non riusciva a distinguere bene la porta, e di sicuro non sarebbe stato in grado di alzarsi per andare ad aprire.
Chi è? gridò, dal divano. Non aveva la più pallida idea di chi potesse essere, a quellora. E sicuramente non era preparato, quando la porta si aprì e Leilia entrò nellappartamento. Ma che diavolo ci faceva lì? E Percival? Se quello stronzo avesse solo osato sfiorarla con un dito
Nash gli avrebbe fatto sputare lanima, non appena fosse stato in grado di mettersi in piedi! Nessuno poteva permettersi di fare del male allamore della sua vita!
CAPITOLO QUARTO
Leilia fissò Nash come se lo vedesse per la prima volta: ma quello non era lamico che conosceva! Possibile che fosseubriaco?
Hai bevuto? gli chiese, sconvolta. Chiuse la porta e si tolse il cappotto. Se avesse continuato a bere così, presto avrebbe avuto bisogno di aiuto!
Qualche sorso. farfugliò Nash, sollevando la bottiglia di whiskey quasi vuota.
Ti prego, dimmi che quella bottiglia era già a quel livello, quando hai cominciato a bere! esclamò Leilia, fissando il dito di liquore che vi restava dentro. Gli strappò la bottiglia da mano e lappoggiò sul tavolo. E da oggi che ti comporti stranamente. Allora, mi vuoi dire che cavolo hai? lo sgridò.
Beh, un uomo non può farsi un goccio ogni tanto? biascicò Nash, accendendo la tv Guarda, guarda uno dei tuoi cavalieri alla televisione. Non vuoi vedere se magari è pronto a rinunciare a Hollywood e ad essere accalappiato?
Leilia guardò lo schermo. Gawain Daly stava giocando col pubblico. Era sempre stato così, un uomo sfavillante in grado di monopolizzare lattenzione su di sé. Gawain era bello. Di sicuro quel viso gioviale e il fisico attraente lo avevano aiutato a bucare lo schermo e ad avere fortuna a Hollywood. Ma non lo conosceva bene; le uniche cose che sapeva di lui venivano da Tristan.
Eh già, Tristan. Una volta lui e sua cugina Salvia erano inseparabili, poi lei lo aveva mollato. Non aveva mai capito perché, ma comunque non erano affari suoi. Salvia era partita nello stesso periodo in cui Gawain era andato a cercare fortuna nel cinema. Talvolta, laveva sfiorata il pensiero che tra quei due ci fosse qualcosa.
Non mi frega niente di Gawain o dei suoi cavalieri! rispose Leilia, stizzita Quel terzetto non mi è mai andato a genio! Sembrava davvero che li odiasse.
E allora, che vuoi da me? mormorò Nash, sempre più ubriaco.
Pensavo di fare compagnia al mio migliore amico, ma evidentemente non sei come credevo! rispose lei. Poi sospirò.
Ti va una tazza di caffè? Credo che tu ne abbia davvero bisogno. Beh, forse avrebbe dovuto berne più di una, rifletté.
Fa quel che vuoi ma non per me. Il whiskey è ciò che ci vuole. Ridammi la bottiglia. biascicò Nash.
Leilia si avvicinò alla macchinetta del caffè espresso, vi gettò una capsula, si assicurò che ci fosse abbastanza acqua e poi premette il pulsante. Notò la bottiglia di vino che Nash si era preso dalla sua enoteca. Almeno, non laveva sprecata per ubriacarsi! Quel vino doveva essere degustato e apprezzato appieno, non gettato nella gola di un ubriacone!
Quando il caffè nero fu pronto, ne versò una tazza e la portò a Nash.
Ecco qua caldo, scuro e pieno di cazzotti! gli disse Anche se, a quanto pare, quel whiskey ti ha già messo KO!
Lui lannusò e respinse la tazza. Ti ho detto che non lo voglio! A meno che non ci spari dentro un bel po di whiskey!
Lei sospirò, ripose la tazza sul tavolo e si sedette sul divano accanto a lui. Scordatelo, non ne avrai più di whiskey! Perché invece non mi dici che problemi hai!
La voce di Gawain quasi esplose dal televisore e Nash ringhiò alla sua volta. Leilia prese il telecomando e spense di nuovo la tv. Aveva capito, ormai. Non era un mistero lodio di Nash per i tre cavalieri Gawain, Percival e Tristan. Quelli erano le stars del liceo mentre Nash era fisso nella squadra dei Nerd.
Lui non se ne rendeva conto, ma negli anni si era fatto davvero bello e interessante. Leilia preferiva di gran lunga i suoi capelli biondi e i pallidi occhi azzurri che rivelavano intelligenza.
Nash era un genio: aveva sviluppato un software allavanguardia che lo aveva reso ricco. Avrebbe potuto permettersi palazzi e ville, e invece preferiva quel minuscolo monolocale nel retro di Serendipity Lane, di proprietà di sua cugina.
Cosa desideri nella vita? A parte lenoteca e il vigneto? sussurrò lui. Allungò una mano a scostarle dallorecchio i folti riccioli biondi. Leilia si era lasciato crescere i capelli e li aveva lunghi, ormai.