4) Ты накормил щенка? (досл.: ты дал поесть щенку)
Да, и сегодня я это сделал раньше, чем обычно.
5) Тебе нравится Сандро?
Да, а тебе?
Мне тоже. Он всех околдовывает.
Как это смешно и нелепо.
Но его прекрасная искреннность
6) У Мирандолины всегда будут клиенты: хороший стол, хорошее белье, к тому же она скромна! Она служанка для тех, кто заходит в ее гостиницу.
Scena quarta
Mirandolina con il tondo in mano, il Servitore, e detto.
MIRANDOLINA: È permesso?
CAVALIERE: Chi è di là?
SERVITORE: Comandi.
MIRANDOLINA: Mi lasci mettere questo cibo in tavola con le mie mani. (Mette in tavola il cibo)
CAVALIERE: Questo non è il Suo impegno.
MIRANDOLINA: Oh signore, chi son io? Una qualche signora[57]? Sono una serva di chi viene alla mia locanda.
CAVALIERE: (Che umiltà!). (Da sé.)
MIRANDOLINA: In verità, non avrei difficoltà di servire in tavola tutti, ma non lo faccio per certe persone: non so se Lei mi capisce. Da lei vengo senza scrupoli, con franchezza.
CAVALIERE: La ringrazio. Che cosa è questo?
MIRANDOLINA: E una salsa fatta con le mie mani.
CAVALIERE: Sarà buona. Se lha fatta Lei, vuol dire che è buona.
MIRANDOLINA: Oh! troppa bontà, signore. Io non so far niente di bene, solo per un Cavaliere così bravo
CAVALIERE: (Domani a Livorno). (Da sé.) Se ha da fare, non resti per farmi piacere.
MIRANDOLINA: Niente, signore, non cè problema. Vorrei sentire, se quel piatto Le piace.
CAVALIERE: Volentieri, subito. (Lo assaggia.) Buono, prezioso. Oh che sapore! Non conosco che cosè.
MIRANDOLINA: Eh, io, Signore, ho dei segreti particolari. Queste mani sanno far delle belle cose!
CAVALIERE: Dammi da bere. (Al Servitore, con qualche passione.)
MIRANDOLINA: Dietro questo piatto, signore, bisogna berlo buono.
CAVALIERE: Dammi del vino di Borgogna. (Al Servitore.)
MIRANDOLINA: Bravissimo. Il vino di Borgogna è prezioso. Secondo me, è il miglior vino che si può scegliere.
(Il Servitore presenta la bottiglia in tavola, con un bicchiere.)
CAVALIERE: Lei è di buon gusto in tutto.
MIRANDOLINA: In verità, mi sbaglio raramente.
CAVALIERE: Eppure questa volta Lei si sbaglia.
MIRANDOLINA: In verità, mi sbaglio raramente.
CAVALIERE: Eppure questa volta Lei si sbaglia.
MIRANDOLINA: In che, signore?
CAVALIERE: Lei pensa che io merito tutto questo.
MIRANDOLINA: Eh, signor Cavaliere (Sospirando.)
CAVALIERE: Che cosa cè? Che cosa sono questi sospiri? (Alterato.)
MIRANDOLINA: Le dirò: delle attenzioni ne uso a tutti, e mi rattristo quando penso che ci sono delle persone ingrate.
CAVALIERE: Io non sarò ingrato. (Con placidezza.)
MIRANDOLINA: Ma con lei non pretendo niente, faccio solo il mio dovere.
CAVALIERE: No, no, conosco benissimo Non sono tanto rozzo quanto Lei pensa. (Versa il vino nel bicchiere.) Alla Sua salute. (Beve.) Questo vino è prezioso.
MIRANDOLINA: Il Borgogna è la mia passione
CAVALIERE: Se vuole, è padrona. (Le offre il vino.)
MIRANDOLINA: Oh! Grazie, signore.
CAVALIERE: Ha pranzato?
MIRANDOLINA: Sì signore.
CAVALIERE: Ne vuole un bicchierino?
MIRANDOLINA: Io non merito[58] queste grazie.
CAVALIERE: Davvero, Glielo dò volentieri.
MIRANDOLINA: Non so che dire. Lo berrò.
CAVALIERE: Porta un bicchiere. (Al Servitore.)
MIRANDOLINA: No, no, se mi permette: prenderò questo. (Prende il bicchiere del Cavaliere.)
CAVALIERE: Oibò. Me ne sono servito io.
MIRANDOLINA: Berrò lo stesso. (Ridendo[59].)
(Il Servitore mette laltro bicchiere.)
CAVALIERE: Eh galeotta! (Versa il vino.)
MIRANDOLINA: Ma è qualche tempo che ho mangiato: ho paura che mi farà male.
CAVALIERE: Non cè pericolo.
MIRANDOLINA: Se potrei prendere un bocconcino di pane
CAVALIERE: Volentieri. Tenga. (Le dà un pezzo di pane.)
(Mirandolina con il bicchiere in una mano, e nellaltra il pane, mostra di stare a disagio, e non saper come fare la zuppa.)
CAVALIERE: Lei è in disagio. Vuole sedere?
MIRANDOLINA: Oh! No, grazie, signore.
CAVALIERE: Via, via, siamo soli. Portale una sedia. (Al Servitore.)
SERVITORE: (Il mio padrone vuol morire: non ha mai fatto una cosa simile.) (Da sé; va a prendere la sedia.)
MIRANDOLINA: Se lo sapranno il signor Conte ed il signor Marchese, povera me!
CAVALIERE: Perché?
MIRANDOLINA: Cento volte mi hanno voluto obbligare a bere qualche cosa, o a mangiare, e non ho mai voluto farlo.
CAVALIERE: Via, si accomodi[60].
MIRANDOLINA: Grazie mille. (Siede, e fa la zuppa nel vino.)
CAVALIERE: Senti. (Al Servitore, piano.) (Non lo dire a nessuno, che la padrona è stata a sedere alla mia tavola).
SERVITORE: (Certo). (Piano.) (Questa novità mi sorprende). (Da sé.)
MIRANDOLINA: Alla salute di tutto quello che dà piacere al signor Cavaliere.
CAVALIERE: La ringrazio, padroncina garbata.
MIRANDOLINA: Di questo brindisi alle donne non ne tocca[61].
CAVALIERE: No? Perché?
MIRANDOLINA: Perché so che le donne non le può vedere.
CAVALIERE: È vero, non le ho mai potute vedere
MIRANDOLINA: Si conservi sempre così.
CAVALIERE: Non vorrei (Si guarda dal Servitore.)
MIRANDOLINA: Che cosa, signore?
CAVALIERE: Senta. (Le parla nellorecchio.) (Non vorrei che Lei mi fa cambiare).
MIRANDOLINA: Io, signore? Come?
CAVALIERE: Va via (Al Servitore.)
SERVITORE: Ordina qualcosa?..
CAVALIERE: Fammi cucinare due uova, e quando son cotte, portale.
SERVITORE: Come le vuole, le uova?
CAVALIERE: Come vuoi, sbrigati.
SERVITORE: Capito. (Il padrone si va riscaldando[62]). (Da sé, parte.)
CAVALIERE: Mirandolina, Lei è una garbata giovane[63].
MIRANDOLINA: Oh signore, mi burla[64]
CAVALIERE: Senta. Voglio dire una cosa vera, verissima, in Sua gloria.
MIRANDOLINA: La sentirò volentieri
CAVALIERE: Lei è la prima donna di questo mondo, con cui ho parlato con piacere.
MIRANDOLINA: Le dirò, signor Cavaliere: a volte cè questa simpatia, questo genio anche fra persone che non si conoscono. Anchio provo per lei quello che non ho sentito per nessun altro.
CAVALIERE: Ho paura che per Lei perdo la mia pace.
MIRANDOLINA: Oh via, signor Cavaliere, se è un uomo saggio, fa come vuole. In verità, se me naccorgo[65], qui non ci vengo più. Anchio mi sento un non so che di dentro, che non ho più sentito; ma non voglio impazzire per uomini, e molto meno per uno che odia le donne; forse vuole provarmi, e poi burlarsi di me, viene ora con un discorso nuovo a tentarmi Signor Cavaliere, mi dà per favore un altro poco di Borgogna.
CAVALIERE: Eh! Basta (Versa il vino in un bicchiere.)
MIRANDOLINA: (Sta lì lì[66] per cadere). (Da sé.)
CAVALIERE: Tenga. (Le dà il bicchiere con il vino.)
MIRANDOLINA: La ringrazio. Ma Lei non beve?
CAVALIERE: Sì, berrò. (Sarebbe meglio di ubbriacarmi. Un diavolo scaccia laltro). (Da sé, versa il vino nel suo bicchiere.)
MIRANDOLINA: Signor Cavaliere. (Con vezzo.)
CAVALIERE: Che cè?
MIRANDOLINA: Tocchi. (Gli fa toccare il bicchiere col suo.) Che vivano i buoni amici.
CAVALIERE: Che vivano. (Un poco languente.)
MIRANDOLINA: Viva chi si vuol bene senza malizia tocchi!
CAVALIERE: Evviva..
1. Запомните спряжение глагола ANDARSENE уходить прочь:
Presente
Passato Prossimo
2. Проспрягайте в настоящем и прошедшем времени (Presente, Passato Prossimo) следующие глаголы:
alzarsi
sedersi
rallegrarsi радоваться, от слова allegro
rattristarsi огорчаться, от слова triste
3. Переведите на итальянский язык.
1) Кто там?
Можно?
Да, прошу.
Я буду Вас обслуживать за столом. Сейчас я накрою на стол, а Вы можете погулять с книжкой.
2) Суп, пожалуйста! Поторопись!
Вот он. Что-то еще?
Да, разогрей второе и принеси мне также вино Боргонья.
(Что-то) еще?
Нет, уходи.
Он сошел с ума.
3) Ты обедал?
Да, я приготовил обед своими руками. Я приготовил мясо под вкуснейшим соусом. О, какой аромат! Это моя страсть.
Что ты пил? Красное вино?
Нет, ты ошибся. Я пил только воду, а потом кофе.
4) Бифштекс должен быть хорошо прожаренным! А от этого мне будет плохо (этот наоборот сделает мне плохо).
Не бойся, нет никакой опасности.
В этот ресторан, я (сюда) больше не пойду.
Не знаю что сказать. Делай как хочешь.
Scena quinta
Il Marchese e detti
MARCHESE: Son qui ancor io. E che viva?
CAVALIERE: Come, signor Marchese? (Alterato.)
MARCHESE: Ho chiamato. Non cè nessuno.
MIRANDOLINA: Se mi permette (Vuol andar via.)
CAVALIERE: Si fermi. (A Mirandolina.) Io non entro nella Sua stanza con tanta libertà. (Al Marchese.)
MARCHESE: Le chiedo scusa. Siamo amici. Credevo che e solo. Mi rallegro vedervi accanto alla nostra adorabile padroncina. Ah! Che dice? Non è un capo dopera?
MIRANDOLINA: Signore, io ero qui per servire il signor Cavaliere. Mi sono sentita male, ed lui mi ha curato con un bicchierino di Borgogna.
MARCHESE: È Borgogna quello? (Al Cavaliere.)
CAVALIERE: Sì, è Borgogna.
MARCHESE: Ma quello vero?
CAVALIERE: Almeno lho pagato per vero.
MARCHESE: Io me nintendo. Lasciatemi assaggiarlo, e vi dirò se è vero o no.
CAVALIERE: Ehi! (Chiama.)
Scena sesta
Il Servitore con le uova, e detti
CAVALIERE: Un bicchierino al Marchese. (Al Servitore.)
MARCHESE: No, questo bicchierino e troppo piccolo. Il Borgogna non è liquore. Per assaggiare bisogna berne abbastanza.
SERVITORE: Ecco le uova. (Vuol metterle in tavola.)
CAVALIERE: Non voglio altro.
MARCHESE: Che cibo è quello?
CAVALIERE: Uova.
MARCHESE: Non mi piacciono. (Il Servitore le porta via.)
MIRANDOLINA: Signor Marchese, provi quella salsa fatta con le mie mani.
MARCHESE: Oh sì. Ehi. Una sedia. (Il Servitore gli dà una sedia.) Una forchetta.
CAVALIERE: Via, dagli una posata. (Il Servitore va a prenderla.)
MIRANDOLINA: Signor Cavaliere, ora sto meglio. Me ne andrò. (Si alza)
MARCHESE: Mi faccia il piacere, resti ancora un po.
MIRANDOLINA: Ma signore, ho da fare; e poi il signor Cavaliere..
MARCHESE: Va bene se lei resta qui con noi ancora per un po? (Al Cavaliere.)
CAVALIERE: Che vuole da lei?
MARCHESE: Voglio farle sentire un bicchierino di vin di Cipro. Non ha mai provato nessun vino così buono! Mirandolina deve assaggiarlo e dire il suo parere.
CAVALIERE: Via, La chiede il signor Marchese, resti. (A Mirandolina.)
MIRANDOLINA: Il signor Marchese mi scuserà se me ne andrò.
MARCHESE: Non vuole provare il vino?
MIRANDOLINA: Unaltra volta.
CAVALIERE: Via, resti.
MIRANDOLINA: Me lo comanda? (Al Cavaliere.)
CAVALIERE: La prego di restare.
MIRANDOLINA: Obbedisco. (Siede.)
CAVALIERE: (Mi obbliga sempre più). (Da sé.)