La rivincita dei mendicanti - Кресс Нэнси (Ненси) 32 стр.


Jackson decollò. Vicki domandò: — Non vuoi sapere cos’ho detto a Cazie quando mi ha chiamata qui?

— No.

— Le ho detto che, per quanto ne sapevo io, stavi scopando Jennifer Sharifi adesso che quella è fuori di galera e visto che si da il caso che abbia i suoi stessi colori.

A dispetto di se stesso, Jackson sorrise.

Nulla impedì all’aeromobile di atterrare sul tetto della Kelvin-Castner. Con grande sorpresa di Jackson, nulla impedì nemmeno a lui e Vicki di scendere con l’ascensore fino all’ingresso superiore della Kelvin-Castner. L’atrio era formato da infinite variazioni barocche di un motivo a doppia spirale, un centimetro preciso al di sopra del limite dell’ordinario. Jackson ricordò Ellie Lester.

L’ologramma di una receptionist scintillò al suo posto a un metro da lui. Si trattava di una bionda di mezz’età con la pelle color caffè, attraente ma abbastanza seria da risultare rassicurante. — Benvenuti alla Kelvin-Castner. Posso esservi d’aiuto?

— Sono Jackson Aranow e voglio vedere Thurmond Rogers.

— Temo che il dottor Rogers sia fuori sede, oggi. Vuole registrare un messaggio?

— Allora mi faccia parlare con Alexander Castner.

— Ha un appuntamento?

— No.

— Temo che l’agenda del signor Castner non gli conceda tempo per visite senza appuntamento. Vuole registrare un messaggio?

— Avremmo dovuto portare Lizzie, dopo tutto — disse Jackson a Vicki.

— Non sarebbe servito. Nel momento stesso in cui fosse arrivata a qualcosa, il sistema di sicurezza ci avrebbe gasati tutti. Voglio dire, questa è una compagnia dove si fabbricano neurofarmaci, no?

Era ovvio che fosse così. Jackson non stava pensando con lucidità. La rabbia aveva quell’effetto. Doveva essere più attento.

Vicki disse cortesemente all’ologramma: — Io vorrei registrare un messaggio per il signor Castner. O forse preferirebbe riceverlo in diretta. La prego di dire al signor Castner che qui c’è il dottor Jackson Aranow della TenTech. La ditta di Cazie Sanders. Ripeto "Aranow", "TenTech", "Sanders": sono certa che uno di questi nomi compaia, come compariva ieri, nel programma dei termini da segnalare con priorità assoluta. Dica al signor Castner che il dottor Aranow ha richiesto un consiglio di tipo legale per citarlo in giudizio per i campioni di tessuto, oltre che per tutti i brevetti risultanti, presi dai cittadini Shockey Toor e Dirk Francy mentre erano privi dei loro avvocati. Il legale ha già ricevuto deposizioni giurate di tutti gli eventi, ed è stato informato di questa nostra visita. È possibile che venga emessa un’ingiunzione da parte di un giudice federale affinché la K-C interrompa immediatamente i lavori in corso, così come è possibile che si sviluppi una considerevole attenzione industriale sulla ricerca in atto, che il signor Castner potrebbe trovare prematura. Dica inoltre al signor Castner che il dottor Aranow e sua sorella controllano la maggioranza azionaria della TenTech e che non è possibile ottenere alcun impegno di investimento di capitali senza la loro approvazione. Ho stimolato i suoi programmi di priorità assoluta?

L’ologramma rispose raggiante a Vicki. — Sì, le mie priorità sono state attivate e sto trasmettendo. Gradireste del caffè?

— No, grazie. Aspetteremo qui la risposta del signor Castner. O forse quella del dottor Rogers.

— Il dottor Rogers è fuori sede oggi — ripeté la receptionist. Stava ancora trasmettendo.

— Certamente — commentò Vicki. Sprofondò su un divano coperto da una stoffa stampata con la doppia spirale e batté una mano sul sedile accanto al suo. — Siediti, Jackson. Dobbiamo concedere loro un po’ di tempo per un consiglio di guerra per stabilire chi abbia fatto la coglionata di contattare Cazie mentre Rogers ti stava fottendo i dati.

— Probabilmente ci stanno ascoltando.

— Lo spero proprio.

Jackson si sedette e chiese a voce molto bassa: — Dove hai imparato a comportarti così?

Il volto di Vicki assunse all’improvviso un’espressione stanca. — Meglio che tu non lo sappia mai.

— Sì, invece.

— Un’altra volta. Oh, una risposta così pronta. Cinque punti per l’efficienza.

Si accese uno schermo a parete e apparve l’immagine di Thurmond Rogers, che sorrideva con affettazione. — Jackson. Come stai? Sono appena entrato e il sistema del complesso mi ha informato che ti trovavi qui e che c’era una specie di equivoco sul fatto che io non volessi parlarti. Mi dispiace.

— Oh, questi buchi nei computer — mormorò Vicki.

— Ti avrei chiamato questa mattina — continuò Rogers. Un nodo di muscoli all’altezza del colletto del camice da laboratorio continuava a sollevarsi e ad abbassarsi. — Abbiamo un rapporto preliminare sui cambiamenti nei cervelli dei tuoi soggetti.

— Allora vieni fuori a consegnarmelo — intimò Jackson. — Di persona. Non ti salterò addosso, Thurmond.

L’immagine si mise a ridere, a disagio. — Certo che no. Mi sono stirato dei muscoli della schiena uscendo dall’auto e, finché il depuratore Cellulare non si sarà occupato della faccenda, non mi posso assolutamente muovere.

— Allora verremo noi da te — replicò pacatamente Jackson.

— Lascia che cominci col dirti che genere di esami abbiamo effettuato sui tuoi soggetti e quali sono stati i risultati. Abbiamo trovato… ma è necessario?

Vicki aveva estratto dalla tasca della tuta un registratore e lo stava puntando contro l’immagine di Rogers. Disse: — Assolutamente. Cominciamo col documentare che il dottor Rogers si è sigillato nei laboratori bioprotetti della K-C perché ha scoperto qualcosa di veramente allarmante su questo nuovo neurofarmaco e che non ha alcuna intenzione di correre il benché minimo rischio che questo possa raggiungere in qualche modo il suo colto e costosissimo cervello. Dico bene, dottor Rogers?

Rogers la fissò con disprezzo. — Come avevo iniziato a dire, abbiamo effettuato analisi esaustive sulle scansioni mediche dei soggetti e sui campioni di tessuto. Quello che abbiamo trovato, Jackson, è soltanto allo stadio preliminare, ma è stupefacente. I soggetti hanno inspirato una molecola modificata geneticamente trasmessa per via aerea, probabilmente un virus costruito. La molecola in sé non è disponibile per essere analizzata, essendosi scissa appena raggiunto il cervello. Siamo stati in grado di seguirne il passaggio e di formulare ipotesi grossolane sulla sua parziale composizione partendo dai suoi effetti farmacodinamici.

Rogers trasse un profondo respiro. La cosa sembrò calmarlo, anche se il muscolo continuava a contrarsi appena sopra il colletto. Jackson si chiese che cosa avesse mischiato all’aria del suo ufficio. — La molecola, qualsiasi cosa fosse, era apparentemente studiata per agire su molteplici siti neurali agonisti e antagonisti, puntati…

Vicki lo interruppe: — E in parole comprensibili per gli avvocati questi termini significherebbero…

— Jackson, è "necessario"?

— Pare di sì — rispose Jackson.

Rogers fissò Vicki con espressione impassibile. — Un "agonista" attiva recettori neurali specifici, facendo sì che essi cambino la loro biochimica. Un "antagonista" blocca altri sottotipi di recettori.

— Grazie — disse Vicki con dolcezza. All’improvviso Jackson ebbe l’impressione che lei sapesse già quelle cose e che stesse soltanto cercando di rendere la vita difficile a Rogers.

Rogers continuò. — La molecola pare avere una forte affinità di legame per il recettore o i recettori posti nel complesso amigdaloide. Scansioni JEM mostrano proprio lì un’elevata attività recente di afflusso di sangue, sia nelle aree limbiche sia in quella temporale destra della corteccia cerebrale. Apparentemente la molecola ha provocato un effetto a cascata molto complesso, in cui il rilascio di determinate ammine biogene ha provocato il rilascio di altre sostanze chimiche e così via. Abbiamo già identificato dei cambiamenti nello sviluppo di dodici peptidi diversi e probabilmente si tratta soltanto del principio. Ci sono anche cambiamenti nella sincronia dell’innesco neurale.

— La somma di tali cambiamenti porta forse a mutazioni permanenti nei recettori NMDA? — chiese Jackson.

— Temo di sì. I cambiamenti sembrano includere l’alterazione di creazione di ammina e la presenza di ammine che compaiono soltanto in condizioni patologiche. Inoltre ci sono cambiamenti nella composizione dei recettori, nei processi dei neurotrasmettitori, nelle sinapsi e perfino nella reazione cellulare interna. Anche se queste scoperte in particolare risultano decisamente preliminari. Si riscontra anche una significativa morte cellulare del genere provocato da traumi o da stress prolungati. La stessa architettura neurale è stata reimpastata.

Jackson si trovava in piedi e stava camminando avanti e indietro prima ancora di rendersene conto. — Che corrispondenze di dati hai ottenuto dalle mappe neurali?

— Ci sto arrivando. I soggetti hanno mostrato un aumento forte e costante del battito cardiaco, anche durante il sonno. Alta conduttanza della pelle. Marcato stress a livello cellulare. Fluido cerebrospinale, urina, saliva, sangue: tutto mostra un forte tasso di prodotti da degenerazione di neurotrasmettitori. La mappa corrisponde a quella di una bassa soglia di eccitazione limbico-ipotalamica, alto stress cronicizzato, forte inibizione radicata in cambiamenti permanenti nel tracciato efferente primario delle amigdale.

Vicki disse di nuovo: — In parole povere, per favore?

Fu Jackson a risponderle. — Il neurofarmaco, qualsiasi cosa sia, ha prodotto in Shockey e in Dirk la biochimica di persone fortemente inibite, terrorizzate da qualsiasi novità, cariche di paura di distacco da persone familiari, incapaci di alterare la routine conosciuta in quanto farlo provocherebbe un’ansia dolorosa.

— La bambina di Sharon… la piccola Callie — ricordò Vicki.

— Sì. È normale che i bambini avvertano una forte ansia rispetto agli estranei e inibizione rispetto alle novità fra i sei e i nove mesi d’età. A quel punto, però, la maturazione attenua la paura dell’estraneo quando le funzioni complesse del cervello sopprimono quelle più primitive. Questa però… questa è una regressione all’inibizione provata dai piccoli che soffrono delle forme inibitorie più gravi. "Permanentemente". E senza alterare il DNA o affidandosi alla presenza di sostanze chimiche estranee: infatti le due cose verrebbero distrutte dal Depuratore Cellulare. Si è creata una paura naturale di tutto ciò che è nuovo o diverso.

"Come Theresa" pensò Jackson senza dirlo a voce alta. Un accampamento pieno di Theresa. Una nazione piena di Theresa? Erano state infettate altre tribù?

— Ma "perché"? — chiese Vicki.

Rogers la squadrò con disgusto. — Il ruolo del sistema nervoso è quello di generare comportamenti. Ovviamente c’è qualcuno che sta effettuando esperimenti su questo tipo di comportamento.

— Non è una risposta.

— Non ho una risposta — replicò Rogers. — Cosa vi aspettavate in quattro giorni? Ogni neurone del cervello è in grado di ricevere fino a centomila contatti dagli altri neuroni con i quali è collegato a piramide. Inoltre, esistono siti recettori in altri organi che non sono il cervello: ci sono immense variazioni individuali nell’architettura neurale e nella reazione ai farmaci; ci sono…

— Va bene, va bene — troncò Vicki. — La vera domanda è: cosa potete fare? Potete creare un neurofarmaco che inverta gli effetti?

— Jackson — fece Rogers — di’ alla tua amica che è maledettamente più facile danneggiare organismi viventi che non ripristinare il danno. Dille…

— …che tu non hai avuto alcun problema nello scoprire un modo rapido per sfruttare il cosiddetto danno — intervenne Vicki. — Bisogna solo studiare come può essere alterata permanentemente l’architettura neurale per svicolare al Depuratore Cellulare, quindi adattare la scoperta al redditizio mercato delle droghe del piacere. Non è quello che hai detto a Cazie Sanders? Quindi devi avere intravisto almeno una possibilità di trovare delle scappatoie in quella biochimica che si presupponeva inalterabile.

— Ha ragione, Thurmond, e tu lo sai bene — rincarò Jackson. — La Kelvin-Castner dovrebbe impegnarsi a combattere questa cosa.

— Lo faremo, ovviamente — disse Rogers. — Ma le enclavi hanno difese contro i missili a testata biologica e i singoli edifici possono attivare un riciclaggio interno di aria. Possono farlo anche le maschere antigas. Potremmo non essere troppo precipitosi nella creazione di un antidoto. Per il bene civico comune.

A Jackson si mozzò il fiato. Rogers stava affermando che i Muli probabilmente non sarebbero stati esposti al contagio del neurofarmaco inibitore, se fossero stati attenti. Soltanto i Vivi. E i Vivi inibiti, terrorizzati dalle novità, impauriti dalla separazione dal familiare, Vivi simili avrebbero costituito una minaccia di ben minore entità. Non avrebbero attaccato le enclavi alla ricerca di siringhe del Cambiamento. Non avrebbero affatto attaccato le enclavi. Avrebbero continuato semplicemente a vivere le loro vite inibite e impaurite in una tranquilla disperazione, lontani dagli occhi e dal cuore dei Muli, finché la vulnerabilità alla malattia della successiva generazione di nonCambiati ne avrebbe ucciso la maggior parte.

Vicki mormorò con un filo di voce: — Che figlio di puttana.

Rogers sogghignò; Jackson immaginò che si fosse lasciato prendere la mano dalla rabbia e che ora se ne stesse pentendo. — Ovviamente non sto parlando ufficialmente per la Kelvin-Castner — aggiunse Rogers. — Non ho questa autorità.

Vicki aggiunse nello stesso tono sereno ma letale: — E sono anche sicura che la Kelvin-Castner…

— Aspetta — l’interruppe Jackson. — "Aspetta".

A quel punto lo fissarono tutt’e due: una persona vera, un’immagine olografica. Lui cercò di riflettere. — La vera domanda è "chi". Chi ha creato questo neurofarmaco? Per quale motivo?

— Dovrebbe essere ovvio — rispose Rogers. — Si tratta di biochimica estremamente raffinata e avanzata. I candidati più probabili sono i Super-Insonni. Miranda Sharifi ha già rifatto i corpi umani: adesso è alla caccia delle menti.

— Per quale motivo?

Rogers sbottò, infuriato: — Ma come facciamo a saperlo? Non sono umani!

Jackson ignorò la sfuriata. — Aspetta. Hai detto che si tratta di biochimica estremamente avanzata. Così avanzata che devono esserci dietro "per forza" i Super-Insonni? O è soltanto avanzata rispetto alle conoscenze scientifiche che noi siamo in grado di ottenere adesso, senza essere assolutamente al di là della normale capacità umana?

L’immagine olografica restò in silenzio.

— Rispondi con attenzione, Thurmond. È di importanza vitale.

Rogers ammise con riluttanza: — Non è assolutamente al di là di normali umani, per quello che già sappiamo sul cervello. Tuttavia occorrerebbe una combinazione di genio, fortuna e imponenti risorse. La spiegazione più facile resta Miranda Sharifi. Il rasoio di Occam.

— …non è l’unico modo per farsi la barba — commentò Vicki. — D’accordo, hai fornito le premesse. Adesso dacci le stampe con i dati effettivi.

— Sono proprietà della Kelvin-Castner — disse Rogers.

— Se noi…

Jackson l’interruppe. — No. Va bene, Thurmond. Non abbiamo bisogno dei tuoi dati. Sono replicabili prendendoli da chiunque nella tribù di Lizzie. O forse, ormai, anche da altre tribù.

Tribù intere di Theresa. Spaventati da ciò che non era familiare, riluttanti ad affrontare gli estranei, restii a fare le cose diversamente da come le avevano fatte fino a quando avevano respirato il neurofarmaco. Non disposte a cambiare. Chi poteva desiderare l’esistenza di un simile neurofarmaco? Un gruppo qualsiasi di Muli potenti, governativo o privato, con un finto interesse a proteggere lo status quo. Cioè, qualsiasi gruppo di Muli. La tribù di Lizzie era stata la prima solo per il suo folle tentativo vincere delle elezioni. Non sarebbe stata l’ultima.

L’immagine di Thurmond Rogers fissò Jackson con ironia. — Hai ragione, Jackson. Tutti possono replicare i nostri dati. Ecco perché dobbiamo muoverci in fretta per ottenere una molecola brevettabile. Cazie incontrerà Alex Castner alle 8:30 con qualche altro potenziale forte azionista. Posso fornirti una suite per ripulirti e un abito in prestito per…

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