Kyoko era seduta a terra con gli occhi spalancati era successo tutto così in fretta che se nera accorta a stento. Guardò Hitomi e poi Kotaro, che teneva il collo di Yohji, che stava diventando blu.
Sapendo che doveva fermarlo prima che facesse davvero del male a qualcuno, si rialzò. Gli si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla, nel tentativo di calmarlo.
«Grazie Kotaro, adesso sto bene, quindi puoi lasciar andare Yohji. Okay?» gli disse con voce suadente, ma andò nel panico quando lo vide stringere ancora di più la gola del ragazzo. Kotaro si voltò e lei indietreggiò quando notò il colore rosso nei suoi occhi.
«Ho visto dove teneva la mano, penso che sia ora di portare fuori la spazzatura!» ringhiò lui mentre si voltava verso Yohji, che emetteva versi gorgoglianti e diventava spaventosamente blu.
Sentì la propria rabbia placarsi e si rese conto che Kyoko lo stava guardando sconvolta. Volendo tranquillizzarla, afferrò Yohji per il colletto e si diresse verso luscita, avrebbe insegnato le buone maniere a quel bastardo. Non cera bisogno che lei vedesse il resto.
Kyoko sussultò quando Kotaro sbatté la porta, si sentiva ancora in stato di shock. Accidenti, Kotaro poteva essere davvero spaventoso quando si arrabbiava. Si sentiva perfino dispiaciuta per Yohji, in quel momento.
Guardando dietro di sé, vide Hitomi che giaceva ancora a terra, dove Kotaro lo aveva lasciato, e, per una volta, non le dispiaceva che lui fosse stato così protettivo nei suoi confronti. Rabbrividì e cercò di non pensare a cosa sarebbe potuto succedere se non fosse arrivato.
Kyou la vide mordersi il labbro inferiore, era indecisa su cosa fare. Seguendo il suo sguardo, rifletté: E così ha la protezione del Lycan.. Si chiese quali altri misteri la circondassero. Quello non era un lupo normale, doveva essere vecchio quanto lui.
Kyoko si avvicinò alle porte a vetri e scrutò il parcheggio buio, chiedendosi dove fosse andato Kotaro. Fece per aprire la porta ma un ragazzino le bloccò la strada. Rimase immobile per un momento quando i loro sguardi sincrociarono. Era la sensazione più strana che avesse mai provato.
Il ragazzino aveva i capelli bianchi e la pelle quasi altrettanto chiara, ma non era quello il problema. I suoi occhi erano così neri che sembravano senza fondo, le davano la sensazione di sprofondarci. Il ragazzo sorrise, scoprendo a malapena le sue zanne per un momento.
Una mano le sfiorò la spalla allimprovviso e Kyoko gridò terrorizzata mentre si voltava.
*****Kyou uscì dalloscurità quando vide il servitore di Hyakuhei allesterno. Conosceva quel ragazzino ingannevole, era piccolo e sembrava così innocente, ma spesso era il più pericoloso di tutti.
Scivolando dietro Kyoko, i suoi occhi divennero rossi e i suoi canini si allungarono, non gli avrebbe permesso di mordere Kyoko senza togliergli la vita.
Kyoko tenne la mano sulla maniglia, non era del tutto sicura di volerla aprire. Quel ragazzino aveva qualcosa di spaventoso. Quando decise di allontanarsi, sentì una mano sulla spalla e gridò, voltandosi per vedere chi fosse.
Rimase senza fiato quando vide due occhi dorati, incorniciati da lunghi capelli bianchi. Aveva qualche anno più di lei e con le luci negli occhi non riusciva a vederlo bene, eppure somigliava a
«Toya?» sussurrò incerta, sapendo che si sbagliava, ma perché le girava la testa?
Non appena i loro sguardi sincrociarono, Kyou si sentì attratto dai suoi occhi. Lei lo stava guardando come se lo conoscesse, ma la cosa inquietante era che aveva sussurrato il nome di suo fratello morto. La afferrò quando la vide barcollare per colpa dellalcol che aveva bevuto.
Mentre le sue mani scivolavano sulla pelle lasciata scoperta dalla camicetta troppo corta, il suo sangue di vampiro ribollì dicendogli di possederla.
La vista di Kyoko aveva deciso di non collaborare, sembrava sfidare la sua volontà mentre guardava luomo incuriosita. Anche se non riusciva a vederlo, sentiva comunque il corpo che la teneva stretta.
Sfiorandogli una guancia, disse: «Ma tu non sei Toya chi sei?» ma, prima che potesse ottenere una risposta, gli dei decisero di prendersi gioco di lei e spensero le luci, facendola scivolare nellincoscienza.
Kyou la strinse mentre perdeva i sensi, almeno non era svenuta tra le braccia del nemico. La testa di Kyoko ricadde allindietro, esponendo la sua gola, e Kyou combatté contro il proprio istinto. Dopotutto, forse era davvero tra le braccia del nemico. Le sue zanne iniziarono ad allungarsi ma lui resistette quella ragazza era troppo pura per una tale oscurità.
Poi sentì la propria rabbia scatenarsi per la sua ingenuità, se non fosse stato lì a proteggerla, che cosa le sarebbe successo? Dimenticò i propri impulsi di pochi istanti prima. Se il lupo fosse stato un bravo guardiano, non lavrebbe lasciata da sola. Si guardò intorno, rendendosi conto che anche gli amici con cui era prima avevano fatto lo stesso.
Estendendo i propri sensi, percepiva ancora la presenza di Hyakuhei allinterno delledificio. Sentendo il male provenire dallalto, capì che si trovava da qualche parte al secondo piano.
*****Shinbe scese dallauto ancora in movimento e si mise a correre dritto verso lingresso principale del locale. Non riusciva a togliersi dalla testa il pensiero che Suki e Kyoko si aggiungessero alla lista delle ragazze scomparse, la cosa lo terrorizzava.
Toya lo aveva informato di quello che gli aveva detto Kotaro e, dopo aver trovato Suki, non lavrebbe più mollata.
Shinbe si fermò di colpo quando fece irruzione nel Club Midnight. Proprio lì, in mezzo al corridoio, cera un uomo che teneva in braccio Kyoko e lei non sembrava stare molto bene. Era immobile e pallida. Del resto, neanche quel tipo sembrava così normale. Pallido era un eufemismo per lui Shinbe sirrigidì quando si rese conto che luomo gli ricordava il suo migliore amico.
Aveva i capelli argentati e gli occhi dorati i capelli di Toya erano neri come la notte ma avevano le stesse strie argentate. Erano caratteristiche molto insolite e lui conosceva soltanto Toya con quella particolarità.
Vedendo che luomo se ne stava andando portando Kyoko con sé, Shinbe mise da parte il proprio disagio. Toya lo avrebbe ucciso se non lavesse fermato.
«Che diavolo hai fatto a Kyoko?» ringhiò, mentre i suoi occhi brillavano. Kyoko non era la sua ragazza ma le voleva bene più di quanto avrebbe ammesso, e poi era la migliore amica di Suki. Quel tipo non lavrebbe portata via.
Kyou mise un braccio sotto le gambe di Kyoko e la sollevò senza sforzo. La teneva come se fosse una bambina, facendole poggiare la testa sulla spalla, senza svegliarla. Nel momento in cui la sua testa gli toccò la spalla, lei si rannicchiò nel suo abbraccio e sospirò.
Kyou percepiva la fiducia e la contentezza nella sua aura mentre si accoccolava tra le sue braccia. Quella piccola donna lo turbava e più la guardava, più aveva voglia di nasconderla al mondo intero. Sapeva di poterlo fare se avesse voluto, e la tentazione era grande. Non aveva mai trasformato nessuno ma se avesse voluto avrebbe potuto farlo.
La protettività nei suoi confronti, così come il bisogno possessivo, lo stupivano. Comera possibile che quella ragazza lo influenzasse in tal modo? Distogliendo lo sguardo dal suo viso angelico, vide un giovane che gridava. A quanto pare, gli uomini che la desideravano continuavano ad intromettersi.
Incrociò il suo sguardo ametista e percepì una strana sensazione di familiarità. «Non sono affari tuoi, stregone.» lo ammonì Kyou con voce gelida.
In quel momento sapeva che neanche Hyakuhei sarebbe riuscito a portargliela via, era sua. La strinse ancora di più quando percepì laffetto nellaura dellaltro potente uomo.
In quel momento sapeva che neanche Hyakuhei sarebbe riuscito a portargliela via, era sua. La strinse ancora di più quando percepì laffetto nellaura dellaltro potente uomo.
Lottando contro i propri pensieri, ringhiò di nuovo. Non avrebbe lasciato che la ragazza lo raggiungesse non era ancora pronto a lasciarla andare. Aveva troppe domande e lei gli avrebbe dato le risposte, che le piacesse o no.
Sentendo di aver ripreso il controllo, Kyou decise che era ora di andarsene.
Shinbe stava camminando quando luomo si mosse. Beh, forse muoversi non era il verbo adatto. Quel tipo era svanito e poi riapparso davanti a lui.
«Ma che cavolo?» esclamò Shinbe, fermandosi di colpo mentre osservava quel viso spaventoso.
Rimase scioccato e il suo cuore quasi si fermò. A pochi centimetri da lui cera un uomo con la pelle di porcellana, che somigliava troppo a Toya. Poteva giurare di aver visto le sue zanne e di aver sentito un ringhio di avvertimento.
Rimase immobile mentre luomo gli premeva un dito sul petto, poi si ritrovò seduto a terra. Sbattendo le palpebre, lo vide passare sopra di sé e svanire allimprovviso.
Suki arrivò in tempo per vedere Shinbe che cadeva a terra e un uomo alto e con i capelli argentati che scompariva con Kyoko. Svanì in un batter docchio.
Shinbe rimase seduto ancora per un momento, sbattendo le palpebre in confusione. «Che diavolo è successo?» gridò Suki, aiutandolo a rialzarsi, «Chi era quelluomo che è scomparso con Kyoko?». Entrambi si voltarono e uscirono per seguirlo. Era davvero svanito nel nulla?
Uscirono dalledificio e si guardarono attorno freneticamente, ma non cera nessuna traccia delluomo né di Kyoko.
Si voltò verso Shinbe con gli occhi lucidi, pronta a scoppiare in lacrime. «Dove sono andati? Quelluomo ha rapito Kyoko!». Stava tremando di paura. Quella che era iniziata come una divertente serata tra ragazze si era trasformata in un incubo.
«Calmati, Suki. La troveremo. È venuto anche Toya.» disse Shinbe, guardandosi intorno con ansia alla ricerca del suo amico. «Pensavo che fosse dietro di me!» esclamò.
La preoccupazione si trasformò rapidamente in rabbia, adesso che Suki era al sicuro accanto a lui. Poi ripensò allaccaduto e i suoi occhi si oscurarono. «A che diavolo stavi pensando? Poteva succederti qualcosa e magari non avrei saputo doveri!» esclamò, afferrandola per le braccia.
Suki serrò le labbra per la rabbia. Qual era il problema? Non era certo la prima volta che usciva con gli amici. Incrociò il suo sguardo, ancora più furiosa. «Ma che diavolo mmff» fu interrotta da un bacio straziante.
Shinbe era così preoccupato per lei da non riuscire a fermare i sentimenti che si erano scatenati. Voleva farle sentire ogni emozione che gli scorreva nelle vene in quel momento. La strinse forte, giurando a se stesso che non lavrebbe mai più persa di vista.
Suki gemette per lintensità di quel bacio, era come se lui stesse mettendo a nudo ogni emozione che aveva nellanima. Le sembrava quasi di toccarle mentre gli poggiava le mani sulle spalle. Sentendo le gambe molli e sapendo che sarebbe caduta se avesse lasciato la presa, lo strinse forte.
La sua mente si svuotò per un momento, facendole dimenticare che era arrabbiata con lui o che Kyoko era appena scomparsa. Tutto quello che sentiva era Shinbe e un amore senza fine.
Lui allentò la presa e strofinò il naso sul suo. I suoi occhi erano colmi di sollievo, ma anche di desiderio. Scuotendo leggermente la testa, Shinbe cercò di concentrarsi sulla situazione e, per una volta, la sua mente non cedette alla sensazione del corpo di Suki tra le sue braccia dopotutto, era successo in molte vite.
«Sono successe un po di cose che devi sapere. Non era sicuro uscire da sole, stasera. Ti racconto tutto mentre cerchiamo Toya. Dovrebbe esserci anche Kotaro.» le disse abbracciandola mentre si dirigevano verso il parcheggio.
Suki era troppo sconvolta e si limitò ad annuire.
*****Toya attraversò il parcheggio di corsa, maledicendo Shinbe per averlo lasciato indietro. Era dovuto scendere dallauto dal lato del passeggero perché non aveva spazio, nella fretta di raggiungere Kyoko aveva parcheggiato troppo vicino al muro. Purtroppo se nera accorto solo dopo aver aperto lo sportello, provocando unammaccatura alla sua dolce bambina.
Ma non era stato questo a rallentarlo. Mentre correva, allimprovviso era sbucato un bambino dal nulla e gli era finito addosso. Limpatto lo aveva fatto cadere a terra e, quando si era rialzato, si era fermato per aiutare il bambino.
«Ehi piccolo stai bene?» gli chiese, ma ritrasse subito la mano quando lui sibilò e se ne andò nella direzione opposta, come se avesse Satana alle calcagna.
Toya si scrollò di dosso la brutta sensazione che aveva percepito e scrutò la discoteca a due piani. La strana sensazione aumentò quando notò lombra di un uomo che, con qualcuno in braccio, saltò da una delle finestre allultimo piano. Cera qualcosa che non andava.
I suoi occhi brillarono dargento i suoi sensi percepivano cose che lui ancora non capiva. Continuava ad avere i brividi e, mentre si avvicinava al club, ringhiò quando si rese conto che cerano due ingressi. Uno sembrava lingresso principale e laltro era altrettanto affollato. Decidendo di passare da quello principale, si fece largo tra la folla.
Sarà meglio per lei che non sia successo niente. Quando la trovo, la ammanetto a me, che lo voglia o no.. Mentre cercava Kyoko, i riflessi argentati nei suoi occhi sintensificarono.
*****Kyou percorse il vicolo dietro il club con Kyoko tra le braccia. Aveva deciso di portarla a casa sua, in attesa che si riprendesse. Alzò lo sguardo verso il suo attico, proprio dallaltro lato della strada. Sarebbe stata al sicuro con lui ma avrebbe dovuto fare attenzione. Percepiva il servo di Hyakuhei nelloscurità attorno al locale.
Serrò le mascelle quando sentì un debole grido in lontananza e capì che avevano trovato unaltra vittima. Guardando la ragazza addormentata, i suoi occhi dorati sintenerirono. Per adesso sarebbe stato il suo segreto. Era leggera come una piuma e sembrava così fragile.
Non riusciva a capire come una ragazza così esile potesse avere uno spirito così indomito e unanima così pura. E poi, aveva pronunciato il nome di suo fratello come se lo conoscesse. Comera possibile?
I suoi pensieri sinterruppero quando percepì davanti a sé una potente creatura della notte, nello stesso momento in cui un forte odore di sangue sinsinuò nelle sue narici. Riconobbe laura del Lycan che aveva difeso Kyoko dallidiota che la infastidiva, per poi lasciarla da sola, in pericolo.
Non volendo ferire la ragazza nel caso in cui avesse bisogno di combattere, Kyou la adagiò a terra e seguì lodore di sangue, che proveniva proprio da dietro langolo. Se il lupo stava massacrando un essere umano, la ragazza non sarebbe stata al sicuro con lui. Era risaputo che alcuni lupi mannari perdono la testa quando la rabbia filtra nelle loro vene, e lui non avrebbe permesso che Kyoko fosse protetta da una creatura così pericolosa.
Svoltando langolo in silenzio, si trovò davanti una scena che non vedeva da secoli. Il lupo, ancora in forma umana, stava ringhiando con i canini in mostra. I suoi occhi blu silluminarono mentre fissava quello che sembrava essere un corpo tra le sue braccia.
*****Toya si fermò accanto alla porta. Annusando, si voltò di scatto e si diresse nella direzione opposta. Sentiva il suo odore anche se non riusciva a capire come fosse possibile. Mentre correva verso il vicolo a sinistra delledificio, la sua mente fu pervasa da pensieri negativi e il suo cuore iniziò a battere forte.