«Nuno, mio caro! Sono Hellen! Ho appena trovato quello che stavi cercando.» Lei ascolta per un po e parla di nuovo. «"Non ci crederai. Ho trovato una nuova artista. Espone a luglio, ma uno dei suoi quadri è esattamente quello che mi avevi chiesto prima. Sai che di solito non scelgo i preferiti, ma, in questo caso, ho pensato che fosse meglio chiamarti prima. Controlla la tua e-mail.»
Aspetta un paio di minuti e, improvvisamente, riprende a parlare.
«Non è vero? È ancora più bello di persona. Vuoi fare unofferta? Quanto? Oh, Nuno. Beh, aspettiamo la mostra allora. No, mio caro, questo è sicuramente uno dei nomi della nuova generazione di artisti di cui stiamo parlando. Quello che mi stai offrendo è pochissimo. Possiamo iniziare a parlare a partire dal dodici. Ma tu sai che nella mostra sarebbero almeno diciotto.»
Hellen procede a unintensa discussione finché, finalmente, luomo cede e lei riattacca con aria soddisfatta.
«Beh, il primo quadro venduto.»
«Di già?» Rafa ed io chiediamo insieme.
«Certo! Non sono qui per giocare!» Sorride e mi dà delle pacche gentili sulla guancia. "La mia commissione è del venti per cento. Abbiamo venduto Il calo per sedicimila e cinquecento. Nuno è un cliente abituale e, entro la fine della giornata, i soldi saranno sul conto corrente della galleria ed io ti trasferirò la tua parte.»
Hellen continua a parlare ed io ho le vertigini.
«Hai detto sedicimila?»
«Proprio così. Jacques deve essere quasi arrivato, porterà un contratto e prenderà i tuoi dati, compresi i tuoi dati bancari. È una buona cosa che il tuo avvocato sia qui,» dice sorridendo e torna al suo inventario.
Esco dalla stanza e torno sul balcone, prendendo un pacchetto di sigarette in tasca. Sto per accenderne una quando Rafa si avvicina, mi toglie la sigaretta dalle labbra e la butta via.
«Stai bene?»
«Sedicimila?» chiedo, e lui annuisce sorridendo.
«Sì. Hai un conto in banca, vero?»
«Solo un conto in comune con il giudice» rispondo, ancora stordita.
«Bene, dopo che avrò controllato il contratto e dopo che avranno finito qui, ti porterò in banca per aprirne uno. Questa somma di denaro sarà sufficiente per affittare un appartamento e pagare le bollette per qualche tempo. Con una mostra in programma, non vedo alcun motivo di preoccuparsi, per ora.»
Sono seduta, di fronte alla vista dal balcone, guardo davanti a me senza vedere nulla.
«Sedicimila?» chiedo di nuovo, facendo ridere Rafa.
«Congratulazioni, signorina Artista. Sono orgoglioso di te» dice, facendomi mettere a sedere sulle sue ginocchia e stringendo il mio corpo in un forte abbraccio.
Qui, con il mio corpo accanto al suo, arrivo alla conclusione che, anche quando sembra che sia meglio rinunciare, andare avanti potrebbe essere lopzione migliore.
Capitolo sei
"Essere felici è smettere di essere vittime dei problemi e diventare attori della storia stessa".
Charles Chaplin
Malu
Manca solo unora allapertura della mostra. Ancora adesso non riesco a credere che il tempo sia passato così in fretta. Durante questo periodo, con il sostegno di Rafa e Helen, sono riuscita a rimettere in sesto la mia vita.
Cammino per il soggiorno del mio nuovo appartamento, andando verso il balcone. Non so come, ma Rafa mi ha trovato questappartamento ammobiliato in affitto, vicino a casa sua, un vero affare. Secondo lui, il mercato degli affitti stava subendo un rallentamento e il padrone di casa era felice di liberarsi di questappartamento.
Il posto è bello, ben illuminato e ventilato, in una zona tranquilla del quartiere, dove posso dipingere tranquillamente. La mia stanza preferita è il balcone. Qui posso sedermi su una chaise, fumare una sigaretta e guardare il tramonto. Questappartamento non è così vicino alla spiaggia come il precedente, ma posso ancora vedere un po di mare attraverso gli edifici, e questo mi basta.
Lappartamento in sé non è grande. Cè un piccolo soggiorno, decorato con uno dei miei quadri, che ho appeso subito dopo essermi trasferita. La camera da letto principale è stata trasformata in un atelier, con il permesso del padrone di casa, dove tengo i miei quadri, i colori, i diluenti e i pennelli. Dormo in unaltra stanza che, tecnicamente, è la stanza degli ospiti.
Guardo il mio riflesso nella porta a vetri che separa il balcone dal soggiorno e sorrido soddisfatta. Hellen mi ha aiutato a trovare me stessa. Mi ha portato da un parrucchiere per farmi tagliare bene i capelli e abbiamo parlato di tinte e colori, arrivando alla conclusione di tornare al mio colore naturale. Poi, proprio di fronte a me, vedo una donna con bellissimi capelli scuri in stile taglio Chanel scalati e con una frangia di lato, eyeliner negli occhi e rossetto bordeaux che evidenzia le labbra. Indosso un bel vestito nero monospalla, che mostra i fiori colorati sulla mia spalla nuda, e un bel paio di sandali, che sono stranamente comodi considerando il loro aspetto.
Mi sono fatta dipingere le unghie di rosso sangue per la prima volta. Ho cercato di avvertire Hellen che non sarebbe durato, però. Dopo due giorni passati tra vernici e diluenti, le mie belle unghie non sarebbero state altro che sbavature su uno straccio di cotone. Ma lei ha insistito comunque che, proprio oggi, dovevo essere impeccabile. Stasera, nessuno vedrà la pittrice laboriosa, ma uno dei nomi della nuova generazione di artisti visivi. Qualunque cosa significhi.
Mi siedo su una chaise con in mano una sigaretta. Ho promesso a Rafa che non avrei fumato. Almeno non fino al ricevimento. Ma non cè niente di male nel tenere una sigaretta tra le dita, vero? È quasi una terapia di sostegno. Il solo pensiero di avere una sigaretta a portata di mano mi fa sentire meglio.
Sento dei rumori e il soggiorno, completamente buio fino a pochi secondi fa, si illumina improvvisamente. Lodore del profumo mi fa capire chi è prima che lui possa dire qualcosa. Non so cosa avrei fatto senza Rafa. È stata la mia roccia, la persona di cui mi sono potuta fidare ciecamente, e di questo gli sono grata ogni giorno dal momento in cui lho incontrato. Sento dei passi che si avvicinano finché non si ferma davanti alla porta del balcone. Vedo che il modo in cui mi guarda ora è completamente diverso.
«Ciao, straniera. Sai dove posso trovare Malu? Ha dei capelli strani che si è tagliata da sola, di un colore sbiadito che non riesco a definire» mi prende in giro, ridendo. Comincio a rimproverarlo, ma lui mi solleva. «Dovresti...» inizia a parlare ma si ferma quando mi vede in piedi. Passano alcuni secondi finché non riesce a finire i suoi pensieri. «... giurare meno.»
«E tu dovresti essere un gentiluomo e non dovresti definire strani i miei capelli strani.» Mi avvicino a lui. Con una mano mi toglie la sigaretta dalle dita, mentre laltra si sofferma sui miei fianchi.
«Sei bellissima,» sorride e mi dà un bacio sulle labbra.
«Anche tu non sei male.» Avvolgo le braccia intorno al suo completo nero, abbracciando le sue ampie spalle.
«Stai bene?»
«Un po nervosa, ma ok.»
«Andrà tutto bene. Sarò al tuo fianco per tutta la sera. Non preoccuparti.» Ciò che dice mi fa sorridere e mi sento profondamente grata per il suo affetto nei miei confronti. I miei sentimenti per Rafa sono la cosa più vicina allamore che posso definire per qualcuno. Non sono mai stata amata, quindi non sarei in grado di identificare un tale sentimento. La gente di solito parla di amore genitoriale, amore tra uomo e donna, amore familiare... Io non conosco nessuna di queste cose. Lunica cosa che so è che, se ci fosse davvero un tale sentimento e se io fossi degna di provarlo, anche se credo di non esserlo, qualunque cosa sia - quello che provo per Rafa - potrebbe essere il mio modo di amare.
«Andiamo? Dobbiamo arrivare un po prima.»
«Certo, fammi prendere la borsa.». Vado in camera e prendo la piccola borsa che giace sul mio letto. Quando torno, incontro di nuovo Rafa che lascia la sua mano sul fondo della mia schiena e mi segue verso il corridoio.
****
Rafa
Non ho mai visto Malu così. Anche quando litigava con la sua famiglia, non sembrava così fragile come adesso. La guardo, seduta accanto a me in macchina in completo silenzio, che gioca con i ciondoli di un braccialetto che le ho regalato, mentre guarda fuori, mi chiedo cosa le passi per la testa.
Hellen ha fatto un lavoro eccezionale con lei. Malu è bellissima. Non sembra più una ragazza ribelle, ma una donna consapevole della propria bellezza e del proprio sex appeal. Sembra cresciuta, matura, femminile. E sicuramente dovrei iniziare presto a frequentarla, perché sto vedendo in lei cose che non dovrei vedere.
Mentre ci avviciniamo alla galleria, noto un movimento sul sedile accanto a me e guardo subito Malu, osservandola mentre si torce le mani sulle ginocchia.
«Ehi, calmati. Andrà tutto bene» le dico, tenendo le sue dita sulle mie.
«E se non viene nessuno a questa merda?»
«Attenta a come parli!»
«Dico sul serio, Rafa. Se è vuoto, Hellen rimarrà fottutamente delusa. Meglio tornare a casa. Guarda, se vai dritto, puoi svoltare più giù e...»
«Non è vuoto. Fai un respiro profondo e attenta alla tua bocca maledetta.» Sto ridendo. Lei mi guarda spaventata ma poi ride anche lei.
«Pensi che sia così?»
«Sono sicuro. Almeno i ragazzi della spiaggia e del bar di Tito ci saranno.» Il suo sorriso si allarga e lei espira tutta laria che stava trattenendo.
Fermo lauto davanti alla galleria e un parcheggiatore le apre la portiera per aiutarla a scendere. La gente intorno a noi si gira a guardarla con ammirazione, ma lei sta tremando così tanto che non riesce nemmeno a vedere cosa stia succedendo. Faccio il giro della macchina e, dopo aver ringraziato il parcheggiatore consegnandogli le chiavi dellauto, lei mi afferra il braccio.
Quando entriamo nella galleria, veniamo subito accolti da Hellen.
«Oh, è meraviglioso! Siete così belli.» Ci saluta baciandoci e fa un passo indietro per ammirare Malu. «Sei bellissima, signorina. Siete pronti? La stampa qui muore dalla voglia di sapere chi è la nostra artista di talento.»
«Davvero?» Malu sembra stupita.
«Sì. Rafael, tu puoi dare unocchiata alla mostra, mentre io porto la nostra artista a conoscere alcune persone.»
«Certo. Buona fortuna, tesoro.» Bacio Malu sulla fronte e la guardo andare via, ancora un po in apprensione.
Mi guardo intorno ma non trovo nessun volto familiare. È ancora presto, quindi decido di dare unocchiata alla mostra, anche se ho già visto tutti i quadri. Percorro il corridoio, ma un cameriere mi ferma per offrirmi un bicchiere di champagne. Tenendo il mio bicchiere, entro nella sala della mostra. Una quarantina di quadri sono appesi nelle sale della galleria, ma proprio allentrata sono accolta da Nessun rimpianto. La grande tela con limmagine di Malu in acquerello apre la mostra, salutando i visitatori non appena arrivano. Non posso fare a meno di sentirmi un po a disagio vedendola così esposta. Tuttavia, non si può negare la bellezza di quel quadro e della modella stessa.
Quel pezzo raffigura una donna forte, coraggiosa e impavida, ma, allo stesso tempo, mette in evidenza la sua femminilità e la sua delicatezza. È un misto tra audace e innocente, erotico e sexy. Rimango lì per un paio di minuti, godendomi la bellezza della sua arte e cercando di dare un senso a come qualcuno con così tante sfumature, complicazioni e ribellione sia riuscito a riversare così tanti sentimenti in una sola tela.
Lintera serata è passata senza rendermene conto. La galleria era affollata, tutti i quadri sono stati venduti e, secondo Hellen, alcune persone hanno già fatto richieste. Sono rimasti davvero colpiti non solo dalla bellezza dei quadri di Malu, ma dalla donna nascosta dietro lopera darte. Non posso fare a meno di sentirmi orgoglioso del modo in cui sboccia quando fa ciò che le piace davvero.
Dopo che la gente se nè andata, Hellen chiude le porte della galleria con un enorme sorriso sul viso.
«Questa serata è stata un successo, Malu! Un evento come questo, con il 100% di vendite, è piuttosto raro, sai. Anche Nessun rimpianto è stato venduto.»
«Davvero, Hellen? Trovo ancora un po inquietante il pensiero che qualcuno mi veda nuda sul muro del suo salotto.» La sua risata mi fa sorridere.
«Andiamo a casa, signorina ho-venduto-tutti-i-miei-dipinti?
«Andiamo!» accetta tutta eccitata. Salutiamo Hellen e ci dirigiamo verso la macchina.
Percorriamo la breve strada verso casa in silenzio. Malu accende la radio e ascoltiamo la canzone Mais Ninguém (che significa nessun altro), una canzone del gruppo brasiliano Banda do Mar. Malu canta a bassa voce e il testo mi commuove in modo inspiegabile.
Spero solo che non venga nessun altro
Allora posso averti solo per me
Potrei rubarti il sonno
Voglio il tuo tutto
Se viene qualcun altro, non me ne accorgerò nemmeno
Passo a unaltra canzone, anche se siamo vicini a casa sua. Questa strana sensazione che mi ha dato quella canzone è troppo da gestire.
Mi fermo davanti al suo palazzo, senza spegnere la macchina. Lei mi guarda sorpresa.
«Non sali?»
«Non credo...»
«Oh, no! Ho bisogno di qualcuno con cui parlare. Dai, spegni questo frullatore e smettila con le stronzate.»
«Malu, non si può certo definire la mia auto un catorcio.»
«Sì, unauto da playboy» dice aggrottando le sopracciglia, al che mi arrendo e rido. Entro nelledificio attraverso il garage e parcheggio nel suo posto, che comunque sono lunico a usare, dato che lei non possiede unauto.
Entriamo in ascensore e lei si toglie rapidamente i sandali, rimanendo a piedi nudi.
«Non posso credere che tu stia toccando questo pavimento sporco dellascensore con i tuoi piedi nudi.»
«Mi fanno male» dice, tenendo i sandali in mano e stirandosi le dita dei piedi.
«Merda« impreco a bassa voce, sollevandola. Lei mi getta le braccia al collo, sorride e mi dà un bacio sulle labbra, come facciamo di solito.
Non so dire se sia stato il vestito, lalcol o la canzone stupefacente, ma le sue labbra che toccano le mie mi fanno sentire folgorato.
Quando mi guarda di nuovo, simbatte nel modo in cui io la guardo e, proprio come me, non riesce a distogliere lo sguardo.
Lascensore si ferma al suo piano e la porto fino alla sua porta. Lei la apre ed entriamo. Quando la rimetto a terra, già allinterno del soggiorno, si gira per chiudere la porta. In questo momento, tutto questo desiderio che sto provando ha la meglio su di me. La stringo contro la porta lasciando che la mia bocca rapisca la sua nel bacio più appassionato che ci siamo mai scambiati. La bacio come se la mia vita dipendesse da questo.
Malu lascia cadere i sandali e la piccola borsa ha ancora in mano e mi getta le braccia intorno al collo, lasciando che la sua mano arrivi fino ai miei capelli. Il suo corpo si attacca al mio e non riesco a pensare ad altro se non a come il suo bacio sia molto meglio di tutti gli altri che ho avuto prima. Il mio cuore batte più velocemente quando sento il suo sapore, puro e immacolato. E questo mi ricorda che è ancora vergine. Merda.
«Malu. » la chiamo, allontanando le mie labbra.
«Hmm« geme contro la mia bocca e mi sento diventare ancora più duro.
«Dobbiamo fermarci.« La mia bocca lo sta dicendo, ma il mio corpo sta urlando: No! No!
«Fermarci? Sei pazzo?» Malu avvicina di nuovo la sua bocca alla mia, agitando il suo corpo contro il mio. Lei sarà la mia rovina.
«Sì. Prima di tutto, sei vergine...»