Fiamme Oscure - Amy Blankenship 5 стр.


Zachary si rilassò un po’ perché sapeva che Tiara non sarebbe stata sola quella notte. Rimase sorpreso di sentirsi meglio nel sapere che le sarebbe stato accanto se fosse successo qualcosa.

“Mi unisco a loro.” annunciò Guy.

Tiara provò un senso di disagio, sapendo il vero motivo per cui Guy voleva aggregarsi. Senza guardare Guy si rivolse a Storm “Ho bisogno solo di tre persone in squadra per ora, e uno di loro deve essere privo di poteri.”

L’espressione di Guy si incupì al rifiuto di Tiara di farlo entrare nella sua squadra... lei mentiva.

Zachary notò il silenzioso scambio tra i due e aggrottò la fronte. Non era sicuro di quale fosse il motivo per cui Guy desiderasse improvvisamente entrare in un altro gruppo così presto...ma d’altra parte, non era possibile prendersi un congedo per lutto. Se così fosse, non si presenterebbe nessuno al lavoro.

Storm annuì, intuendo che Guy non era gradito. “Allora ho la persona che fa al caso tuo.”

“Cioè?” chiese Trevor sospettoso. Gli piaceva Guy e aveva visto i suoi poteri in azione. Era un po’ deluso che non avrebbe fatto squadra con loro.

“Jason.” Storm agitò una mano verso l’uomo in fondo al gruppo.

“Cavolo, no!” esclamò Jason con gli occhi spalancati. “Non darò la caccia ad esseri morti. Se posso permettermi... scappare è più da intelligenti.”.

Zachary strinse le spalle. “D’accordo, come vuoi. Ma conosci l’alternativa.”.

Jason barcollò all’indietro, scontrandosi con il giovane dai capelli viola quando Zachary gli si avvicinò con la mano alzata verso la sua fronte.

“Va bene, va bene.” disse Jason, allungando le mani per allontanare Zachary. “Ci vado. Però... ... tieni giù... le mani.”.

Zachary sorrise e strinse una mano sulla spalla di Jason, come aveva fatto per tutto il tempo. “Sapevo che non ci avresti appesi.”

“Va’ all’inferno.” brontolò Jason, facendo ridere di gusto Kamui.

Capitolo 3

“Dobbiamo aspettare fino al crepuscolo.” disse Tiara guardando fuori dalla finestra, incapace di affrontare la rabbiosa delusione di Guy o l’autoritarietà di Zachary. Era già abbastanza nervosa.

“Perché aspettare?” le chiese Jason, non piacendogli l’idea di cacciare demoni o fantasmi, o qualunque cosa quella ragazza volesse cacciare.

“Bella domanda.” disse Trevor. “Io adoro andare a caccia, ma andarci quando inizia a fare buio è come girare con una grande insegna al neon con scritto ‘Cibo gratis’.”.

“È allora che i morti iniziano a svegliarsi.” rispose Tiara. “Sono più deboli perché la luce del sole contrasta la loro oscurità. Quella debolezza non svanisce...un po’ come quella che si prova quando ci si sveglia al mattino. Per loro vale lo stesso, anche se sono notturni.”.

Trevor sorrise, pensando alle sue mattine con Envy. “Io non sono debole, la mattina. Chi ti ha detto così ha le informazioni sbagliate.”.

“Qual è il problema, le tue ex stanno mettendo di nuovo voci in giro?” gli chiese Zachary con un sopracciglio alzato, facendo ridere alcune persone nella stanza, e Trevor lo guardò storto.

Era bello sentire che la maggior parte dei membri del PIT aveva ancora il senso dell’umorismo. “Per quanto riguarda le altre squadre...” continuò Storm, guardando l’enorme mappa “...sono certo che troverete qualcosa da fare.”.

Si guardarono tutti a vicenda, sapendo quali fossero i compiti di ognuno. La porta si aprì e Kamui fu il primo a lasciare la stanza senza preoccuparsi di chiudere la porta dietro di sé.

Era il segnale che alcuni dei membri più curiosi del PIT aspettavano, e si precipitarono fuori per cercare di vedere il nuovo arrivato mentre saliva al terzo piano. Divenne ben presto una gara di scommesse su quali poteri avesse davvero Kamui.

Storm ridacchiò quando sentì qualcuno brontolare qualcosa riguardo al tizio nuovo che era svanito nel nulla, e i soldi iniziarono a girare. Quel brontolio fu subito seguito da un forte rumore sordo e da grida di voci, portando le squadre del PIT ad alzare lo sguardo quando il lampadario della sala principale iniziò ad ondeggiare avanti e indietro.

“KAMUI, PICCOLO BASTARDO!” Una voce furiosa riecheggiò forte nel castello.

L’attenzione di tutti fu destata quando una luce brillò all’improvviso dalla finestra anteriore, facendo concorrenza alla luce del sole che già filtrava. I membri del PIT corsero fuori appena in tempo per vedere due fasci di luce schizzare sopra di loro e verso l’oceano, prima di rallentare abbastanza perché gli spettatori vedessero.

Stavano andando così veloci da far vibrare forte il tuono sulla loro scia quado ruppero il muro del suono. Il giovane della riunione stava volando all’indietro, con gli occhi pieni di quello che sembrava terrore, mentre guardava il fradicio e furioso uomo dalle ali argentate che lo inseguiva.

“Te lo giuro Toya, non volevo piombare nella doccia con te dentro!” Kamui cercò di placare la furia di suo fratello.

I lunghi capelli neri e argentati di Toya si muovevano attorno a lui mentre seguiva i movimenti di Kamui, e Kamui stava facendo del suo meglio per allontanarsi dalla sua portata.

“Sì, certo, non volevi!” gridò Toya quando notò che il labbro di suo fratello tremava divertito.

Trevor osservava le due vorticose scie volanti sopra di loro e notò una terza persona con la coda dell’occhio. Guardando verso la terrazza del terzo piano, vide un uomo dai lunghi capelli argentati che guardava gli altri due con le braccia incrociate sul petto.

“Chi è quello?” chiese Trevor curioso.

“L’attuale patriarca della famiglia... il suo nome è Kyou.” rispose Storm, che era uscito per assistere a quel divertente spettacolo. “E i due che danno spettacolo sono Toya, il secondo dei fratelli, e Kamui, il più giovane.” Pensava che i fratelli sarebbero rimasti per conto loro, ma i guardiani non erano mai stati molto prevedibili.

“Sono parenti?” chiese Ren, sentendo che l’effetto calmante che stava assorbendo proveniva da Kyou. Il suo sopracciglio destro si alzò, notando che quella sensazione di calma stava vacillando al momento, ma, per fortuna, continuava a mantenere una buona dose di stabilità.

“Sono fratelli, cinque per essere precisi.” rispose Storm.

L’uomo dai capelli argentati, che Storm aveva indicato come il fratello maggiore Kyou, stava guardando gli umani sotto di sé con un’espressione accigliata, come se le persone che erano lì fuori fossero i responsabili dell’episodio.

“WOW!” qualcuno gridò quando Toya colpì Kamui allo stomaco, facendo volare suo fratello minore all’indietro...dritto verso Kyou.

Si udirono alcune risatine quando Kamui finì addosso a Kyou, facendo cadere entrambi in casa e fuori dalla vista.

“Sì!” gridò Toya e alzò il pugno in aria mentre aleggiava davanti al balcone. “Due al prezzo di uno.” Con un ghigno, attraversò le ante del balcone e tutto divenne estremamente silenzioso.

“Spettacolo finito.” disse Zachary, scrollando le spalle.

Storm sorrise “Aspetta...” All’improvviso due finestre del terzo piano, una su ogni lato del castello, esplosero e Toya volò in una direzione e Kamui nell’altra. Storm non poté fare a meno di ridere sapendo che stavano fuggendo dall’ira di Kyou.

“Spettacolo finito.” disse Zachary, scrollando le spalle.

Storm sorrise “Aspetta...” All’improvviso due finestre del terzo piano, una su ogni lato del castello, esplosero e Toya volò in una direzione e Kamui nell’altra. Storm non poté fare a meno di ridere sapendo che stavano fuggendo dall’ira di Kyou.

“Okay.” disse Jason dopo un po’. “Ricordami ancora come cavolo sono finito in mezzo a voi.”.

Trevor diede una pacca sulla spalla di Jason. “Saresti ancora un’esca per demoni con un bel tatuaggio sulla caviglia.”.

“Andrò in un cimitero stanotte, non vuol dire che sono ancora un’esca per demoni?” chiese Jason, più con un’affermazione che con una domanda.

“Sì, credo di sì.” Trevor sorrise come se gli si fosse appena avverato un desiderio. “E pensa un po’...sarò una delle persone che ti proteggerà.”.

“Fantastico!” Jason sospirò e si incupì “Non sarai ancora arrabbiato per aver perso Envy?”

Il sorriso di Trevor svanì e lui fece un passo verso Jason, ma Storm si mise tra loro. Rimase stupito quando si trovò improvvisamente nel parcheggio della stazione di polizia.

“Chad ha bisogno di aiuto per tenere questo posto sotto controllo.” affermò Storm. “Fai il bravo con gli altri bambini.”.

Storm lo lasciò lì e riapparve al castello mentre Jason indietreggiava.

Jason rimase di stucco quando Trevor svanì, e Storm sorrise.

“Dov’è finito Trevor?” chiese Jason guardandosi intorno.

“È stato confinato.” rispose Storm sorridendo.

Zachary guardò verso la terrazza, poi verso la finestra sottostante. Vide Angelica in piedi alla sua finestra, tenendo la tenda aperta. Aveva un sorriso sul volto e Zachary capì che aveva visto cos’era successo. Lei lo guardò e lo salutò prima di richiudere la tenda.

Tutti iniziarono a tornare dentro, ora che lo spettacolo era finito. Tiara si fermò e seguì lo sguardo di Zachary verso la bella ragazza alla finestra. Provando una strana delusione, cercò di scacciarla sentendosi grata che lui non fosse così mediocre come temeva... non poteva esserlo se aveva una fidanzata così dolce. Non volendo tornare dentro, guardò l’oceano e si diresse verso il lungo sentiero che portava alla spiaggia.

Guy strinse lo sguardo su Tiara, voleva parlarle. Non gli aveva dato neanche la possibilità di esporle la sua idea. Vedendola allontanarsi dagli altri, colse la sua occasione e la seguì ad una certa distanza.

“Ho una domanda da farti.” disse Zachary, distogliendo lo sguardo dalla finestra di Angelica e rivolgendo la sua attenzione a Storm.

“Vuoi sapere di Angelica.” rispose Storm, avendo visto che la stava guardando.

Zachary annuì “Siamo partner da tanto tempo e credo di avere il diritto di sapere perché non saremo insieme stavolta. Non possiamo inserire Angelica nel team di Tiara?”

“Il potere di Angelica è necessario altrove, e ora ha un nuovo partner...chiaro e semplice.” disse Storm seriamente.

Zachary strinse gli occhi. “Chi, Syn? Quel tizio mi dà i brividi e ad Angelica non va a genio.”.

“È così che deve andare.” Storm guardò Zachary dritto negli occhi. “Noi l’abbiamo tenuta al sicuro per lui...e lui è qui adesso.”

“È la mia migliore amica.” dichiarò Zachary, nel caso in cui Storm lo avesse dimenticato.

“E probabilmente sarai sempre il suo migliore amico.” Storm sorrise per rassicurarlo. “Ma Syn è il suo destino e non si discute. Anzi, ti consiglierei di non provarci nemmeno. Potrebbe essere l’ultima cosa che farai.”.

“Ne sei sicuro?” chiese Zachary pensieroso.

“Sai che lo sono.” rispose Storm, posando una mano sulla spalla di Zachary. “Ti sarebbe d’aiuto se ti dicessi che lei sarà più felice di quanto mai abbia mai sognato di essere?”

Zachary inspirò profondamente ed espirò lentamente, sentendo un peso sul petto. Le parole di Storm suonavano così irrevocabili...probabilmente perché lo erano. Strinse le labbra mentre cercava di indurire il proprio cuore e lasciar andare Angelica.

Cambiando argomento, Storm fece un cenno verso Tiara, che era quasi arrivata alla scogliera. “È per come hai protetto così bene Angelica che mi sento abbastanza sicuro da porre Tiara sotto la tua protezione, adesso.”

“Cosa intendi?” Zachary aggrottò le sopracciglia, distogliendo lo sguardo da Tiara e voltandosi verso Storm. “È solo per stanotte...no?”

Storm scosse la testa senza provare compassione. “No, non è solo per stanotte.”.

“Non ho voce in capitolo a riguardo?” Zachary alzò un sopracciglio. Aveva depennato i negromanti dalla sua lista di compagni di squadra molto tempo fa.

“Tiara avrà bisogno di te più di quanto abbia mai fatto Angelica.” dichiarò Storm. “Myra l’ha addestrata ad usare poteri che la ragazza non aveva ancora. Avrà anche potuto imparare incantesimi e rituali, ma non ha imparato a controllarli.”.

“Come un bambino umano che finge di essere un mago?” suggerì Zachary.

Storm annuì e scrollò le spalle allo stesso tempo. “E adesso ha quei poteri da soltanto un paio di settimane. A mio parere, deve ancora praticare la negromanzia. Ricordi quanti incendi hai appiccato involontariamente mentre imparavi a controllare i tuoi poteri? E non trascuriamo che hai fatto dimenticare ai tuoi genitori chi sei.”.

“Non ricordarmelo.” Zachary si passò una mano tra i capelli e guardò di nuovo Tiara proprio mentre scompariva lungo una serie di gradini che portavano alla spiaggia.

“Stanotte sarà la sua prima volta e ciò che la aspetta non è un solo zombie...è una città di mostri che cercherà di risvegliare i morti più velocemente di quanti lei possa addormentarne.” continuò Storm “Tutto quello che farà d’ora in poi sarà una novità per lei.”.

“Sua madre faceva sembrare tutto così facile.” La voce di Zachary era un po’ più dura di quanto intendesse. Cercò di mascherare la propria rabbia chiedendo “Dov’è suo padre?”

“Morì prima che Tiara nascesse.” Storm ripeté quello che Myra aveva sempre detto.

“Vuoi dire che non hai idea di chi sia il padre di Tiara perché sua madre è stata con parecchi uomini.” rifletté perfidamente Zachary, cercando di impedire all’inquietante flashback di riaffiorare.

“È un effetto collaterale della negromanzia.” annuì Storm.

Zachary aggrottò la fronte confuso. “Cosa vuoi dire con... effetto collaterale?”

“Più un negromante usa il suo potere per controllare i morti, più la sua anima brama la vita per evitare di essere portata nell’altra dimensione dai morti.” spiegò Storm. “Non era colpa di Myra se provava il desiderio di fare sesso dopo aver usato il proprio potere...è un desiderio incontrollabile che deve essere soddisfatto.”

“È per questo che Myra lo faceva?” sussurrò Zachary. Ad essere onesti...aveva avuto una cotta per Myra tanti anni fa. Ma vederla fare l’amore con il nemico aveva trasformato quella cotta in qualcosa di molto simile al ribrezzo.

“Pensavo che lo sapessi.” ammise Storm con un’espressione quasi scioccata. “I negromanti sono creature molto sensuali per un motivo...desiderano vivere.”

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