"Cos'è quest'odore?" disse un ragazzo al tavolo accanto al mio.
"Merda di mucca. rispose un altro.
"Da dove viene?"
"Oh, guarda, forse dal buzzurro qui."
"Cosa ci fai qui, tontolone?"
Abbassai lo sguardo sul panino con le uova che mamma mi aveva preparato.
"Penso che stia mangiando un panino di merda di mucca."
Gli altri ragazzi risero, attirando l'attenzione dal tavolo accanto.
"Pensavo che i cafoni dovessero mangiare fuori."
"Sì, questa è la regola."
"Probabilmente quando imparerà le parti del discorso disse una ragazza sarà in grado di leggere il libro delle regole.
Sapevo chi aveva parlato senza nemmeno guardare Ember.
"Non hanno ancora fatto un libro delle regole con le figure esclamò- in modo che anche i contadini possano impararle?"
Tutti scoppiarono a ridere.
"Sì" disse un tizio tipo, un libro da colorare".
Infilai ciò che rimaneva del mio sandwich nel sacchetto di carta e afferrai il mio thermos di latte.
Oh no. Sta per piangere ".
Mi fischiarono contro e mi gridarono altre stupide cattiverie mentre mi allontanavo dalla sala mensa.
Ma non riuscii a scappare abbastanza in fretta, e ormai non avevo più fame.
È l'ultima volta che ci andrò a mangiare. Davvero potei non pranzare in mensa? Probabilmente, se decido di mangiare fuori, mi dovrò portare il pranzo. E unidea. Domani andrò fuori all'ora di spacco per vedere se qualcun altro si porta il pranzo da casa.
* * * * *"Mamma, non voglio andare a scuola."
Era la mattina dopo il mio primo giorno di liceo.
"Perché?" Stava preparando il mio panino per il pranzo.
"Tutti mi odiano."
"Non ci credo che ti odiano."
"Mi hanno preso in giro per tutto il giorno, anche a pranzo."
"Hai detto loro di lasciarti in pace?"
Scossi la testa e feci un boccone di Post Toasties e latte, poi aggiunsi un altro cucchiaino di zucchero.
"Quando dicono qualcosa di cattivo su di te, ribatti."
"Ma non riesco mai a pensare a niente fino a quando è tutto finito. Dopo che hanno riso di me e se ne sono andati, allora mi viene in mente cosa avrei potuto dire. "
"Beh, devi pensare più velocemente."
Sì, buona idea, mamma. Ma a quanto pareil mio cervello è troppo lento.
Che ne dici se gli do solo un pugno in faccia? A parte le ragazze chiaramente. "
"Anche le ragazze sono cattive con te?"
"Sì."
Non sarò mai in grado di rispondere per le rime a una ragazza. O di prendere a pugni uno di loro, anche se vorrei riuscire farlo piuttosto che farmi insultare.
"Dovè che ti prendono in giro?"
"Nel corridoio e all'ora di pranzo in sala mensa."
Ok, allora quando una lezione finisce, rimani in classe fino a un minuto prima della lezione successiva, quindi affrettati a quella successiva prima che quelli abbiano il tempo di dirti qualcosa. E trovati un posto tranquillo dove pranzare. Non andare più in sala mensa. "
"Buona idea, mamma."
Presi il sacchetto del pranzo e corsi a prendere lo scuolabus.
* * * * *All'ora di pranzo, presi il mio panino dall'armadietto e mi precipitai fuori, dove vagai fino a quando non arrivai al campo di calcio. Salii i gradini e mi sedetti in mezzo alle gradinate vuote.
Mentre prendevo il panino con l'uovo dalla carta oleata, notai che cera qualcuno dall'altra parte del campo, proprio in mezzo all'altra serie di gradinate. Dalle sue dimensioni, capii che era Patsy. Mi venne lidea di andarle a chiedere se potevamo fare colazione insieme, ma qualcuno si era appena seduto accanto a lei. Era una ragazza con dei tutori ortopedici su entrambe le gambe.
Vidi che parlavano mentre facevano colazione, quindi decisi di non intromettermi. Tanto, non avrei neanche saputo cosa dire.
Dopo avere ingollato il mio pranzo, mi recai nella mia classe di scienze con mezz'ora di anticipo e mi sedetti nellaula vuota, dove tutto era silenzio. Venticinque minuti dopo, quando i ragazzi iniziarono ad entrare, stavo fingendo di leggere il mio libro di testo.
"Wow! esclamò uno dei ragazzi sa perfino leggere!"
"Naa, ha un fumetto nascosto nel suo libro di scienze."
Risero.
Dovrei ribattere qualcosa? Tipo "Sì, ho Superman qui." No, è una cazzata. "Magari Ne vuoi uno anche tu?" No, questo richiede una risposta, e quello potrebbe battermi con un a battuta spiritosa e allora dovrei ribattere di nuovo. Mio Dio, perché stare con gli altri è così difficile! Me ne starò zitto finché non si stancheranno di darmi fastidio. Quanto ci vorrà? Probabilmente l'intero semestre. Merda, tre mesi di prese in giro, umiliazioni e offese. Non ce la farò mai. Come fa Patsy a resistere?
Vado lì e mi siedo? O prima gli chiedo se posso sedermi accanto a loro? E se rispondessero "No?" Cosa farei? Sarebbe imbarazzante. Meglio lasciar perdere.
Alla lezione di storia della signora Adams cerano alcuni studenti del mio corso di inglese.
Mi sedetti in fondo, sperando che nessuno mi notasse..
L'insegnante scrisse alla lavagna 330 a.C. e chiese: "Dove nacque Alessandro Magno?"
Diversi studenti alzarono la mano.
La prof si mise di fronte a una ragazza. "Come ti chiami?"
"Ember Coldstream."
"Sai rispondere alla domanda?"
Penso che Brindley lo sappia. È un esperto di storia antica. " Si voltò sorridendo verso di me.
Cosa? Perché mi sta facendo questo?
"Brindley disse la signora Adams dove nacque Alessandro Magno?"
Uhm Inghilterra?
"Sbagliato. Chi lo sa?
Juliet alzò la mano. La signora Adams annuì.
In Macedonia.
"Brava. E quale impero fu il primo ad essere conquistato da lui? "
"La Grecia."
Bravissima. Ottimo lavoro. Sono contenta che almeno qualcuno abbia studiato durante le vacanze estive. Ora parliamo dell'Impero romano ".
Sul finire della lezione ci assegnò i primi tre capitoli da leggere per il giorno dopo.
* * * * *La lezione di algebra fu difficile quanto quella d'inglese e di storia.
Perché la signora Caldwell non ci ha insegnato almeno una di queste cose?
"Buenas tardes estudiantes" (Buon pomeriggio, studenti), disse la signora Sandoval all'inizio della lezione di spagnolo.
Alcuni ragazzi risposero: "Buenas tardes, Señora Sandoval".
Es un hermoso día", (è una bella giornata) disse Ember.
Mi ero seduto proprio in fondo allaula e cercavo di non farmi notare. Non avevo idea di cosa avesse detto Ember, ma mi venne da sorridere proprio in direzione della prof. Lei guardò verso di me ed io sprofondai, presagendo quello che stava per accadere.
"Como te llama, joven?" (Come ti chiami, giovanotto?)
Riuscii solo a capire dal suo tono che mi aveva fatto una domanda. Scossi la testa.
"Ho chiesto come ti chiami."
"Oh, Charley Brindley."
"El tiene un ligero problema mentale", (ha un leggero ritardo mentale), disse Ember.
Alcuni studenti ridacchiarono.
Capii che alludeva ad un problema mentale. Non ci misi molto a intuire cosa aveva detto.
"Oh, siento mucho escuchar eso. (Oh, mi dispiace tanto) ) disse la signora Sandoval. "Staremo più tempo sugli argomenti, così sarai in grado di seguirci."
Il sorriso di Ember assomigliava molto a un ghigno.
Perché mi odia?
Aprii il mio libro di testo e lo tenni premuto davanti alla faccia.
Finite le lezioni mi misi sul marciapiede, in attesa dell'autobus della scuola.
"In fondo alla fila, tontolone."
"Cosa?" Era Crammer quello con la faccia piena di lentiggini.
"Stai occupando il mio posto. Il tuo è quello là in fondo. "
"Non c'è nessuna fila."
"Ci sarà, e tu stai occupando il mio posto."
Mi spinse all'indietro, facendo cadere i miei libri a terra.
Dei ragazzi corsero a guardare..
Mi lanciai verso di lui, afferrandolo per la vita.
Crammer sollevò il ginocchio e mi colpì allo stomaco.
Quando mi girai verso di lui mi colpì al petto, e mi fece cadere per terra. Gli altri risero. "Prenditelo nel culo, Brindley."
Mi alzai e agitai il pugno destro.
Lui si girò di traverso verso di me.
Il mio pugno colpì i suoi solidi muscoli.
Mi diede un pugno in faccia ed io crollai. Mi inginocchiai per terra, stropicciandomi gli occhi.
L'autobus si fermò e tutti mi passarono davanti, ridendo di me e guardandomi. Fui l'ultimo a salire a bordo. Mi sedetti accanto al conducente.
* * * * *Dopo un mese di scuola non avevo imparato nulla, tranne i posti migliori in cui nascondermi all'ora di pranzo e come starmene per i fatti miei in classe. Alla fine gli insegnanti smisero di farmi domande, visto che non rispondevo correttamente a niente.
Fu la stessa cosa per tutte e sei le materie. Mi sedevo in fondo allaula e cercavo solo di non farmi notare troppo. Prendevo appunti e mi esercitavo nella lettura, ma ero troppo lento ad apprendere.. La maggior parte dei miei compagni partecipava attivamente alle lezioni e cercavano di dare sfoggio di sé, specialmente le ragazze e Ember in particolare. Immagino perché suo padre fosse un insegnante
* * * * *Finita la lezione dinglese mi avviai verso quella di storia.
"Ehi, buzzurro.
Mi girai e vidi Crammer venire verso di me, seguito dai suoi tre scagnozzi.
Oh no! Non di nuovo.
"Che vuoi?"
"Indossi quella stessa tuta tutti i giorni?"
Diedi unocchiata alla mia tuta. In realtà ne avevo quattro. La mamma ne lavava tre a settimana.
Avevamo una lavatrice asciugatrice sulla veranda posteriore. Papà e mio zio Leo le avevano sistemato un vecchio motore elettrico che avevano recuperato dallo scasso e così faceva anche la centrifuga. Comunque, le mie tute sembravano tutte uguali.
"Te lhanno fatta con un sacco per la farina?" chiese.
"Può darsi."
Dì 'alla tua vecchia di usare un sacco della spazzatura, la prossima volta. Si avvicina di più al tuo stile !
Si girò con un ghigno versoi suoi amici. Tutti risero. Si voltò di nuovo verso di me, credo in attesa di una risposta.
Ma io non ne avevo una pronta.
Capitolo Tre
23 Marzo 2019
Caitlion, cara, ascoltami. Abbiamo passato diciotto meravigliosi anni insieme. E ora che tu prenda in mano la tua vita. Vai alluniversità, gestisci la Compagnia, viaggiama promettimi che ne farai buon uso. Vivila intensamente, anche per me.
Charley- disse luomo è ora.
Annuii.
La dolce Caitlion teneva stretta la mia mano sulla sua guancia. Non voglio lasciarti andare! disse.
Devi, cara. Lo hai sentito, è lora.
Indicai luomo con la mano. Lei si guardò intorno, come se non vedesse nulla.
Vorrei tanto che tu Tirai un respiro.. mi portassi un Big Mac. Ti dispiace?
Lei tirò su col naso e sorrise.Mi permetteranno di portartelo?
Linfermiera ha detto che oggi avrei potuto chiedere tutto ciò che volevo.Era una bugia, ma ormai
Lei si alzò. Ci vediamo tra dieci minuti. Vuoi anche delle patatine?
Annuii e le rivolsi un bel sorriso, poi lei uscì dalla stanza.
Quando sarà giunto a destinazione, cerchi questo iPad nel soppalco del fienile disse il dottore in divisa blu -Ci sono già un mucchio di programmi sopra: lEnciclopedia Universale, Wikipedia
Diede unocchiata allo schermo luminoso davanti ai suoi occhi, che a tratti lo investiva di una luce verdastra. Fece scorrere il dito fino alla pagina successiva. Tutti I libri della Libreria del Congresso, tutti I brevetti Americani registrati, il bugiardino di qualsiasi farmaco inventato dalluomo e un mucchio di altre cose di cui potrebbe avere bisogno.Cè anche una batteria a carica solare. Ma deve tenere tutto ben nascosto. Loro non capirebbero.
Ma che soppalco? Quale fienile? chiesi.
Il fienile rotondo. Sa usare un notebook, vero?
Certo, ma non riesco a camminare, come ci arrivo? Mi porteranno in ambulanza?
No,volerà.
Feci un sorriso sarcastico.
Oh, certo.
Ci vorrà solo un attimo. Eventuali istruzioni le troverà sotto il nome Guida.
Che furbata nascondere le istruzioni sotto quel nome! Io non ci avrei mai pensato!
Guida per cosa?
Lo capirà quando sarà lì..
Ma che razza di dottore è lei? Il mio cuore saltò un battito in un modo che non avevo mai provato prima. Non era doloroso, solostrano. Il mio respiro si bloccò per qualche secondo..
prima che lei torni. continuò il medico.
Ma Le gambe presero a formicolarmi.
e lei potrebbe non essere in condizioni di contattarci.
Contattare chi?
Che strana sensazione: qualcosa di caldo cominciò a scorrermi attraverso le vene.
Mi parve di udire dei beep irregolari, poi uno più lungo.Sentii un sibilo, come quello dellaria smossa da un treno in corsa.
Infine, una scossa.
Capitolo Quattro
27 Settembre 1945
Sentii una scossa, tipo una scossa elettrica. Ma non c'era dolore; solo un rapido ronzio nella mia testa, poi formicolio in tutto il corpo. Sembrava che tutto il sangue fosse stato risucchiato dal mio corpo e immediatamente sostituito con sangue nuovo mescolato ad una sorta di effervescente sostanza tonificante. In realtà mi sentivo abbastanza bene, e la mia visita si è fatta più chiara. Ho chiuso gli occhi per un momento, assaporando la nuova sensazione, poi ho aperto gli occhi per vedere la brutta faccia di Justin Crammer.
"Mi senti, coglione?"
"Che cosa hai detto di mia mamma?"
"Ho detto, la tua vecchia non può cucire per della merda."
Lanciò un'occhiata a Ember e ai suoi due amici, poi sorrise. Si voltò e mi afferrò per il colletto.
Non ci pensai nemmeno ci ho nemmeno: reagii subito. Lo presi per una mano, gli torsi il polso con forza e lo atterrai di lato.
Si inginocchiò, urlando.
Quando ha stretto l'altra mano a pugno e si è lanciato verso di me, mi sono girato di scatto in modo che crollasse sul pavimento.
Dannazione, e questo da dove sbuca fuori?
Lo lasciai andare e feci un passo indietro.
Forse gli avevo rotto il polso.
Faticava a stare in piedi, ma riuscì ad alzarsi su un ginocchio. Ember allungò la mano per prenderlo per il braccio, ma lui se la scrollò di dosso.
"Allontanati da me!" le disse, poi si alzò in piedi. "Pagherai per questo, Brindley."
"Va bene. Come hai intenzione di farlo? "
"Lo scoprirai."
"Che ne dici di batterci a flessioni, ora?"
"Che cosa?"
"Chi di noi ne fa di più in cinque minuti, vince."
Qualcuno alle sue spalle rise.
Sì, lo so, è il giocatore più forte della squadra di calcio.
Crammer sorrise, si lasciò cadere sul pavimento e si posizionò sulle mani.
Io consegnai miei libri a Ember e mi sistemai accanto a lui.