La Tresca Perfetta - Блейк Пирс 3 стр.


Il posto, un locale meraviglioso, anche se snob, nella San Fernando Valley, era scarsamente illuminato e romantico. L’atmosfera era accentuata dal fatto che Ryan aveva in qualche modo prenotato l’unico tavolo al secondo piano, che consisteva in un balcone che si affacciava sul resto del ristorante. Ma fino ad ora lei ne era stata per lo più ignara.

E aveva anche scarsamente registrato, fino a quel momento, il fatto che lui non aveva quasi parlato per tutta la serata. Era rimasto invece pazientemente seduto mentre lei blaterava dei suoi problemi domestici, senza praticamente permettergli di intervenire. In effetti, ora che ci pensava, non ricordava di avergli fatto una sola domanda in tutta la serata.

Mentre il senso di colpa la investiva, lo vide uscire dal bagno al piano di sotto e camminare agilmente tra i tavoli portandosi verso la scala. Allo stesso tempo notò un’altra cosa: quasi tutte le donne a cui passava accanto, gli lanciavano un’occhiata. Chi poteva biasimarle?

Era un uomo difficile da ignorare. Alto un metro e ottantacinque per novanta chili fatti apparentemente di marmo, con i capelli corti e neri e dei piacevoli occhi castani, camminava con la sicurezza di un uomo che non aveva bisogno di fare colpo su nessuno.

E se quelle donne avessero saputo qual era il suo lavoro, sarebbero state ancora più ammaliate. In quanto primo detective di un’unità speciale dell’LAPD chiamata Sezione Speciale Omicidi – HSS in breve – i suoi casi avevano tutti un alto profilo o intenso scrutinio mediatico, e spesso coinvolgevano numerose vittime e serial killer.

Ed era qui con lei. C’era voluto un po’ per arrivare a questo punto. Lui era agli stadi finali di un divorzio dopo sei anni di matrimonio. Jessie era single da un po’ di più. Il suo matrimonio era finito in modo più drammatico quando l’attuale marito aveva tentato di incastrarla per l’omicidio della sua amante. Quando Jessie aveva scoperto il suo piano, l’uomo aveva tentato di ucciderla. Attualmente stava scontando la sua pena nella prigione della Contea di Orange.

Ryan si sedette di fronte a lei e Jessie gli prese la mano.

“Scusa,” gli disse. “Ho dominato del tutto la conversazione. Come stai?”

“Tutto bene,” rispose lui. “Quel delitto del boss della droga è stato risolto oggi.”

“Non mi hai mai chiamata ad aiutarti,” gli disse, fingendo di essere offesa.

“Era piuttosto chiaro. Non c’era proprio bisogno dei servizi di un’affascinante profiler.”

“Chi se ne frega,” protestò Jessie. “Tu chiamami comunque. Almeno possiamo passare un po’ di tempo insieme.”

“Che romantica,” disse. “Ma vuoi mettere farsi gli occhi dolci davanti a un cadavere?”

“Si fa quello che si può,” disse Jessie scrollando le spalle. “E poi, per il mio ultimo caso mi hanno assegnata a Trembley, che – senza offesa – non è esattamente il collega dei miei sogni.”

“Ehi,” protestò Ryan scherzosamente. “Il detective Alan Trembley è un solido professionista e dovresti sentirti onorata di poter lavorare con lui per qualsiasi caso ti capiti per mano.”

“È piuttosto noioso.”

“Mi sento risentito per suo conto,” disse Ryan, cercando di accigliarsi. “E poi, il fatto di non averti con me mi permette di programmare il tuo compleanno senza averti in mezzo ai piedi.”

“Stai programmando qualcosa per me?” chiese Jessie, sinceramente sorpresa. “Non avevo neanche idea che sapessi la data.”

“Sono un detective, Jessie. Diciamo che è il mio campo. Non ti avrei detto nulla, ma ho bisogno di accertarmi che la tua agenda sia libera giovedì sera. Ok?”

“Ok,” confermò lei, arrossendo leggermente.

Lui le sorrise e Jessie sentì un’ondata di calore pervaderla. Il fatto che qualcuno si prendesse la briga di scoprire quando fosse il suo compleanno e organizzasse qualcosa per festeggiarlo, normalmente l’avrebbe resa illogicamente ansiosa. Ma in qualche modo, trattandosi di Ryan, si sentiva a proprio agio con quell’idea, addirittura elettrizzata.

Si chiese se avesse in mente un regalo anticipato di natura intima per lei stasera. Stava per accennare all’idea, quando il telefono di lui squillò. Non riconobbe la suoneria. Chiunque fosse, Ryan si accigliò. Con il solo movimento labiale le disse Scusa e rispose.

“Detective Hernandez,” disse.

Jessie osservò Ryan che ascoltava la voce dall’altro capo della linea. Il cipiglio sul suo volto si fece più pronunciato a ogni momento che passava. Dopo aver aspettato in silenzio per circa trenta secondi, alla fine rispose.

“Ma la Divisione della Valley è già lì. Non sarà troppo tardi?”

Rimase in silenzio mentre l’altra persona rispondeva. Dopo altri venti secondi, parlò di nuovo.

“Capisco. Ci sono.”

Poi riagganciò. Fissò il telefono per un momento, come se l’apparecchio potesse parlargli. Quando sollevò lo sguardo, i suoi occhi erano duri e freddi.

“Odio doverlo fare, ma dobbiamo saltare il dolce. Devo andare a dare un’occhiata a una scena del crimine e se non ce ne andiamo adesso, potrebbe essere troppo tardi.”

Jessie aveva già visto Ryan così a disagio. Fece cenno alla cameriera per richiamare la sua attenzione e quando lei si avvicinò le porse delle banconote.

“Troppo tardi?” chiese Jessie. “Cosa significa?”

Ryan si alzò in piedi e le indicò di fare lo stesso. Stava già andando verso la scala quando le rispose.

“Te lo spiego per strada.”

CAPITOLO QUATTRO

Jessie si costrinse ad aspettare.

Qualsiasi cosa fosse, Ryan era nervoso e lei non voleva peggiorare le cose. Rimase seduta in silenzio al posto del passeggero, permettendogli di spiegarle la situazione quando fosse più a suo agio per farlo.

“Sei sicura di voler venire?” le chiese di nuovo.

“Sì,” gli assicurò lei. “Ho mandato un messaggio ad Hannah spiegandole che è saltato fuori un caso e di non aspettarmi per andare a letto. Siamo a posto.”

“Avresti potuto prendere un taxi dal ristorante,” le disse lui.

“Volevo venire con te, Ryan,” insistette lei, mordendosi di nuovo la lingua, nonostante il desiderio di fargli altre domande.

Lui continuò a guidare verso ovest, sulla Ventura Boulevard, addentrandosi sempre più nella Valley. Dopo altri dieci secondi di silenzio, finalmente iniziò a parlare.

“Allora, il fatto è questo. Ho un contatto nel dipartimento che di tanto in tanto mi allerta sui casi di cui dovrei essere a conoscenza.”

“Potresti essere un po’ più criptico?” chiese Jessie, incapace di trattenersi.

“A dire il vero non ho molto di più da condividere al riguardo,” le rispose, ignorando il suo sarcasmo. “Circa quattro anni fa ho ricevuto una chiamata da un telefono non tracciabile. La voce era digitalmente manipolata. La persona al telefono suggeriva che il primo sospettato nell’omicidio di un ricco uomo d’affari fosse una montatura e che avrei dovuto indagare le motivazioni politiche dell’omicidio.”

“Una chiamata saltata fuori dal nulla, così?” chiese Jessie.

“Sì, ero un detective alle prime armi senza molto da perdere, quindi ho seguito la pista. Il caso stava per essere chiuso. Ma ho iniziato a fare domande e molto velocemente l’intera cosa è venuta allo scoperto. È saltato fuori che l’uomo d’affari era uno dei principali sostenitori e finanziatori di un consigliere locale. Quando è morto, il fondo finanziario del consigliere si è prosciugato. Il suo oppositore è stato in grado di batterlo finanziariamente e ha vinto il seggio. Alla fine, ci siamo resi conto che l’oppositore aveva assoldato qualcuno per fare fuori l’uomo d’affari proprio per quel motivo: per gambizzare la fonte principale del sostegno finanziario. Ha fatto anche in modo che il sospettato principale venisse incastrato, in modo che sembrasse un furto andato storto.”

“Come faceva il tuo contatto a sapere tutto questo?”

“Non ne ho idea. Non sono neanche sicuro che la fonte sapesse l’intera portata della situazione. Ho avuto la sensazione che la persona, che ho iniziato a chiamare Cathy Bla-bla, sapesse che c’era qualcosa di losco, anche se i dettagli erano nebulosi.”

“La fonte è una donna?”

“Impossibile capirlo,” ammise Ryan. “Ma allo scopo di darle un nome, diciamo di sì. Ad ogni modo, ho iniziato a ricevere altre chiamate dopo quella volta. Non spesso, ma magari due volte all’anno. Sempre da telefoni ricaricabili e con una voce digitale come copertura. E quasi sempre riguardavano casi che sembravano quasi risolti e chiusi, ma che con ulteriori indagini si rivelavano molto più complessi.”

“Quindi Cathy Bla-bla è una specie di guardiana contro le ingiustizie?”

“Forse,” disse Ryan, non particolarmente convinto. “Oppure potrebbe essere qualcos’altro. Ho notato che nella maggior parte dei casi, la storia vera è incasinata e mette in cattiva luce le persone che ricoprono posizioni di potere. Un sacco di volte penso che i nostri pezzi grossi preferiscano le risposte facili piuttosto che impantanarsi per scoprire crimini che potrebbero implicare personaggi influenti. Chiamando me, Cathy Bla-bla fa suonare un campanello d’allarme su casi opinabili senza sporcarsi le mani lei stessa o mettere a rischio la sua carriera. L’obiettivo sarà anche nobile, ma penso che ci sia anche una buona dose di interesse personale.”

“Allora, cosa c’è in questo caso che l’ha portata a chiamarti?”

“Non lo so,” disse Ryan, poi svoltò a destra lasciando il Ventura Boulevard e imboccando la Coldwater Canyon Avenue. “Non mi dice mai perché un caso è sospetto, ma solo che lo è. Tutto quello che so è che una donna è stata assassinata nel condominio milletrecento di Bessemer Street a Van Nuys. È stata pugnalata più volte al torso. La teoria preliminare è che si tratti di un furto andato storto. Che il ladro non sapesse che in casa c’era qualcuno e che abbia aggredito la residente dopo averla trovata.”

“Hanno un sospettato?”

“No,” disse Ryan. “Ma secondo Cathy Bla-bla, le cose si stanno muovendo velocemente. La chiamata al 911 è arrivata solo mezz’ora fa circa, e il medico legale è già sulla scena, pronto a rimuovere il corpo.”

“E i detective sono d’accordo?” chiese Jessie incredula.

“Da quello che ho capito non sono neanche sul posto ancora. È stato l’agente senior a dare l’ordine.”

“Cosa?” chiese Jessie a bocca aperta. “Questo comprometterà del tutto la scena del crimine. Possiamo impedirglielo?”

“È per questo che ho detto che dovevamo andare via subito,” rispose Ryan. “Cathy Bla-bla ha detto che il medico legale stava tentando di rallentare il processo, ma abbiamo circa dieci minuti prima che si ritrovi con nessun’altra scelta se non quella di insaccare il corpo.”

“Quanto distanti siamo?” chiese Jessie.

“Non molto,” disse Ryan mentre svoltava in una strada residenziale illuminata da lampeggianti. “È quell’edificio a metà del quartiere.”

Parcheggiarono un paio di porte prima e uscirono. Affrettandosi, Jessie non poté fare a meno di notare che, nonostante le luci, non c’erano poi tanti veicoli quanti se ne sarebbe aspettati. C’era il furgoncino del medico legale, un’ambulanza e due auto della polizia. Di solito sulla scena di un delitto si sarebbero viste almeno il doppio di aiuto delle forze dell’ordine.

Mentre si avvicinavano all’edificio, l’unico agente fuori dall’ingresso li guardò sospettoso. Ryan mostrò il suo badge.

“Qual è la storia, agente?” chiese all’uomo.

Considerato il tempo limitato, Jessie fu sorpresa che Ryan si fermasse a parlare. Il giovane agente afro-americano, che non poteva avere più di venticinque anni, aveva un’espressione nervosa. La targhetta con il suo nome diceva Burnside.

“Signore,” rispose il giovane, la voce leggermente tremante, “abbiamo una donna caucasica, diciassette anni, numerose pugnalate al petto e all’addome. È stata trovata sul letto dalla compagna d’appartamento.”

“I detective dell’ufficio della Valley sono sulla scena?” chiese Ryan.

“No, signore.”

“Chi è il responsabile, allora?”

“Sarebbe il mio capo, il sergente Costabile, della stazione di Van Nuys,” rispose l’agente indicando a destra. “È dentro. Appartamento 116.”

“Grazie,” disse Ryan senza tante cerimonie, facendo una leggera smorfia mentre entrava con Jessie subito dietro di lui.

“Conosci Costabile?” gli chiese lei mentre allungava il passo per seguirlo.

“Solo di reputazione,” disse Ryan. “Hank Costabile non è solo vecchia scuola. È antico. E da quello che sento è un pitbull.”

“I pitbull in realtà sono piacevoli di natura,” disse Jessie, un po’ indignata.

“Sono d’accordo,” disse Ryan. “Ma hai capito quello che intendo. Ha la fama di essere… difficile. Potrebbe essere una brutta scena, quindi preparati.”

“Cosa significa?” gli chiese Jessie.

Ma prima che Ryan potesse rispondere, avevano raggiunto la porta. Un agente corpulento di nome Lester si trovava subito fuori dall’appartamento circoscritto dal nastro. Sembrava sospettoso come l’agente all’esterno, ma meno nervoso. Jessie osservò che Ryan non mostrò il badge questa volta.

“Quest’area è off-limits,” disse bruscamente l’agente Lester. “Affari di polizia. L’agente là fuori dovrebbe avervelo detto.”

“Ah sì?” sussurrò Ryan con tono curioso e per niente da detective. “Cos’è successo? A me lo puoi dire.”

“Non ho il permesso di dirlo,” disse bruscamente Lester. “È un residente di questo edificio, signore? Perché non possiamo permettere ai civili si girovagare attorno a una scena del crimine.”

“Oh no, non vorremmo mai,” confermò Ryan con tono finto e viscido. “Sarebbe quasi peggio che rimuovere il corpo del cadavere prima che i detective incaricati avessero la possibilità di valutare la scena. Dico bene?”

L’agente socchiuse gli occhi di fronte a quella domanda, non del tutto consapevole che stava accadendo qualcosa di insolito.

“Chi è lei, signore?” gli chiese, il tono brusco ora velato da un accenno di preoccupazione.

“Di sicuro non un detective dell’ufficio della Valley,” disse Ryan, la voce tonante.

“Signore…” iniziò a dire l’agente, chiaramente intimidito.

“Va tutto bene, Lester,” disse un uomo calvo e tarchiato che apparve alle sue spalle. “Non sai chi è? È il famoso detective Ryan Hernandez della Stazione Centrale. Puoi lasciarlo entrare, ma assicurati di farti firmare l’autografo prima che se ne vada.”

“Il sergente Costabile, presumo?” chiese Ryan inarcando le sopracciglia.

“Giusto,” disse Costabile con un sorrisino beffardo. “A cosa dobbiamo l’onore della sua presenza, detective? Deve mostrare alla sua bella signora dalle gambe lunghe come vive l’altra metà qui nella Valley?”

“La mia bella signora dalle gambe lunghe è in realtà la profiler criminale Jessie Hunt. Sa, quella che cattura i serial killer con tanta frequenza quanto lei si becca le malattie veneree.”

Ci fu un lungo e imbarazzante silenzio in cui Jessie pensò che Costabile potesse tirare fuori la pistola e sparare a Ryan. Il ghigno odioso dell’uomo svanì e fu sostituito da un cipiglio furioso. Dopo quella che parve un’eternità, il sergente fece una sonora e forzata risata.

“Immagino di essermelo meritato,” disse, guardando Jessie e non apparendo per niente umiliato. “È stato maleducato da parte mia mostrare una così scarsa considerazione di lei, signorina Hunt. La sua reputazione la precede. Posso solo immaginare di cosa ci abbia graziato la lotteria delle forze dell’ordine concedendoci la presenza del suo singolare genio qui questa sera. La prego, mi dica, cosa vi porta qui?”

Jessie avrebbe voluto disperatamente rispondere alla canzonatura con una battuta a tono, ma non voleva disturbare il piano che chiaramente Ryan aveva in mente, qualsiasi esso fosse. Quindi ricacciò indietro il suo disprezzo.

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