Cuori Svelati - Dawn Brower 5 стр.


Lauto si fermò. Sei pronto per entrare? domandò Claire.

No, non lo era. Non del tutto. In ospedale avrebbe o ricevuto belle notizieo le peggiori. Ad ogni modo non era certo di essere sicuro di volerne sapere qualcosa. La sua vita era stata un limbo per troppo a lungo. Non ne aveva però parlato. Lultima cosa che voleva fare era riversare tutte le sue ansie su Claire. Le avrebbe dato unulteriore ragione per restare a controllarlo. Certo. Alzò la mano e cercò la maniglia allinterno della portiera. Andiamo a vedere il Dottor Sousa.

Ti posso aprire io la portiera.

No sbottò lui. Contrasse con forza la mascella. Riesco ad aprirmi da solo la dannata portiera.

Posò la mano sulla maniglia e tirò. Laprì e prese un respiro profondo. Tutto era molto più difficile di comera prima, ma non era invalido. Poteva fare certe cose, e non aveva bisogno che Claire lo aiutasse anche nei minimi aspetti.

Matt

Lignorò e scese dal veicolo. Poi si rese conto che aveva bisogno di lei. Non aveva idea di dove si trovassero nellaffollato parcheggio, figurarsi individuare lingresso dellospedale. Accidenti, era così frustrante. Si appoggiò alla portiera ed attese che Claire si posizionasse al suo fianco. Ogni minuto in cui rimaneva inerte e dipendente da qualcun altro lo irritava sempre di più.

Scusami sospirò lei. Non è mia intenzione darti fastidio.

Tranquilla rispose, ed un muscolo della sua mascella si contrasse. Non voleva le sue scuse. Adesso possiamo entrare?

Gli cinse la vita con un braccio e cominciarono a camminare. Matt distingueva alcuni oggetti. La maggior parte di loro dedusse che fossero auto nel parcheggio. Non che potesse vedere la loro forma, ma aveva senso. I diversi colori erano evidenti, ma dopo un po presero a mescolarsi uno nellaltro. Udì le porte slittare ed aprirsi, ed entrarono. Claire lo guidò in ogni passo del tragitto, lungo il corridoio, sullascensore e finalmente nello studio di Ren.

Ren? Claire busso alla porta.

Entrate rispose il dottore.

Matt le concesse di aiutarla ad entrare. Si allungò e tastò la sedia prima di accomodarcisi lentamente. Hai buone notizie?

Avrebbe desiderato vedere lespressione sul viso di Ren. Lavrebbe aiutato a comprendere. Basarsi solamente sul suo tono di voce non gli avrebbe dato la possibilità di capire il quadro completo. Si trattennero poiché non volevano indispettirlo. Anche Dani aveva tentennato attorno al problema in modo che Matt non si dovesse preoccupare. Era la sua vita quella che era stata irrevocabilmente cambiata dallincidente.

Ci sono stati dei miglioramenti negli ultimi raggi che abbiamo fatto.

Perché non sembrava felice? La sua voce era piatta come sempre. Perché non era qualcosa per cui festeggiare? Ogni miglioramento era qualcosa per cui aveva pregato ogni volta in cui era venuto ad un controllo dai dottori e durante gli incessanti test. Il suono blando della voce del Dottor Sousa lo faceva irritare. I pami delle sue mani erano umidiMatt se li asciugò sui pantaloni e disse, è una bella cosa, vero?

I tuoi test vanno bene Ren sinterruppe. Infatti mi aspettavo che la tua vista progredisse un po di più perché appunto, le analisi vanno bene. Mi preoccupa il fatto che la tua vista non sia migliorata.

Matt rilassò la schiena sulla sedia ed assimilò le parole del Dottor Sousa. Doveva stare meglioeppure così non era. Che cazzo si doveva fare di tale informazione? Era difettoso. Beh, se si guardava in tal modolo era. Fare tutto nel modo più complicato era il proprio modo di vivere la vita. Sembrava una buona idea arrampicarsi sulla collina quando avrebbe potuto scivolare giù dalla stessa facilmente. Forse era un modo testardo del suo corpo di agire come il suo solito.

Che cosa significa?

Udiva il fruscio dei fogli, ma oltre a ciò laccoglieva solo il silenzio. Gli vennero le vertigini ed ondeggiò. Allungò il braccio e si issò alla scrivania di Ren. Ragnatele dincertezza colmavano la sua mente. Sarebbe stato sempre così? Sarebbe guarito, eppure non era ancora successo. Che brutte notizie stava per dargli Ren?

Matt? Claire attirò la sua attenzione, nella sua voce era impressa preoccupazione. Che cosa sta succedendo?

Scosse il capo, sto bene.

Non sembri stare bene. Non è il momento di trattenersi.

Matt strinse la mano attorno al bracciolo della sedia. Non aveva bisogno di questo. Claire, lasciami solo con Ren. Devo parlargli in privato.

Non

Va ordinò lui, interrompendo la sua obiezione. Ritorna fra poco.

Se ne sei sicuro la sua voce era esitante. Sentì poi le scarpe di lei spostarsi sul pavimento. Claire si abbassò e gli mise una mano sulla spalla. Era immobile, forse cercava una ragione per restare. Nessuna quantità di esitazione gli avrebbe fatto cambiare idea. Se non fosse stato scortese lei avrebbe trovato un modo per restare, e lui non poteva far sì che ciò accadesse.

Lo so. I muscoli della sua mascella sindurirono. Non sei necessaria qui.

Claire soppresse un sussulto dalla sorpresa alle parole di lui. La sedia di Claire indietreggiò quando si alzò in piedi. Ren, mi puoi chiamare quando hai finito? Ho bisogno di un po daria fresca.

Sì, certo disse Ren. Non dovremmo metterci troppo.

I tacchi delle sue scarpe produssero un morbido rumore mentre se ne andò, ma Matt non tentò nemmeno di guardarla andarsene. Sembrava che fosse un comportamento inutile, poiché la sua vista continuava ad eluderlo. Era questo adesso, ed era ora di accettarlo. Claire sarebbe dovuta uscire dalla sua vita. Era lunica scelta che ancora le restava.

Siamo soli cominciò Ren. Mi vuoi dire che cosa succede nella tua testa?

Dove cominciare? La sua vita faceva schifo. Non aveva idea di che cosa avrebbe fatto. Claire era la donna che voleva, e non credeva di poterla raggiungere. Non aveva niente da offrirle. Oh, e la cecità era più o meno permanente.

Voglio che mi spieghi senza mezzi termini. Che possibilità ci sono di sistemare ciò che non va in me?

Credi che vedrai offuscato per il resto della tua vita, vero? domandò Ren con fare calmo. La mia onesta opinione è che è questo il tuo problema.

Che diavolo significava? Non ti sto seguendo. Che cosa centra? Non ha senso.

Per farla semplice, non cè un motivo medico dietro la tua continua cecità. Tutti i testi hanno mostrato che sei guarito e che le ferite si stanno sgonfiando. Sei sano, ed i tuoi occhi dovrebbero esserlo altrettanto.

Ma. Che. Cazzo? Allora per favore spiegami perché i miei occhi si rifiutano di cooperare.

Ren sospirò. Non lo so, ma credo sia psicologico.

Il buon dottore stava dicendo che era malato di mente? Dopo aver considerato le cose doveva concedergli che aveva ragione. Spiegami. Che cosa devo fare per riacquisire la vista? È possibile?

Sì, con lausilio della terapia dovrebbe esserlo.

Matt prese un respiro profondo. Non stai parlando di terapia fisica, vero?

Forse era una bella idea vedere uno strizzacervelli. Lincidente laveva danneggiato in molti modi. Gli incubi continuavano ad assillarlo ogni notte. Non voleva parlarne con Claire, ma un professionista sarebbe stato necessario per mettersi tutto alle spalle.

No. Ti consiglio uno psichiatra. Lincidente ti ha messo alla prova. Ti aiuterà in molti modi. Che sia ciò che ti blocca emotivamenteti potrebbe aiutare a mettertelo alle spalle. Dopo che sarai guarito in ogni aspetto credo che riacquisirai la vista.

No. Ti consiglio uno psichiatra. Lincidente ti ha messo alla prova. Ti aiuterà in molti modi. Che sia ciò che ti blocca emotivamenteti potrebbe aiutare a mettertelo alle spalle. Dopo che sarai guarito in ogni aspetto credo che riacquisirai la vista.

Il disagio lo pervase. La fai sembrare semplice.

Niente di tutto ciò sarà semplice. Non è semplice come guarire qualcosa di fisico. È tutto mentale, e non guarirai a meno che non sarai pronto. In qualche modo è molto più difficile di ciò che faccio io. Ho molto rispetto per coloro che gestiscono le complessità della personalità, del carico emotivo ad ogni altro aspetto psicologico. Non è una scienza esatta.

Una parte di lui non comprendeva come ciò che Ren stava dicendo potesse essere possibile. Perché mai impedirebbe a sé stesso di vedere? Era tutto ciò per cui aveva pregato da quando si era svegliato nel letto dospedale con le garze che ricoprivano ogni centimetro del suo viso. Se avesse riacquistato la vista sarebbe stato in grado di rivendicare la propria vitae forse avrebbe potuto smettere di comportarsi da coglione con Claire. Odiava la sua attitudine con lei più di ogni altra cosa. Non si meritava di soffrire tutta la frustrazione di lui. Era uno dei motivi per il quale voleva che Claire se ne andasse e trovasse qualcosaltro su cui concentrarsi. Ma se la sua condizione fosse stata psicologica, forse avrebbe iniziato a lavorare su qualsiasi cosa la bloccasse. Che parte di lui era così danneggiata da non far migliorare la sua vista?

Quindi la tua opinione di esperto è che sono una persona fottuta, ed il mio problema va oltre le tue capacità.

Capisco perché piaci a Dani rise Ren. Ma sì. Non cè niente di medico che possa fare per te. Vuoi che chiami la Dottoressa Adams e fissi un appuntamento?

Davvero? Una parte di lui voleva correre urlando nella direzione opposta. Non farlo. Continuare a correre e non guardarsi indietroera lunica cosa che si vedeva in grado di fare. Gli ci volle tutto dentro di sé per non arrendersi al bisogno. La verità era che era molto più che spaventato di cercare di farcela da solo piuttosto che vedere uno strizzacervelli. Che cosavrebbe fatto se fosse riuscito a trovare un modo per uscire dallo studio di Ren? Forse sarebbe andato a sbattere contro il primo muro e si sarebbe ferito nuovamente il suo cervello già danneggiato. La cosa non gli lasciava molte opzioni. Infatti per quanto ne sapeva ne aveva solamente una.

Sì. Prendi lappuntamento.

Ren sollevò il telefono e si accordò con la dottoressa. Matt lo ascoltò parlare con la segretaria. Grazie, Christie. Dì a Marlee di chiamarmi se avesse delle domande.

Ecco fatto. Ren strappò il foglietto sul quale aveva scritto. Il suono della carta che veniva stracciata riempì le orecchie di Matt. Vuoi che lo dia a Claire?

No contrasse la mascella con forza. Dallo a me.

Ren porse a Matt il foglietto. Dopo averlo stretto nella mano lo infilò nella tasca dei pantaloni. Voglio che tu dica a Claire che sto abbastanza bene per non avere una babysitter in pianta stabile.

Sei sicuro che sia una buona idea?

Non posso più averla nella mia casa Matt voleva che lo lasciasse in paceil che non era completamente vero, ma era per il meglio. Lei si meritava molto di più di ciò che lui aveva da offrirle. Se fosse riuscito a riacquistare la vista, allora forsenon ci voleva pensare. Desiderare qualcosa non la faceva accadere, e gli conveniva andare avanti come meglio poteva. Senza Claire. Non sarò in grado di concentrarmi con lei in casa. Sono assistito anche da altri, ma non voglio qualcuno in casa mia tutto il giorno.

Ren tamburellò sulla scrivania con qualcosa. Forse una penna? Cliccava in un ritmo che era quasi ipnotizzante, riempiendo il silenzio mentre attese che il dottore rispondesse. Tap. Tap. Tap. Matt si concentrò sul suono e si ricordò di avere pazienza, il che non era il suo forte, ma era qualcosa di necessario tutto il tempo. Dopo qualche secondo Ren interruppe finalmente il tamburellare e rispose, Accetterò ad una condizione.

Tutto quello che vuoi rispose Matt. Avrebbe venduto la propria anima pure di ottenere ciò che voleva. Dimmi.

Chiamami se avrai bisogno di qualcosa. Mi sentirò meglio sapendo che avrai qualcuno che ti controllerà almeno una volta al giorno. E prima che tu possa obiettare, non deve essere Claire. Fissa degli appuntamenti con Lana o Dani quando si sarà ripresa. Non mimporta chi sia, a patto che tu accetti. Non sei pronto per stare completamente solo.

Minventerò qualcosa a Matt non piaceva la cosa, ma avrebbe preferito che fosse un medico a controllarlo piuttosto che Claire. La terapista occupazionale viene già tre giorni alla settimana. Lana due volte. Ho i weekend liberi.

Io e Dani possiamo venire di domenica. Trova qualcun altro per il sabato e siamo a porto.

Matt sorride. Grazie, Ren. Come sta Dani?

Bene. È un po testarda, irascibile e autoritaria.

E la ami gli angoli della bocca di Matt si contrassero in alto. Era geloso, ma anche felice per la sua migliore amica.

La amo. Lho sempre amata commentò Ren. So che le piacerebbe vedere come stai, quindi sarà felice di sapere che ti verremo a trovare tra un paio di giorni.

Mi manca. Dille di non fare troppo scoppiò a ridere. So che è più facile a dirsi che a farsi. Sono consapevole di quando possa essere testarda.

Matt aveva incontrato Dani al college, ed erano diventati migliori amici. Frequentarono la stessa facoltà e poi aprirono lo studio associato nella loro città natale. Ren era stato il suo migliore amico alle superiori e luomo che avrebbe sempre conservato il suo cuore. Dani pensava di aver perso la sua occasione con lui, ed era andava avanti come meglio aveva potuto. La vita però aveva avuto altri piani per lei, e si era assicurata che ritrovassero il modo per stare insieme. Ora erano gioiosamente innamorati e stavano programmando di trascorrere il resto della vita insieme.

È vero. Vuoi che chiami Claire?

Il sorriso di Matt scomparve dal suo viso. Claire sarebbe stata incazzata con lui. Non aveva voluto lasciarlo solo con Ren, ma non aveva avuto scelta. Era stato lunico modo per assicurarsi che non si sarebbe intromessa quando Matt avrebbe chiesto a Ren di supportare la sua decisione di stare solo.

Sì, scrivile. Forse risponderà più velocemente in tal modo disse. Doveva affrontare la realtà. Sono pronto per andare a casa.

E spiegare a Claire perché doveva lasciarlo stare e vivere la propria vita. Non era stupido. Sapeva che lei lo amava tanto quanto lui amava lei. Ma questo era lunico modo. Con il tempo avrebbe compreso.

CAPITOLO SEI

Claire fissò il telefono. I minuti erano trascorsi lentamente, e la facevano sentire come se si fosse trovata fuori dallo studio di Ren da ore, piuttosto che da venti minuti. Perché Matt le aveva ordinato di uscire? Le faceva più male di quanto volesse ammettere. Era stata al suo fianco per tutto il tempo, eppure sembrava irrilevante. A volte si domandava perché si disturbasse. Niente che lei faceva lo rendeva felice.

Subito era stata in grado di accantonare tale sensazione. Lui era ferito, spaventato e stanco. Tutti esageravano quando vivevano un periodo stressante. Non poteva incolparlo per quello. Oh, ma voleva. Esalò e si appoggiò al muro. Camminare avanti e indietro non aveva aiutato, e non le sembrava sensato proseguire con il futile esercizio.

Claire, che ci fai qui?

Si voltò al suono del suo nome. Accidenti. Doveva proprio essere lui. Ciao, Nolan. Il suo stupido, buono a nulla, traditore e complessivamente un coglione di un ex fidanzato. Si guardò attorno, e poi riportò lattenzione su di lui. Rincorri ancora le ambulanze? Hai bisogno di altri clienti?

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