Il Possesso Di Un Guardiano - Amy Blankenship 10 стр.


Ma leinon doveva recarsi alle sorgenti senza il suo permesso. Era pur vero che i demoni schiavi rimanevano nascosti fino a quando lui stesso non li convocava, poiché sapevano che a Kyou non piaceva vederseli in giro, e quindi era improbabile che qualcuno lavesse spiata. Ma era meglio essere chiari. E per quanto riguardava Kyokoavrebbe dovuto insegnarle come comportarsi. Il fantasma di un sorriso gli gelò le labbra, mentre la guardava.

Una volta che Hiroki ebbe finito di fare il bagno, il bambino volle aiutare Kyoko a lavarsi i capelli e lei glielo lasciò fare. Simmerse nellacqua calda in modo che lui potesse raggiungere le sue lunghe ciocche ramate. La sensazione delle sue piccole dita che le sfregavano il cuoio capelluto la fece entrare in uno stato di beatitudine. Hiraru presto si unì a loro e Kyoko cercò di non ridere, mentre i bambini litigavano su chi dovesse lavarle i capelli.

Alla fine, Kyoko risolse il problema immergendosi sott'acqua. Quando riemerse, i bambini laccolsero con gridolini di gioia, dimentichi delle loro lotte. Lei sorrise, e poi tutti e tre si misero a giocare. Infine i piccoli ripresero a fare la guerra tra loro e Kyoko si spostò dall'altra parte della sorgente, sedendosi su uno sperone roccioso sott'acqua per guardarli.

Si era completamente rilassata, stando con i bambini. Ma quando il pensiero della fuga le tornò alla mente si tirò su e prese velocemente a lavarsi. Quando ebbe finito, si accorse che anche i bambini erano usciti dallacqua.

Notò sul volto dei piccoli una strana espressione, come se fossero concentrati su qualcosa. Non sapeva che stavano ascoltando il silenzioso comando di Kyou. Si morse il labbro quando li vide annuire, come se rispondessero a qualcuno.

"Dobbiamo vestirci, adesso." dissero, allunisono. Afferrarono dei morbidi teli a lato della vasca e si asciugarono rapidamente. Vi rimasero avvolti come se i teli fossero degli accappatoi.

"È ora della pappa!" urlò gioioso Hiraru, afferrando la mano di Hiroki; poi i gemelli corsero fuori dalla stanza.

Kyoko invece rimase accanto alla fontana, con una tremenda sensazione di paura simile a mille aghi che le trafiggevano la schiena. Chiuse gli occhi, oppressa da uno strano senso di nausea. Da qualche parte nel cielo, gli dei stavano ridendo di lei.

Avrebbe dovuto capirlo che era meglio non farsi coinvolgere dai bambini. Si era convinta di potersene stare impunemente a giocare con loro e poi di scappare dal castello senza problemima ormai Kyou laveva raggiunta. Doveva sbrigarsi, non era in salvo là dentroed era ancora completamente nuda.

Mentre cercava di coprirsi con i teli, udì un ringhio cupo proprio dietro di lei. La seconda cosa che percepì furono due mani sbucate dal nulla che la ghermirono e la imprigionarono contro un possente petto adorno di seta, senza che i suoi piedi toccassero più il pavimento.

Kyoko alzò immediatamente lo sguardo e si trovò davanti la faccia di Kyou. Ma il guardiano non aveva unespressione irata, anzi sembrava calmoanche troppo. Lanciò unocchiata al pavimento, sotto di sé. Sì, indubbiamente gli dei dovevano starsi facendo grasse risate, a quella vista.

Le sue labbra si aprirono per parlare, mentre lui la portava in volo su un balcone, ma non ne uscì alcun suono. Lei e Kyou scivolarono lentamente attraverso la porta aperta e, sempre volando, lui la riportò nella stanza da cui lei si era allontanata coi bambini. Con dolcezza, la riportò sui cuscini su cui prima era distesa.

Kyoko aveva temuto che, per punirla, lui lavrebbe fatta cadere dallalto, ma Kyou non aveva intenzione di farle del male. Sentì le sue mani morbide che le sfioravano la pelle nuda. Gli occhi di Kyoko si spalancarono. La sua pelle nuda! Oh ... come poteva essersene dimenticata? Era ancora nuda, dopo il bagno.

Le sue braccia si incrociarono automaticamente sul petto per proteggersi e sentì tutti i muscoli irrigidirsi, in attesa di capire che intenzioni avesse il guardiano. Se ne avesse avuto il coraggio, gli avrebbe urlato in faccia: Mettimi subito giù, mostro!

Gli occhi di Kyou si chiusero, quasi quando sentì sotto le mani le curve morbide e delicate della sacerdotessa: i suoi sensi andarono in subbuglio. Si accorse del suo imbarazzo e che aveva cercato di coprirsi, ma la tenne ancora stretta a sé. Non si era vantata, quella umana, di non avere paura di lui? Bene, questo era il momento di dimostrarloe lui ne avrebbe approfittato per darle una bella lezione!

"Chi ti ha dato il permesso di lasciare questa stanza?" sibilò, con voce fredda e pungente.

Gli occhi di Kyoko si spalancarono, mentre il cuore le batteva nel petto, scalciando contro le sue costole così forte che temette che Kyou potesse sentirlo. Si chiese velocemente quale potesse essere la risposta più appropriata, ma poi sussurrò, con un filo di voce: "Non conosco le regole di questo castello. Si fece piccola, sapendo che fare la gnorri forse poteva essere larma migliore.

Non poteva certo lottare contro di lui, nuda comera! E comunquenon era sicura di vincere. Voleva solo che lui si acquietasse e la lasciasse in pace; per questo mormorò, con voce dolce e timida. Scusa.

Quando Kyou sentì quella vocina si sciolse, e fu avvinto da una miriade di sensazioni strane giù, nel basso ventre. Tutto ciò era inquietantequasi pericoloso. Sentì la rabbia svanire, ma il desiderio nei confronti di quella umana singigantì.

"La prima regola che devi imparare è che non vai da nessuna parte se non te lo permetto io, altrimenti sarai punita! Provò a usare un tono di voce meno irato, ma lei sussultò comunque.

La gola di Kyoko si seccò. "Punita?" Non intendeva nemmeno ripetere la parola. Cercò di scrollarsela dalla mente, mentre il cuore le batteva impazzito nel petto. Ebbe il deja Vu di Kyou che la sculacciava, e subito si chiese se non stesse impazzendo: non voleva nemmeno sapere da dove le veniva quellimmagine.

"Sì, ti punirò." Il palmo della mano di Kyou le accarezzò il ventre piatto e lentamente si fece strada tra le sue cosce, mentre lei come per riflesso le allargava. Con un movimento veloce Kyou spinse la mano verso il suo sesso, mentre la passione prendeva il sopravvento.

"Questa sarà la tua punizione" mormorò con voce terribile, spingendo le dita dentro di lei, a carezzare il suo clitoride fremente. Kyoko gridò piano e cercò di tirarsi indietro, di sottrarsi al suo toccosenza riuscirci.

Il movimento sensuale del ventre della ragazza era la sua rovina "Se non stai ferma ... dovrò punirti ancora di più." le sussurrò. Sentì il suo membro indurirsi e si sentì sollevato quando lei cercò di trattenersi; Kyoko invece si sentiva terrorizzata, al pensiero di ciò che lui le avrebbe fatto, se si fosse lasciata andare. Giacque immobile, senza più forze per combatterlo.

Chiuse gli occhi. Quando lui le aveva detto che lavrebbe punita aveva tremato, pensando che lui avesse intenzione di farle del male fisicoma quello che stava facendo ora era mille volte peggio. Non aveva capito, quel mostro, che lui la intimoriva più di Hyakuhei? Questo pensiero le fece perdere definitivamente il controllo e la svuotò della sua volontà, mentre unondata di calore si accumulava nella sua vagina e le si spandeva tra le cosce, proprio lì dove Kyou stava facendo la sua magia. Non voleva lasciarsi andare, ma non riusciva a impedire al suo corpo di arrendersi alle dita del guardiano.

Kyou la teneva ancora stretta contro di lui, e le sue dita la toccavano con tale impeto che a un certo punto Kyoko quasi desiderò che lui la sculacciasse, piuttosto che costringerla a quella meravigliosa torturaa quel dolore piacevole e invadente che le scavava dentro... Sussultò , e un gemito le uscì dalle labbra, mentre il mostro spingeva le sue dita ancora di più dentro di lei.

Kyou la teneva ancora stretta contro di lui, e le sue dita la toccavano con tale impeto che a un certo punto Kyoko quasi desiderò che lui la sculacciasse, piuttosto che costringerla a quella meravigliosa torturaa quel dolore piacevole e invadente che le scavava dentro... Sussultò , e un gemito le uscì dalle labbra, mentre il mostro spingeva le sue dita ancora di più dentro di lei.

Quasi urlò di piacere, quando lui cominciò a spingere dentro e fuori quelle lunga dita. Sentì i suoi umori accumularsi intorno a quelle dita e alla fine non resistette al piacere, e gridò. Avrebbe voluto piangere dal piacere, ma si trattenne: non voleva far capire a Kyou quanto si stesse godendo la suapunizione.

Ma il piacere aumentava, aumentava a dismisura. Quando non ne potè più, urlò con tutte le sue forze: Basta, ti prego, basta!

Kyou si commosse alle sue parole strazianti, e comprese che il suo piccolo corpo da vergine non era allenato ai quei piaceri. Ancora poco e lavrebbe portato alla soglia dellorgasmo liberatorio. La guardò inarcarsi contro di lui, mentre il suo dito continuava a scavarle dentro ad una velocità frenetica.

Chinò la testa in avanti e le leccò la nuca ... per sentirne il sapore. Sentì la brama di morderla e farla sua per semprema si trattenne. Si consolò mordicchiando quella pelle candida e morbida, e la marchiò con lombra dei suoi baci. Aveva un sapore meraviglioso Poteva sentire il profumo della sua eccitazione, mentre continuava a darle quellincredibile piacere.

Kyou ringhiò sconfitto ... Aveva perso di nuovo la sua battaglia contro di lei.

Kyoko sentì la mano di Kyou abbandonarla e scivolò affranta sul cuscino. Stava ancora piagnucolando e strinse le cosce, per soffocare le contrazioni del piacere che ancora la scuotevano, così forte da provocarle dolore. Afferrò uno dei cuscini più piccoli e lo strinse forte, cercando di celarsi agli occhi del mostro. Aveva paura di guardarlo. Non voleva che lui capisse quanto in realtà lo desiderasse.

Seppellendo il viso tra le braccia, si rotolò sulla pancia, per impedirgli di guardarla negli occhi.

Lui invece la fissò, mentre lei si raggomitolava sui cuscini, e non averla più sotto le mani lenì gradualmente il suo bisogno furioso. Si rese conto di non avere alcun controllo sul proprio corpo e ricordò ciò che suo padre aveva scritto sulle pergamene sacre.

Tadamichi aveva ammonito i guardiani, ricordando che erano molto diversi dagli umani, nel caso avessero deciso di mescolare il proprio sangue con loro. Quando il nobile sangue di un guardiano aveva fatto la sua scelta, non cera modo di tornare indietro.. Suo padre, Tadamichi, lo aveva messo in guardia riguardo alla rivalità tra lui e Hyakuhei nella scelta della compagna, ma Kyou non aveva capito le sue parole fino in fondo. Credette che quel monito si rivolgesse a tutti i guardiani, non solo a lui.

Quella era stata l'ultima pergamena scritta da suo padre, ma gli umani intrappolati nel suo regno gli avevano raccontato il resto della leggenda, che si tramandavano oralmente di padre in figlio.

Suo zio si aveva ceduto al lato oscuro perché era stato strappato dalla femmina che il cielo aveva destinato ad essere la sua compagna. La statua che raffigurava la sacerdotessa nei giardini del Cuore del Tempo era stata realizzata a precisa somiglianza della donna che le era stata strappata e di cui Kyoko era la reincarnazione. Era la stessa femmina che Hyakuhei aveva reclamato per sésolo nata milioni di anni dopo. La sua anima non era la stessa, ma il suo corpo terreno sì.

E ora anche Kyou voleva per sé la stessa donna che suo zio reclamava. Erano dunque così diversi, tra loro? Era stato limperioso sangue nobile di Hyakuhei a spingerlo nelle braccia del male? E ora lo stesso Hyakuhei rivoleva quella femmina, di cui Kyoko era la reincarnazione. Ma Kyou decise che non lo avrebbe permesso.

Kyou fluttuò più vicino a lei, avvicinando le labbra al suo orecchio. Non voleva che lei lo temesse. Voleva che lei lo desiderasse. Aveva fatto passare per punizione larma della seduzione, solo per costringerlo a desiderare di essere sua... per sempre.

Si allungò su di lei, accarezzandole i capelli dolcemente. "Per proteggerti dai demoni ... da Hyakuhei, devi obbedirmi Kyoko. Non voglio farti del male, ma continuerò a punirti in questo modose non mi obbedirai."

"Allora lasciami andare. - sussurrò Kyoko - Dici che non vuoi farmi del male, ma non sei diverso da Hyakuhei. Preferirei essere toccata da lui sapendo che mi ucciderà, piuttosto che lo faccia tu e mi lasci vivere.

Mia cara Kyoko, ma io non ho alcuna voglia di ucciderti. Come tuo guardiano non potrei ... sarebbe un insulto alle nostre leggi sacre. Il tuo destino è di essere protetta dai guardiani e io sono uno di loro. Lasciarti andare significherebbe condannarti a morte. Quindi ti puniscoper farti passare la voglia di fuggire.

Le prese la testa tra le mani per tenerla ferma e la baciò sulla fronte, prima di lasciarla sola.

"Anche Hyakuhei era un guardiano. pensò Kyoko in tono di sfida, ben sapendo che lui poteva leggerle nella mente.

Kyou sapeva che era vero, ma non intendeva ammetterlo davanti a lei. Si sentiva ribollire al solo pensiero di Hyakuhei che la toccava, ma si trattenne. Aveva bisogno di mettere una distanza tra di loro, per tenere sotto controllo la sua passione. Rivolse la sua attenzione alla finestra.

Poteva sentire i demoni avvicinarsi al suo castello da ogni parte della terra.. Hyakuhei aveva scoperto il suo nascondiglio? No ... li aveva solo inviati alla sua ricerca. Si voltò a guardare Kyoko, sperando che i demoni non interferissero nei loro rapporti. Sarebbe uscito dal suo castello e li avrebbe affrontati, prima che arrivassero a lei.

Kyou si mosse alla velocità della luce, e quando Kyoko alzò di nuovo lo sguardo su di lui era già scomparso.

Capitolo 5 Ali Nere

Toya levò lo sguardo a nord, mentre volava. Le sue ali d'argento scintillante danzavano alla luce della luna, le piume apparentemente delicate svolazzavano leggermente. Aveva bisogno di trovare Kyoko il prima possibile. Esaminò l'area chiedendosi dove iniziare e cercare, quando una colonna di fumo in lontananza attirò la sua attenzione.

"Un villaggio?" Toya guardò in quella direzione chiedendosi perché Kyou avesse permesso agli umani di vivere anche nelle sue terre.

Kyou odia tutti gli esseri umani' ... rifletté, ma poi si bloccò. Kyoko è unumana! Strinse le labbra con rabbia.

Mentre si avvicinava al villaggio, notò che il fumo era troppo perché provenisse da un focolare. Il villaggio era nei guai. Esaminò rapidamente la radura, e cominciò a notare le frotte di demoni in mezzo alle fiamme.

Cosa stavano facendo i demoni nel territorio di Kyou? Aguzzando i sensi per scrutare ben oltre il villaggio, Toya vide che i demoni stavano attraversando i confini delle terre settentrionali da diversi punti ... non solo da lì. Il colore dei suoi occhi si frantumò in argento fuso.

"Hyakuhei ... sa che Kyoko è qui da qualche parte, e ha mandato i suoi schiavi a cercarla! Toya sputò le parole con rabbia, mentre sentiva le urla degli umani sotto di lui. "Accidenti! Non ho tempo per salvarli! ringhiò, ma nel frattempo tirava fuori i pugnali per liberare il piccolo villaggio da quei mostri, prima che lo distruggessero del tutto..

Toya volò sopra il villaggio e diede un colpettino alle ali ... che svanirono, non appena atterrò su un ginocchio al centro di quella che sembrava essere la piazza del villaggio. Alzando la testa, ringhiò contro i demoni che subito lo avevano circondato.

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