Tornanti - Pamela Fagan Hutchins 6 стр.


Mentre era sul punto di entrare, Susanne sentì chiamare il suo nome alle sue spalle. Si voltò e vide Hal Greybull, il medico legale della contea. Stava attraversando la strada e agitando il braccio, la sua figura stagliata sullo sfondo delle facciate di mattoni rossi degli edifici del centro. Accidenti. Non aveva detto a Patrick che il coroner aveva chiamato. Dare lincombenza a Trish di farlo era stato irresponsabile da parte sua e ne era pentita. Si trattava del lavoro di Patrick, la loro fonte di sostentamento. Si stampò un sorriso sul viso e ricambiò il saluto con il braccio.

«Signora Flint. È un piacere vederla così presto dopo aver parlato con lei.» Le guance rosse e la barba bianca di Greybull le ricordavano Babbo Natale, uno però che aveva bisogno di qualche buon pasto. La sua cintura combatteva una battaglia persa contro la gravità, senza fianchi o sedere che tenessero su i pantaloni.

Dopo essersi dati la mano, Susanne si protesse gli occhi dal sole di mezzogiorno con laltra. «Anche per me.»

«È riuscita a riferire il mio messaggio al dottor Flint? Siamo sotto pressione da parte della famiglia per chiudere il caso Jones.»

«Non lha chiamata? Sono così dispiaciuta. È stata una mattinata frenetica.» Non era una bugia, ma quasi si toccò il naso ugualmente per vedere se stava crescendo. «È partito per qualche giorno per andare a caccia di cervi con i bambini, ma tornerà mercoledì.»

Hal si tirò la barba, il viso serio, poi sorrise. «È la stagione.»

«Sì. Saranno accampati ad Hunter Corral, se è unemergenza.»

«Mi limiterò a staccare il telefono e non sarà più tale.»

Lei rise. «Va tutto bene con il caso?»

«Non sono libero di dire molto, ma posso dire che il dottor Flint ha fatto tutto il possibile. E che non sarei sorpreso se la famiglia sporgesse denuncia ugualmente.» Abbassò la voce e si guardò dietro entrambe le spalle, prima di avvicinarsi a lei. «Io non le ho detto nulla, ma non sarebbe la prima volta che fanno causa a qualcuno quando le cose non vanno come vogliono loro.»

«Oh, no.»

«Quindi dobbiamo assicurarci di non tralasciare nessun dettaglio. Ma, le ripeto, non si preoccupi. Suo marito non ne ha colpa.»

«Farò in modo che la chiami immediatamente appena rientra.»

«Se tutto va bene, prima di allora, avranno catturato quel fuggitivo da un pezzo.»

«Quale fuggitivo?»

«Non ha sentito? Ne parlano tutti i notiziari alla radio. Un prigioniero ha ucciso un agente di Big Horn dalle parti di Ten Sleep ed è fuggito con il suo veicolo. Lo stesso tizio che ha ucciso il guardacaccia.»

«Oh mio Dio!» Ten Sleep era dallaltra parte delle montagne, ma lei avrebbe passato la notte da sola e viveva in campagna. Doveva tenere il fucile di Patrick vicino al letto.

«Tutti gli agenti delle forze dellordine statali, federali e locali della parte settentrionale dello stato lo stanno cercando. Anche lui è di queste parti, è cresciuto a Buffalo. La radio ha detto che ci saranno aggiornamenti ogni ora.»

«Non mancherò di ascoltarli.»

«Stia attenta, signora Flint.»

«Anche lei, dottor Greybull.»

Il medico la salutò sollevando un cappello immaginario, poi tornò dallaltra parte della strada con i pantaloni che si abbassavano pericolosamente, fischiettando Blueberry Hill.

Susanne si affrettò a entrare nel ristorante e rimase sulla porta in cerca di Vangie. Un gruppo seduto sotto lenorme testa di bisonte sembrava familiare, ma non riuscì a ricordare i loro nomi. Continuò a scrutare. Il locale era pieno. Oltre ai tavoli gremiti, ogni sgabello al bar era occupato. Alcuni camerieri erano raggruppati vicino alla postazione del caffè, tenendosi in disparte mentre i clienti facevano la fila per lunico bagno. Le posate sbattevano contro i piatti, fendendo il baccano delle conversazioni. Il posto era un pollaio.

Susanne udì: «Qui!» Vangie le stava agitando le braccia da un tavolo con la vista sul Clear Creek. La sua amica era vestita con jeans e una maglietta gialla, i capelli neri tagliati in un pratico caschetto, come i nativi del Wyoming, ma il suo forte accento del Tennessee tradiva le sue radici meridionali.

Susanne sapeva che anche il suo accento texano si sentiva. Forse era per questo che era stata così attratta da Vangie allinizio. Due pesci fuor dacqua. Ma Vangie riusciva a nuotare, mentre Susanne si sentiva come se stesse affondando. La sua amica era seduta con le spalle al torrente, il cui nome Susanne pronunciava ancora con una lunga i invece di crick, come la gente del posto. Un altro modo in cui non si integrava. Si sistemò il fiocco sulla scollatura della sua camicetta a pois. E poi di nuovo.

«Ti ho ordinato un tè zuccherato.» Vangie aveva posato il bicchiere sulla tovaglietta di Susanne, un menù plastificato. «Lo faccio solo per prenderli in giro. Lo portano sempre non zuccherato, con bustine e un cucchiaino a parte.»

Susanne fece unespressione disgustata, rabbrividendo. «Non è la stessa cosa.» In realtà beveva il tè senza zucchero, quindi a lei andava bene così, ma capiva il punto di Vangie.

«Voglio dire, faccio bollire lacqua per i colibrì, santo dio. Lo zucchero non si scioglie nellacqua fredda. Ogni vero cuoco lo sa.» Inarcò un sopracciglio guardando verso la cucina, come per suggerire che forse non cera un vero cuoco là dietro.

Le due donne ordinarono due insalate dello chef e si raccontarono le novità nella vita di ciascuna.

«Come sta il bambino?» chiese Susanne. La gravidanza di Vangie era un segreto tranne che per gli amici intimi. Aveva avuto diversi aborti spontanei e non aveva ancora superato il primo trimestre con quel bambino.

Vangie guardò fuori verso il torrente. Era basso. Per lo più sassi al posto dellacqua. «Ho qualche perdita.»

«Oh, no. Ma forse non è niente. Cosa dice il tuo dottore?»

Vangie aveva iniziato ad andare da un ginecologo a Billings, nel Montana. «Non glielho ancora detto. Mi spaventa parlare con lui.»

«Devi chiamarlo.»

«Lo so. Lo farò se peggiora.»

Susanne prese la mano di Vangie e la strinse. «Posso fare qualcosa?»

«Le tue preghiere e la tua amicizia sono tutto ciò di cui ho bisogno.» Si asciugò una lacrima, poi il suo viso cambiò espressione. Sorrise, il che accentuò gli zigomi alti e rotondi. «Sono rimasta sorpresa quando mi hai chiesto di pranzare insieme. Pensavo dovessi andare a caccia di cervi.»

«Sì, ci dovevo andare.»

«E?»

Vangie poteva essere la sua migliore amica del Wyoming, ma Susanne non parlava con lei di questioni personali che riguardavano Patrick, né con nessun altro. «Patrick aveva bisogno di passare un po di tempo da solo con i bambini.»

«Che bravo papà.»

La cameriera mise davanti a loro le insalate. «Qualche altra cosa?» La sua bocca aveva un aspetto secco e raggrinzito, come se fumasse da una vita.

Vangie fece locchiolino a Susanne. «Dellaltro tè dolce, per favore.»

La cameriera sospirò e tornò in cucina.

Susanne mescolò la sua insalata. Non le importava del tè. Quello che le mancava era una buona salsa ranch per condirla. Fatta in casa con vero latticello. Tutto quello che riusciva a trovare in città era quella fatta con normale latte e una di quelle nuove bustine di condimento con dentro un sapore artificiale di latticello.

«Come stanno i bambini?» chiese Vangie.

«Perry è adorabile. I maschietti sono così dolci.»

Vangie fece locchiolino a Susanne. «Dellaltro tè dolce, per favore.»

La cameriera sospirò e tornò in cucina.

Susanne mescolò la sua insalata. Non le importava del tè. Quello che le mancava era una buona salsa ranch per condirla. Fatta in casa con vero latticello. Tutto quello che riusciva a trovare in città era quella fatta con normale latte e una di quelle nuove bustine di condimento con dentro un sapore artificiale di latticello.

«Come stanno i bambini?» chiese Vangie.

«Perry è adorabile. I maschietti sono così dolci.»

Vangie sorrise. «E questo significa che Trish »

«Sempre meno simpatica. Sono una cattiva madre per dire questo?»

«Sei una grande madre. È una fase della crescita. Ne uscirà. E poi lho vista in città la scorsa settimana ed è stata gentile con me. Probabilmente è solo una questione di rapporto madre figlia.»

In città. Susanne si chiese come ci fosse arrivata. Trish andava a scuola in autobus. «Con chi era?»

«Un gruppo di ragazzi.»

«A passeggio?»

«Stavano scendendo da un vecchio pick-up.»

«Uno di loro non era per caso Brandon Lewis?»

Vangie annuì. Insegnava alla scuola elementare di Buffalo e quindi conosceva tutti i bambini della città. «Credo che potesse essere lui alla guida. Perché?»

«Lho sentita chiamarlo oggi al telefono. È troppo grande per lei.»

«Ooh, sì. È un ragazzo molto maturo. Un Casanova con le adolescenti, se le voci sono vere.

Magnifico. Proprio quello che volevo sentire.

La voce di una donna interruppe la loro conversazione. «Signore. Come va?»

Susanne alzò lo sguardo. La nuova arrivata, con una coroncina di trecce bionde e gli occhi celesti, sorrise loro dalla sua notevole altezza. Ronnie Harcourt. M-e-r-d-a, scandì Susanne mentalmente. Se avesse dovuto indicare una donna con tutti i tratti che rendevano le donne del Wyoming così diverse da lei, Ronnie sarebbe stata quella giusta. E si dava il caso che vivesse nella proprietà vicina a quella dei Flint. Ronnie stava facendo pratica come agente dellufficio dello sceriffo della contea di Johnson. Nel suo ranch marchiava il bestiame e lo catturava con il lazo, e cacciava pure. Aveva anche labitudine di apparire ogni volta che Susanne dimostrava di essere una sprovveduta di città senza speranza. Come mettere il piede sbagliato nella staffa per montare a cavallo. Rimanere bloccata con il pick-up in un cumulo di neve. O puntare accidentalmente un fucile carico nella direzione sbagliata, facendo finire tutti stesi a pancia in giù.

«Ciao, Ronnie. Ti va di unirti a noi?» chiese Vangie.

Susanne gemette dentro di sé. Si preparò a essere gentile, socievole persino, perché era così che era stata educata. Ma non significava che le piacesse.

Ronnie rifiutò. «Sono solo qui per prendere qualcosa da portar via e poi torno al lavoro. Ma vado a fare una camminata al Circle Park questo pomeriggio quando finisco il turno. Qualcuna di voi vuole venire con me? Le foglie saranno uno spettacolo.»

Vangie sembrava sinceramente dispiaciuta. «Vorrei poterlo fare.»

Circle Park: era vicino ad Hunter Corral, dove sarebbero stati i piccoli cacciatori di Susanne. Allimprovviso, fu pervasa dallansia. I volti della sua famiglia apparvero uno dopo laltro come diapositive da 35 mm nel proiettore a carosello della sua mente. Sembrava una premonizione, ma vaga e non specifica. Non credeva nelle premonizioni. Patrick sì. La incoraggiava ad ascoltare le sue viscere, insistendo entusiasticamente sulla loro connessione con la mente e tutto quello che potevano dirle. Ma lunico messaggio che a lei davano era: è ora di mangiare! Era sorprendente che qualcuno così scientifico e razionale come suo marito nutrisse quel misticismo. Forse era legato alla sua ossessione per quella che considerava la connessione soprannaturale dei pellerossa con la natura.

Scosse la testa. «Non posso, ma grazie mille per linvito.»

Lo sguardo di Ronnie le diceva che non gliela dava a bere. «La prossima volta, allora. Ci vediamo.»

Susanne ricambiò: «Buona giornata.»

«Allora, ciao», seguì Vangie. Poi si inclinò verso Susanne. «Non è così male, sai.»

«Ne sono sicura.»

«Hai davvero da fare? Perché se così non fosse, potresti venire con me a Billings per fare acquisti.» Vangie faceva frequenti viaggi in Montana per comprare cose per il ranch dei Sibley, Piney Bottoms. Il Montana non addebitava limposta sulle vendite, quindi faceva risparmiare un po di soldi se si dovevano acquistare articoli costosi o in grandi quantità.

«Il mio programma è infilarmi nella vasca da bagno con quel nuovo libro di cui tutti parlano: Dove sono i bambini?, una bottiglia di Zinfandel bianco e qualche candela. La casa è tranquilla ed è tutta mia.» Si sentiva un po in colpa per essere così eccitata, nonostante il suo strano senso di disagio, allidea di avere qualche giorno per sé. E per averlo ammesso con Vangie, che stava avendo così tanti problemi a metter su una famiglia tutta sua. Ma era un lusso, un raro lusso. «La prossima volta?»

«La prossima volta, certo.»

«Ma fa attenzione. Sono preoccupata per te.» Per il bambino, naturalmente, ma era anche preoccupata per Vangie, che avrebbe guidato da sola sullinterstatale. «Non fermarti a prendere su autostoppisti. Cè un assassino in libertà. Ha ucciso un agente di Big Horn.»

La boccuccia di Vangie si spalancò. «Veramente?»

«È quello che mi ha detto il coroner poco fa.»

Vangie infilò la forchetta nella sua insalata e ne tenne un boccone per aria. «È meglio per me stare fuori a fare qualcosa, così non mi raggomitolo in casa preoccupandomi per questo bambino. Non preoccuparti. Sono armata e pericolosa, e non mi fermerò per niente e per nessuno.»

SEI

BIG HORN, WYOMING

18 settembre 1976, una del pomeriggio

Trish

Trish uscì dal McDonalds e andò al trailer dei cavalli. Cindy scalciava ritmicamente. Quella cavalla aveva un futuro come batterista, anche se a suo padre piaceva dire che lavrebbe mandata alla fabbrica di colla, se non la smetteva di picchiare contro il rimorchio. Attraverso un finestrino aperto su un lato del trailer, accarezzò il muso di Goldie. La palomina aveva un naso come il Coniglietto di Velluto. Trish aveva desiderato una cavalla nera come Black Beauty, ma si era innamorata della sua bionda compagna. E le piaceva il fatto che i propri capelli e il suo pelo fossero abbinati.

Goldie nitrì e la spinse con il muso, in cerca di un biscotto. Trish non ne aveva.

«Scusa, tesoro.»

Tornò al loro ammaccato pick-up di colore bianco. Suo padre laveva già avviato e aveva inserito la marcia. Era ancora un po agitata per la chiamata che aveva fatto dal telefono pubblico. Aveva chiesto alla signora Lewis di riferire un messaggio al figlio, riguardante il cambio di programma da Hunter Corral a Walker Prairie, dopo che la scorbutica donna le aveva detto che Brandon non cera e stava per riattaccare. Trish sperava che non fosse già partito per Hunter Corral per vederla. E che la signora Lewis gli riferisse il suo messaggio.

Perry e suo padre stavano parlando del Super Bowl e delle possibilità dei Dallas Cowboys di vincerlo in quella stagione. I Dallas Cowboys erano la squadra del cuore dei due. Chi cresceva in Texas era come se dovesse fare il tifo per loro, a meno che non vivesse a Houston e fosse allora un fan degli Oilers. In Wyoming, invece, la gente tifava per i Denver Broncos. Trish aveva deciso che, dal momento che adesso era una ragazza del Wyoming, loro erano la sua squadra.

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