At First Glance - Lisa Masoni 3 стр.


DISSOLVE IN

L’aereo è immerso nella penombra. Nel comfort ovattato della business class, Isabelle accende la macchina fotografica e fa scorrere le foto. Stretti l’uno all’altra, Isabelle e Raphael rivivono con gioia i momenti migliori che preludono al loro matrimonio.

DISSOLVE IN

Isabelle guarda "Scrivimi fermo posta", la commedia di Lubitsch, disponibile in video on demand.

ISABELLE WILCOX

Conosci "Scrivimi fermo posta", Raphael?

RAPHAEL

Mai sentito. E’ un fondamentale che mi è sfuggito?

ISABELLE WILCOX

E’ un film di Ernst Lubitsch. Il titolo originale è "The Shop Around the Corner". James Stewart lavora come commesso di una specie di emporio, il megozio dietro l’angolo appunto, ed è innamoratissimo di una ragazza che non ha mai conosciuto di persona, ma con la quale intrattiene una fitta corrispondenza. Nello stesso negozio lavora anche Margaret Sullavan, i due non si sopportano, ma non sanno che tra loro l’amore è già sbocciato: lei infatti è la ragazza che James Stewart non ha mai conosciuto e per la quale ha perso la testa ... per lettera.

RAPHAEL

Ma questa è la trama di "C’è post@ per te"! Meg Ryan è una libraia e Tom Hanks l’arrogante proprietario di un megastore di libri, molto simile a quelli che tu vorresti radere al suolo! Meg ha ereditato dalla madre una piccola libreria per bambini, l’apertura del megastore la costringerà a chiudere. Si sfoga via e-mail con lo sconosciuto che si innamora di lei. Un inno alla comunicazione virtuale.

ISABELLE WILCOX

Tu parli del remake, Raphael, io dell’originale.

DISSOLVE IN

Isabelle guarda, incantata, "Scrivimi fermo posta". Raphael si è assopito. Si vede la scena in cui Alfred Kralik, impersonato da James Stewart, cerca di convincere Klara Novak, impersonata da Margaret Sullavan, a regalare un portafoglio al suo fidanzato dicendole che "un portafoglio non è soltanto pratico, è romantico. In una tasca può conservare la sua ultima lettera. In un’altra, la sua fotografia. Così, quando lo apre, trova lei: cioè, tutto quello che vuole".

DISSOLVE IN

AEREO - INT. - GIORNO

Isabelle incolla il viso all’oblò. Lì, nell’anticamera dello spazio, si vede il cielo in maniera diversa. È di un intenso blu violaceo, una purezza incredibile, lontano dalle grette perturbazioni meteorologiche che si scatenano molto più in basso. Ma l’aspetto più impressionante è la rotondità della Terra, che si coglie molto nettamente. Già inizia la discesa verso Parigi.

L’aereo si posa sulla pista con un leggero sobbalzo.

AEROPORTO CHARLES DE GAULLE DI PARIGI - EST. - GIORNO

L’aereo rolla sulla pista fino al terminal e ...

AEREO - INT. - GIORNO

... Isabelle guarda fuori dal finestrino durante il rullaggio.

AEROPORTO CHARLES DE GAULLE DI PARIGI - INT. - GIORNO

Charly si addormenta tra le braccia di Matthew mentre scende dall’apparecchio.

Nella sala arrivi, Matthew cerca con gli occhi Marcus.

Sarebbe dovuto venire a prenderlo in macchina, e Matthew si mette in punta di piedi per vedere se lo scorge al di sopra della folla.

MATTHEW ROSE

(borbottando)

Mi avrebbe stupito se fosse arrivato in orario.

Isabelle si guarda intorno con impazienza, battendo leggermente i piedi a terra per scaldarli. Si gela. Tira fuori di tasca un cellulare cromato e compone un numero.

TAXI - INT. - GIORNO

Kirsty, una delle assistenti di Isabelle, guarda sullo schermo del telefonino, appare la scritta ’numero sconosciuto’ ha un moto di sorpresa. Dopo un istante di silenzio, afferra il cellulare, che sta squillando e risponde nell’apparecchio.

KIRSTY

Pronto?

INIZIO SPLIT SCREEN

AEROPORTO CHARLES DE GAULLE DI PARIGI - INT. - GIORNO

ISABELLE WILCOX

Kirsty? ... non sei venuta.

TAXI - INT. - GIORNO

Il taxi procede piano. E’ intrappolato in un ingorgo.

KIRSTY

Sono desolata, Miss Wilcox. C’è stato un incidente sulla A11 e la polizia ha chiuso la strada in quella direzione. Non ho potuto raggiungerla.

AEROPORTO CHARLES DE GAULLE DI PARIGI - INT. - GIORNO

ISABELLE WILCOX

Bene. Perfetto.

FINE SPLIT SCREEN

Isabelle riaggancia, irritata, e si gira.

ISABELLE WILCOX

Raphael|

AUTOSTRADA - EST. - GIORNO

Arrivata a Porte de la Chapelle, una vecchia Renault 4 rosso vivo taglia tre corsie in diagonale, ignorando le segnalazioni dei fari delle altre macchine, e abbandona la tangenziale per imboccare la A1 in direzione Roissy-Charles-de-Gaulle.

MACCHINA MARCUS - INT. - GIORNO

MARCUS

(borbottando)

Perché sono sempre io che vado a prenderlo all’aeroporto? Giurerei che in trent’anni di amicizia non mi ha mai reso il favore. Sono troppo gentile, ecco il problema! Senza di me non starebbero nemmeno insieme. Che so... un piccolo grazie a mezza bocca, invece no, niente!

Marcus si guarda nello specchietto retrovisore.

MARCUS

(borbottando)

D’accordo, sono il padrino di Charly, ma chi altro avrebbe potuto scegliere? Pilguez? Figurarsi, e poi sua moglie era già la madrina. È così, faccio sempre favori, passo la vita a fare favori. Non dico che non mi faccia piacere, ma mi farebbe anche piacere che qualcuno si occupasse un po’ di me. Matthew, mi ha forse mai presentato una cameriera? Nel suo ristorante non ne mancano di certo. Ebbene no, mai! Detto questo, se il tizio qui dietro mi sfanala ancora, inchiodo! Devo smetterla di parlare da solo, non voglio passare per matto. Ma con chi dovrei parlare? Coi personaggi dei romanzi? No, devo smetterla.

Marcus si guarda ancora nello specchietto.

AUTOSTRADA - EST. - GIORNO

La Renault si ferma al casello automatico.

MACCHINA MARCUS - INT. - GIORNO

Marcus recupera il biglietto e richiude il finestrino.

MARCUS

Grazie.

AEROPORTO CHARLES DE GAULLE DI PARIGI - INT. GIORNO

Sul tabellone, il volo è segnalato in arrivo puntuale.

Matthew cammina avanti e indietro per l’impazienza.

Dei turisti, in partenza, un piccolo gruppetto entrano nell’aeroporto.

Stufo d’aspettare, Matthew consulta il telefonino per verificare se c’era un sms. Disinserisce la modalità «aereo» e compare sul display un lungo messaggio:

JULIANE

(voce fuori campo)

Benvenuta a Parigi, mia cara. Spero che tu abbia potuto riposare durante il volo e che Raphael non abbia russato troppo;) Scusami per quello che ti ho detto prima: sono molto contenta che ti sposi e che abbia trovato l’uomo capace di renderti felice. Ti prometto di fare tutto il possibile per svolgere con serietà e solennità il mio ruolo di damigella d’onore.La tua amica del cuore, Juliane.

Che cos’è questo pasticcio, un bizzarro scherzo di Marcus? pensa Matthew leggendo l’sms. Lo pensa, finché non ha studiato il telefonino: stesso modello, stesso colore, ma... non è il suo. Un rapido sguardo alla posta elettronica gli permette di scoprire l’identità della proprietaria: una certa Isabelle Wilcox, che vive a Parigi. Cazzo, è il cellulare di quella squinzia del JFK, pensa.

Isabelle guarda l’orologio e reprime uno sbadiglio. Le sei e mezzo del mattino. Roissy si sta svegliando con gran rapidità. Come a New York, nonostante l’ora mattutina, i vacanzieri di Natale prendono possesso dell’aeroporto.

Raphael è davanti al nastro trasportatore dei bagagli.

RAPHAEL

Sei sicura di voler andare a lavorare, oggi?

Isabelle afferra il telefonino cromato per consultare la posta elettronica.

ISABELLE WILCOX

Certo, amore. Scommetto che ci sono già parecchie ordinazioni in attesa.

Isabelle ascolta la segreteria telefonica.

MARCRCUS

(voce fuori campo) )

(in tono strascicato e addormentato)

Ciao, Matt, sono Marcus. Ho avuto qualche problema con la R4, una

perdita d’olio che... va be’, ti spiego dopo. Insomma, per farla corta, rischio di arrivare un po’ in ritardo. Scusa.

Chi è questo fuori di testa! pensa Isabelle premendo il tasto rosso. Uno che ha sbagliato numero? Boh.

MATTHEW ROSE

(ad alta voce)

Accidenti, è il telefono di quell’imbecille dell’aeroporto!

Matthew invia il primo sms.

MUSICA

"HOLLY" DI HENRY MANCINI (ORCHESTRALE)

MATTHEW ROSE

Ho il suo telefono, lei ha per caso il mio? Matthew Rose.

Isabelle risponde quasi istantaneamente.

ISABELLE WILCOX

Si, lei dove si trova? Isabelle Wilcox.

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

A Parigi. E lei?

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

A Parigi: Come facciamo?

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Be’, non esiste la posta, in Francia? Le mando il suo domani.

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

Troppo gentile. Farò del mio meglio. Qual è il suo indirizzo?

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Ristorante Le Temps des cerises, 16 rue Princesse, Parigi. VI arrondissement.

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

Ecco il mio: God Save the Boots, 3 bis rue Delambre, Parigi, XIV arrondissement.

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Lei ha un negozio di scarpe, vero? Sì, certo, c’è l’ordinazione molto urgente di un certo Oleg Mordhorov: un paio di stivali di Dolce e Gabbana da consegnare al Théàtre de Chàtelet all’attrice che si spoglia nel terzo atto. Detto tra noi, dubito si tratti di sua moglie.

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

Chi l’ha autorizzata ad ascoltare la mia segreteria?

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Ma l’ho ascoltata per farle un favore, razza di idiota!

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

Vedo che è cafone negli sms come lo è dal vivo. Allora è un ristoratore, eh, Matthew?

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Sì.

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

In tal caso, c’è una nuova prenotazione per la sua bettola: un tavolo a nome dei signori Strzechowski, per domani sera.

Almeno, così ho capito dal tono del messaggio, ma la ricezione era pessima.

MATTHEW ROSE

(voce fuori campo)

Benissimo. Buonanotte.

ISABELLE WILCOX

(voce fuori campo)

Sono già le sette del mattino.

LA MUSICA CESSA

Matthew, irritato, infila il telefonino nella tasca interna del cappotto.

Le porte a vetri si aprono e Raphael, sollevato, sospira.

spingendo un carrello portabagagli mentre Isabelle gli rivolge dei grandi gesti con le mani.

AUTOSTRADA - EST. - GIORNO

La vecchia Renault lascia la statale per imboccare l’uscita.

Il vecchio macinino procede come una lumaca, tanto che pare andare al rallentatore.

MACCHINA MARCUS - INT. - GIORNO

Per quanto il riscaldamento sia al massimo, i vetri sono appannati dal vapore. Matthew è seduto accanto a Marcus.

MATTHEW ROSE

(in tono lamentoso)

Ci farai uscire di strada con questo mucchio di ferraglie.

MARCUS

Ma no, fila che è un piacere, la mia macchinina. Sapessi come me la curo!

Marcus è un uomo tra i trentacinque e i quarant’anni, con i capelli castani lunghi e arruffati e un velo di barba. Gli occhi, chiari sono cerchiati e scavati dalla stanchezza.

Indossa dei jeans scuri ed una camicia azzurra spiegazzata aperta fino all’ombelico. Calza un vecchio paio di scarpe da ginnastica verdi e guida con un solo piede: tiene il calcagno poggiato sulla frizione e con le dita dei piedi schiaccia ora l’acceleratore ora il pedale del freno.

Charly si dimena sul sedile di dietro.

CHARLY ROSE

A me piace, la macchina di zio Marcus.

Marcus risponde con una strizzatina d’occhi.

MARCUS

Grazie, piccolo.

MATTHEW ROSE

Allacciati la cintura e smetti di agitarti in quel modo, Charly.

Matthew si volta verso Marcus.

MATTHEW ROSE

Sei passato dal ristorante, ieri pomeriggio?

MARCUS

Ehm, non eravamo chiusi, ieri?

MATTHEW ROSE

Ma hai almeno preso in consegna le anatre?

MARCUS

Quali anatre?

MATTHEW ROSE

Le cosce d’anatra e la rucola che ci porta Bob Woodmark tutti i venerdì.

MARCUS

Ah, mi pareva di avere dimenticato qualcosa ...

MATTHEW ROSE

(sbottando)

Razza di idiota, come puoi dimenticarti l’unica cosa alla quale ti avevo pregato di pensare?

MARCUS

(borbottando)

Ma non è poi un dramma.

MATTHEW ROSE

No, figurati. Anche se Woodmark è insopportabile, la sua fattoria ci fornisce i prodotti migliori che

abbiamo. Se manchiamo a un appuntamento con lui, ci prenderà in antipatia e non ci vorrà più come clienti. Fa’ una deviazione e passa dal ristorante; scommetto che ha lasciato il carico nel cortile sul retro.

MARCUS

Posso occuparmene io. Vi accompagno prima a cas...

MATTHEW ROSE

No. Non sei altro che un cialtrone su cui non si può contare. Prendo io in mano la situazione.

MARCUS

Ma il bambino è stanco morto.

CHARLY ROSE

(in tono euforico)

No, no. Voglio andare al ristorante anch’io.

MATTHEW ROSE

Bene, allora è deciso.

Matthew asciuga con la manica il vapore che si è condensato sul parabrezza.

MATTHEW ROSE

Prendi il raccordo all’altezza della Terza Strada.

AUTOSTRADA - EST. - GIORNO

La vecchia Renault non ama essere allontanata all’improvviso dal suo itinerario. Gli pneumatici stretti non aderiscono bene all’asfalto e il brusco cambiamento di direzione per poco non provoca un incidente.

MACCHINA MARCUS - INT. - GIORNO

MATTHEW ROSE

(gridando)

Lo vedi che non controlli questo ammasso di ferraglia? Per la miseria, ci farai crepare tutti!

Marcus raddrizza il volante mentre intorno a loro gli altri automobilisti suonano esasperati il clacson. Percorrendo il boulevard Saint-Germain, la bagnarola ritrova un minimo di stabilità. Concentrandosi sulla guida, Marcus raggiunge rue Princesse ...

STRADA - PARIGI - EST. - GIORNO

... e parcheggia la sua «macchinina» davanti al ristorante Le Temps des cerises.

CORTILE - RISTORANTE - EST. - GIORNO

Come ha immaginato Matthew, Bob Woodmark ha lasciato il carico nel cortile sul retro del ristorante.

RISTORANTE - INT./EST. - GIORNO

Matthew e Marcus afferrano le cassette e le depositano nella cella frigorifera.

RISTORANTE - INT. - GIORNO

Matthew e Marcus controllano che tutto sia in ordine nella sala principale del ristorante. Il Le Temps des cerises si trova al centro di Saint-Germain-des-Prés. Piccolo ma intimo, è strutturato come un bistrot francese degli anni Trenta: boiseries, modanature, pavimento a mosaico, immensi specchi in stile Belle Epoque, manifesti di Josephine Baker, Maurice Chevalier e Mistinguett. Il locale propone una cucina francese tradizionale. Sul menu appeso al muro, e sui cui è stampigliato il logo del ristorante, due ciliegie rosse, si legge: «Lumache in sfoglia al miele, filetto di anatra all’arancia, torta di St. Tropez».

Charly si piazza davanti al banco luccicante che troneggia nella sala.

CHARLY ROSE

Posso mangiare un gelato, papà?

MATTHEW ROSE

No, caro. Ne hai mangiati un sacco in aereo. E poi è troppo tardi, dovresti essere a letto da un pezzo.

CHARLY ROSE

Ma sono in vacanza...

MARCUS

Su, Matt, sii buono.

MATTHEW ROSE

Ah, no, eh, non mettertici anche tu!

MARCUS

Ma è Natale!

Matthew si lascia sfuggire un sorriso.

MATTHEW ROSE

Siete due bambini.

Matthew va in fondo al ristorante, dietro il banco della cucina a vista, che permette ai clienti di seguire in parte la preparazione dei piatti. Matthew si rivolge a Charly.

MATTHEW ROSE

Quale vuoi?

CHARLY ROSE

(in tono entusiasta)

Una dama bianca.

Con destrezza, Matthew spezza alcuni quadretti di cioccolata fondente e li mette in una piccola scodella per farli fondere a bagnomaria.

Matthew si rivolge a Marcus.

MATTHEW ROSE

E per te?

MARCUS

Si potrebbe aprire una bottiglia di vino.

MATTHEW ROSE

Come vuoi.

Marcus si illumina di un gran sorriso. Si alza subito dalla sedia per scendere nel suo posto preferito: la cantina del ristorante.

Sotto lo sguardo goloso di Charly, Matthew dispone in una coppa due palline di gelato alla vaniglia accompagnate da una meringa. Una volta fusa la cioccolata, vi incorpora una cucchiaiata di panna liquida, poi versa la cioccolata calda sul gelato e ricopre il tutto di panna montata e mandorle tostate.

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