Per prima cosa, doveva sapere comera fatto lamore umano, e sarebbe stata proprio lei a insegnarglielo. Ma per riuscircidoveva farla innamorare di lui. Il suo sangue regale l'aveva già scelta come compagna e non poteva fare niente per contrastarlo. Non importava quanto duramente lei lo combattesse ... lui avrebbe combattuto con più determinazione.
Gli occhi di Kyou si fecero più luminosi al pensiero che un giorno sarebbe stata lei a implorare il suo amore. Voleva provare tutte quelle strane emozioni. Ora capiva perché suo padre e suoi fratelli pensavano che gli esseri umani fossero così interessanti ... e che valesse la pena di proteggerli. Erano affascinati dalla loro diversità. Ma luila maggior parte degli umani non lo interessava ... tranne la sacerdotessa. Era un enigma allo stato puro.
Era passato molto tempo da quando il signore del regno dei guardiani si sentiva eccitato da qualcosa..E quella era una battaglia che non voleva perdere.
Capitolo 4 Problema Doppio
Kyoko si sedette sui cuscini fissando la porta che Kyou aveva appena sbattuto, uscendo. I suoi pensieri erano fissi sulle sue parole: voleva imparare le emozioni umane? E voleva impararle da lei. Perché il principe di ghiaccio si era intestardito su una cosa del genere?
Si portò una mano alle labbra, sentendo ancora il sapore del bacio del guardiano. Kyoko chiuse gli occhi, per riflettere. Una cosa è certa! - si disse - Almeno due sentimenti li conosce: la rabbia e larroganza.
*****
Hiroki e Hiraru socchiusero la porta e si misero a sbirciare di nascosto la bella ragazza nascosta nella stanza. Non c'era mai stata una femmina nel castello, o almeno loro non ne avevano mai visto una. Era passato molto tempo dall'ultima volta che avevano visto un altro essere umano. Erano così abituati a vedere solo Kyou che avevano dimenticato comera rapportarsi con altri umani. E ora morivano dalla curiosità di conoscerne uno.
Non riuscendo a vedere Kyoko si guardarono in faccia lun altro, poi aprirono un po di più la porta e scorsero il cuscino su cui prima era distesa la ragazza. Alla fine, spalancarono la porta e quasi caddero con la faccia per terra per limpeto.
Gli occhi di Kyoko si illuminarono, quando vide i gemelli. Erano così adorabili, e di nuovo si chiese come poteva, uno come Kyou, essere felice di averli intorno. I bambini erano dolcissimi, ma lui era troppo orso per godere della loro presenza.
Uno dei bambini cadde rotolando, e si fermò ai piedi del letto. Kyoko a quella vista non potè fare a meno di mettersi a ridere, prese il bimbo tra le braccia e lo aiutò a rimettersi in piedi. Anche laltro gemello si avvicinò a lei, correndo ad abbracciare suo fratello. I loro visini, stretti guancia a guancia, erano davvero adorabili! A Kyoko ricordarono il suo fratellino, quando era ancora molto piccolo.
"Fate attenzione! - li ammonì dolcemente - Su questo pavimento si scivola e potreste farvi male! Io mi chiamo Kyoko, e voi?
"Ciao, Kyoko. Lui è mio fratello Hiroki ... disse il primo bambino. "E lui è mio fratello Hiraru. continuò laltro.
"Sono felice di conoscervi, bambini. annuì Kyoko.
"Sei molto carina." disse piano Hiraru.
Kyoko si sentì sciogliere a quelle parole, ma mantenne il contegno. "Grazie Hiraru, anche voi siete molto belli."
Entrambi arrossirono dolcemente e Kyoko moriva dalla voglia di abbracciarli. Guardò la porta e poi di nuovo i bimbi. "Sapete dov'è Kyou?"
Hiroki e Hiraru si scambiarono uno sguardo d'intesa. "Penso che le piaccia." sussurrò Hiroki.
Le labbra di Kyoko si aprirono ma non ne uscì nulla, e lei arrossì.
"E arrossita! - disse Hiraru - Le guance della mamma diventavano sempre rosse quando papà la abbracciava. Pensi che Kyou abbia abbracciato Kyoko? "
Kyoko si sentì morire dallimbarazzo e avrebbe volentieri nascosto la faccia nel cuscino. Ha fatto più che abbracciarmi pensò tristemente. Cercando di distrarsi, notò le manine sporche dei bambini e sorrise. I maschi erano sempre maschi, a qualsiasi età. Evidentemente erano stati fuori a giocare e non si erano lavati le mani.
Kyoko afferrò la mano di Hiroki e la ruotò con il palmo verso l'alto. "Abbiamo giocato nel fango, vero?" ammiccò.
Sì, ma adesso ci facciamo il bagno! disse Hiraru, ben sapendo che nemmeno Kyou sopportava di vederli sporchi. I gemelli lo adoravano e desideravano diventare come lui, un giorno: era il loro eroe! "Vuoi venire a fare un bagno con noi?"
Kyoko scosse la testa. "Non credo che sia una buona idea." Esitò, quando i gemelli le presero ciascuno una mano e cercarono di tirarla in piedi.
"A Kyou non dispiacerà. - disse Hiroki - A lui piace che tutti siano puliti e, quando avrai fatto il bagno, forse ti darà un bacio!
Gli occhi di Kyoko si spalancarono di nuovo e gemette mentalmente. Non voleva che Kyou l'abbracciasse ... voleva che Kyou la lasciasse andare. Ma chiaramente... i bambini erano alloscuro di tutto ciò.
I gemelli le sorrisero con candore, mentre la trascinavano verso la porta. Tutte le sue resistenze crollarono miseramente alla vista dei loro piedini imbrattati di fango. Si chiese chi gli avrebbe fatto il bagnetto e chi si occupava di loro. Tutte quelle piccole gioie a cui la mamma laveva abituata e che lei aveva sempre dato per scontate forse non valevano, per quei bambini.
Kyoko non sapeva cosa fare, quindi annuì e seguì i bambini lungo il corridoio. In quel momento, già uscire dalla stanza fu per lei un gran sollievo. C'erano grandi arazzi e dipinti appesi alle pareti ... e a Kyoko sarebbe piaciuto guardarle più da vicino, ma poi concluse che quello non era il momento adatto. Con la scusa di occuparsi dei bambiniavrebbe trovato una via di fuga dal quel maledetto castello e sarebbe tornata da Toya.
Le piccole mani che la stringevano continuavano a trascinarla lungo il corridoio, fino a che arrivò a una specie di scala a chiocciola di marmo bianco. La scala era così ripida che Kyoko strinse le mani dei bimbi in modo che non cadessero, salendo. Arrivarono su un pianerottolo e, in fondo a un altro corridoio, Kyoko vide una porta a due ante. Entrarono. Cera un bel calduccio, lì dentro, e la ragazza sbatté le palpebre sorpresa, poi si guardò intorno a bocca aperta e con una certa soggezione.
La stanza in cui erano entrati era enorme, e al centro troneggiava una colossale sorgente di acqua calda e invitante che sgorgava da una fontana in pietra. Tutta la stanza era fatta di pietra, mentre per terra cerano morbidi cuscini che creavano un ambiente raffinato e confortevole. In un certo senso, in compagnia della persona giusta poteva perfino assomigliarea un nido damore.
Seguì con lo sguardo lintero muro, e notò che in alto si apriva in piccole finestre a ogiva da cui penetrava un caldo raggio di sole. Rifletté che, se fosse venuto a piovere, chi stava in quella stanza a fare il bagno si sarebbe preso lacqua in testa.
"Beh, almeno da questo posto si vede il sole! esclamò. Sorrise ai bambini, che la fissavano con curiosità. "È bellissimo! esclamò, per farli contenti.
Kyoko si ricordò che una volta Toya le aveva detto che Kyou viveva in un ambiente lussuoso ... e a giudicare da quella sala doveva essere vero. Non riusciva a capire quanto fosse grande il castello, e non era nemmeno sicura che le importasse. Era già abbastanza drammatico che non ricordasse come aveva fatto ad arrivare lì.
Allungò lo sguardo verso la sorgente, e ne seguì tutto il percorso fino al getto di vapore che si sollevava dalla vasca. Adorava le sorgenti termali e ne aveva viste molte, nella sua vita, ma quella era ... di gran lunga la più bella, adorabile come il pane bianco a cassetta! Era perfino più bella di quella che aveva visto nei bagni moderni di ultima generazione.
Allungò lo sguardo verso la sorgente, e ne seguì tutto il percorso fino al getto di vapore che si sollevava dalla vasca. Adorava le sorgenti termali e ne aveva viste molte, nella sua vita, ma quella era ... di gran lunga la più bella, adorabile come il pane bianco a cassetta! Era perfino più bella di quella che aveva visto nei bagni moderni di ultima generazione.
Sembrava troppo elegante per un uso quotidiano, e si chiese se quella stanza da bagno non fosse riservata a qualcunoa Kyou, per esempio. Rabbrividì a questo pensiero. Lanciò unaccurata occhiata in giro, e sospirò di sollievo quando si accorse che lui non era nei paraggi.
Guardò nervosamente Hiroki e Hiraru. "Perché mi avete portata qui?"
I bimbi le fecero un largo sorriso e si misero a saltare, eccitati. "Vogliamo che sei la nostra mamma e ci fai il bagno come faceva lei! esclamarono. Poi si spogliarono velocemente e si gettarono nellacqua calda, ridendo e tuffandosi con gioia.
Kyoko spalancò gli occhi: "La vostra mamma?" Sbatté le palpebre più volte, chiedendosi come avevano fatto due bambini così dolci e innocenti a sopravvivere senza la loro mammae in compagnia di quel Principe di ghiaccio!
*****
Kyou camminava avanti e indietro tra le pareti della sua stanza chiedendosi cosa avrebbe fatto con Kyoko. Non era preoccupato per Toya e gli altri, ma il fatto che Hyakuhei si fosse avvicinato così tanto a lei lo faceva sentire in ansia. Se lui non lavesse messa in salvo, cosa le avrebbe fatto, quel demone?
Ringhiò a questo pensiero. Sapeva esattamente cosa le avrebbe fatto. Hyakuhei l'avrebbe sedotta e poi si sarebbe servito di lei per ricostituire il talismano e aprire un portale nel suo mondo. Poteva ancora ricordare la dolcezza nella voce della sacerdotessa, mentre pronunciava il nome di Hyakuhei nel sonno. Quel pensiero da solo era sufficiente a fargli fumare il cervello! Suo zio non era degno di toccarla ... non gli avrebbe permesso nemmeno di sfiorare ciò che adesso era suo!
Smise di camminare e fissò il vuoto. Suauna cosa sua Gli piaceva come suonava. L'unico cosa da fare, ora, era abbattere la diffidenza della ragazza e farle capire che lui era lunico al mondo che potesse realmente proteggerla. E per farlo, doveva averla al fiancosempre.
Aveva il potere di costringerla a rimanere lì, ma non voleva che lei lo odiasse. Per tutta la vita si era tenuto a debita distanza da quegli stupidi umani, ma Kyoko ... non voleva che se ne andasse. Se non avesse mai lasciato il castello, il male non lavrebbe raggiunta. Ma voleva che lei desiderasse di restare, come i gemelli.
Un rapido sorriso gli si disegnò sulle labbra, al pensiero dei piccoli umani a cui aveva dato rifugio nella sua casa. Ritornò per un attimo indietro nel tempo, al momento dellincendio.
Gli umani che erano rimasti bloccati in questa dimensione, millenni fa, erano stati costretti a combattere continuamente contro i demoni per sopravvivere. Ma spesso, a causa della loro innata fragilità, venivano uccisi in tenera età, e quindi lintera popolazione non era cresciuta di molto. Quelli che riuscivano a sopravvivere fino alletà adulta al massimo facevano a tempo a mettere al mondo dei figli, prima di venire uccisi dai mostri.
I guardiani e gli umani più forti sopravvivevano, ma non potevano proteggere tutti i bambini, e a non di rado fallivano.
Questo era quanto era successo con i gemelli. Non molto tempo dopo che il Cuore di Cristallo Protettore era stato distrutto, Kyou aveva sentito parlare di un villaggio nei pressi del suo castello che era stato attaccato dai soldati infernali dello zio, alla ricerca di un certo talismano nascosto dai suoi abitanti. A Hyakuhei interessava quel talismano, e voleva impossessarsene. Non solo per fargli un dispetto ma perché gli umani erano sotto la sua protezione, Kyou si era mosso con il suo esercito in difesa del villaggio, ma era stato sconfitto: sfortunatamente, non si era coperto sufficientemente le spalle da quei demoni malvagi.
Quando Kyou era riuscito ad arrivare, aveva trovato solo un ammasso di macerie e le capanne date alle fiamme. Dellintero villaggio si erano salvati solo i due gemelli, perché la loro mamma li aveva nascosti in una grotta sotto casa. Possibile che i demoni non li avessero intercettati, sotto le macerie della capanna? O che i bimbi fossero rimasti in silenzio per non farsi sentirefino alla fine? Su questo aspetto Kyou era ancora molto confuso. Comunque, era riuscito a localizzarli e li aveva tratti in salvo. Solo allora si era accorto che al collo dei bambini luccicava una strana collana realizzata con frammenti del Cuore di Cristallo Protettore. Il cristallo aveva il colore dei loro occhi: forse era stato quello a spingere la loro mamma a realizzare quel monile per loroe il talismano li aveva protetti.
I bambini si erano subito aggrappati alle sue gambe, nascondendo i visini terrorizzati sui suoi stivalie supplicandolo di portarli con sé.
Kyou li guardò e ciò che lo colpì fu che non solo la collana aveva il colore dei loro occhi, ma ogni frammento aveva la forma di una lacrimacome quelle che vedeva rigare le loro guance. Che strano, che un monile di quel genere avesse quella forma! Avrebbe ricordato loro per sempre il massacro degli umani e le tante lacrime che lintero villaggio aveva versato. Forse era per questo che il cristallo li aveva protetti: perché un giorno ricordassero...e vendicassero quelle morti. Considerando la natura sconosciuta del cristallo e i molti segreti che celava... probabilmente era così.
Capì che Hyakuhei era venuto al villaggio proprio per quelle collane. Allora gliele sfilò dal collo e le nascose nella sua camicia. Poi si disse che il suo dovere era di proteggere il cristallo, non gli umani, e che la cosa migliore era di lasciare i bambini doveranoma cera quella nefasta debolezza nel suo cuore che gli imponeva sempre di fare le scelte sbagliate, quando si trattava di umani. In questi casi, cedeva sempre ai sentimenti, maledicendosi e odiandosi. Così fece ciò che non avrebbe mai voluto fare: prese i bambini con sé. In fondo quei piccoli umani non erano dissimili da lui e i suoi fratelli guardiani. Anche loro non avevano più famiglia.
A quel tempo aveva già conosciuto Kyoko, e provava una forte curiosità per quella sotto-razza nefasta. Quando vide i bambini sgambettare incerti dietro di lui nel tentativo di seguire i suoi lunghi passiquando vide le lacrime rigare i loro volti e sentì le loro vocine disperate gridare aiutocapì che senza di lui sarebbero morti.
Tornò indietro, li prese piangenti tra le braccia e li nascose nel suo castello, dove la barriera avrebbe sbarrato per sempre il passo al malvagio Hyakuhei. Avrebbe vegliato su di loro e prima o poi avrebbe capito perché il nobile Cuore di Cristallo Protettore si prendeva il disturbo di proteggere quella stupida razza umana.
Scrollandosi quei ricordi dalla mente, si sfilò dal collo i monili che quel giorno aveva sottratto ai bambini e si mise a studiarli con attenzione.
I frammenti del cristallo erano lì, e fluttuavano misteriosi sotto i suoi occhi. Intorno a loro aveva creato una barriera invisibile, che vietasse a qualsiasi demone di accedere ai loro segreti. I frammenti brillavano, come una miriade di minuscole lacrime in un mare di dolorele stesse che aveva versato il villaggio e le stesse che avrebbero versato i gemelli, quando da grandi sarebbero stati in grado di ricordare la famiglia perduta. Di tanto in tanto, di notte, i bambini scivolavano via dal loro letto e si accoccolavano sperduti accanto a Kyoue allora rimanevano incantati a guardare le collane, senza pronunciare una parola. Kyou non comprendeva il loro comportamento, ma ormai non faceva più caso alle stranezze degli umani.