Il Possesso Di Un Guardiano - Amy Blankenship 3 стр.


Solo perché lei non riusciva a dormire non significava che i guardiani dovesse interrompere il loro sonno. Era troppo tardi per rimettersi a dormire e troppo presto per dire ai guardiani di raggiungerla. Alzò lo sguardo verso il cielo notturno, e rimase seduta lì, a godersi la vista dei fulmini che sembravano ancora molto lontani.

Le dita di Kyoko andarono a fermarsi sul minuscolo sacchetto che portava al collo, dove lei aveva riposto alcuni frammenti del talismano che era riuscita a raccogliere. Non si accorse che, toccandolo, una morbida luce blu fluorescente si irradiò da esso, e che la fresca brezza che soffiava intorno iniziò rapidamente a cambiare direzione.

*****

Non lontano da lei, Kyou sollevò il capo, quando un profumo perverso, portato dal vento della tempesta in avvicinamento, arrivò alle sue narici. Hyakuhei era vicino. Strinse gli occhi dorati mentre la brezza si spostava, e che adesso sembrava provenire dalla radura del Cuore del Tempo. E questaltro profumo Strinse i denti: la sacerdotessa e il potere del Cuore di Cristallo Protettore!

Le sue mani si strinsero involontariamente a pugno, e sul suo viso apparve unespressione di rabbia. Ringhiò, scuotendo il silenzio della foresta che lo circondava: era sola e indifesa! Che ci faceva, davanti al Santuario a quellora della notte? Perché gli altri guardiani non erano con lei? Kyou respirò profondamente lodore della sacerdotessa-bambina che si trovava nella dimensione lontana insieme ai suoi fratelli.

Nella sua mente, potè vedere limmagine della ragazza: capelli ramati, meravigliosi occhi color smeraldo era come se la stessa statua avesse preso vita e colore. Non sarebbe mai dovuta giungere lì! Né lei né il Cuore di Cristallo Protettore! Non appartenevano a quella dimensione.

Se avesse potuto, l'avrebbe ricacciata indietro attraverso il portale e avrebbe distrutto la statua ma se lo avesse fatto avrebbe fatalmente indebolito la barriera che suo padre Tadamichi aveva costruito a protezione di quel mondo. Nonostante bramasse dalla voglia di farlo, Kyou si sforzò di trattenersi.

Il suo pericolosissimo zio continuava ad accumulare potere per colpa di quella stupida ragazza: ma non capiva cosa stava provocando? Se era davvero una sacerdotessa, avrebbe dovuto sapere che doveva starsene ben lontana da quel mondo di demoni! Suo padre si era lasciato uccidere, pur di chiudere il portale del tempo, e invece quella stupida ragazzina umana aveva annullato il suo sacrificio, rendendolo completamente inutile.

Tadamichi aveva cercato di proteggere gli umani ... tutti quanti. Ma perché? Perché proteggere una razza così stupida da riaprire il portale che divideva i loro due mondi? Cosa aveva spinto suo padre a sacrificare la sua vita per loro?

Kyou aveva cercato di spaventarla e di rimandarla, urlante, nel suo mondo. Ma con sua grande sorpresa lei era tornata ... doveva essere l'unica donna che sembrava non temerlo per più di pochi secondi. Quando l'aveva incontrata per la prima volta, non molto tempo prima, lei era rimasta lì a fissarlo, con il mento sollevato in atto di sfida, puntando un dardo spirituale verso di lui come se lei, una semplice umana, potesse combatterlo ... e vincerlo.

Aveva giurato di proteggere il Cuore di Cristallo Protettore e il portale del tempo, ma mai una piccola ragazza umana. I suoi fratelli potevano piegarsi a una cosa del genere, ma lui no. Gli umani erano creature deboli e sciocche, e lo temevano. Perché lei era così diversa? Perché non aveva paura di lui? Perché se la trovava continuamente tra i piedi, quasi tornasse costantemente a provocarlo?

Kyou saltò dall'albero in cui era seduto e si drizzò in tutta la sua altezza. Poteva sentire il suo cuore battere allimpazzata e il sangue defluirgli nelle vene ... il suo sangue da guardiano che gli imponeva di andare da lei. Succedeva ogni volta che la sentiva vicina e ciò lo faceva infuriare ancora di più. Il suo istinto protettivo era mille volte più forte della sua volontà.

Era il coraggio indomito di quella ragazzina ad attrarlo, e negli ultimi tempi la sua immagine era costantemente viva nei suoi pensieri ... e nei suoi sogni. Era rimasto lontano dal gruppo solo per questo motivo. Come osava quella ragazza prendere possesso della sua mente? Le avrebbe insegnato a non ammaliarlo con la sua insolenza e umanità. Non era niente per lui tranne la sacerdotessa del cristallo ... non cera nientaltro che la legasse a lei.

Il corpo di Kyou si irrigidì quando sentì il cambiamento nell'equilibrio tra il Bene e il Male, pericolosamente vicino all'ignara sacerdotessa. Il suo viso era tranquillo... come la calma prima della tempesta. I suoi capelli argentati ondeggiavano nella brezza , mentre i suoi sensi percepivano il pericolo che stava per abbattersi su di lei.

*****

Hyakuhei inclinò la testa all'indietro, lasciando che la tempesta che aveva generato si scatenasse intorno a lui. Il vento gli turbinava intorno, sollevando il lembo dei suoi vestiti e gettandogli sul suo bellissimo viso i capelli color mezzanotte. I suoi occhi color rubino si spalancarono, quando il vento gli portò alle narici un profumo che non veniva dalla pioggia o dal cielo.

Un'espressione di euforia gli si disegnò in faccia, e lui diede un potente colpo con le sue ali di ebano per guadagnare quota. Diresse lo sguardo verso la radura del Cuore del Tempo, mentre un sorriso malvagio gli apparve lentamente sulle sue labbra. Era qui ... la sacerdotessa che non faceva che tormentarlo.

"Ah, sacerdotessa, quindi sei sola e senza difese! - sussurrò al vento - Aspettami, mia amata, vengo a prenderti."

I demoni iniziarono a riversarsi a frotte dal corpo di Hyakuhei, per eseguire i suoi ordini. Una risata maniacale gli sfuggì dalle labbra morbide e lui sbarrò gli occhi, che splendettero alla luce della sua strana follia. Il cielo divenne nero di demoni, che correvano allimpazzata verso la statua della fanciullae della sua sosia umana, così fresca e pura allinterno dei meravigliosi giardini.

*****

I demoni di bassa nascita erano già stati attratti da lei e dal profumo che emanava. Erano solo insignificanti schiavi inviati da Hyakuhei per impedirle di fuggire, e Kyou poteva sentire la presenza di suo zio non lontano da loro. Hyakuhei aveva scoperto che lei era lì inerme e stava andando a prenderla. Ma lui non poteva permetterlo.

Kyou alzò lo sguardo, quando un'ombra attraversò la luce della luna annunciando il loro arrivo. I suoni della notte zittirono, quando sulla sua schiena apparvero due maestose ali nere, che sparsero sulla radura una miriade di piume dorate, proprio lì dove lui atterrò in silenzio. I suoi lunghi capelli argentei ondeggiarono al vento, mentre si preparava per limminente battaglia.

"Così sia." mormorò, in risposta ai suoi tormentati pensieri.

La sacerdotessa si era messa di nuovo in pericolo e questo non gli lasciava scelta. Decise che se i suoi fratelli non erano capaci di fare il proprio dovere, allora ci avrebbe pensato lui, e avrebbe portato la fanciulla con sé. Se questo era il loro concetto di protezione, allora era giusto che lo facesse. Ma prima ... avrebbe distrutto il male che continuava a perseguitarla.

Capitolo 2. Impavida

Ignara che la tempesta si stesse avvicinando, Kyoko sentì la brezza rinfrescare la sua pelle sudata e la accolse con un dolce sorriso. Chiudendo gli occhi color smeraldo, si godette la solitudine della notte prima di dirigersi da Sennin e unirsi ai guardiani che dormivano da lei.

La figlia di Sennin, Suki, era diventata la sua più cara amica su questo lato del portale del tempo e il gruppo risiedeva nella sua capanna, quando non viaggiavano attraverso le terre pericolose alla ricerca dei frammenti del Cuore di Cristallo Protettore. Suki stava con loro dall'inizio, anche se non era una guardiana.

La figlia di Sennin, Suki, era diventata la sua più cara amica su questo lato del portale del tempo e il gruppo risiedeva nella sua capanna, quando non viaggiavano attraverso le terre pericolose alla ricerca dei frammenti del Cuore di Cristallo Protettore. Suki stava con loro dall'inizio, anche se non era una guardiana.

Kyoko sorrise pensando a Suki e all'unico guardiano che non si era mai allontanato da lei ... Shinbe. Era uno dei cinque fratelli guardiani. Ma non era forte come loro e inoltre era innamorato di Suki. Segretamente attratta dai suoi capelli blu notte e gli occhi color ametista, Suki faceva di tutto per non cedere alle sue avances.

Sorrise dentro di sé, quando si trovò a chiedersi per quanto tempo Suki avrebbe potuto resistere. La sua amica era una ragazza testarda, ma Kyoko sapeva quanto potesse essere deciso un guardiano, una volta che aveva puntato la sua preda.

Kyoko e il guardiano più giovane, Kamui, spesso scoppiavano a ridere mentre Suki cercava di negarsi a Shinbe senza voler ammettere che, in fondo un fondo, lui le piaceva. Kamui aveva un grande senso dell'umorismo e Kyoko lamava teneramente. Il colore dei suoi occhi mutava a seconda del suo umore, e la ragazza era convinta che nessun altro se ne fosse accorto, tranne lei.

Quando Kamui sorrideva sprizzava felicità, ed era difficile resistergli. Ma nel profondo della sua anima, Kyoko aveva percepito di lui qualcosaltro ... qualcosa che lui teneva celato... anche a se stesso. A volte negli occhi di Kamui si nascondevano segreti e conoscenze che lei non avrebbe mai potuto comprendere. Era un puro di cuore, eppure le sembrava che si portasse sulle spalle il peso dell'intero universo. Le faceva desiderare di proteggerlo, tanto quanto lui desiderava difenderla, anche se non era affatto una persona debole.

Cercando di scrollarsi il pensiero di Kamui dalla mente, Kyoko passò a Kotaro, il più vivace del gruppo e rivale dichiarato di Toya. Kotaro aveva rivendicato Kyoko per sé, e non faceva che dire agli altri che erano fidanzati. Ciò scatenava la gelosia di Toya, al di là se fosse vero o meno. Tutti sapevano che Kotaro scherzava, ma a Toya quel gioco non piaceva.

Con i capelli bruni costantemente arruffati e gli occhi blu ghiaccio, Kotaro era un vero spasso. Si rivolgeva sempre a lei come la sua Kyoko anche se lei gli diceva di smetterla. Era un principe di quelle terre e vi trascorreva la maggior parte del tempo, a difesa dai demoni che premevano dallesterno. Bastava che lui facesse brillare quei suoi luminosi occhi blu, che Kyoko si sentiva sciogliere ed era pronta ad accontentarlo.

Lui sapeva quali fili tirare per averla sempre al suo fianco. A volte Kyoko si chiedeva se Kotaro, in un modo o nellaltro, non facesse lo stesso anche con tutti i guardiani. Il gruppo però lo vedeva molto raramente. I suoi pensieri tornarono allimmagine di Kyou.

"Kyou" mormorò, e quasi rabbrividì a pronunciare quel nome. Lui continuava a non piacerlequalsiasi cosa facesse. Spesso si comportava più come un nemico che come un fratello, con Toya. La parola rivalità non riusciva a rendere a sufficienza lo strano rapporto che cera tra loro. Dei cinque fratelli, Kyou era quello più strano, da tenere decisamente alla larga... Sembrava molto più pericoloso di quella terra infestata dai demoni.

Tornando alla realtà, Kyoko aprì i suoi occhi color smeraldo e scivolò giù dalla pietrama si fermò di colpo. Là, a meno di sei metri da lei, c'era Kyou. Sembrava un angelo, tranne per l'espressione malefica che leggeva nei suoi occhi dorati.

'Parlando del diavolo scherzò tra sé e sé.

L'oscurità che li circondava sembrava illuminare il corpo del guardiano ... conferendogli un aspetto quasi spettrale. Perfino il suo silenzio gridava. Sembrava che avesse unidea fissa in mente e Kyoko ebbe la netta sensazione che, qualsiasi cosa fosse, non le sarebbe piaciuta.

Kyou vide lumana impallidire per il terrore e assaporò il suo profumo inebriante. Almeno per una volta sembrava aver paura di lui. Avrebbe dovuto temere di più i demoni che lui aveva appena ucciso per proteggerla. La fissò intensamente, mentre cercava di ricordare ognuno dei mostri che aveva appena eliminato: se fossero arrivati a lei

Kyou sentì i muscoli della mascella irrigidirsi, al solo pensiero di quello che le avrebbero fatto i demoni, se fossero riusciti a toccarla. Eppure lei se ne stava lì, placida e tranquilla in mezzo al pericoloe lo temeva. Avrebbe urlato se, piuttosto che vedersi davanti lui, si fosse trovata Hyakuhei? IL suo coraggio assomigliava tanto allincoscienza. Quando arrivò a formulare questi pensieri, il fatto che la ragazza fosse tanto coraggiosa acuì il suo desiderio per leiun misto di rabbia e passione che provava da sempre per la giovane sacerdotessa.

Kyoko rimase completamente immobile. Non sapeva come comportarsi davanti a quel demone bello come un dio. Si sentiva paralizzata dalla paura e non osava emettere un suono, per il timore di aggravare la sua situazione. Temeva che lui fosse irato perché lei aveva riportato in quella dimensione il Cuore di Cristallo Protettore.

Un brivido di paura le scivolò giù per la schiena, si approfondì fino alla nuca e lafferrò come una morsa, obbligandola a non muoversi. Fece prima un passo indietro, poi un altro, senza nemmeno accorgersene. Non riusciva a controllarsi, anche se suo nonno le aveva insegnato che indietreggiare davanti al nemico significava ammettere di avere paura di lui.

Le parole del nonno le tornarono alla mente: "Se mostri di avere paura, sei perduta.

Cercando di combattere il terrore, Kyoko chiuse gli occhi per un secondo. Ma quando li riaprì, Kyou era sparito, e allora ebbe ancora più paura. Di nuovo, le parole del nonno le rimbombarono nella mente: "Non perdere mai di vista il nemico o non lo vedrai attaccare.

"Kyou?" sussurrò il suo nome con terrore. Poi se lo sentì alle spalle che le respirava sul collo, e lo sentì inspirare a lungo e lentamente, come se stesse inalando il suo profumo.

Lentamente, con gli occhi sbarrati, in attesa del colpo che lavrebbe uccisa, Kyoko girò la testa e si scontrò con la guancia morbida di Kyou. Ansimò e cercò di lanciarsi in avanti, ma fu bloccata dal braccio del guardiano che lattirò a sé, e lei poté sentire la sua schiena poggiare contro il corpo caldo di lui.

Era così terrorizzata che il respiro le si bloccò in gola. Era la prima volta che provava un vero attacco di panico, e temette di andare in iperventilazione. Kyou era lunica persona che temeva più di Hyakuhei, anche se nessuno poteva immaginarlo. Non era mai stata così vicina a lui ... e la cosa le piaceva immensamente.

Il suo profumo ora lo circondava, inebriandolo. Kyou poteva sentire il profumo incontaminato di Kyoko che si colorava di paura, e diventare più intenso e penetrante mentre la teneva imprigionata contro di sé. Alla fine ... potè percepire il terrore che provava la piccola umana, ma lei non gridò. Il suo primo errore era stato indietreggiare: era bastato quel piccolo segno di paura a riscaldare il suo sangue da guardiano, così come non gli succedeva da tempo.

I suoi occhi dorati si chiusero per un istante, mentre lui lasciava che le immagini di lei che urlava, per paura o per chissà cosaltro, gli balenassero davanti troppo velocemente per poterle distinguere. Ma non voleva ascoltare quel terribile suono

O forse sì.Forse aveva bisogno di sentirla gridare, per liberarsi dallincantesimo che lei gli aveva fatto. Ma che importava, alla fine? Nel profondo del suo cuore di guardiano, Kyou sapeva di desiderarla e lui non era tipo da negare la realtà delle cose. Un sorriso malefico gli si disegnò sul volto, mentre la sentiva divincolarsi tra le sue braccia. Le strinse leggermente il polso, e lei sussultò.

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