Трактирщица / La locandiera. Итальянский шутя - Карло Гольдони 9 стр.


CAVALIERE: Sono dunque finte le lacrime delle donne, sono finti gli svenimenti?

MIRANDOLINA: Come! Non lo sa, o finge di non saperlo?

CAVALIERE: Giuro al cielo! Una tal finzione meriterebbe uno stile nel cuore.

MIRANDOLINA: Signor Cavaliere, non deve riscaldarsi, perché questi signori diranno che è innamorato davvero.

CONTE: Sì, lo è, non lo può nascondere.

MARCHESE: Si vede negli occhi.

CAVALIERE: No, non lo sono. (Irritato al Marchese.)

MARCHESE: E sempre con me.

MIRANDOLINA: No signore, non è innamorato. Lo dico, lo sostengo, e son pronta a provarlo.

CAVALIERE: (Non posso più). (Da sé.) (Getta via la mezza spada del Marchese.)

MARCHESE: Ehi! la guardia costa i soldi. (La prende di terra.)

MIRANDOLINA: Si fermi, signor Cavaliere, qui ci va[113] della sua reputazione. Questi signori credono che Lei è innamorato; bisogna dirgli la verità.

CAVALIERE: Non cè bisogno.

MIRANDOLINA: Oh sì, signore. Aspetti un momento.

CAVALIERE: (Che vuole fare?). (Da sé.)

MIRANDOLINA: Signori, il più certo segno damore è quello della gelosia, e chi non sente la gelosia, certamente non ama. Ma io sono di unaltro

CAVALIERE: Di chi vuole essere?

MIRANDOLINA: Di quello a cui mi ha destinato mio padre.

FABRIZIO: Parla forse di me? (A Mirandolina.)

MIRANDOLINA: Sì, caro Fabrizio, a Lei in presenza di questi cavalieri voglio dar la mano di sposa.

CAVALIERE: (Oimè! Con lui? Il mio cuore non può soffrirlo). (Da sé, smaniando.)

CONTE: (Se sposa Fabrizio, non ama il Cavaliere). (Da sé)

MARCHESE: Mirandolina, è meglio un uovo oggi, che una gallina domani.

MIRANDOLINA: Sono una povera donna senza grazia, incapace dinnamorar persone di merito. Ma Fabrizio mi vuol bene, ed io in presenza di tutti lo sposo

CAVALIERE: Sì, maledetta, sposati a chi tu vuoi. So che tu mi hai ingannato, so che trionfi dentro di te, vuoi uccidere la mia tolleranza. Dovrei darti un pugnale nel seno; strapparti il cuore. Ma così mostro il mio sentimento ancora di più. Fuggo dagli occhi tuoi: maledico le tue lusinghe, le tue lacrime, le tue finzioni; tu mi hai fatto conoscere qual potere hanno le donne sugli uomini. Mi hai fatto a costo mio imparare, che per vincere le donne non basta disprezzarle, ma si deve fuggire. (Parte.)

Scena diciannovesima

Mirandolina, il Conte, il Marchese e Fabrizio.

CONTE: Dica ora di non essere innamorato.

MIRANDOLINA: Zitto, signori zitto. È andato via, e se non torna, e se la cosa passa così, posso dire di essere fortunata. Purtroppo, poverino, sono riuscita di innamorarlo, e mi son messa ad un brutto rischio. Non ne voglio saper altro.[114] Fabrizio, vieni qui, caro, dammi la mano.

FABRIZIO: La mano? Piano. Tu innamori la gente in questa maniera, e credi che io ti vorrò sposare?

MIRANDOLINA: Eh via, pazzo! È stato uno scherzo, una bizzarria, un puntiglio. Ero fanciulla, non avevo nessuno di comandarmi. Quando sarò sposata, so io quel che farò.

FABRIZIO: Che cosa farai?

Scena ultima

Il Servitore del Cavaliere e detti.

SERVITORE: Signora padrona, prima di partire son venuto a salutara.

MIRANDOLINA: Vai via?

SERVITORE: Sì Il padrone va alla posta. Mi aspetta colla roba, e ce ne andiamo a Livorno.

MIRANDOLINA: Scusa se non ti ho fatto

SERVITORE: Non ho tempo. La ringrazio, e La saluto (Parte.)

MIRANDOLINA: Grazie al cielo, è partito. Mi resta qualche rimorso.

CONTE: Mirandolina, fanciulla o sposata, sarò lo stesso per Lei.

MARCHESE: Può contare sulla mia protezione.

MIRANDOLINA: Signori miei, ora che mi sposo, non voglio protettori, non voglio spasimanti, non voglio regali. Mi sono divertita, e ho fatto male, e ho preso troppi rischi, e non lo voglio fare mai più. Questo è mio marito

FABRIZIO: Ma piano, signora

MIRANDOLINA: Che piano! Che cosa cè? Che difficoltà ci sono? Andiamo. Dammi quella mano.

FABRIZIO: Prima dobbiamo fare i nostri patti.

MIRANDOLINA: Che patti? Il patto è questo: o dammi la mano, o vattene al tuo paese.

FABRIZIO: Ti darò la mano ma poi

MIRANDOLINA: Ma poi, sì, caro, sarò tutta tua; non dubitare di me, ti amerò sempre, sarai lanima mia.

FABRIZIO: Tenga, cara, non posso più (Le dà la mano.)

MIRANDOLINA: (Anche questa è fatta). (Da sé)

CONTE: Mirandolina, Lei è una gran donna, ha labilità di condurre gli uomini dove vuole.

MARCHESE: Certamente la Sua maniera è eccellente.

MIRANDOLINA: Signori, devo chiedervi una cosa.

CONTE: Dica pure.

MARCHESE: Parli.

FABRIZIO: (Che cosa mai adesso domanderà?). (Da sé.)

MIRANDOLINA: Vi chiedo, per atto di grazia, di trovare unaltra locanda.

КОНЕЦ ОЗНАКОМИТЕЛЬНОГО ОТРЫВКА

MIRANDOLINA: Vi chiedo, per atto di grazia, di trovare unaltra locanda.

FABRIZIO: (Brava; ora vedo che mi vuole bene). (Da sé.)

CONTE: Sì, La capisco. Me ne andrò, ma nonostante questo deve essere sicura del mio aiuto.

MARCHESE: Partirò per fare piacere, ma in ogni luogo si ricorda della mia protezione.

MIRANDOLINA: Queste espressioni mi stanno a cuore. Cambiando stato, voglio cambiar costume; e, cari Signori, potete approffittare di quello che avete visto, in vantaggio e sicurezza del vostro cuore; e quando mai vi trovate in occasioni di dubitare, di dover cedere, di dover cadere, ricordatevi della Locandiera.

Fine della Commedia

Soluzioni (ключи к заданиям)

2.

fare

farò faremo

farai farete

farà faranno

essere

sarò saremo

sarai sarete

sarà saranno

3.

1) Cè una certa differenza tra protezione e soldi.

2) Non stimo questa persona.

 Per quale ragione?

 Non mi ha fatto nessuna impressione.

3) Che cosè questo rumore? Perché gridi? Hai bisogno di qualcosa? Ci vogliono i soldi?

4) Sono solo allatesta della banca!

 Bravo!

 Son chi sono!

5) Io amo Paolo ancora più di lei. Voglio fareimpressione. Voglio conquistarlo con la mia gentilezza.

 Ma cè un pericolo: di perdere la testa!

6) Pensi spesso al futuro?

 Sì. Quando ci penso mi passa subito la volontà di vivere.

 Eh, pazzia.

7) Che cosa farai con i tuoi soldi? Non vuoi dare a Giulia niente delle tue ricchezze?

 Niente affatto.

 Non sei innamorato?

 No, né mai lo sarò.

 Mi fai ridere.

2.

Прямые местоимения

mi La

ti ci

lo vi

la li

le

Косвенные местоимения

mi ci

ti vi

gli gli

le

Le

3.

1) Purtroppo quegli orecchini con idiamanti non le sono piaciute. Non sono legati alla moda. Così li ha buttati via.

2) Perché sei così crudele con me? Mi offendi sempre.

 Basta. A presto!

 Povero sciocco!

 Lo so, lo so. Ciao!

3) Non mi serve nessuno. Ma chissà?

 Sei rustico come un orso.

 No, sono delicato di pelle, ma amo troppo la libertà.

4) Perché mi tieni in speranza?

5) Uno mi basta: e questo non mi manca.

6) In certi momenti mi sembra che lei mi vuole, in altri momenti che non mi vuole. Lei vuole fare tutto al suo modo.

7) Il meglio sarà sempre per me perché gli altri vanno e vengono, io invece resto sempre.

1.

1) Come si scrive questa parola?

2) Perché si dice così?

3) Questo non si sa mai.

4) Non si può negare.

5) In Italia gli scherzi si fanno sempre.

6) Come si prepara la pasta al pesto?

7) Qui non si deve fumare.

8) I maccheroni si mangiano spesso in Italia.

2. Imperativo

guardare

 guardiamo!

guarda! guardate!

guardi! ()

mettere

 mettiamo!

metti! mettete!

metta! ()

dormire

 dormiamo!

dormi! dormite!

dorma! ()

3.

1) Le chiavi, cerchiamole!

2) I diamanti, guardali!

3) Il cactus, regalatelo a mamma!

4) I capelli, asciugali!

5) I soldi, Li prenda per favore!

6) Giancarlo, non lo offenda, Signore!

7) Le mie foto, guardale!

8) La zuppa, mangiamola!

9) La finestra, apritela, fa caldissimo!

4.

1) Venga qua, Signor Cipollino! Non gridi. Non pianga. Ci scusi!

2) Usciamo. Non litigate, ragazzi!

3) Non offendermi. Fammi un regalo. Regalami quel bellissimo gioiello di diamanti.

1.

1) Il bicchiere, lhai portato.

2) Il Cavaliere, lha incontrato.

3) La stanza, lhai pulita?

4) La padroncina, lha vista?

5) I libri, li abbiamo letti.

6) Il cibo, lavete mangiato.

7) Le salse, le hanno assaggiate.

8) Il brindisi, nessuno lha fatto.

9) Il Borgogna, chi lha bevuto?

10) Le ragazze, perché non le abbiamo chiamate?

2.

1) Dove vai? La zuppa è in tavola.

 Vado per un piatto. Torno subito.

2) Che prodigio! Che sapore! Buono! Squisito! Non ho mai mangiato niente di meglio.

3) Non posso vederli, sono cattivi, finti, bugiardi, lusinghieri.

 Povero sciocco! Certo, sono stravaganti, a volte sgarbati, ma di solito sono dolcissimi e buoni. Non so se mi capisci

4) Hai dato da mangiare al cagnolino?

 Sì, e oggi lho fatto prima del solito.

5) Ti piace Sandro?

 Sì, e a te?

 Anche a me. Incanta tutti.

 Comè ridicolo.

 Ma la sua bella sincerità

6) Mirandolina avrà sempre dei clienti: buona tavola, buona biancheria, per di più è umile! Lei è la serva di chi viene nella sua locanda.

2.

3.

1) Chi è di là?

 E permesso?

 Sì, prego.

 La servirò in tavola. Adesso apparecchio la tavola e Lei può passeggiare con un libro.

2) Una zuppa per favore! Sbrigati!

 Eccolo. Qualcosaltro?

 Sì, riscalda il secondo e portami anche il vino di Borgogna.

 Altro?

 No, vai via.

 E impazzito.

3) Hai pranzato?

 Sì, ho preparato il pranzo con le mie mani. Ho cucinato la carne con una salsa squisita. Oh che sapore! E la mia passione.

 Che cosa hai bevuto? Il vino rosso?

 No, ti sei sbagliato. Ho bevuto solo lacqua e poi il caffè.

4) Una bistecca deve essere ben cotta! Questa invece mi farà male. Povero me!

 Non avere paura, non cè nessun pericolo.

 In questo ristorante non ci vengo più

 Non so che dire. Fai come vuoi (tu).

3.

Vedi questo quadro? Che ne dici? E adorabile, no?

 Come, scusa?

 Guarda il quadro! Non mi ascolti?! E vero Michelangelo questo!

 Non è quello vero però.

 Come non è vero?! Lpagato per vero!

 Io me ne intendo. E ti dico che è falso.

 Ohi, mi fa male il cuore. Una sedia!

 Ecco la sedia. Ecco il fazzoletto. Ecco le gocce.

 Ora sto meglio. Resta ancora un po vicino a me!

 Sì, resto qui con te.

 Ah, furbi!.. Devo fare una vendetta. Ora sono i miei nemici questi stronzi.

2.

3.

1) I vestiti, ce li compra il papà.

2) Il brindisi, te lo dico e te lo ripeto.

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2) Il brindisi, te lo dico e te lo ripeto.

3) E la verità, te lo giuro!

4) I regali, glieli faccio sempre.

5) Te lo permetto.

6) Te ne assicuro.

7) I compiti? Te li scrivo io.

8) La bottiglia, me lhai portata?

 Sì, te lho portata.

9.  I soldi, non me li hai ancora dati.

 Sì, non te li ho ancora dati, te li darò fra tre giorni.

10.  Gliene parlo.

 Quando gliene parli?

 Glielo dico domani.

4.

Существительные:

il bagno, lasciugamano, la sedia, laccendino, lo svenimento, il pianto, la risata, la caduta, il volo, larrivo, la partenza, lavvenimento, la mossa, linnamorato, la malattia.

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