In Cerca di Vendetta - Блейк Пирс 8 стр.


Jenn fece una nuova pausa.

Poi, aggiunse: “Più della metà di questo genere di omicidi avviene per strangolamento. Ma il trauma causato dalla forza bruta è la seconda causa di morte più diffusa. Perciò, in tal senso, questo omicidio potrebbe non essere atipico. Eppure, ci mancano molti dati. La domanda più importante è se abbiamo a che fare con un serial killer.”

Riley annuì tristemente, concordando. Jenn non stava dicendo nulla che lei non sapesse già, ma quali che fossero i suoi sospetti nei confronti della nuova partner, almeno quest’ultima si stava dimostrando bene informata. Ed entrambe stavano considerando la possibilità di una terribile risposta a quella domanda, sperando entrambe in un “no.”

Nell’arco di pochi minuti, si trovarono a seguire Sinard ad Angier, lungo Main Street. Riley non vide nulla  che la distinguesse dalle altre strade omonime in cui era stata in tutto il Midwest: c’erano file sciatte e prive di carattere di negozi, alcuni vecchi ed altri nuovi. Non scorse alcuna traccia di fascino o di appartenenza ad altri tempi. Riley ebbe piuttosto la stessa sensazione, che aveva provato durante il viaggio attraverso la prateria ondulata: si trattava del timore che qualcosa di oscuro si celasse dietro l’apparenza dell’aspetto sano del Midwest.

Diede quasi voce ai suoi pensieri. Ma rammentò rapidamente a se stessa che non c’era Bill al suo fianco, bensì una ragazza che conosceva a malapena, e di cui non sapeva ancora di potersi fidare.

Jenn Roston avrebbe condiviso le sensazioni di Riley, o avrebbe anche solo voluto sentirle?

Riley non lo sapeva affatto, e la cosa l’agitava.

Era difficile non avere un partner con cui poter parlare liberamente, esprimendo idee, man mano che le venivano, per comprendere se avessero un senso oppure no. Bill le mancava sempre di più, così come Lucy.

La famiglia della vittima viveva in un bungalow vecchio ma ben tenuto, posto lungo una tranquilla strada di periferia, ingombra di veicoli parcheggiati, così come il violetto d’accesso. Riley immaginava che i Philbin avessero molte visite al momento.

Sinard fermò la sua auto sulla strada, e uscì dal veicolo. Fece cenno a Jenn di proseguire verso un piccolo spazio e restò a dare indicazioni per aiutarla a parcheggiare. Una volta sistemata l’auto, Riley e Jenn uscirono dal veicolo e s’incamminarono verso la casa. Il Capo Sinard era già davanti alla porta, con l’auto ancora parcheggiata in seconda fila sulla strada.

Riley si chiese se stessero per incontrare un’innocente famiglia in lutto e molti amici e parenti sinceri e benintenzionati.

O avrebbero avuto davanti persone in grado di commettere un omicidio?

Ad ogni modo, Riley temeva sempre quel tipo di visita.

CAPITOLO UNDICI

Per diversi lunghi momenti, Riley non riuscì a focalizzare quello che le sembrava strano della casa dove aveva vissuto Katy Philbin. Tuttavia, appena entrata nell’abitazione, aveva iniziato a provare una sorta di disagio.

Come Riley si era aspettata, il soggiorno era colmo di persone: amici e vicini dispiaciuti, in gran parte donne. In tipico stile piccola città, la comunità si stava riunendo per aiutare una famiglia in un momento difficile.

Allora perché quella scena la colpiva come insolitamente strana?

Poi, Riley comprese: tutto appariva misteriosamente organizzato e in ordine. Sembrava che tutti i presenti indossassero il loro migliore abito della domenica. Avevano portato cibo e l’avevano disposto sul tavolo della sala da pranzo, e tutti erano impegnati a fare qualcosa, e a parlare in tono basso.

Ciò ricordò a Riley i vari funerali a cui aveva partecipato, il tipo di evento che avveniva dopo una sepoltura. Sembrava a malapena possibile che il corpo profanato di Katy Philbin fosse stato trovato solo quella mattina. Com’era possibile che quell’incontro organizzato fosse così spontaneo e rapido?

E’ quel tipo di cittadina, rammentò a se stessa.

Riley si sentiva stranamente fuori posto in quel mondo, dove tutti erano apparentemente consapevoli di che cosa fare in qualsiasi momento e per qualsiasi occasione. Era passato molto tempo da quando aveva vissuto in quel tipo di comunità, da quando era piccola, in realtà. E non si sentiva affatto a proprio agio a stare lì in quel tipo di contesto.

Tutta l’attività in cui i vicini erano impegnati non sembrava affatto spontanea, troppo automatica, per i gusti di Riley. Dopotutto, la morte della ragazza aveva svelato che qualcosa di malvagio si celava nelle profondità di quella proprietà rurale, morigerata e apparentemente tranquilla. Non riusciva a scuotersi di dosso una sensazione irrazionale secondo cui tutta quella gentilezza e bontà e buona volontà fossero soltanto un’enorme menzogna.

Riley e Jenn seguirono il Capo Sinard. Stava rivolgendo parole gentili a tutti, mentre passava in mezzo alle persone, e ovviamente conosceva tutti per nome.

Sinard colpì Riley per come apparisse il perfetto capo della polizia di una piccola cittadina. Aveva anche la carnagione rossastra di un uomo che era stato esposto a tutte le intemperie tipiche del Midwest. Riley era certa che avesse vissuto in quella parte del paese, forse persino in quella stessa cittadina, per tutta la sua vita.

Riley ricordò che suo fratello era Forrest Sinard, l’assistente esecutivo del direttore dell’FBI. Aveva incontrato Forrest Sinard alcune volte, e le era sembrato un tipo arguto e sofisticato, ben distante dal classico campagnolo. Si chiese come i due fratelli avessero finito per seguire due percorsi lavorativi tanto diversi.

Un uomo e una donna seduti in fondo alla stanza erano al centro dell’attenzione di tutti i presenti. Il Capo Sinard presentò Riley e Jenn ai genitori di Katy, Drew e Lisa Philbin.

Lisa sembrò a malapena consapevole della presenza delle due agenti.

“Perché no?” continuava a chiedere al marito. “Perché non posso?”

“Sarebbe meglio di no, tesoro” Drew continuava a ripetere, stringendole forte le mani. “Credimi, è meglio così.”

“Se non ora, allora quando?”

“Non so. Presto forse. Ma non ancora.”

Riley comprese subito ciò che stava accadendo. Ricordò che il Capo Sinard aveva fatto cenno al fatto che Drew era stato al campo di George Tully per identificare il corpo della figlia. Ora, anche sua moglie voleva vederlo, ma Drew intendeva risparmiarle l’orrore, almeno per il momento.

Lisa si guardò intorno in una dolorosa confusione.

“Lei è mia figlia, e io sono sua madre” disse, inghiottendo un singhiozzo. “Katy ha bisogno di me. Dov’è?”

Riley provò un senso di compassione.

Rifiuto, lei pensò.

Ci sarebbe voluto un po’ di tempo, prima che la realtà della morte della figlia di Lisa avesse la meglio.

Nel frattempo, Riley immaginò che lei e Jenn avrebbero dovuto rivolgere la maggior parte delle domande a Drew.

Esordì: “Signor Philbin, siamo terribilmente dispiaciute per la sua perdita, e odiamo disturbarla. Ma io e la mia collega avremmo bisogno di porle alcune domande.”

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