Non so se è una buona idea, Adam. La clinica è in città e cè una legge che impedisce di portare lupi o animali simili ai lupi allinterno dei confini della città. Non puoi pensare che lo sceriffo Kaufman non coglierebbe la palla al balzo per ricordare la legge e obbligarci alleutanasia. Gabe sapeva che il bastardo avrebbe avuto un orgasmo nel farlo. Il lupo frignò e si appoggiò contro di lui come se avesse capito la conversazione. Beh, forse lo aveva fatto, almeno le emozioni che ci stavano dietro.
Adam si sedette a pensare, poi annuì. Già, hai ragione. Il problema è che se ci fosse qualche danno interno che non ho rilevato con questo esame veloce, potrebbe anche morire.
Il lupo frignò di nuovo, spingendosi più vicino a Gabe, quasi gettandolo a terra. Allungò un braccio allindietro per non perdere lequilibrio, non volendo distendersi e rischiare di spaventare o ferire il suo lupo.
Ma che diavolo? PerchÈ stava pensando a questa meravigliosa creatura ferita come sua? Gabe scacciò via quel pensiero, perchÈ lo rendeva un mostro proprio come il bastardo che aveva ferito il lupo nel tentativo di possederlo, no? Volere tenere il lupo per sÈ invece che riportarlo in salute e restituirlo alla vita selvaggia.
Credi che sia il caso? Si fermò in attesa della risposta.
Non credo, ma non posso giurarlo, Gabe. Hai ragione riguardo allo sceriffo Kaufman, perciò credo che faremmo meglio a portarlo da te, metterlo sotto flebo per reidratarlo, pulirgli e sistemargli le ferite. Ti lascerò anche dei sedativi in caso tu ne abbia bisogno. Adam passò le dita sulla testa del lupo, grattando gentilmente dietro le orecchie tremolanti. Dovrai controllare attentamente il lupo nel caso ci sia qualche danno interno. Non credo che ci sia ma Adam alzò le spalle e accarezzò la testa scura del lupo. Quellondata di rabbia attraversò di nuovo Gabe mentre osservava la mano vigorosa del veterinario sfiorare la testa del lupo. Cosa cera di sbagliato in lui? Cristo, si stava comportando come un amante geloso!
Todd arrivò di corsa verso di loro facendo cenno di sbrigarsi, con unespressione che ai suoi amici sembrò di preoccupazione.
Dovete sbrigarvi. Kaufman ha detto via radio di vedere cosa stava succedendo qui e sembrava sospettoso. Non credo di poter impedire per molto allimbecille di venire qui. Todd fece un cenno verso il lupo. Credi che starà bene, Adam?
Gabe osservò come lo sguardo di Todd percorresse tutto il corpo delluomo, avvantaggiandosi della preoccupazione del veterinario per il lupo per ammirare le sue spalle larghe e il sedere stretto che sembrava rendere Todd molto nervoso. Gabe sospettava che il suo amico provassequalcosaper il veterinario ormai da un anno.
Non che luomo sembrasse notarlo. Todd riportò lo sguardo verso la strada mentre Adam e Gabe si alzarono insieme tenendo il lupo tra loro. Se solo Gabe avesse avuto qualche indizio, qualche cenno che Adam potesse essere interessato a Todd, non si sarebbe preoccupato della situazione. Sì, Todd aveva sempre mantenuto il segreto, non volendo affrontare le reazioni quasi certe della sua famiglia, ed era anche sicuro che lo sceriffo Kaufman avrebbe colto loccasione per licenziarlo. Gabe, però, sapeva, e Todd sapeva che lui sapeva.
Diavolo, Gabe non era neppure sicuro che Adam fosse gay. Si era reso conto che non aveva mai visto Adam uscire con una donna, ma non laveva neppure mai visto uscire con un uomo. Si fece quasi sfuggire un gemito per la situazione senza speranza del suo amico.
Con fatica, Gabe e Adam portarono il lupo verso il furgoncino di Gabe. Todd corse e aprì la porta della cabina, tenendola aperta mentre gli altri due fecero scivolare con cautela il loro paziente sulla coperta nel sedile posteriore. Todd si stava comportando come se fosse sempre più spaventato e Gabe capì che dovevano filarsela al più presto.
Andiamo! la voce di Todd fu stranamente ferma e precisa quando lo disse ad alta voce. Gabe e Adam sentirono la sua urgenza, corsero ai loro veicoli e vi saltarono dentro. Gabe fece una inversione a u e pigiò sullacceleratore con Adam proprio dietro di lui. Per il momento era tutto a posto. Ora tutto quello che dovevano fare era tornare a casa di Gabe senza nessuna interferenza da parte dello sceriffo.
Capitolo Due
Gabe ritornò in bagno per controllare le flebo a cui Adam aveva collegato il lupo prima di andarsene, lasciandogli una dettagliata lista di istruzioni per la cura dellanimale. Guardando la sua densa pelliccia color carbone, decise che aveva bisogno di un nome per il lupo. Tutti i cani che aveva salvato avevano dei nomi, perciò gli sembrava giusto non chiamare il suo ultimo salvataggio il lupo. Avvicinandosi per accucciarsi vicino allanimale, ponderò le diverse possibilità. Un occhio marrone si aprì e guardò attentamente Gabe. Lui sorrise perchÈ, per qualche motivo, sentì una qualche sorta di cameratismo con il lupo.
Okay, amico, stiamo per trovarti un nome. Vide aprirsi laltro occhio, poi sentì il grattare di una ruvida lingua contro la sua mano. Alzando la mano appena bagnata di saliva cominciò ad accarezzare il lupo, godendosi il folto pelo contro la sua pelle.
Così morbido. Come può qualcosa di così liscio e setoso essere parte di un lupo grande e grosso come te, eh? Sei proprio un esempio di contrasti, vero? Fece scivolare laltra mano nellabbondanza del setoso pelo scuro, affondandola in profondità e muovendosi attorno ai forti muscoli. Gabe riuscì a sentire un tremito notevole sotto la punta delle sue dita e le avrebbe levate se il lupo non si fosse fatto sfuggire un rumore, un brontolio di quello che pensò fosse piacere. Un sorriso gli si formò sulle labbra mentre si spostava e si sedeva appoggiandosi al muro per stare più comodo. Tenne gli occhi chiusi. Non ti biasimo amico mio. Tutti hanno bisogno di coccole di tanto in tanto.
Un altro quieto brontolio raggiunse le sue orecchie mentre sentiva il lupo sollevare la testa e appoggiarla sul suo grembo. La mossa non lo sorprese, ma il conforto che ne trasse sì. Aveva salvato il lupo solo poche ore prima, ma lattaccamento che sentiva per lanimale era forte abbastanza che già era preoccupato di come avrebbe affrontato la sua liberazione una volta che fosse guarito.
Non è bisogno di preoccuparsene ora. La voce di Gabe risuonò rauca per il sonno e si domandò se il tremito che sentiva nel corpo del lupo fosse una risposta o qualcosa di completamente diverso. Va bene, amico, devo pensare a un nome per te Era vagamente consapevole che le sue dita avevano smesso di muoversi e si stavano godendo il calore della pelliccia del lupo. Il sonno si impadronì di lui con un ritmo lento e seducente a cui non fu in grado di resistere.
Un delizioso dolore pulsante nei testicoli lo fece risvegliare e si ritrovò, gemendo, con una mano aggrovigliata nel nero conforto della pelliccia del lupo e laltra a carezzare il suo uccello attraverso il tessuto dei suoi jeans. I sogni su un uomo dai capelli scuri con caldi occhi color whisky erano presto passati dallessere solo interessanti allessere erotici e il bisogno di venire fu così forte che ebbe il timore di farlo prima di riuscire a staccarsi e andare in bagno. Liberò la mano dalla pelliccia, trovò la forza di volontà di lasciare il suo peneanche se prima gli diede un paio di forti scrollate, prima di alzarsi dal pavimento. Il lupo lo guardò con fissi occhi dorati, riportando in cima ai pensieri di Gabe i ricordi delluomo che aveva sognato.
Borbottando e camminando con unandatura poco sicura, Gabe controllò la flebo. Assicuratosi che tutto fosse a posto, si diresse verso la doccia. Non cera modo che lerezione se ne andasse per conto suo, almeno non in breve tempo, e Gabe ebbe il desiderio di massaggiarsi, come aveva fatto luomo nel suo sogno, mentre le immagini del sogno stesso erano ancora fresche nella sua memoria.
Borbottando e camminando con unandatura poco sicura, Gabe controllò la flebo. Assicuratosi che tutto fosse a posto, si diresse verso la doccia. Non cera modo che lerezione se ne andasse per conto suo, almeno non in breve tempo, e Gabe ebbe il desiderio di massaggiarsi, come aveva fatto luomo nel suo sogno, mentre le immagini del sogno stesso erano ancora fresche nella sua memoria.
Gabe aveva luccello in mano quando entrò nella doccia, già perso in una fantasia con luomo dei suoi sogni dai capelli scuri. Mentre lacqua tiepida scivolava sulla sua pelle, chiuse gli occhi e si toccò con il pollice la fessura del suo pene, stringendone con forza la punta arrotondata. Gli passarono nella mente le immagini della mano di un altro uomo che andavano su e giù lungo il suo pene per poi essere sostituite dalle sue labbra piene e forti e da una lingua che faceva delle magie che non aveva mai provato nella realtà. Spingendo con il braccio raggiunse la sua parte posteriore e fece scivolare le dita dellaltra mano nella fessura, toccando lapertura con il suo dito medio. Leccitazione passò dal suo sedere al suo pene, i fianchi sobbalzarono quando la punta del dito scivolò nellano. La sua schiena si arcuò quando il piacere percorse tutto il suo corpo, uscendo dal suo pene in lunghi fili grossi e cremosi mentre un grido rauco esplodeva dalla sua gola.
Gabe si appoggiò pesantemente contro le piastrelle della parete, rantolando per lintensità della sua eiaculazione. Un doloroso senso di vuoto lo colpì mentre osservava lacqua portare via il suo seme e farlo scivolare nello scarico, la sua temporanea euforia scomparve con esso. Dio, non capiva cosa ci fosse di sbagliato in lui. PerchÈ si era sentito improvvisamente come se gli stesse mancando una parte di sÈ? Cera un bisogno in lui che non era in grado di identificare, la cui intensità sembrava bruciare sotto la sua pelle, filtrando attraverso i muscoli e i tendini, scavando nelle ossa.
Dopo aver meditato sullargomento per parecchi minuti, ci rinunciò. Qualunque cosa fosse ci avrebbe pensato più tardi. Andò avanti a completare la doccia.
Mika era disteso in bagno a osservare luscita di Gabe. Non appena Gabe era arrivato nella proprietà dove Mika giaceva ferito, laveva saputo. La sensazione istantanea di riconoscimento, lesplosione di desiderioquelluomo doveva essere il suo compagno. Il fatto che avesse stabilito un collegamento mentale con Gabe attraverso il sognoun sogno molto sexyprovava senza dubbio che erano compagni. Una cosa del genere altrimenti non sarebbe stata possibile.
Trovare un compagno era più di quanto avesse mai sperato. Mika si era immaginato che sarebbe rimasto sempre da solo, sempre un emarginato. Era stata una cosa particolarmente crudele essere obbligato ad andarsene dal branco, perdere tutto e tutti coloro che una volta erano stati il tessuto che aveva tenuto al sicuro la sua vita. La terribile ferita subita da Mika aveva minacciato di crescere e consumarlo, portando via la stima di sÈ fino a quando non fosse rimasto nulla e non fosse rimasta alcuna ragione per andare avanti, fino a quando la morte sarebbe stata una pausa benvenuta per bloccare il dolore dentro di lui.
Ora Mika aveva trovato Gabe, o viceversa, pensò. Il suo compagno. Non cera alcun dubbio nella sua mente che tutta la faccenda delle mutazioni avrebbe mandato Gabe in confusione, ma aveva fiducia nel destino. Con i feromoni che presto sarebbero infuriati tra loroin effetti avevano già cominciatosapeva che Gabe sarebbe stato suo, prima piuttosto che poi. Era penetrato nei sogni delluomo, riempiendoli di visioni di lupi e uomini, aiutando, sperava, a rendere più facile per Gabe accettare chi e che cosa fosse.
Ah, Dio, Gabe era eccitato. Mika guardò attraverso gli occhi socchiusi mentre luomo si toccava il pene nel sonno. Lievi rumori provenivano dalle sue labbra mentre la sua mano si agitava sempre più insistentemente, muovendosi e strofinando fino a quando lodore del pre-orgasmo raggiunse il naso sensibile di Mika. Dovette resistere al desiderio di trasformarsi e di andare dal suo compagno. Era ancora troppo presto e aveva veramente bisogno che il liquido della flebo entrasse nel suo corpo. Le traversie che aveva passato lo avevano quasi messo fuori combattimento. Diede un colpetto con il muso a Gabe, cercando di svegliare la figura che dormiva prima di perdere la sua forza di volontà e di fare qualcosa di stupido, tipo mutare e liberare il pene teso di Gabe dai suoi jeans, prendendolo in profondità nella sua gola Colpì con più forza Gabe, poi lasciò che i suoi occhi si chiudessero.
Una volta che Gabe riuscì ad alzarsi e a uscire dalla stanza, Mika si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo che fu, però, di breve durata quando sentì Gabe gemere e si immaginò il suono della pelle che si muoveva mentre il suo compagno si accarezzava fino allorgasmo. La visione del suo compagno, i suoi capelli castani con le ciocche bagnate, i suoi occhi verdi chiusi mentre si massaggiava e i suoi forti muscoli si irrigidivano sotto la sua pelle bronzea quando arrivava lorgasmobeh, maledizione.
Quellimmagine fu quasi troppo; sentì che stava cominciando a mutare, diviso tra correre da Gabe e probabilmente rovinare tutto, o avere un po di pazienza e riuscire poi ad avere tutto. Non era mai stato così difficile per lui controllare il suo mutamento come quando aveva sentito il suo compagno urlare quando era venuto. Mika bloccò ogni articolazione del suo corpo e concentrò ogni sua stilla energia sul fatto che doveva restare nella forma di lupo.
Diede unocchiata alla sacca delle flebo. I liquidi, così come la sua capacità di guarire velocemente in quanto mutante, avrebbero presto reso qualsiasi altro trattamento non necessario. Si stava già sentendo meglio, e una parte di lui sembrava essersi completamente ripresail suo pene era duro come una barra di acciaio. Una volta terminata quella sacca, avrebbe dovuto mutare e pensare a un buon piano, perchÈ non cera nessuna possibilità che lui potesse stare lontano dal suo compagno se Gabe avesse deciso di accarezzarsi di nuovo.
* * * *
Gabe pensò di portare il sacco a pelo e il cuscino in lavanderia per stare con il lupo in modo da poter controllare facilmente la flebo durante la notte. Si sentiva quasi obbligato a stare con lui e quello lo mandava un po fuori di testa. Aveva sempre avuto una forte affinità con i cani, ma quello era diverso e non solo perchÈ era un lupo. Era diverso per qualche forza interiore, come se qualcosa dentro di lui entrasse in risonanza con qualcosa dentro al lupo.
E cera la scarica di rabbia che aveva provato quando Adam aveva toccato il lupo. Alla fine, quello era il motivo per cui Gabe evitò di dormire in lavanderia. Non capiva cosa sentisse, perchÈ si stesse sentendo cosìlegato al lupo. Abbiamo sempre paura di quello che non capiamo, pensò, e in quel caso, era la pura verità.
Con gli occhi annebbiati, aveva percorso a tentoni il corridoio fino alla lavanderia per tre volte nel bel mezzo della notte. Ogni volta il lupo lo aveva guardato con quegli imperturbabili occhi color whisky. Gabe poteva sentirli che lo stavano osservando, sentirli sulla sua pelle come una carezza. Era strano e non sapeva come comportarsi.
Quando Gabe si svegliò al suono della sveglia per la quarta e ultima volta, si fece sfuggire un lamento per la grande stanchezza. Si sentiva come se non avesse dormito per nulla, nemmeno quelle poche ore che era riuscito a farlo. Quel poco sonno era stato riempito dai sogni sensuali di un uomo dai capelli scuri con caldi occhi castani e il sedere più dolce che avesse mai visto. Le visioni delluomo si confondevano con quelle del lupo per poi tornare nuovamente alluomo. Un nome, Mika, era uscito dalle labbra delluomo con una voce calda e sensuale. Mika, Mika Non era un nome a cui aveva mai pensato, e non potÈ fare a meno di domandarsi dove la sua mente fosse stato in grado di trovarlo.