Se Non Farai Del Sogno Il Tuo Padrone - Stephen Goldin 4 стр.


Gli spettatori a casa non dovevano svegliarsi per regolare le impostazioni della loro Calotta Onirica e cambiare stazione durante la notte. Ogni stazione pubblicava delle sinopsi e i tempi dei propri Sogni per la serata, sia nei quotidiani che sul Web; lo spettatore poteva programmare la selezione e i programmi desiderati da casa sua, così da poter cambiare canale in automatico senza doversi svegliare successivamente. Era esattamente ciò che stavano facendo in quel momento a Los Angeles esattamente ventiduemila Calotte Oniriche. Alcune si spegnevano completamente, la maggior parte però si sarebbe sintonizzata sul programma di unaltra stazione.

Allungandosi fuori dalla cabina Wayne si trovò faccia a faccia con un uomo basso e pelato, con crepe di preoccupazione scolpite indelebilmente sulla fronte. E andato tutto bene? domandò Mort Schulberg, il Direttore della stazione. Ernie mi ha detto che nel penultimo atto abbiamo fatto una piccola papera...

Piccola è la parola giusta rispose Wayne irritato. Guardò White ma lingegnere finse di giocare con il pannello comandi e non se ne accorse. Non devi prendertela così.

Certo, facile da dire per te Schulberg camminava per lufficio come un giocattolo in tilt. Per te è solo un lavoro. Non hai mica il fiato sul collo della Commissione Federale per le Comunicazioni, tu. Quel tipo, Forsch, sarà qui dopodomani per controllare quella cosa di Spiegelman. Quandè che inizierai a preoccuparti? Dopo che ti avranno tolto i permessi?

E stato solo un erroretto ripeté Wayne. Sembrava che, ancora una volta, lo paragonassero, anche se implicitamente, alla perfezione di Vince Rondel. Rondel era un Padrone dei Sogni. La tempistica di Rondel era perfetta. Rondel non faceva mai errori. Certo Rondel era bravo e Wayne era lultimo arrivato alla stazione, oltretutto con un passato da ripulire. Ma questo non dava loro il diritto di criticare ogni piccola cavolata che faceva.

So di non essere Vince Rondel, ma qui alla Dreaming faccio un buon lavoro continuò, mentre la voce gli saliva di volume. Io e Janet abbiamo avuto bisogno di meno coordinazione e avremmo potuto fare anche di meglio avendo il copione con un giorno o due danticipo, per potergli dare una letta.

Noi lavoriamo bene insieme, Mort disse Janet emergendo dalla sua cabina. Era rimasta ad ascoltare la discussione ed il tono freddo interruppe a metà la sfuriata di Wayne. Lui capì che lei stava cercando di placare la situazione e le fu grato. Lultimo atto è filato liscio come un treno.

Schulberg si era preparato per rispondere a Wayne urlando a sua volta ma ora si rabbonì, voltandosi verso la donna. Janet sapeva come risultare graziosa e femminile, e riusciva a tirar fuori da Schulberg i suoi istinti più paterni. Sicura?

Volevi forse che fermassi tutto e chiedessi al pubblico? disse Janet facendo il verso allaccento di Schulberg.

Wayne vide Ernie White ridere nella cabina di regia, anche se dava loro le spalle e non avrebbe dovuto ascoltare la conversazione. Rosso in viso, ma senza rancore, Schulberg replicò: Certo, andate avanti, ridete pure di me tutti quanti. Ma che sono io, il tipo divertente che vi firma la busta paga. Vorrei proprio vedere se riderete quando la Commissione Comunicazioni ci farà chiudere e voi la busta paga non la prenderete più. Allora vedrete comè listeria da disoccupazione.

Lasciò la stanza scuotendo la testa e percorse il corridoio fino allufficio, mormorando sufficientemente forte perché potessero sentirlo: Se non ci fossi io, qui dentro, a gestire le cose, riderebbero fino a perdere il lavoro

Wayne rivolse un debole sorriso a Janet. Grazie per avermi disinnescato prima. Mi stavo facendo prendere un po troppo.

Capita a tutti. Janet scosse le spalle. Specialmente appena usciti da un Sognosiamo tutti un po sensibili. Però non dovresti farti sopraffare da Mort. Non ce laveva con te, è soltanto uno che si preoccupa per professione.

Lo so ma mi sentivo lultimo arrivato del quartiere.

E allora stagli fuori dai piedi fino a che non è finita questa storia della Commissione Comunicazioni. E questo che lo rivolta sottosopra, non lo critico se si preoccupa. Starà meglio quando sarà tutto finito.

Wayne annuì. In ufficio, quel che veniva definito laffare Spiegelman e le indagini della Commissione Comunicazioni che ne erano seguite erano ancora largomento principale delle conversazioni, anche a un mese di distanza. In un certo senso Wayne doveva esser contento: era stato assunto proprio grazie a Spiegelman. Ma forse proprio per quel motivo ad ogni suo gesto veniva guardato con sospetto da chiunque gli fosse accanto.

Elliott Spiegelman era stato un Sognatore impiegato alla stazione; ancor peggio, era il genero di Mort Schulberg. Un mese prima circa Spiegelman aveva recitato in un Sogno che doveva essere una storia poliziesca di serie ambientata negli anni 30, nello stile del detective Marlowe. La sceneggiatura era abbastanza innocua ed era stata approvata sia da Bill DeLong che dalla Sezione Legalema qualsiasi Sognatore sapeva che, per quanto la sceneggiatura potesse essere rigida, chi recitava aveva unenorme libertà dazione da ricavarne.

Apparentemente era proprio ciò che aveva fatto Spiegelman. Sin dal giorno successivo erano iniziate ad arrivare alla stazione telefonate e lettere che accusavano Spiegelman di aver utilizzato il Sogno per esporre le proprie teorie economiche e politiche, evidentemente di centrosinistra. Spiegelman aveva aggiunto benzina sul fuoco della controversia, dichiarando a un giornalista che negli anni 30 i movimenti socialisti erano assai popolari e che lui si era solo limitato a rappresentare accuratamente quel periodo storico. Questo aveva sollecitato ulteriori lettere e telefonate.

Obiettivamente non cera un modo imparziale di determinare cosa era successo perché era impossibile registrare un Sogno e visionarlo in un secondo momento. Ogni Sogno era realizzato dal vivo e svaniva nella memoria alla chiusura. Diventò uno scontro tra la parola di Spiegelman e quella di chi recriminava. A quel punto era entrata in scena la Commissione Federale Comunicazioni, sempre sensibile al tema della manipolazione politica dei media.

Spiegelman era stato sospeso immediatamente, in attesa di una revisione del caso. Per un po era sembrato che sarebbero stati sospesi pure Schulberg, Bill DeLong e lo sceneggiatore; alcuni tra i cittadini più inviperiti avevano chiesto che fosse revocata lintera licenza dello Studio. La Commissione Comunicazioni aveva deciso di non fare un passo tanto lungo, ma aveva nominato un proprio uomo, Gerald Forsh, critico navigato dellindustria Onirica, perché indagasse sullincidente.

Quando Wayne era stato assunto per sostituire Elliott Spiegelman lo Studio era in pieno fervore. Lindustria in generale, e la Dramatic Dreams in particolare, temevano che il caso potesse avere ripercussioni serie. Per attenuare le paure peggiori, le indagini di Forsch erano avanzate con deliberata lentezza. Lo stesso Forsch sarebbe arrivato di lì a un paio di giorni per sentire la versione dei fatti fornita dallo Studio. Dietro consiglio del suo avvocato, Spiegelman non rilasciava dichiarazioni pubbliche. Nellindustria Onirica era opinione unanime che Spiegelman sarebbe stato gettato in pasto ai lupi come vittima sacrificale. Gli avrebbero addossato tutte le colpe; sarebbe stato bandito per sempre da Onirica e la Dramatic Dreams ne sarebbe uscita con un semplice rimprovero duro. Ma il povero Mort Schulberg non lavrebbe avuta vinta in nessun caso; anche se avesse salvato la sua attività il genero sarebbe stato disonorato e sbattuto fuori dalla professione per sempre. Sì, non cera da stupirsi che Schulberg fosse abbattuto dallaffare Spiegelman.

Eppure la persona per cui Wayne si sentiva veramente dispiaciuto era Elliott Spiegelman. I Sognatori diventavano professionisti perché avevano delle visioni interne che dovevano esprimere. Nei tempi andati avrebbero potuto essere sacerdoti o scrittori, artisti, attori o insoddisfatti quelli che vedevano le cose in modo diverso e cercavano di impregnare gli altri con le loro visioni. Nel lungo termine Sognare era un modo di compiere perfettamente quella missione comunicativa. Una volta assaporata quella perfezione, quale Sognatore avrebbe potuto accontentarsi di meno? La vita di Spiegelman comunque non era finita; cerano altri modi in cui poter esprimere sensazioni ed emozioni. Ma nulla gli avrebbe donato la gloria e il potere che il Sogno portava con sé. Un Sognatore non più in grado di sognare era meno di un intero: il resto della sua vita avrebbe risuonato a vuoto.

Wayne rabbrividì e quel movimento involontario ricondusse i suoi pensieri al presente. Janet stava per uscire dallambiente, probabilmente per andare nel proprio ufficio. Ehi la chiamò Wayne mentre usciva. Non so tu, ma io ho una fame da lupo. Perché non ce ne andiamo di sotto a vedere se è rimasto qualcosa nei distributori?

Janet si fermò e si voltò per guardarlo con locchiata più strana possibile, come se cercasse di leggere un qualche significato segreto delle sue parole. Ah, grazie Wayne disse infine, ma veramente io non ho tutta questa fame al momento. Forse unaltra volta.

E quel che dici sempre. Le parole gli scivolarono fuori prima di poterle fermare.

Janet sospirò. Lo so. Scusami. Apprezzo linvito, davvero, ma

Si guardò i piedi evitando il contatto col suo sguardo. Davvero, non penso di essere una compagnia adatta per nessuno, in questi giorni. Ho un sacco di cose personali da risolvere e non sarebbe giusto fartele pesare.

Wayne rimase in piedi, incerto su come rispondere. Più di ogni altra cosa avrebbe volute dire: Ti prego, vorrei che tu mi piangessi sulla spalla, vorrei che tu mi confidassi i tuoi problemi ma non sapeva come avrebbe reagito la donna a quellinvasione della privacy. E dicendole che i suoi problemi non lo disturbavano sarebbe parso che non li reputava tanto seri da preoccuparsene; e lei lo avrebbe ritenuto un cinico.

Era ancora impietrito per lindecisione quando Bill DeLong arrivò lentamente nella stanza. Il coordinatore dei programmi era un uomo alto e dinoccolato, sulla cinquantina. I segni delletà che portava sui capelli grigi a spazzola contrastavano con la scintilla di giovinezza che portava negli occhi. Vestiva casual, maglione e calzoni; era amichevole e alla mano, ma ciò non nascondeva la mente acuta che celava in sé.

Coordinatore dei Programmi era un titolo generico che copriva una moltitudine di peccati. DeLong era capo sceneggiatore, capo censore, responsabile della programmazione e consulente dello Studio a tutto tondo. Mentre Schulberg gestiva la parte finanziaria dellattività, DeLong era il gerente della parte creativa. DeLong non era un Sognatore, ma era amico di tutti i Sognatori dello staff. Nel caso fosse richiesto, fungeva anche da padre confessore per chiunque avesse bisogno di un orecchio amichevole. Se Schulberg era il capo della Dramatic Dreams, DeLong era la sua anima.

Janet, sono contento di averti trovata la chiamò DeLong. Il suo accento aveva tracce riconducibili al Texas e allOklahoma. Ho pronta per te la tua prossima sceneggiatura. Le tese un blocco di carta fermato da una molla.

Sollevata per averla passata liscia, lei tornò rapidamente al suo solito carattere chiacchiericcio. Non ci posso credere. Una volta tanto una sceneggiatura in anticipo? So che non è un regalo di compleanno perché il mio compleanno è stato tre mesi fa. Cosho fatto per meritarmelo?

Accidenti, mica lo so. Oggi pomeriggio è arrivata Helen e ha detto che aveva avuto unispirazione che laveva fatta sbrigare. E pure buona. Qualcuno dovrebbe ispirare quella donna più spesso: quando ci si mette dimpegno è una buona scrittrice.

Bene. La guardo subito. Grazie. Janet sorrise a DeLong poi si voltò e lasciò la stanza allontanandosi dal disagio che era rimasto nellaria tra lei e Wayne.

Jack ha promesso che la tua sarà pronta per domani pomeriggio disse DeLong, voltandosi verso Wayne. E un Western se ricordo bene.

Oh no, un altro gorgogliò Wayne.

Beh, non è che possiamo fare sempre lAmleto. Perlomeno i Western sono veloci e apolitici.

Lo so. E che mi sembra di segnare il passo. Mi piacerebbe avere la possibilità di allungarmi un po, di mostrare ciò che posso fare, invece di sprecare tempo ed energie su roba da scribacchini.

Ascolta me che ne so qualcosa, disse con cortesia DeLong. In qualsiasi professione creativa i migliori sono quelli che iniziano col lavoro sporco e poi fanno carriera. Shakespeare, Dumas, Dickens, Michelangelo e da Vinci erano tutti scribacchini. Prima di poter costruire cose più grandi hai bisogno di fondamenta solide. Ho visto un sacco di superstar accendersi dal nulla e abbagliare tutti per un po; alla fine finiscono per spegnersi altrettanto rapidamente. Così forse sei lento, ma cavalchi un cavallo su cui scommettere.

Ma nel frattempo è tutto talmente frustrante disse Wayne.

Sì lo so. Senti, ma non stavi proponendo di andare a mangiare qualcosa mentre arrivavo? Non sono carino come Janet, ma mandar giù un boccone ci starebbe proprio bene, se ti va di aver compagnia.

Wayne sogghignò. Certo perché no? Andiamo.

I due lasciarono lo Studio e uscirono dallandrone. Ledificio che ospitava la Dramatic Dreams non era ne nuovo ne particolarmente antico. I quadrati di linoleum bianco e marrone del pavimento avevano perduto splendore ma non erano ancora talmente malconci da dover essere cambiati. I muri bianchi e nudi erano graffiati e rigati ma erano danni a cui ci si abituava presto e poi non si notavano più. I pannelli di plastica chiara sul soffitto mostravano delle crepe e i tubi fluorescenti che arrivavano allascensore per due terzi della lunghezza lampeggiavano un pochino. Ormai, dopo un mese, erano dettagli che arrivavano a malapena alla mente di Wayne. Era semplicemente un luogo di lavoro; anche meglio di altri dove era stato.

Ciò che veramente lo toccava era il silenzio. La maggior parte delle società ospitate nelledificio seguiva orari normali e ormai tutti gli impiegati erano tornati a casa. La Dramatic Dreams, al sesto piano, era leccezione. Non cera modo di registrare i Sogni per poi trasmetterli in un secondo momento; dovevano essere realizzati dal vivo. E ad eccezione degli sceneggiatori, che potevano lavorare quando desideravano, chi si guadagnava da vivere con Onirica si trovava incastrato in un ritmo di vita sottosopra. I Sognatori che non riuscivano ad abituarsi a un ritmo di lavoro notturno e ai palazzi vuoti dovevano trovarsi immediatamente un altro impiego.

Eppure Wayne odiava quel silenzio opprimente. Era una cortina tra lui e il resto dellumanità. Forniva Sogni per far trascorrere ore e ore di sonno a moltitudini di persone in città, eppure man mano che il tempo passava aveva sempre meno contatti con loro.

I passi dei due uomini echeggiarono lungo il corridoio e DeLong gli disse: Posso darti un consiglio non richiesto?

Mmm? Su cosa?

Su Janet. Sta uscendo da un brutto periodo. Non starle addosso. Siete entrambi giovani, hai un sacco di tempo per far crescere la cosa. Arrivarono allascensore e DeLong spinse il pulsante di chiamata per scendere.

Назад Дальше