Ragazze scomparse e vicoli bui se Kyoko avesse avuto anche un solo capello fuori posto
Nel buio, Toya si fermò di colpo mentre la paura gli bloccava il respiro. Lì, sdraiata contro un muro sporco cera Kyoko. La stessa paura che lo aveva bloccato lo spinse a muoversi e, in un istante, la raggiunse.
Inginocchiandosi, controllò il battito cardiaco e, non appena le toccò il collo, il proprio cuore prese a battere al ritmo del suo. Grazie a Dio era viva. Provò un senso di déjà-vu indesiderato e scacciò subito il pensiero. Sentendo gli altri avvicinarsi, la prese in braccio e la portò in salvo. Stringendola, usò la sua innaturale velocità per uscire dal buio.
*****Kotaro sbatté Yohji contro il muro mentre aspettava che la sua sete di sangue si placasse. Continuare a punirlo non ne valeva più la pena, considerando che il ragazzo era svenuto di nuovo. Sentendo delle vibrazioni nellaria, lo lasciò cadere in modo non proprio gentile.
Alzò la testa di scatto e restrinse lo sguardo.
Kyou vide il lupo lasciar cadere il ragazzo a terra senza ucciderlo. Riconobbe subito lumano che aveva infastidito Kyoko. Cambiando opinione, emise un ringhio. Se fosse stato al suo posto, quel ragazzo non sarebbe rimasto intero.
Come se lo percepisse, il Lycan si voltò e lo guardò. Kyou sentiva limmenso potere che emanava il lupo, era un avvertimento.
In passato, lupi e vampiri si erano sempre evitati. Senza preoccuparsi gli uni degli altri, avevano scelto di tenere le distanze. La loro forza era troppo simile e detestavano essere dominati. Abitavano nello stesso mondo ma vivevano la loro vita infinita ognuno per conto suo.
Vedendo il vampiro davanti a sé, listinto di Kotaro prese vita. Non riusciva a vederlo abbastanza da distinguere i suoi lineamenti, ma sapeva che quel succhiasangue era una minaccia. Doveva ancora placare la propria sete di sangue perciò si preparò, pensando che si trattasse di un servitore di Hyakuhei.
Proprio mentre stava per attaccarlo, la figura divenne più nitida, per poi svanire. «Occhi dorati» sussurrò, rendendosi conto che aveva quasi aggredito Kyou. «Che ci fa qui? Dannazione!» esclamò, poi corse via, temendo che Kyoko non fosse rimasta dove laveva lasciata. Doveva raggiungerla subito stasera cerano i succhiasangue in giro e lei non sarebbe stata una delle loro vittime. E, con Kyou nei paraggi, chissà come sarebbe finita la situazione.
Kyou riapparve di fronte allo stesso muro dove aveva lasciato la ragazza. Vedendo che non cera più, i suoi occhi divennero rossi e un ringhio furioso sferzò il vicolo vuoto, riecheggiando nelle strade adiacenti.
*****Kotaro incontrò Suki e Shinbe allingresso e, afferrando il ragazzo per una spalla, gli chiese nervosamente: «Kyoko è ancora dentro?». I suoi sensi non umani si attivarono e il suo istinto gli diceva che lei non era nei paraggi.
Suki confermò i suoi sospetti quando, afferrandolo per la camicia, esclamò: «Un uomo lha presa dieci minuti fa, devi trovarla!». Aveva gli occhi pieni di lacrime mentre continuava: «Non riusciamo a trovarla da nessuna parte!».
Shinbe la tirò a sé, non era ancora pronto a lasciarla andare. La strinse e, guardando Kotaro, aggiunse: «Una strana creatura lha portata via.», poi vide Suki che tremava e cercò di calmarla. Non gli avrebbe mai permesso di fare quella che voleva senza discutere. «La troveremo, te lo prometto.» le disse, poi alzò lo sguardo verso Kotaro ma era già sparito.
«Ma dovè andato?» mormorò guardandosi intorno, ma non vide alcuna traccia della guardia di sicurezza. Scosse la testa e sospirò, aveva visto abbastanza per quella notte.
Destandosi dalla propria disperazione, Suki sbuffò infastidita e sbottò: «Farà meglio a trovarla altrimenti lo uccido e lo riduco in poltiglia.», poi, trascinando Shinbe dietro con sé come se si fossero invertiti i ruoli, aggiunse: «Andiamo alla mia auto, muoviti!».
Lui si guardò attorno nel parcheggio come se, allimprovviso, si fosse ricordato di una cosa importante. «A proposito di auto quella di Toya non cè».
Capitolo 6
Hyakuhei entrò in una stanza buia delledificio, portando con sé il ragazzo che aveva scelto come suo seguace. Scostandogli i capelli dagli occhi ancora chiusi, sentì lodore della ragazza sulla pelle.
«Bene Tasuki, quando ti sveglierai ti ritroverai con un dono molto prezioso da parte mia il dono della vita eterna.» disse sorridendo, come se stesse parlando con un bambino, e aggiunse: «Ma poi capirai che quella vita mi appartiene.».
I suoi occhi divennero rossi quando si sentì invocare da uno dei suoi figli. Non gli piaceva essere disturbato durante un risveglio, ma uno dei suoi prediletti lo aveva chiamato. Sapendo che non lavrebbe fatto se non fosse stato importante, rispose alla sua richiesta.
Guardò il ragazzo che aveva trasformato, poi svanì, lasciandolo da solo nella stanza chiusa a chiave.
*****Yohji sentiva le fitte di dolore che lo costringevano a stare sveglio. Cavolo, gli faceva male dappertutto. Iniziò a ricordare che cosera successo e perché stava così male. Aveva incontrato Kyoko e aveva deciso di giocare con lei, poi era arrivata quella stupida guardia di sicurezza.
Come faceva ad essere così forte? Quando aveva provato a reagire, non ci era riuscito. Era come se avesse tentato di lottare contro un branco di lupi affamati e adesso soffriva per lo sforzo.
Trovando finalmente il coraggio di aprire gli occhi, si trovò davanti un ragazzino che lo guardava. Aveva circa 12 anni e avrebbe potuto definirlo albino, se non fosse stato per i suoi occhi neri e vuoti.
Attirato dallodore di sangue fresco, Yuuhi apparve accanto al ragazzo ferito. Osservandolo, rimase immobile come una statua e lo sfiorò con la propria aura, poi annuì. Il ragazzo era già infettato dal male, ma cera un odore di purezza che avvolgeva la sua energia negativa.
Quei resti di pura energia sembravano vivere per un potere immortale. Sorprendente. disse tra sé, poi, mentre il ragazzo apriva gli occhi, sussurrò: «Padre, è entrato in contatto con la ragazza pura la sua energia si sente ancora.». Le sue zanne brillarono nelloscurità con un sorriso mentre aggiungeva: «Lo teniamo?».
Yohji restrinse lo sguardo per quelle strane parole, poi si guardò attorno alla ricerca dellaltro interlocutore e vide un uomo dallaspetto sinistro, avvolto dal buio del vicolo. Era alto ed emanava energia come se fosse un dio vendicativo.
Yohji, terrorizzato, notò i suoi occhi rossi e i canini. Si addossò contro il muro, non sarebbe mai riuscito a correre in quelle condizioni.
Hyakuhei scrutò il giovane che aveva molestato la ragazza che adesso considerava già sua. Aveva osato toccarla e avrebbe pagato per la sua insolenza. Inspirando, percepì la scia dellodore del lupo che aveva già pestato il ragazzo, e restrinse lo sguardo. Kotaro era stato lì come osava interferire? Era per colpa sua che la ragazza era sparita senza lasciare traccia? Hyakuhei ringhiò al solo pensiero che il Lycan fosse così vicino al cristallo e a lei ancora una volta. Solo perché la ragazza aveva scelto lui, ciò non significava che gli appartenesse. Non era mai dipeso da lei non aveva imparato la lezione in passato?
Credeva di aver ucciso quella vile creatura insieme a Toya secoli prima, per aver osato ostacolarlo e per aver cercato di proteggere la ragazza da lui. Non importa., i suoi pensieri si rattristarono per un momento, Un tempo hai messo Toya e la sacerdotessa contro di me e guarda cosa mi hai costretto fare..
Poi ripensò allaccaduto e i suoi occhi si oscurarono. Se Toya non avesse cercato di diventare un guardiano della sacerdotessa e di allontanare Kyou da lui adesso non sarebbe più allinferno ma lì al suo fianco, insieme a Kyou. Lunico colpevole di aver alimentato le convinzioni sbagliate di Toya era Kotaro.
Poi ripensò allaccaduto e i suoi occhi si oscurarono. Se Toya non avesse cercato di diventare un guardiano della sacerdotessa e di allontanare Kyou da lui adesso non sarebbe più allinferno ma lì al suo fianco, insieme a Kyou. Lunico colpevole di aver alimentato le convinzioni sbagliate di Toya era Kotaro.
Era stato lui ad avvertire la sacerdotessa delle sue vere intenzioni. Era strano come il tempo potesse deformare anche le bugie dette.
«E così lhai trovata di nuovo.» sussurrò.
Fu riportato al presente dal piagnucolio del ragazzo accovacciato contro il muro. Gli servivano altre nuove reclute per trovare la sua sacerdotessa scomparsa, nel caso in cui Kotaro fosse con lei. Hyakuhei la voleva e lavrebbe avuta.
E sarebbe stato aiutato dallidiota che aveva cercato di farle del male. Solo lui avrebbe potuto contaminare una creatura così pura. Aveva molti progetti per la sua sacerdotessa dopotutto, mille anni erano tanti per trovare nuovi modi per torturare qualcuno.
Tornando nellombra, fece un cenno a Yuuhi e i suoi occhi brillarono. «Fallo soffrire. Tortura la sua carne, ma non ucciderlo.» gli disse. Voleva che il ragazzo soffrisse per le sue azioni, così avrebbe capito che non doveva mai sfidare il suo nuovo padrone né toccare la ragazza.
Yohji guardò il ragazzino e spalancò gli occhi per la paura. La creatura gli stava sorridendo ma il suo era un sorriso omicida. Le sue zanne erano lunghe e affilate e gli occhi non erano più neri, ma di un rosso scuro, in inquietante contrasto con la sua pelle e i suoi capelli color alabastro. Sembrava un bambino ma in realtà era un demone che rubava lanima sotto mentite spoglie, e Yohji aveva davvero paura.
Lo vide sollevarsi da terra per poi saltargli addosso, e gridò di terrore. Non avrebbe mai saputo che cosa fosse mentre i denti e gli artigli gli strappavano la carne, causandogli un dolore inimmaginabile.
*****Toya guardò la ragazza addormentata sul sedile del passeggero accanto a lui. «Maledizione, non farlo mai più!» esclamò, sapeva che non poteva sentirlo ma non si fermò, «Piccola stupida, potevano ucciderti o peggio!». Si voltò verso ledificio in cui si trovava il suo appartamento.
Anche se era ancora arrabbiato, la prese in braccio come se fosse la gemma più preziosa del mondo e la portò su per le scale. Trovando la porta chiusa a chiave, imprecò e forzò la maniglia, sperando di non fare troppi danni mentre il metallo scricchiolava.
Le serve una serratura migliore, con un assassino in giro. pensò, conservando quella scusa per quando lei si sarebbe svegliata e lo avrebbe rimproverato per aver rotto la porta. «Almeno è ancora attaccata ai cardini.» borbottò mentre entrava nellappartamento.
Fermandosi nel salotto, la guardò perplesso quando sentì odore di alcol.
«Guarda come sei ridotta. Non è carino andare a bere senza di me. Che ti è saltato in mente?» mormorò.
*****Kyou si stava sforzando di stare calmo, e non era la prima volta quella sera. Incapace di trattenersi, sferrò un pugno al muro con tanta forza da mandare in pezzi lintonaco. Ringhiò di rabbia e i suoi occhi divennero rosa mentre annusava laria.
Nessuno poteva sottrargli ciò che gli apparteneva senza pagarne le conseguenze.
Percepiva lodore di Kyoko mescolato ad un altro, maschile e stranamente familiare. Ringhiò di nuovo mentre si librava in aria e seguì lodore che si era insinuato nel suo corpo.
La sua figura solitaria scomparve nellombra mentre cercava la sua preda. Lavrebbe trovata e lavrebbe sottratta al ladro che glielaveva rubata. Serrò le mascelle per la rabbia, come aveva osato, lei, pronunciare il nome di suo fratello solo per confonderlo?
Quella piccola donna gli aveva lanciato un incantesimo, ne era sicuro. Sentiva la sua presenza sotto le dita e provò il desiderio di toccare ancora una volta la sua pelle. Doveva sapere come faceva ad essere così pura e che cosera la luce che emanava.
Era quello che Toya stava cercando? Se così fosse, allora quella ragazza era colpevole della morte di suo fratello? Che senso aveva tutto questo? Voleva delle risposte. Quella luce lo aveva attratto come una falena dal fuoco e adesso non poteva più lasciarla andare. Era come se lei lo avesse chiamato inconsapevolmente e lui non potesse fare altro che rispondere.
Kyou ringhiò mentre i suoi occhi diventavano rosso sangue. Quella ragazza era pericolosa. Lui non era il tipo che cercava o voleva la vendetta per secoli. Doveva affrontarla con cautela, non si fidava di se stesso quando era con lei. Si sentiva irretito e questo lo faceva infuriare a dismisura, perché la ragazza lo aveva in qualche modo indebolito.
*****Borbottando qualcosa a proposito di incontri degli alcolisti anonimi, Toya portò Kyoko nella sua camera e la adagiò delicatamente sul letto. Poi tornò verso la porta dingresso e la chiuse con il catenaccio, visto che aveva rotto la serratura.
Per fortuna era bloccata solo la maniglia. pensò scrollando le spalle, poi si guardò attorno nellappartamento. Era ben diverso dal rombo assordante che cera in discoteca. Era quasi troppo silenzioso. Togliendosi le scarpe, sospirò: «Che serata.». Si rilassò per la prima volta quel giorno, mentre tornava dalla sua Kyoko che dormiva.
La luce della luna filtrava dalla finestra, avvolgendo il suo corpo in un bagliore etereo. La sua espressione sintenerì mentre le scrutava il viso. Kyoko era distesa sul letto con le mani rilassate ai lati della testa. Sembrava un angelo, così serena e così ignara del pericolo in cui avrebbe potuto imbattersi anzi, in cui si era quasi imbattuta. Aveva quasi voglia di svegliarla e dirgliene quattro ma resistette.
Poi si accigliò, ripensando a come potesse essere finita in quel vicolo da sola, per poi perdere i sensi ma rimanendo incolume. A caval donato non si guarda in bocca, perciò ringraziò i suoi angeli custodi chiunque essi fossero.
Sarebbe rimasto con lei per la notte, tenendola al sicuro. Non gli importava altro.
I suoi occhi brillarono maliziosamente mentre le toglieva le scarpe, poi le tirò su la coperta. Probabilmente domani si sarebbe infuriata ma Toya strisciò sul letto e la tirò a sé.
Pensieri maliziosi gli pervasero la mente come accadeva sempre quandera a casa da solo. Tuttavia, per qualche ragione, in quel momento gli sembravano fuori luogo. Stare così accanto a lei aveva un qualcosa di innocente. Scosse la testa e si mise comodo, poi la strinse e ringraziò mentalmente qualunque dio per averla protetta. Era tra le sue braccia e per ora gli andava bene così. Il mattino seguente avrebbe anche potuto rischiare di essere fatto a pezzi, ma almeno sarebbe morto felice.
Kyoko sospirò, rannicchiandosi nel calore protettivo che la circondava.
Toya sorrise mentre la baciava su una tempia, poi si addormentò.
*****Kyou levitò fino alla finestra da cui sentiva provenire lodore della ragazza. Spalancò gli occhi per la scena che si trovò davanti. Lì, nella stanza in cui dormiva Kyoko, entrò un giovane con occhi dorati e lunghi capelli neri, striati dargento come i suoi.
Kyou rimase senza fiato mentre limmagine speculare del suo fratello defunto si avvicinava al letto, osservando la ragazza che lui aveva intenzione di rapire.
La sua espressione gelida svanì, quel ragazzo somigliava moltissimo al suo adorato fratello Comè possibile? si chiese. Poi ricordò la parola che la ragazza aveva sussurrato e sentì male al petto. Aveva pronunciato il nome di Toya e adesso nella sua camera cera una persona identica a lui?
Kyou annusò laria, cercando di avere una conferma di ciò che aveva visto, ma la sua mente non collaborava. Lodore di suo fratello era appena mescolato allodore di quel ragazzo ma, prima che potesse rifletterci su, lo vide strisciare sul letto e stringere Kyoko con fare possessivo.