La Notte Che Chicago Morì - Romanzo Sulla Sicurezza Della Giustizia - T. M. Bilderback 2 стр.


Allora parlerò inglese, così puoi capirmi. L'uomo indossava guanti leggeri di pelle di capra e cominciò a toglierseli mentre parlava. Tu sei quello che chiamano Skanky?

Chi vuole saperlo?

Luomo in conferma mosse la testa. Io, senor.

Cosa sei, un poliziotto o qualcosa del genere?

No, non sono un agente. Non in questo paese.

Sì, beh, senti, è stato bello parlare con te, ma ho un appuntamento...

Sì, lo so. L'uomo mise i guanti nella tasca del cappotto. Il tuo appuntamento è con me.

Skanky guardò l'uomo dalla testa ai piedi. Tu non sei il Tinker.

Luomo si aprì in un largo sorriso. Il sorriso era quasi una smorfia, e Skanky pensò che questuomo avesse una stretta somiglianza con uno squalo. Lo innervosiva, ma non voleva farlo vedere.

"No, senor, non sono il Tinker. Sai chi sono?"

Skanky, ora curioso, scosse la testa. Non ne ho idea.

L'uomo ben vestito allungò una mano dentro il cappotto mentre parlava. Me llamo es Esteban Fernandez.

Dapprima Skanky non riconobbe il nome. Ma, con il passare dei secondi gli schedari nel suo cervello lento a muoversi si aprirono e comprese.

Questuomo era il capo pazzo di un cartello messicano della droga che aveva il grado di Generale nel suo paese.

Questuomo era il responsabile del cablaggio con esplosivi dellincontro di boxe di campionato nella sua vecchia città. Fatti esplodere, trentamila persone sarebbero morte o ferite.

Questo era luomo che aveva fatto costruire un nightclub che in realtà era una trappola per mosche, tirato su per cercare di catturare Joey Justice e Misty Wilhite, e che aveva ucciso dozzine di persone, incluso il sindaco.

Questo era lunico uomo che Mickey Giambini temesse.

Questuomo gli era di fronte adesso, sorridente con un ghigno da predatore.

La vescica di Skanky si lasciò andare come la sua paura crebbe come cosa viva.

"Quindi capisci, Skanky, sono venuto a Chicago per ...organizzare cose. Tu naturalmente capisci. E i tuoi servizi non sono più richiesti." Fernandez estrasse una pistola dal suo cappotto e colpì Skanky tre volte al cuore.

Non appena Fernandez fece fuoco la terza volta e mentre Skanky cadeva al suolo, un taxi girò langolo nella strada deserta. Fernandez si girò per affrontare il taxi.

Il tassista subito comprese quel che stava accadendo, proprio mentre Fernandez puntava la pistola al veicolo di passaggio. Il guidatore cominciò a mormorare "oh merda oh merda oh merda. Il guidatore schiacciò al massimo l'acceleratore, e cominciò a ondeggiare da un lato allaltro della stradina, tentando di lasciare rapidamente larea integro.

Era abbastanza. Fernandez aveva esploso sette colpi al taxi che fuggiva, ma mancò il conducente. Il taxi svoltò a sinistra alla prima occasione, e lautista usò il suo cellulare per chiamare la polizia.

"Hijo de puta!" gridò Fernandez.

Lautista della limousine, Felix Juarez, disse, "Vieni, Esteban. Chiamerà la policia. Dobbiamo andarcene ora."

"Sì. Hai ragione ancora una volta, Felix. Abbiamo molto da fare."

Mentre la limousine si allontanava, i due clienti di Skanky vennero fuori da dietro il cassonetto e uscirono con cautela dal vicolo. Si tenevano per mano, fissando il corpo freddo e immobile.

Erano ancora lì in piedi quando le prime due volanti arrivarono.


Capitolo 2


Le volanti avevano già delimitato la zona circostante il corpo quando arrivai sulla scena. Qualche anima coraggiosa era uscita nella notte fredda e ventosa per fissare l'uomo morto sdraiato sul marciapiede.

Forse stavano sperando che si rialzasse e dicesse, Pesce daprile!

Mentre accostavo il mio Maggiolino del 1998 al marciapiede e parcheggiavo dietro un taxi, mi chiedevo perché stasera fosse così movimentata. Questo era il terzo omicidio per cui eravamo stati chiamati. Erano tutti spacciatori di strada.

Si dovrebbe pensare che il freddo tenga le persone al chiuso.

Il mio socio, il detective di prima classe Sam Tanner, era arrivato prima, e stava parlando con un paio di persone che si tenevano per mano e si stringevano strettamente sul marciapiede, all'interno del nastro "Scena del crimine". Controllai il cordino che teneva il mio distintivo per assicurarmi che non si fosse gelato e rotto. Era ancora intatto. Ero un po delusa.

Non avevo ancora avuto il tempo di comprare un nuovo cappotto invernale, e il mio impermeabile London Fog sopra la mia giacca comunque non mi teneva al caldo. Aggiungi il leggero zoppicare per la ferita da proiettile quasi guarita nella mia gamba complimento dellassassino dei Fiocchi di mais ed ero un po di cattivo umore.

Passai sotto il nastro e mi fermai a guardare il corpo. Un ufficiale in uniforme che non conoscevo era di guardia, assicurandosi che il corpo rimanesse morto. Il medico legale non era ancora arrivato. Con altri due corpi, pareva che ci volesse un po' prima che arrivasse.

Sollevai il telo che uno degli agenti aveva usato per coprire il corpo. Tre colpi al cuore, tutti a meno di un centimetro di distanza, in un triangolo perfetto. Anche a distanza ravvicinata, erano colpi da maestro. E le ferite e la spaziatura erano identiche alle altre due vittime.

Posai il telo e attirai l'attenzione del mio partner. Disse qualcosa alla coppia e poi si avvicinò a me.

"Perché ci hai messo tanto, Mickey? Ti sei fermata a prendere del ghiaccio?"

"Non lasciarti ingannare dai denti che battono. In questo momento sono calda come la pizza di un minimarket."

"Chiaramente non sei stato alla pizzeria di Tony ultimamente. Non credo che le loro pizze siano calde neanche appena sfornate."

Indicai la vittima. "Sappiamo chi è?"

Sam scosse la testa, facendo somigliare le mascelle un po' alla gelatina Jello mentre la testa si muoveva. Piccoli ghiaccioli si erano formati nei suoi baffi sale e pepe a causa dell'umidità del suo respiro. "Non ho cercato un documento perché il medico legale non è ancora arrivato. Ma, secondo i due testimoni, la vittima è Skanky Sanders."

"Dovrei sapere chi è?" chiesi.

"Ho chiamato la centrale. Se è Sanders, è uno spacciatore di strada. Un paio di volte è stato beccato, mai processato. Entrambe le volte le prove sono svanite."

Sapevo cosa volesse dire. Significava che questo ragazzo vendeva a dei poliziotti e che loro lhanno tenuto fuori dai guai. Scossi la testa.

"Testimoni?" chiesi.

"Siamo stati fortunati su questo. Ne abbiamo tre. Quei due, " indicò la coppia rannicchiata, "ha visto l'intera faccenda ed ha sentito uno dei due uomini dire il nome 'Esteban'. Esteban' ha chiamato l'altro uomo 'Felix'." Poi indicò il taxi. "Il tassista è passato vicino quando è avvenuta la sparatoria. Lassassino ha sparato al taxi diverse volte, ma ha mancato l'autista. La sua descrizione di quello che ha sparato corrisponde a quella della coppia."

"Perché quei due erano in giro?" chiesi mentre indicavo la coppia.

"Sanders era il loro spacciatore. Cercavano di procurarsi un po' di metanfetamina."

Notai i loro vestiti. Un tempo erano stati costosi e alla moda. Ora erano trasandati e logori. La metanfetamina fa questo effetto a una persona. Ti attira, ti mastica e ti sputa come una merda marcia.

Cercai di non sembrare troppo intimidatoria mentre andavo verso la coppia per parlare. Avevo deciso di non essere troppo "perentoria" mentre parlavo con loro. Sempre il poliziotto disponibile. Sì, sono io.

"Ciao, gente. Sono il tenente Rooney. Chiamatemi Mickey."

L'uomo fece una risatina. "Stai scherzando, vero?"

Sospirai. Stava diventando una cosa vecchia. Presi la custodia del mio distintivo intorno al collo e mostrai a entrambi il mio tesserino da funzionario. Tenente Mickey Rooney, Dipartimento di Polizia di Chicago. Abbreviazione di Michelle, ma non glielo stavo dicendo.

"Qualche relazione con l'attore?" chiese l'uomo.

Sospirai di nuovo. "Nessuna relazione."

"Caspita, disse la donna. "Scommetto che ti fanno un sacco di battute sul fatto che ti fai chiamare Mickey."

"Mettiamola così," risposi. "Non puoi inventarti una barzelletta che non abbia già sentito."

L'uomo ridacchiò di nuovo.

"Potrei avere i vostri nomi?"

"Io sono William, e questa è mia moglie, Deborah," disse l'uomo.

"Cognome?"

"Glick".

"Sanders era il vostro spacciatore?"

I due si scambiarono sguardi preoccupati.

"Non voglio fare una retata, né rendervi la vita più difficile. Ho solo bisogno di risposte ad alcune domande." Spostai lo sguardo guardato da William a Deborah. "Avete la mia parola."

William mi guardò negli occhi per un momento. Vedevo che mi credeva. "Sì, era il nostro spacciatore."

"Come mai eravate qui con lui?

"Avevamo parlato con lui in precedenza. Ha detto che era a secco, ma che poteva esserci utile un po' più tardi. Ha detto che doveva incontrare il suo fornitore," disse William.

"Sì, così l'abbiamo seguito," disse Deborah. "Volevamo prendere la nostra roba fresca dal carrello."

La guardai. "E' così grave?"

Entrambi annuirono. "Sta diventando piuttosto brutto in questo momento."

"Quando avremo finito, se volete, vi porterò in un posto che vi aiuterà. La città fornisce assistenza alle persone che vogliono smettere di drogarsi." Lasciai che la cosa entrasse loro bene in testa per qualche secondo. "Ora, cos'è successo dopo che avete seguito Sanders?"

"Ha detto che il suo fornitore avrebbe dovuto essere lì da un momento all'altro. Ci ha detto di andare nel vicolo e di nasconderci dietro il cassonetto. Ha detto che il suo fornitore ci avrebbe ucciso se ci avesse visto," disse William.

"Abbiamo visto tutto, " disse Deborah. "Una limousine nera si è fermata davanti a Skanky, e l'autista ha aperto la porta a questo tizio. Il tizio ha parlato un po' con Skanky."

"Il tipo era ispanico," aggiunse William. "Non posso sintetizzare più di così."

"Di cosa hanno parlato?" chiesi.

William aggrottò la fronte. "Skanky gli disse che aveva un appuntamento e indicò all'ispanico di andarsene. L'ispanico disse che l'appuntamento di Skanky era con lui. Skanky disse qualcosa sul fatto che lui non era il Tinker, chiunque fosse. Poi l'ispanico chiese se Skanky sapeva chi era, e Skanky disse che non lo sapeva. Poi il tizio ha detto qualcosa in spagnolo. Credo che abbia detto il suo nome, perché la frase è finita con Esteban Fernandez."

"Sì, poi questo Esteban ha tirato fuori una pistola e ha sparato a Skanky tre volte, " disse Deborah.

"Abbiamo visto il taxi passare, e questo Esteban si è girato e ha sparato diverse volte al taxi. Deve averlo mancato. L'autista della limousine ha detto a Esteban che dovevano andare, perché il tassista avrebbe chiamato la polizia. Esteban fu daccordo con l'autista della limousine e lo chiamò 'Felix, " disse William. "Dopo di che se ne sono andati."

"Hai preso il numero di targa?" chiesi.

Entrambi scossero la testa.

"Grazie per il vostro aiuto. Per favore, restate qui ancora un po' e vi porterò in quella clinica."

Entrambi i Glicks mi ringraziarono.

Sam ed io ci allontanammo un poco.

"Uno di questi nomi ti dice qualcosa?" chiesi al mio partner.

Sam stava pensando. "Ho sentito il nome Tinker... forse è un fornitore di basso livello. Gli altri due... qualcosa di Esteban Fernandez mi dice qualcosa, ma non so perché."

"Lo stesso vale per me. Non riesco a collocarlo, però." Sentii un brivido. "Dov'è il tassista?"

"E' seduto nel suo taxi."

Calore. Pensai che fosse il momento di interrogare il tassista, e che ci sarebbe voluto un po' di tempo. Un tempo lungo e caldo.

Andai verso il taxi, aprii la portiera del sedile del passeggero anteriore e salii dentro. Sam salì sul sedile posteriore più spazioso. La temperatura all'interno della cabina si avvicinava a quella estiva. Mi sono crogiolata al caldo per qualche secondo, mentre il tassista discuteva alla radio CB (a banda cittadina) con il suo centralinista.

"No, non posso andarmene, " diceva il tassista al microfono. "Non voglio che la polizia mi arresti."

"Ti dico che se qualcuno ha sparato a quel taxi, questo sarà a tuo carico. E se non ti muovi presto, ti ritroverai senza lavoro, " disse la voce del centralinista.

"Come si chiama il tuo centralinista?" chiesi, prima che l'autista potesse premere di nuovo il tasto di trasmissione.

"Lou. Lou Mitchell, " disse il tassista.

"Il tuo nome?"

"Tony Fisher."

Premetti il tasto di trasmissione. "Sto parlando con Lou Mitchell?"

Passarono pochi secondi. "Sono Lou. Chi diavolo è?"

Riaccesi il microfono. "Sono il tenente Rooney, Dipartimento di Polizia di Chicago, Divisione Crimini Violenti. Lou, ho appena sentito per caso una conversazione che hai avuto con il mio testimone, Tony Fisher." Lasciai andare il tasto di trasmissione e dissi a Sam: "Ehi, puoi chiamare uno di quei poliziotti là?".

Sam abbassò un finestrino e fece cenno a uno degli agenti. Quando lagente raggiunse il taxi, abbassai il finestrino in modo che l'agente potesse sentire quello che stavo dicendo.

Premetti il tasto di trasmissione. "Lou, hai appena esortato il mio testimone ad abbandonare la scena di un crimine. Hai anche minacciato di estorcergli del denaro per danni a questo taxi che sono avvenuti al di fuori del suo controllo. Poiché l'assicurazione è obbligatoria su tutti i taxi di questa città, il danno è coperto. Posso solo immaginare che tu voglia intascare un po' della paga duramente guadagnata da questautista per il tuo uso personale, mentre riscuoti dalla compagnia di assicurazione. Questo è tentare di commettere una frode assicurativa.

Sto mandando l'agente... " diedi unocchiata veloce al suo cartellino. "... Petrie, nel tuo ufficio proprio ora. Ti arresterà per intralcio alla giustizia e tentata frode assicurativa. Voglio che tu rimanga esattamente dove sei." Lasciai perdere il tasto e dissi allagente Petrie: "Vai lì e spaventa a morte quel tizio, se sta lì. Non arrestatelo ufficialmente, ma ammanettatelo, e assicuratevi che chiunque nel garage veda che è ammanettato. Rimanete con lui per mezz'ora, poi toglietegli le manette. Dite che avete parlato con me e mi avete convinto a non arrestarlo. Nel caso se ne fosse andato, torna qui e vedi se puoi dare una mano." Petrie fece un gran sorriso, felice di assecondare il mio piccolo scherzo.

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