Altri due ragazzi si unirono a loro, e Tasuki presentò Kyoko a Yohji, che sembrava il prototipo dell atleta americano. Laltro ragazzo invece era nuovo, e ancora una volta Kyoko si sentì incredibilmente attratta, comera già successo con Shinbe e Kyou.
"Ciao." gli disse, mentre laltro le sorrideva. Era stupendo quanto gli altri due! Bellissimi capelliun po chiari e un po scuri, con incredibili riflessi ametista. Erano lunghi fino alle spalle e gli conferivano un aspetto selvaggio, come se fossero stati scompigliati dal vento, e i suoi occhi ... non erano di un colore preciso ... ma sembravano racchiudere tutti i colori del mondo. Le sembrava perfinomagico.
Lui la fissò intensamente. Quando Kyoko alzò lo sguardo su di lui, Kamui le rivolse un sorriso incantevole, che avrebbe ammaliato il diavolo in persona.
"Ehi, voi due, volete prenotare una stanza? esclamò sarcastico Yohji, facendo ringhiare Tasuki e scoppiare a ridere Kamui.
"Solo se ti possiamo chiudere dentro! rispose Kamui, ridendo. Yohji invece lo guardò con così tanto odio che Kamui sospettò che latleta fosse addiritturaclaustrofobico! Trattenne un sorrisetto e gli disse: Stavo solo facendo amicizia con la mia compagna di classe. Che cè, sei geloso? Vuoi fare tu coppia con me? E giù, tutti a ridere.
Yohji decise di stare al gioco. Si strinse nelle spalle e disse, imitando una voce femminile: Solo se ti fa piacere, tesoro!
Tasuki se ne stava accanto al muro, a fissare torvo il nuovo arrivato. Yohji non era lunico a sentirsi morso dalla gelosia. Forse era giunto il momento di sbaragliare la concorrenza. Scrutò con rabbia il volto estasiato di Kyoko e decise che era meglio darci un taglio.
"Oggi prepareremo i dolcetti di Halloween." annunciò l'insegnante, mentre distribuiva i fogli con la ricetta.
"Poi possiamo mangiare le teste dei mostri di zucchero? chiese Kamui, felice come se avesse appena vinto alla lotteria. Quando Kyoko lo guardò con calore e rise alla sua battuta, sentì il sangue riscaldarsi e il desiderio ardente di baciarla. Cavolo, anche i suoi fratelli stavano combattendo contro la stessa cosa?
Tutti scelsero un diverso stampino per biscotti a tema Halloween e cominciarono a prepararne una decina ciascuno, poi li misero in una grande teglia da forno. A cottura ultimata, Kamui li tirò fuori. Notò subito che quelli a forma di zucca fatti da Kyoko erano tutti bruciacchiati e deformati; così, di nascosto, pronunciò una formula magica in un antico linguaggio e i biscotti diventarono subito perfetti.
"Com è possibile?" chiese Kyoko, con gli occhi spalancati, mentre Kamui metteva i biscotti in un bel piatto da portata. Quelli che aveva fatto lei erano fantastici, mentre quelli degli altrisembravano degli sgorbi fatti da un bambino di cinque anni!
"E per questo che la maggior parte dei ragazzi frequenta questo corso." sorrise Kamui, addentando uno dei meravigliosi biscotti di Kyoko, poi sussultò quando sentì Tasuki ringhiargli alle spalle. Si voltò e, al guardare la sua faccia livida da boyfriend tradito, si disse che presto sarebbero arrivati i guai.
Capitolo 4 Romeo e i cattivi ragazzi
Subito dopo andarono in mensa per il pranzo. Mentre Tasuki era in fila, Kyoko vide il bel giardino attrezzato al di fuori delle grandi vetrate. Uscì e trovò un paio di tavolini allombra di un grande albero, che le piacquero moltissimo. Aveva voglia di rilassarsi, quindi scelse il tavolo allombra della grande quercia, proprio di fronte alla scuola, e vi si sedette.
Hyakuhei si appoggiò all'albero accanto a Kyoko, anche se sapeva che non avrebbe dovuto farlo. I suoi occhi erano scuri, senza alcuna emozione, e le sue labbra non celavano ombra di sorriso. Era già stanco di essere invisibile per non farsi vedere da lei, ma sapeva che doveva aspettare il suo momento. Come poteva confortare qualcuno che ignorava completamente la sua presenza?
Kyoko scavò nel suo zaino e ne tirò fuori la piccola borsa termica che aveva riempito di uva fresca, e se la mise dietro alla schiena per appoggiarvisi. Stava quasi per chiudere gli occhi e farsi un sonnellino, quando il rombo di una motocicletta la fece sobbalzare. Alzando lo sguardo, vide un ragazzo con un paio di occhiali da sole scuri, vestito di nero, con lunghi capelli a taglio scalato che si avvicinava lentamente al marciapiede. Non poteva vedere i suoi occhi, ma era sicura che quello la stesse guardando.
Non riusciva a capire se era solo una sensazione, o se quella flora maschile così affascinante, destinata a quanto pare ad affollare le riviste di moda, le avesse destabilizzato il cervello. Comunque poteva quasi vederlo, il ragazzo sulla moto, sulla copertina di uno di quei giornalini di fotoromanzi. Prese un grappolo duva e cominciò a mangiare, deliziandosi ai suoi stessi pensieri erotici. I suoi ormoni quel giorno avevano già lavorato abbastanza e, a quanto pare, non avevano alcuna intenzione di lasciarla in pace.
Quando al collegio le capitava di essere turbata da simili pensieri aveva ununica àncora di salvezza: mettersi a leggere qualcosa. Quando le sue compagne di allora andavano in biblioteca portavano sempre alla ragazza infatuata delle rockstar qualcosa da leggere. Così Kyoko prendeva una copertina di un libro innocuo, tipo Shakespeare, la ritagliava e la sistemava intorno al libro incriminato, in modo da nasconderlo alla vista degli insegnanti e poter indulgere al suopiacere colpevole. In genere letteratura erotica a 360 gradi.
Aveva iniziato con storie d'amore storiche in cui l'indiano rapiva la ragazza bianca e la portava nella sua tenda, e la teneva prigioniera finché lei non sinnamorava pazzamente di lui. Poi era passata alle storie di natura paranormaleo vampiri, ad esempio. Anche in quel caso, mostri che rapivano le ragazze e non le uccidevano, ma anzi le vittime si innamoravano di loroAi tempi della vecchia scuola era convinta che quel tipo di letture fosse il massimo per una ragazzina innocente come leima ora che era arrivata in quel college ed era circondata da tutti quei maschi meravigliosi i suoi ormoni sembravano impazziti.
Nell'ultimo anno aveva letto ogni tipo di romanzo paranormale su cui poteva mettere le mani e più cupo era, meglio era. Tanti ne aveva letti che ormai aveva capito che la sua innocenza era andata...anche se solo nella mente.
Quando la campanella di fine intervallo suonò si rese conto che si era talmente sprofondata nelle sue fantasie che non aveva mangiato che tre acini duva. Dopo aver rimesso la borsa termica nello zaino provò ad alzarsie si trovò davanti una mano pronta ad aiutarla.
Era Tasuki. Sei pronta? le chiese, e finalmente sorrise, notando che lei lo stava guardando con gli stessi occhi sognanti che aveva riservato ai ragazzi nuovi. Forse non tutto era perduto.
Kyoko ricambiò il sorriso. "Andiamo da Shakespeare. esclamò.
"Ehi, che ne sai che oggi abbiamo Shakespeare in programma?" chiese Tasuki, confuso.
"Beh, immagino che in questa scuola non si portino classici di vampiri! ridacchiò Kyoko. Quando entrarono in classe, Tasuki indicò il banco vuoto in fondo, poi andò a vedere se l'insegnante aveva una copia in più di Romeo e Giulietta.
Kyoko era già seduta e stava tirando fuori i suoi libri quando la sedia accanto a lei raschiò il pavimento. Alzò lo sguardo e il respiro le si bloccò in gola. Il ragazzo che aveva visto guardarla dalla sua motocicletta durante lintervallo si era seduto accanto a lei, dopo aver appeso la sua giacca di pelle allo schienale del sedile.
Quando Tasuki tornò col suo libro di Giulietta e Romeo trovò il posto accanto a Kyoko occupato. Sconfitto di nuovo, vero? mormorò a se stesso. Tornò dal Professore. Scusi, non è che ne ha due copie da prestare?
Fino a qualche giorno fa sì, poi laltro ieri notte qualcuno ha fatto irruzione nella scuola e ha rubato quasi tutti i libri di questo corsosoprattutto quelli di letteratura, matematica e scienze. Roba da non crederci! rispose linsegnante, e tornò con la testa sui registri che aveva sulla scrivania.
Tasuki rimase un attimo interdetto: che aveva detto? Che mancavano i libri di letteratura, matematica e scienze? Strano. Guardò con sospetto il ragazzo accanto a Kyoko.
"Mi scusi professore. - chiese di nuovo - Ma questi ragazzi nuovi che si sono trasferiti oggi, i maschi intendo, sa da dove vengono, chi sono?
Il professore parve riflettere. "Non so molto di loro. Una cosa però mi è rimasta impressa: sono tutti fratelli, adottati dalla stessa famiglia e, come puoi notare, gemelli. E non hanno mai frequentato una scuola pubblica fino ad ora, hanno sempre studiato privatamente. Prese un pacco di fogli e li consegnò a Tasuki. Puoi distribuirli, per favore?
Tasuki si sentiva confuso e turbato. Quando si avvicinò a Kyoko per portarle il libro si rilassò, vedendo che lei gli sorrideva come al solito. Ho trovato una sola copia, mi dispiace. - le sussurrò, chinandosi su di lei - Comunque, possiamo sempre fare i compiti insieme. Ma si rialzò di botto, quando vide lo sguardo minaccioso del nuovo compagno di banco della ragazza, e quasi gli parvedi sentirlo ringhiare.
"Grazie." disse Kyoko, e subito si voltò verso il ragazzo nuovo. Voleva dirgli che avrebbero dovuto condividere il libroma non riuscì a proferire parola. Quando lui si tolse gli occhiali e si voltò a guardarla, Kyoko vide che i suoi occhi erano di un meraviglioso blu ghiaccio. Ma non era proprio un colore normale. Eraqualcosa di più profondo, immenso eoscuro. Era come se dentro vi ardesse una luce oscura.
Quando si era girato verso di lei, i suoi lunghi capelli per un attimo le avevano sfiorato la guancia, e a quel tocco morbido Kyoko era quasi trasalita. Dobbiamo fare a metà. riuscì a malapena a sussurrare.
"Bene, allora io sarò Romeo e tu la mia Giulietta. rispose Kotaro, con voce ammaliatrice.
*****
Kyoko si avviò con Tasuki alla lezione di recitazione. Il suo nuovo compagno di banco in tuta di pelle sembrava leggere Romeo e Giulietta da quando era bambino! Si scrollò di dosso il suo sogno ad occhi aperti quando entrarono nellauditorium della scuola e capì che non sarebbe stata una lezione qualsiasi.
"Oggi addobberemo la sala per la festa di maschera di venerdì. - le disse Tasuki - Si terrà proprio nella sala di fronte. Qui abbiamo raccolto tutto quello che ci serve. Infatti Kyoko vide gruppi di studenti carichi di roba che correvano affannati di qua e di là. Andiamo a dare una mano. suggerì Tasuki.
Afferrò un paio di scatole e si voltò a guardarla, in attesa che lei lo seguisse. Kyoko afferrò una scatola dal pavimento e quasi barcollò sotto al suo peso. Stava per cadere quando, prima ancora che Tasuki potesse soccorrerla, una mano laveva già afferrata.