Un Killer tra i Soldati - Блейк Пирс 6 стр.


Il Colonnello Larson intervenne: “Stiamo andando dal Colonnello Dutch Adams ora.”

Poi, con un sorrisetto, aggiunse: “Non aspettatevi un caloroso benvenuto. Specialmente voi, Agenti Paige e Vargas.”

Riley non era certa di che cosa intendesse la donna. Il Colonnello Adams non sarebbe stato felice del fatto che il BAU avesse mandato due donne? Riley non riusciva ad immaginare il motivo. Ovunque lei guardasse, vedeva uomini e donne in uniforme, mescolati liberamente. E con il Colonnello Larson alla base, senz’altro Adams era abituato ad interagire con una donna che occupava un ruolo autoritario.

Il Colonnello Larson parcheggiò di fronte ad un semplice e moderno edificio amministrativo, e poi accompagnò al suo interno gli agenti. Quando questi si avvicinarono, tre giovani uomini si misero sull’attenti e salutarono il Colonnello Larson. Riley vide che le loro giacche del CID erano simili a quelle che indossavano gli agenti dell’FBI.

Il Colonnello Larson presentò i tre uomini come il Sergente Matthews ed i membri della sua squadra, gli Agenti Speciali Goodwin e Shores. Poi, entrarono tutti nella sala conferenze, dove erano attesi dal Colonnello Dutch Adams in persona.

Matthews ed i suoi agenti salutarono Adams, ma il Colonnello Larson non lo fece. Riley si rese conto che era dovuto al fatto che Adams era del suo stesso rango. Presto scoprì che la tensione tra i due colonnelli era palpabile, quasi dolorosa.

Em come previsto, Adams apparve palesemente dispiaciuto della presenza di Riley e Lucy.

Ora Riley se ne rese perfettamente conto.

Il Colonnello Dutch Adams era un ufficiale di carriera della vecchia scuola, che non era affatto abituato ad avere uomini e donne a servire insieme. E, a giudicare dalla sua età, Riley era piuttosto sicura che non si sarebbe mai abituato. Probabilmente, sarebbe andato in pensione con i suoi pregiudizi intatti.

Era sicura che Adams doveva risentire particolarmente della presenza del Colonnello Larson nella sua base, un’ufficiale donna sulla quale non esercitava alcuna autorità.

Appena il gruppo si sedette, Riley provò un inquietante brivido di familiarità, mentre studiava il volto di Adams. Era robusto e lungo, scolpito severamente come quelli di molti altri ufficiali che aveva conosciuto in vita sua, incluso suo padre.

In effetti, Riley trovò la somiglianza del Colonnello Adams con suo padre assolutamente inquietante.

Si rivolse a Riley ed ai suoi colleghi con tono eccessivamente ufficiale.

“Benvenuti a Fort Nash Mowat. Questa base è operativa sin dal 1942. Si estende per settantacinque mila acri; è composta da millecinquecento edifici e trecentocinquanta miglia di strade. Ci sono circa sessantamila persona qui, in qualsiasi giorno. Sono orgoglioso di ritenerla la miglior base di addestramento militare nel paese.”

In quel momento, il Colonnello Adams sembrò tentare di soffocare un sogghigno, senza riuscirci molto bene, in realtà.

Aggiunse: “ E, per questa ragione, vi chiedo di non provocare alcuna seccatura mentre siete qui. Questo posto funziona come un meccanismo ben oliato. Gli estranei hanno una spiacevole tendenza a intralciare il lavoro. Se lo farete, vi prometto che la pagherete molto cara. Mi sono spiegato?”

Stava fissando Riley, ovviamente provando ad intimidirla.

Lei sentì Bill e Lucy dire: “Sì, signore.”

Ma non disse nulla.

Non è il mio Colonnello, pensò.

Si limitò a sostenere il suo sguardo e annuì.

Poi, l’uomo passò a fissare gli altri presenti nella stanza. Parlò di nuovo con fredda rabbia nella sua voce.

“Tre bravi uomini sono morti. La situazione a Fort Mowat è inaccettabile. Sistemate la situazione. Immediatamente. Preferibilmente al più presto.”

Poi, fece una pausa per un momento. Dopodiché disse: “Ci sarà il funerale per il Sergente Clifford Worthing alle undici in punto. Mi aspetto che partecipiate tutti.”

Senza aggiungere un’altra parola, si alzò dalla sua sedia. Gli agenti del CID si misero sull’attenti e salutarono, e il Colonnello Adams lasciò la stanza.

Riley era perplessa. Non erano tutti lì per discutere sul caso e sul da farsi?

Ovviamente, notando la sorpresa di Riley, il Colonnello Larson le sorrise.

“In genere, non parla molto” disse. “Forse lei gli piace.”

Tutti risero per la battuta sarcastica.

Riley sapeva che un po’ d’ironia era positiva al momento.

Le cose sarebbero diventate piuttosto difficili molto presto.

CAPITOLO NOVE

La risata cessò, e la Larson stava ancora guardando Riley, Bill e Lucy. La sua espressione era penetrante e potente, come se li stesse valutando in qualche modo. Riley si chiese se il comandante del CID stesse per fare un annuncio urgente.

Invece, la Larson chiese: “Qualcuno di voi ha fatto colazione?”

Tutti risposero di no.

“Beh, questa situazione è inaccettabile” la Larson disse con un sogghigno. “Sistemiamola prima che finiate male. Venite con me, e vi mostrerò un po’ di ospitalità di Fort Mowat.”

Poi, la donna si lasciò la squadra alle spalle e procedette, guidando i tre agenti dell’FBI nel club degli ufficiali. Riley si rese subito conto che il colonnello non stava scherzando relativamente all’ospitalità. La struttura era all’altezza di un ristorante esclusivo, e la Larson non avrebbe lasciato che pagassero i loro pasti.

Discussero sul caso, consumando una deliziosa colazione. Riley comprese che aveva avuto senz’altro bisogno di caffè. Anche il pasto era invitante.

Il Colonnello Larson diede loro il suo punto di vista sul caso. “I tratti più salienti di questi omicidi sono il metodo utilizzato e i ranghi delle vittime. Rolsky, Fraser e Worthing erano tutti sergenti istruttori. Sono stati colpiti da una lunga distanza, con un fucile ad alta precisione. E le vittime sono state tutte uccise di notte.”

Bill chiese: “Che cos’altro avevano in comune?”

“Non molto. Due erano bianchi e uno era nero, perciò non si tratta di una questione razziale. Erano in comando in unità separate, perciò non avevano reclute in comune.”

Riley aggiunse: “Avete probabilmente già controllato i file dei soldati rimproverati per problemi disciplinari o psicologici. Assenze ingiustificate? Congedo con disonore?”

“Certo” la donna rispose. “E’ una lista molto lunga, e l’abbiamo controllata tutta. Ma ve la manderò, così che anche voi possiate analizzarla.”

“Vorrei parlare con gli uomini di ogni unità.”

La Larson annuì. “Naturalmente. Potrà parlare con alcuni di loro dopo il funerale oggi, e le organizzerò degli altri incontri se desidera.”

Riley notò che Lucy stava prendendo appunti. Fece cenno alla giovane agente, affinché facesse anche lei delle domande.

Lucy chiese: “Di che calibro erano i proiettili?”

“Calibro NATO” il Colonnello rispose. “7,62 millimetri.”

Lucy guardò il Colonnello Larson con interesse. Disse: “Sembra allora che l’arma possa essere un fucile M110 da cecchino. O forse un Heckler e Koch G28.”

Il Colonnello Larson sorrise un po’, ovviamente colpita dalla conoscenza di Lucy.

“Per via del raggio, supponiamo che si tratti dell’M110” la donna rispose. “Sembra che tutti i proiettili provengano dalla stessa arma.”

Riley fu contenta nel vedere che Lucy fosse così ben impegnata. Le piaceva pensare a lei come sua protetta, e sapeva che Lucy, invece, la considerava come la sua mentore.

Sta imparando in fretta, Riley pensò con orgoglio.

Poi osservò Bill, intuendo dalla sua espressione che anche il partner era contento per il livello di competenza raggiunto da Lucy.

Riley aveva delle domande da fare, ma decise di non interrompere.

Lucy chiese alla Larson: “State pensando a qualcuno con un addestramento militare, immagino. Un soldato della base?”

“E’ possibile” la donna rispose. “O un ex soldato. Qualcuno con un ottimo addestramento, in ogni caso. Non semplicemente un tiratore nella media.”

Lucy giocherellò con la gomma da cancellare contro il tavolo.

Suggerì: “Qualcuno che ce l’ha con le figure autoritarie? Specialmente i sergenti istruttori?”

La Larson si grattò il mento, pensierosa.

“Lo sto prendendo in considerazione” rispose.

Lucy riprese: “Sono sicura che stia anche considerando il terrorismo islamico.”

La Larson annuì.

“In questi giorni, questa deve semplicemente essere la nostra ipotesi base.”

“Un lupo solitario?” Lucy chiese.

“Forse” la Larson rispose. “Ma potrebbe essere che stia agendo per conto di un gruppo, forse una piccola cellula da queste parti, o una sorta di gruppo internazionale, come l’ISIS o Al-Qaeda.”

Lucy rifletté per un momento.

“Quante reclute musulmane ci sono attualmente a Fort Mowat?” Lucy domandò.

“Al momento, trecentoquarantatré. E’ ovviamente una piccola percentuale delle nostre reclute. Ma dobbiamo fare attenzione a tracciare il profilo. In generale, le nostre reclute musulmane sono state verificate con molta attenzione. Non abbiamo mai avuto problemi di estremismo, se è di questo che si tratta.”

La Larson guardò Riley e Bill e sorrise.

“Ma voi due siete stati molto silenziosi. Come vorreste procedere?”

Riley diede uno sguardo a Bill. Come sempre, poté dire che stava pensando la stessa cosa a cui pensava lei.

“Andiamo a dare un’occhiata alle scene dei crimini” Bill disse.

*

Qualche minuto dopo, il Colonnello Larson guidava Riley e Lucy attraverso Fort Mowat.

“Quali punti volete vedere per primi?” la Larson chiese.

“Vediamoli nell’ordine in cui i crimini sono avvenuti” Riley rispose.

Mentre la Larson guidava, Riley notò soldati impegnati nell'addestramento, mentre facevano delle corse ad ostacoli e praticavano abilità da fuoco con varie armi. Si rese conto che era un lavoro rigoroso e impegnativo.

Riley chiese alla Larson: “A che livello di addestramento sono a questo punto?”

“Alla seconda fase, la Fase Bianca” la donna disse. “Abbiamo tre fasi: rossa, bianca e blu. Le prime due, rossa e bianca, durano ognuna tre settimane, e queste reclute sono alla loro quinta settimana. Nelle loro ultime quattro settimane, affronteranno la Fase Blu. E’ sempre più dura. E’ quando le reclute scoprono se posseggono le caratteristiche necessarie per essere soldati dell’Esercito.”

Riley sentì una nota di orgoglio nella voce della Larson, lo stesso orgoglio che sentiva nella voce di suo padre, quando parlava del suo servizio militare.

Lei ama ciò che fa, Riley pensò.

Non nutriva nemmeno dubbi che il Colonnello Larson fosse eccellente nel proprio lavoro.

La Larson parcheggiò vicino ad un marciapiede, che conduceva attraverso il campo. Uscirono dall’auto, e la Larson li guidò fino ad un punto sul sentiero. Si trovava in un’area aperta, priva di alberi che potessero bloccare la vista.

“Il Sergente Rolsky è stato ucciso proprio qui” la donna disse. “Nessuno ha visto o sentito niente. Non siamo riusciti a stabilire, dalla ferita o dalla posizione del suo corpo, da dove il colpo sia arrivato, tranne per il fatto che è stato esploso da una considerevole distanza.”

Riley si guardò attorno, studiando la scena.

“A che ora è stato ucciso Rolsky?” chiese.

“Circa alle ventidue” il colonnello rispose.

Riley convertì il dato ad un orario civile: le dieci di sera.

L’agente immaginò l’aspetto di quel posto a quell’ora di notte. C’erano un paio di lanterne entro circa nove metri dal punto. Nonostante ciò, la luce lì doveva essere stata molto fioca. Il tiratore doveva aver utilizzato un mirino notturno.

Lei si girò lentamente, provando ad immaginare da dove fosse provenuto il colpo.

C’erano edifici a sud ed a nord. Era improbabile che un cecchino avesse avuto la possibilità di sparare da uno di quei posti.

Ad ovest, oltre il campo scorse il Pacifico, ad una distanza offuscata.

Ad est, c’erano ripide colline.

Riley indicò le colline e disse: “Immagino che il cecchino si sia posizionato da qualche parte laggiù.”

“E’ una buona pista” la Larson disse, indicando un altro punto in terra. “Abbiamo trovato il proiettile proprio qui, il che indica che il colpo dev’essere venuto da qualche parte, in cima a quelle colline. A giudicare dalla ferita, il colpo è stato esploso tra settantasei, ottanta metri. Abbiamo setacciato la zona, ma non ha lasciato alcuna traccia.”

Riley rifletté per un istante.

Poi, chiese alla Larson: “La caccia è consentita a Fort Mowat?”

“Sì, c’è una stagione per farlo, ma occorrono i permessi” la donna rispose. “Al momento, è la stagione del tacchino selvatico. E’ consentito anche sparare ai corvi di giorno.”

Naturalmente, Riley sapeva che quelle morti non erano affatto degli incidenti di caccia. In quanto figlia di un uomo che era stato Marine e cacciatore al contempo, sapeva che nessuno avrebbe usato un fucile da cecchino per uccidere corvi e tacchini, ed animali simili. Un fucile a doppia canna sarebbe stato probabilmente l’arma da caccia scelta intorno a Fort Mowat in quel periodo dell’anno.

Riley chiese alla Larson di condurli al prossimo punto. Il colonnello li portò ad alcune colline basse, all’estremità di un tratto escursionistico. Quando tutti uscirono di nuovo dal veicolo, la Larson indicò il punto che conduceva in cima alla collina.

“Il Sergente Fraser è stato ucciso proprio qui” disse. “Stava facendo un’escursione dopo l’orario di lavoro. Sembra che il colpo sia stato esploso dalla stessa distanza di prima. Ancora una volta, nessuno ha sentito o visto nulla. Ma la nostra migliore ipotesi è che sia stato ucciso alle ventitré.”

Alle undici di sera, pensò Riley.

Indicando un altro punto, la Larson aggiunse: “Abbiamo trovato il proiettile laggiù.”

Riley poi, dette un’occhiata nella direzione opposta, proprio dove doveva essere stato posizionato il cecchino. Vide delle colline coperte di cespugli, e numerosi posti dove un cecchino poteva essersi nascosto. Era sicura che la Larson e la sua squadra avessero già setacciato la zona.

Infine, guidarono in fondo alla zona in cui si trovavano gli alloggi delle reclute. La Larson li condusse dietro una delle caserme. La prima cosa che Riley vide fu un’enorme chiazza nera sul muro accanto alla porta sul retro.

La Larson disse: “E’ qui che il Sergente Worthing è stato ucciso. Sembra che fosse uscito qui fuori a fumare una sigaretta, prima della formazione mattutina del suo plotone. Il colpo è stato così netto, che la sigaretta non gli è mai caduta dalla bocca.”

L’interesse di Riley si destò. Questa scena era diversa dalle altre, e molto più ricca d’informazioni. Esaminò dunque la macchia e l’imbrattamento che scendeva fino in basso.

Poi aggiunse: “Sembra che fosse appoggiato contro il muro, quando il proiettile l’ha colpito. Dovete essere stati in grado di avere un’idea di gran lunga migliore della traiettoria del proiettile, rispetto a quanto non siate riusciti a fare per gli altri.”

“Molto meglio” la Larson replicò. “La posizione precisa.”

La Larson indicò al di là delle caserme, dove le colline cominciavano ad innalzarsi.

“Il cecchino deve essersi posizionato da qualche parte, tra quelle due valli di querce” spiegò. “Ma ha riordinato molto attentamente, dopo. Non siamo riusciti a trovare una traccia di lui in nessuno dei punti possibili.”

Riley vide che la distanza tra i piccoli alberi era di circa sei metri. La Larson e la sua squadra erano stati bravi a restringere molto l’area.

“Com’era il tempo?” Riley chiese.

“Molto bello” la donna rispose. “C’è stata una luna a tre quarti quasi fino all’alba.”

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