QUASI PERDUTA
(LA RAGAZZA ALLA PARI — LIBRO DUE)
B L A K E P I E R C E
TRADOTTO DA
FRANCESCA FONTANA
Blake Pierce
Blake Pierce è autore bestseller secondo USA Today della serie mistery RILEY PAIGE, che include sedici libri (e altri in arrivo). Blake Pierce è anche l’autore della serie mistery MACKENZIE WHITE, che comprende tredici libri (e altri in arrivo); della serie mistery AVERY BLACK, che comprende sei libri; della serie mistery KERI LOCKE, che comprende cinque libri; della serie mistery GLI INIZI DI RILEY PAIGE, che comprende cinque libri (e altri in arrivo); della serie mistery KATE WISE, che comprende sei libri (e altri in arrivo); del sorprendente mistery psicologico CHLOE FINE, che comprende cinque libri (e altri in arrivo); dell’emozionante serie thriller psicologica JESSIE HUNT, che comprende cinque libri (e altri in arrivo); della serie thriller psicologica che vi farà stare con il fiato sospeso, LA RAGAZZA ALLA PARI, che comprende due libri (e altri in arrivo); e della serie mistery ZOE PRIME, che comprende due libri (e altri in arrivo).
Avido lettore e fan da sempre dei generi mistery e thriller, Blake adora sentire le vostre opinioni, quindi non esitate a visitare il sito www.blakepierceauthor.com per scoprire di più su questo autore e mettervi in contatto con lui.
Copyright © 2019 by Blake Pierce. Tutti i diritti riservati. Ad eccezione di quanto concesso dal governo USA. Secondo la legge sul Copyright del 1976, nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, distribuita o trasmessa in nessuna forma o mezzo, o archiviata in un database o un sistema di raccolta, senza permesso dell'autore. Questo libro è concesso in licenza per il solo uso personale. Questo ebook non può essere rivenduto o regalato ad altre persone. Se vuoi condividere questo libro con altre persone, acquista una copia supplementare per ogni ricevente. Se stai leggendo questo libro senza averlo acquistato, o se non è stato acquistato per il tuo solo utilizzo, ti chiediamo di restituirlo e comprarne una copia personale. Grazie per rispettare il duro lavoro di quest'autore. Si tratta di un'opera di fantasia. Tutti i nomi, personaggi, aziende, organizzazioni, luoghi, eventi e avvenimenti sono frutto della fantasia dell'autore o usati in maniera romanzesca. Ogni riferimento a persone reali, vive o defunte, è del tutto casuale. Immagine di copertina Copyright Suzanne Tucker, usata tramite licenza da Shutterstock.com.
LIBRI DI BLAKE PIERCE
THRILLER DI ZOE PRIME
IL VOLTO DELLA MORTE (Volume#1)
IL VOLTO DELL’OMICIDIO (Volume #2)
IL VOLTO DELLA PAURA (Volume #3)
LA RAGAZZA ALLA PARI
QUASI SCOMPARSA (Libro #1)
QUASI PERDUTA (Libro #2)
QUASI MORTA (Libro #3)
THRILLER DI ZOE PRIME
IL VOLTO DELLA MORTE (Libro #1)
IL VOLTO DELL’OMICIDIO (Libro #2)
IL VOLTO DELLA PAURA (Libro #3)
I THRILLER PSICOLOGICI DI JESSIE HUNT
LA MOGLIE PERFETTA (Libro #1)
IL QUARTIERE PERFETTO (Libro #2)
LA CASA PERFETTA (Libro #3)
IL SORRISO PERFETTO (Libro #4)
LA BUGIA PERFETTA (Libro #5)
IL LOOK PERFETTO (Libro #6)
I GIALLI PSICOLOGICI DI CHLOE FINE
LA PORTA ACCANTO (Libro #1)
LA BUGIA DI UN VICINO (Libro #2)
VICOLO CIECO (Libro #3)
UN VICINO SILENZIOSO (Libro #4)
RITORNA A CASA (Libro #5)
I GIALLI DI KATE WISE
SE LEI SAPESSE (Libro #1)
SE LEI VEDESSE (Libro #2)
SE LEI SCAPPASSE (Libro #3)
SE LEI SI NASCONDESSE (Libro #4)
SE FOSSE FUGGITA (Libro #5)
GLI INIZI DI RILEY PAIGE
LA PRIMA CACCIA (Libro #1)
IL KILLER PAGLIACCIO (Libro #2)
ADESCAMENTO (Libro #3)
CATTURA (Libro #4)
I MISTERI DI RILEY PAIGE
IL KILLER DELLA ROSA (Libro #1)
IL SUSSURRATORE DELLE CATENE (Libro #2)
OSCURITA’ PERVERSA (Libro #3)
IL KILLER DELL’OROLOGIO (Libro #4)
KILLER PER CASO (Libro #5)
CORSA CONTRO LA FOLLIA (Libro #6)
MORTE AL COLLEGE (Libro #7)
UN CASO IRRISOLTO (Libro #8)
UN KILLER TRA I SOLDATI (Libro #9)
IN CERCA DI VENDETTA (Libro #10)
LA CLESSIDRA DEL KILLER (Libro #11)
MORTE SUI BINARI (Libro #12)
MARITI NEL MIRINO (Libro #13)
IL RISVEGLIO DEL KILLER (Libro #14)
IL TESTIMONE SILENZIOSO (Libro #15)
OMICIDI CASUALI (Libro #16)
IL KILLER DI HALLOWEEN (Libro #17)
UN RACCONTO BREVE DI RILEY PAIGE
UNA LEZIONE TORMENTATA
I MISTERI DI MACKENZIE WHITE
PRIMA CHE UCCIDA (Libro #1)
UNA NUOVA CHANCE (Libro #2)
PRIMA CHE BRAMI (Libro #3)
PRIMA CHE PRENDA (Libro #4)
PRIMA CHE ABBIA BISOGNO (Libro #5)
PRIMA CHE SENTA (Libro #6)
PRIMA CHE COMMETTA PECCATO (Libro #7)
PRIMA CHE DIA LA CACCIA (Libro #8)
PRIMA CHE AFFERRI LA PREDA (Libro #9)
PRIMA CHE ANELI (Libro #10)
PRIMA CHE FUGGA (Libro #11)
PRIMA CHE INVIDI (Libro #12)
I MISTERI DI AVERY BLACK
UNA RAGIONE PER UCCIDERE (Libro #1)
UNA RAGIONE PER SCAPPARE (Libro #2)
UNA RAGIONE PER NASCONDERSI (Libro #3)
UNA RAGIONE PER TEMERE (Libro #4)
UNA RAGIONE PER SALVARSI (Libro #5)
UNA RAGIONE PER MORIRE (Libro #6)
I MISTERI DI KERI LOCKE
TRACCE DI MORTE (Libro #1)
TRACCE DI OMICIDIO (Libro #2)
TRACCE DI PECCATO (Libro #3)
TRACCE DI CRIMINE (Libro #4)
TRACCE DI SPERANZA (Libro #5)
INDICE
CAPITOLO UNO
CAPITOLO DUE
CAPITOLO TRE
CAPITOLO QUATTRO
CAPITOLO CINQUE
CAPITOLO SEI
CAPITOLO SETTE
CAPITOLO OTTO
CAPITOLO NOVE
CAPITOLO DIECI
CAPITOLO UNDICI
CAPITOLO DODICI
CAPITOLO TREDICI
CAPITOLO QUINDICI
CAPITOLO SEDICI
CAPITOLO DICIASSETTE
CAPITOLO DICIOTTO
CAPITOLO DICIANNOVE
CAPITOLO VENTI
CAPITOLO VENTUNO
CAPITOLO VENTIDUE
CAPITOLO VENTITRE
CAPITOLO VENTIQUATTRO
CAPITOLO VENTICINQUE
CAPITOLO VENTISEI
CAPITOLO VENTISETTE
CAPITOLO VENTOTTO
CAPITOLO VENTINOVE
CAPITOLO TRENTA
CAPITOLO TRENTUNO
CAPITOLO TRENTADUE
CAPITOLO TRENTATRE
CAPITOLO TRENTAQUATTRO
CAPITOLO TRENTACINQUE
CAPITOLO TRENTASEI
CAPITOLO TRENTASETTE
CAPITOLO TRENTOTTO
CAPITOLO TRENTANOVE
CAPITOLO QUARANTA
CAPITOLO QUARANTUNO
CAPITOLO QUARANTADUE
CAPITOLO QUARANTATRE
CAPITOLO UNO
Cassandra Vale stava facendo la lunga e lenta coda per visitare la London Eye. Dopo mezz’ora di attesa, fu finalmente abbastanza vicina da riuscire a vedere la gigantesca ruota incombere sopra di lei, con la sua arcata in acciaio che saliva verso il cielo plumbeo. La vista aerea di Londra rimaneva una della maggiori attrazioni della città, anche in quella cupa giornata di Novembre.
Cassie era da sola, mentre chiunque altro sembrava essere accompagnato da amici o famiglia. Davanti a lei c’era una giovane bionda dall’aspetto nervoso, di circa vent’anni, proprio come Cassie. Stava badando a tre ragazzini indisciplinati dai capelli scuri. Annoiati per via dell’attesa, i bambini avevano iniziato ad urlare e litigare, spintonandosi ed allontanandosi dalla fila. Stavano causando un tale scompiglio che la gente aveva cominciato a lamentarsi. L’anziano signore in fila davanti a lei si girò a fissarli.
“Potrebbe gentilmente dire ai suoi ragazzi di stare tranquilli?” chiese alla ragazza, in un esasperato tono da signorotto inglese.
“Mi dispiace tanto, farò del mio meglio”, si scusò la giovane, che sembrava essere sull’orlo delle lacrime.
Cassie aveva già capito che la giovane bionda dall’aspetto stressato era una ragazza alla pari. Osservare quella discussione la riportò con la mente direttamente alla sua stessa situazione di un mese prima. Sapeva esattamente come si sentisse impotente quella ragazza, intrappolata tra bambini ingestibili che stavano perdendo il controllo, e spettatori infastiditi che avevano iniziato a criticarla. Poteva solo andare a finire male.
Sii felice di non essere al suo posto, Cassie disse a se stessa. Tu hai la possibilità di goderti la tua libertà ed esplorare la città.
Il problema era che non si riteneva affatto libera. Si sentiva allo scoperto e vulnerabile.
Il suo ex datore di lavoro stava per essere giudicato in un processo per omicidio, e lei era l’unica persona che conosceva l’intera verità su quanto era accaduto. La cosa peggiore era il fatto che ormai lui doveva essersi reso conto che Cassie aveva distrutto alcune prove che l’uomo aveva sperato di usare contro di lei.
Il solo pensiero che lui potesse darle la caccia, la faceva star male dalla paura.
Fin dove poteva arrivare il potere di un ricco uomo disperato? Cassie aveva sperato che fosse più semplice nascondersi in una città con milioni di abitanti, ma i quotidiani francesi erano ovunque. Le prime pagine mostravano i propri titoli da tutte le edicole. La ragazza era ben cosciente dell’enorme presenza di telecamere di sicurezza, specialmente intorno alle attrazioni turistiche. E il centro di Londra era praticamente un’enorme attrazione turistica.
Alzando lo sguardo, Cassie vide un uomo dai capelli scuri in piedi sulla piattaforma, accanto alla ruota. Poco prima, le era sembrato che lui la stesse fissando, e in quel momento, l’uomo stava di nuovo guardando nella sua direzione. Cassie cercò di rassicurare se stessa, convincendosi che si trattava solo di una guardia di sicurezza, o di un poliziotto in borghese, ma quel pensiero non le diede alcun conforto. Il suo scopo era quello di evitare il più possibile la polizia, che si trattasse di agenti in borghese, detective privati, o persino ex poliziotti che avevano deciso di intraprendere una nuova carriera come delinquenti retribuiti.
Cassie si sentì raggelare il sangue nelle vene quando vide l’uomo prendere in mano il cellulare - o forse era un walkie talkie - e comunicare qualcosa in maniera urgente. L’attimo successivo lui stava saltando giù dalla piattaforma e si stava dirigendo in modo rapido e deciso proprio verso di lei.
Cassie decise di non avere affatto bisogno di una vista aerea di Londra per quel giorno. Non aveva importanza il fatto che avesse già pagato il biglietto. Aveva deciso di andarsene. Sarebbe tornata un’altra volta.
Si girò per allontanarsi, con l’intenzione di farsi largo a spintoni tra la folla il più velocemente possibile, ma vide, con orrore, che c’erano altri due poliziotti che si stavano avvicinando dalla direzione opposta.
Anche le ragazzine che erano in coda proprio dietro di lei avevano deciso di andarsene. Si erano già voltate e si stavano facendo strada tra la gente in coda, verso l’uscita. Cassie le seguì, contenta per il fatto che le stessero aprendo la strada, ma fu inondata dal panico, quando notò che i poliziotti la stavano seguendo.
“Aspetti, signora! Si fermi subito!” le gridò l’uomo alle sue spalle.
Non aveva intenzione di girarsi. Assolutamente no. Avrebbe gridato, si sarebbe aggrappata alle altre persone in fila, avrebbe implorato e supplicato e avrebbe dichiarato che avevano preso la persona sbagliata, che lei non sapeva niente di Pierre Dubois, il sospetto omicida, e che non aveva mai lavorato per lui. Avrebbe fatto qualunque cosa necessaria per sfuggire alla polizia.
Ma proprio quando si sentì pronta a combattere, l’uomo le passò accanto, sbattendole contro, e afferrò le due ragazzine che le stavano di fronte.
Le due iniziarono a urlare e lottare, proprio come aveva pianificato di fare lei. Altri due poliziotti in borghese si avvicinarono, facendosi largo tra i passanti, e afferrarono le braccia delle ragazze, mentre uno dei poliziotti in uniforme apriva i loro zaini.
Con enorme stupore, Cassie vide il poliziotto estrarre tre cellulari e due portafogli dallo zaino rosa fosforescente della ragazza più alta.
“Borseggiatori. Controllate le vostre borse, signore e signori. Vi preghiamo di comunicarci se vi manca qualcosa”, disse il poliziotto.
Cassie si afferrò la giacca, tirando un sospiro di sollievo quando sentì che il telefono era perfettamente al sicuro nella tasca interna. Poi rivolse lo sguardo verso la propria borsa, ed ebbe un colpo al cuore quando si accorse che la cerniera era aperta.
“Non ho più il portafogli”, disse. “Qualcuno me l’ha rubato”.
Facendo fatica a respirare per via dell’ansia, seguì la polizia fuori dalla fila e dietro l’angolo, verso il piccolo ufficio della sicurezza. Le due borseggiatrici erano già là ad aspettare, entrambe in lacrime, mentre la polizia svuotava i loro zaini.
“Il suo portafogli è uno tra questi, signora?” chiese il poliziotto in borghese, indicando i telefoni e i portafogli sparsi sul bancone.
“No, nessuno di loro”.
Cassie sarebbe potuta scoppiare in lacrime. Osservò mentre uno dei poliziotti apriva lo zaino, sperando di vedere il suo portafogli di pelle rovinato cadere, ma la borsa era vuota.
L’ufficiale scosse la testa, seccato.
“Se li passano lungo la fila, per farli scomparire molto rapidamente. Lei si trovava proprio di fronte alle ladruncole, quindi il suo portafogli è stato probabilmente uno dei primi che hanno rubato”.
Cassie si voltò e fissò le due ladre, con la speranza che tutto quello che provava e pensava di quelle due ragazze fosse ben visibile sul suo volto. Se non vi fosse stato un ufficiale lì con loro, le avrebbe insultate, chiedendo loro che diritto pensassero di avere di rovinarle la vita. Non stavano morendo di fame; aveva visto benissimo le loro scarpe nuove e le giacche firmate. Probabilmente lo facevano solo per provare un brivido, o per comprare alcool o droghe.
“Mi dispiace, signora”, continuò il poliziotto. “Se non le spiace attendere qualche minuto, avremmo bisogno che rilasciasse una deposizione”.
Una deposizione. Cassie sapeva che sarebbe stato un problema.
Non voleva essere al centro dell’attenzione della polizia in alcun modo. Non voleva dar loro il suo indirizzo, o dire chi fosse, o che i suoi dati fossero messi per iscritto su alcun documento ufficiale del Regno Unito.
“Vado solo a dire a mia sorella che sono qui”, mentì all’ufficiale.
“Nessun problema”.
L’uomo si girò, parlando al walkie-talkie, e Cassie uscì velocemente dall’ufficio.
Il suo portafogli ormai era perduto. Non l’avrebbe mai riavuto indietro, anche se avesse compilato un centinaio di dichiarazioni. Quindi optò per la cosa migliore che potesse fare, e cioè allontanarsi dalla London Eye, per non tornarci mai più.
Quella gita si era rivelata un totale disastro. Cassie aveva prelevato un’ingente quantità di denaro proprio quella mattina, e per via del furto aveva anche perso le sue carte di credito. Non sarebbe neanche potuta andare a ritirare soldi direttamente in banca, perché non aveva con sé alcun documento. Il suo passaporto era in albergo e non aveva il tempo di andare a prenderlo, perché si era accordata per vedersi con la sua amica Jess per pranzo, non molto distante dalla London Eye.
Mezz’ora dopo, ancora scossa per via del furto, sconvolta per l’enorme quantità di denaro che le era stata rubata, e decisamente infastidita dalla città di Londra, Cassie entrò nel pub dove aveva appuntamento con l’amica. Era giunta prima dell’ora di punta per il pranzo, e chiese alla cameriera di riservarle un tavolo mentre lei andava al bagno.
Mentre si fissava nello specchio, si lisciò i capelli ramati e provò a sorridere allegramente. L’espressione che vide non le parve familiare. Cassie era certa di aver perso peso dall’ultima volta che lei e Jess si erano viste, e, con fare critico, ritenne di sembrare troppo pallida e troppo stressata. E ciò non era solo dovuto al trauma che aveva affrontato quella mattina stessa.
Non appena uscì dal bagno, vide Jess entrare nel pub.
Jess indossava la stessa giacca che portava la prima volta che si erano incontrate, più di un mese prima, quando stavano partendo per iniziare il loro impiego come ragazze alla pari in Francia. Il solo fatto di vederla le riportò alla mente molti ricordi. Cassie si ricordò di come si fosse sentita quando si stava imbarcando. Spaventata, insicura, e con dei seri dubbi riguardo alla famiglia a cui era stata assegnata. Timori che in seguito si erano dimostrati essere del tutto fondati.