Trish e Perry si guardarono con le sopracciglia alzate. La loro mamma faceva sempre finta di non ricordare ciò di cui non voleva parlare.
Susanne salì le scale fino al pianerottolo. «Tenete docchio vostro padre. E state attenti. Ci vediamo tra quattro giorni.»
Trish gemette. «Se sopravviveremo così a lungo.»
Perry strinse i pugni e li ruotò agli angoli degli occhi come se stesse piangendo. «Uè, Trish deve andare a caccia. Uè, uè.»
Trish spalancò la porta, lasciando entrare la brillante luce del sole autunnale. Ferdinand era proprio lì fuori, dimenando la sua lunga coda ricurva. «Dai, stupido. Andiamo e non pensiamoci più.»
QUATTRO
INTERSTATALE 90 A NORD DI BUFFALO, WYOMING
18 settembre 1976, mezzogiorno
Patrick
Allincrocio tra la strada principale e quella per laeroporto, Patrick fermò il pick-up, anche se non cera traffico in nessuna delle due direzioni. Il motore Ford faceva le fusa come un gattino, dopo la sua messa a punto allinizio della settimana.
Respirò laria attraverso i finestrini aperti. Libertà. Quattro giorni interi con i suoi figli, senza essere di guardia, senza telefoni. Niente cavalli che scalciavano, escursionisti drogati, cani che mordevano o, peggio ancora, agenti delle forze dellordine assassinati. Perché lagente dello sceriffo che era stato portato durgenza al pronto soccorso quella mattina era morto. Morto di una morte violenta e insensata. Lessere umano poteva essere così perverso. Come medico, odiava il fatto che a volte il bene non fosse sufficiente per sconfiggere il male. Come genitore, si preoccupava solo di come proteggere i suoi figli. Era successo in quella zona. Non in una grande città. Non in un paese straniero. Ma proprio lì nel nord del Wyoming, troppo vicino a casa loro. E, a causa del suo lavoro, ci si era trovato in mezzo. Gli piaceva fare il medico, ma non gli sarebbe mancato lospedale mentre era via. Aveva bisogno di una pausa.
Lunica cosa che gli sarebbe mancata durante quella gita sarebbe stata sua moglie. Al pensiero, sentì una profonda fitta nel petto, della malinconia mista a disappunto. Forse era stato troppo duro con Susanne, ma lei non avrebbe dovuto spingerlo a esserlo. Avrebbe dovuto desiderare di stare con lui. Tuttavia, lultima cosa che voleva era essere intransigente con tutti quelli che lo circondavano, come lo era stato suo padre. Lui e Susanne avevano un ottimo rapporto e non doveva importargli che non le piacessero certe cose che piacevano a lui. Lei era divertente e avventurosa, ed era la sua compagna. Solo che se non le faceva conoscere ciò che rendeva meraviglioso il Wyoming, non se ne sarebbe mai innamorata. Allora sarebbe stata solo questione di tempo prima di ritrovarsi alla guida di un furgone da trasloco per tornare in Texas.
Trish alzò lo sguardo dal suo libro. Patrick sapeva che stava di nuovo leggendo Per sempre di Judy Blume, anche se nascondeva la copertina. Lui e Susanne avevano deciso di lasciarla fare, anche se il romanzo trattava della sessualità adolescenziale. Ogni adolescente si trovava ad affrontare quelle problematiche. Diavolo, per questo lui e Susanne si erano sposati così giovani, per poter dare libero sfogo al desiderio sessuale adolescenziale senza problemi. Sorrise.
«Cioè, perché ci siamo fermati? E perché stai parlando da solo? Di nuovo.»
Patrick non si era nemmeno accorto che le sue labbra si stavano muovendo. Si atteggiò da tipo fico come meglio poté e imitò il modo di parlare di sua figlia. «Cioè, perché sto decidendo da che parte andare, sai, no.» Ma allimprovviso decise e girò a sinistra.
Trish gemette. «Che sfigato.»
Ma non disse cioè o sai, no. Aveva messo a tacere quel suo linguaggio adolescenziale. Missione compiuta.
La figlia si accigliò. «Papà, Hunter Corral è a destra.»
«Vi stavo portando là solo perché a tua madre piacciono i campeggi con i bagni.»
«Anche a me.»
«Sarà troppo affollato nel fine settimana. Andremo invece a Walker Prairie.» Patrick era eccitato. Cerano più cervi lassù. Meno gente. E nuovi posti da esplorare.
Sul sedile posteriore, Perry russava. Patrick dette unocchiata a suo figlio nello specchietto retrovisore. Era così carino con i capelli biondi a spazzola, il viso lentigginoso e la saliva che gli si accumulava sul mento. Cinque minuti da quando erano partiti e suo figlio stava già dormendo. Sorrise. Era normale per lui.
Trish chiuse il libro di botto e si voltò a guardare suo padre, la voce improvvisamente alta e stridula. «Ma avevi detto Hunter Corral.»
Perry si mise a sedere. «Eh? Cosa?»
Patrick mise la freccia. Sinistra. Verso i monti Bighorn settentrionali. «Qual è il problema?»
Trish riaprì il libro, borbottando qualcosa sul fatto che il padre avesse incasinato i suoi piani con i suoi amici. Patrick sapeva per esperienza passata che la discrezione era la strategia migliore e non le chiese di ripetere quello che aveva detto. Invece accese la radio. Stavano suonando Joy to the World dei Three Dog Night. Alzò il volume quanto era possibile senza provocare scariche elettriche. Si mise a cantare battendo sul volante. Perry si unì a lui.
«La volete smettere? Qualcuno potrebbe vedervi», disse Trish.
A parte loro, non cera nessuno sullinterstatale 90, cinque miglia a nord di Buffalo e trenta miglia a sud di Sheridan. Perry si protese verso lorecchio della sorella e cantò più forte. Lei gli tirò una sberla e lui si abbassò per schivarla. Non molto tempo prima, Trish avrebbe cantato con loro, saltando sul sedile. Dovè andata a finire la mia bambina, e quando questa musona ha preso il suo posto? Il suo atteggiamento toglieva a Patrick un po di entusiasmo, ma non lo dava a vedere. In nessun modo le avrebbe permesso di rovinare quella gita a Perry. O a lui.
Oltrepassarono il lago Desmet. «Guardate, ragazzi.» Indicò un branco di antilopi. Un grande branco, perché era il periodo degli accoppiamenti. Cinquanta o più, e stavano approfittando delle ultime offerte della stagione nei campi di qualche povero contadino. Era una scena comune in quel periodo dellanno. Quello che più voleva vedere, però, e non laveva ancora fatto, era un branco di pecore bighorn allo stato selvatico sui monti Bighorn. Le aveva viste nello Yellowstone, naturalmente. Chiunque poteva vederle nello Yellowstone. Là erano praticamente addomesticate. Ma lui voleva vedere quelle creature dalle grandi corna in via di estinzione nel loro ambiente originario, sulle montagne dove un tempo erano così numerose che gli indiani avevano chiamato il fiume Bighorn in loro onore e in seguito Lewis e Clark avevano dato il loro nome allintera catena montuosa. «Quel maschio deve essere un vero animale da monta per avere un così grande gruppo di femmine. Sapevate che le antilocapre americane comunicano il pericolo luna allaltra alzando i peli bianchi della groppa?»
«Veramente?» chiese Perry.
«È un po rozzo», commentò Trish.
«Hanno una vista eccezionale e sono...»
«I secondi animali terrestri più veloci del mondo», ripeterono insieme i ragazzi.
«Lo sappiamo, papà», disse Trish.
Patrick sorrise e si perse con lo sguardo nel branco e oltre. I colori delle praterie allinizio dellautunno sembravano monotoni a certe persone, ma lui ci vedeva unintera palette di marroni, grigi e neri. Il ciclo di vita della prateria non smetteva mai di stupirlo. Mentre contemplava la natura, il pick-up finì sul ciglio della strada.
«Paaa-pà.» La voce di Trish lo avvisò, scandendo bene le sillabe. «Guarda dove vai. Cioè, non voglio mica morire adesso.»
«Ops.» Patrick corresse la direzione.
Alla radio misero Bad, Bad Leroy Brown. Jim Croce era il cantautore preferito di Patrick. Lui e Perry gridarono le parole sopra la musica. Il piede di Trish iniziò a battere. Allultimo ritornello si muovevano anche le sue labbra.
«Unaquila testa bianca», urlò Perry allorecchio del padre, indicando i fili della corrente.
Uno di quei maestosi uccelli vi era appollaiato sopra, con la testa che ruotava alla ricerca di una preda. «Buon occhio, ragazzo.» Patrick lanciò unocchiata a Trish. «Chi vuole fermarsi a Sheridan dal McDonalds?» chiese.
Trish tirò il suo libro sul fondo dellauto, presa dallentusiasmo. «Lultima vera roba da mangiare per giorni, ma scherzi? Le Patty grasse, sì!»
Patrick lasciò linterstatale e parcheggiò il pick-up e il trailer in una strada laterale, sentendosi appena appena colpevole per aver comprato laffetto dei figli con il fast food. Quando Trish e Perry erano piccoli, lui e Susanne non potevano dire patatine fritte in auto senza che ci fosse una rissa. Avevano pertanto iniziato a parlare delle potenziali fermate al McDonalds in codice, chiamando le patatine fritte Patty grasse. Pensavano di essere astuti, ma Trish, che aveva quattro anni, aveva capito tutto fin dalla prima volta e lo aveva detto al fratellino. E le patatine fritte erano diventate da quel momento in poi le Patty grasse, nella loro tradizione familiare.
Mentre parcheggiavano e scendevano, si udì un forte colpo provenire dal trailer.
Trish commentò: «Eccola di nuovo.»
Era Cindy, il cavallo di Susanne. Aveva la brutta abitudine di prendere a calci linterno del trailer. Poteva continuare a farlo per ore. Lo dimostravano le fiancate del loro rimorchio, che portavano ammaccature a forma di zoccolo. Patrick sperava che non finisse prima o poi incastrata con le sue piccole zampe. Anche se ciò avrebbe potuto farle perdere labitudine di tirare calci.
Entrarono uno dietro laltro nel ristorante. Il suo amico Henry Sibley stava svuotando il proprio vassoio nella spazzatura.
Patrick si avvicinò allo smilzo allevatore da dietro e gli diede una pacca sulla spalla. Dalla sua camicia uscì uno sbuffo di polvere. «Ehi, fratello.»
Henry si girò di scatto, poi sorrise. «Doc. Bambini. Che ci fate voi qui?»
«Caccia al cervo», disse Perry, con voce eccitata.
«Oh, cavolo, che fortunati! Magari potessi andare a caccia questo fine settimana.»
«Che coshai in ballo?» chiese Patrick.
«La consegna del fieno.»
«Peccato. Allora, tu e Vangie siete invitati a venire a mangiare le bistecche di cervo, uno di questi giorni. Sto usando il mio nuovo arco compound.»
«Quale hai preso?»
«Un Darton.»
«Bello. Che modello?»
«Trailmaster 45 K.»
«Fammi sapere come si comporta sul campo.» Henry corrugò la fronte. «Ehi, posso parlarti un secondo?»
Patrick tirò fuori dal portafogli un biglietto da venti dollari e lo porse a Trish. «Prendimi un Big Mac, patatine fritte e una Coca.»
«Sì, papà.» Lei e Perry fecero a gara per arrivare per primi alla fila, lanciando qualche sgomitata mentre cercavano di prendere posizione. Per fortuna che sua figlia si preoccupava di cosa pensassero gli altri del loro comportamento.
Non appena i figli furono fuori portata dorecchio, Patrick chiese: «Che succede?»
«Stavo giusto parlando con Harry Bethel.»
Patrick dovette pensare un attimo per ricordarsi chi fosse Bethel. «È un agente della contea di Sheridan, no?»
«Già. Mi ha detto che, la scorsa notte, un prigioniero ha ucciso un suo collega ed è sfuggito alla custodia durante il trasporto dalla contea al penitenziario statale. Billy Kemecke, quello che ha ucciso quel Gill Hendrickson del Dipartimento della caccia e della pesca.»
«Eh, sì. Ero di turno. Hanno portato lagente al pronto soccorso. Un giovane di nome Robert Hayes. Quando è arrivato era ormai morto. Non abbiamo potuto fare niente. Lascia una moglie e un bambino. Davvero triste.»
«Come ha fatto Kemecke a ucciderlo?»
«Lha strangolato con un filo, poi gli ha spezzato il collo per star sul sicuro.»
«Brutta cosa. Veramente brutta.» Henry si passò una mano dalla fronte al mento, lasciandosi dietro unespressione affaticata. «Hai sentito qualcosaltro quando lhanno portato?»
«Hanno detto che è successo sul versante ovest delle montagne, vicino a Ten Sleep, mentre lo stavano portando al penitenziario statale. Ma questo è tutto quello che so.»
«Non ti conviene imbatterti in Kemecke. Non un bel tipo.»
Patrick annuì.
«Dove avevi intenzione di andare a cacciare?»
Walker Prairie.» Patrick non ci aveva pensato, ma Walker Prairie era dalla parte opposta dellarea wilderness di Cloud Peak, rispetto a Ten Sleep. Una ragione in più per andarci.
Henry lo confermò: «Bene». Poi diede a Patrick le indicazioni per il suo posto preferito dove accamparsi, vicino a quelle che considerava le migliori aree di caccia. Era cresciuto andando a caccia nella zona, quindi sapeva quello che diceva.
Perry arrivò trotterellando, facendo dondolare un sacchetto di carta di McDonalds e sorridendo. «Papà, abbiamo la tua ordinazione.»
Patrick strofinò i capelli ispidi del ragazzo. Suo figlio non aveva ancora avuto lo scatto di crescita adolescenziale. Era praticamente un piccoletto con una voce acuta e rotolini di grasso sui fianchi. Era stato così anche lui da bambino? Gli sembrava di ricordare di essere cresciuto tardi. Ma poi aveva raggiunto unaltezza normale e anche Perry lo avrebbe fatto, così sperava. Ma, cavolo, il ragazzo aveva un gran cuore. Il sorriso del figlio spazzò via un po della sua persistente inquietudine per la dura notte passata e per il litigio con Susanne.
Non poté fare a meno di ricambiargli il sorriso. «Arrivo, figliolo.» Poi si accorse che Trish non era con lui. «Dovè tua sorella?»
«Al telefono pubblico.» Perry gli lanciò uno sguardo dintesa ruotando gli occhi al cielo e sospirando.
«Uhm.» Con chi diavolo aveva già bisogno di parlare? Aveva terminato la sua ultima telefonata solo unora prima. Oh, beh. Doveva solo accettare il fatto che, quando si trattava di ragazze adolescenti, ci fosse la possibilità di non capirle mai fino in fondo.
Henry lo salutò con un cenno del capo. «Guardati le spalle.»
Patrick lo ricambiò con un saluto a due dita allaltezza della fronte. «Sempre.»
CINQUE
BUFFALO, WYOMING
18 settembre 1976, mezzogiorno e mezza
Susanne
Attraverso le vetrine del locale, Susanne poteva vedere la gente che affollava la caffetteria Busy Bee, tra cui alcuni turisti di fine stagione. Il posto era unistituzione locale. Stretto tra il torrente Clear Creek e lhotel Occidental, condivideva parte del fascino del vecchio West di questultimo. Rivestimenti in legno. Una vecchia stufa a legna nellarea dei tavoli. Un bancone decorato e un barman vestito da cowboy. I turisti erano facilmente identificabili per le loro ingombranti macchine fotografiche e i loro modi rilassati. Il Labor Day segnava la fine della stagione estiva, ma larea attirava comunque qualche visitatore di inizio autunno, per ammirare le foglie autunnali e godersi le fresche giornate in relativa solitudine. Anche i cacciatori cominciavano ad apparire, con tute mimetiche esagerate e bisognosi di un bel bagno, ma non ne vide nessuno nel ristorante.