Una Luce Nel Cuore Dell'Oscurità - Amy Blankenship 7 стр.


Lei spalancò gli occhi quando si sentì urtare da un corpo maschile e sentì le guance in fiamme quando si rese conto che Tasuki la teneva stretta. «Ehi.» gli sorrise timidamente, le piaceva il modo in cui i loro corpi si stavano toccando. Sapeva di potersi fidare di lui, non avrebbe superato i limiti, era sempre stato un gentiluomo.

Sentendosi un po audace, continuò a ballare con Suki, che si muoveva dietro di lei, e posò una mano sulla spalla di Tasuki incoraggiandolo in silenzio.

Lui non aspettava altro e le afferrò i fianchi, iniziando a muoversi insieme a lei. Si sentiva come in paradiso, con la ragazza dei suoi sogni che ballava con lui in modo sensuale. Sentire strofinare ogni curva del suo corpo su di sé era una dolce tortura che non aveva mai provato.

I suoi occhi castani sintenerirono in modo seducente mentre il suo corpo andava in fiamme, voleva sentire tutto di lei. Avvicinandosi, iniziò a strusciarsi addosso a Kyoko, muovendo il proprio corpo infuocato con il suo come un amante che era stato lontano per troppo tempo.

Kyoko alzò lo sguardo e, per la prima volta, notò che cerano delle bellissime pagliuzze color ametista nelle sue iridi color cioccolato. Bellissime era lunica parola che le veniva in mente. Più lo guardava più gli ricordava Shinbe.

*****

Lumore di Toya non era migliorato quando era andato nel dojo del college nel tentativo di sfogarsi. Dopo aver rotto il sacco da 500 dollari, decise che era meglio andarsene di corsa. Non era colpa sua se aveva immaginato la faccia di Kotaro mentre lo colpiva.

«Che ragazza stupida!» ringhiò. Perché devessere sempre così difficile gestirla? si chiese mentalmente. Fissò nel vuoto mentre pensava a quella fastidiosa guardia di sicurezza con cui Kyoko era uscita.

Era ancora furioso da quando aveva sentito la sua voce attraverso il telefono, prima. Non avrebbe voluto fare altro che staccargli la testa e lanciarla dove il sole non lavrebbe mai raggiunta. Lui aveva sempre avuto un sesto senso per tutte le cose e, in quel momento, sentiva che Kotaro non era ciò che diceva di essere.

«Un lupo travestito da pecora.» disse sogghignando, poi si sentì un po in colpa perché anche lui stava nascondendo qualcosa a Kyoko. Cose che nemmeno lui poteva spiegare.

Aveva imparato da piccolo a nascondere le sue abilità insolite, come la forza disumana, la velocità e i sensi acuiti dellolfatto e della vista. Lunico problema era che comparivano e scomparivano quando volevano. Non poteva evocarle in qualsiasi momento e forse era un bene.

Perso nei suoi pensieri, Toya sentì la pelle solleticare quando vide la guardia appoggiata alla porta del gabbiotto. Parli del diavolo e spuntano le corna. pensò, poi gli lanciò unocchiataccia e fece per passargli accanto, ma si fermò. «Che diavolo ci fai qui?» ringhiò.

Kotaro si raddrizzò e si avvicinò al tipo con cui Kyoko sarebbe dovuta uscire. Guardandosi intorno e non vedendola da nessuna parte, sirrigidì e lo guardò con aria furiosa. «Dovè Kyoko? Pensavo che fosse con te, stasera.».

Se cera una cosa che Toya odiava era sentirsi confuso e, in quel momento, non era dellumore adatto. «Idiota io pensavo che avesse un appuntamento con te!» sbottò senza pensare.

Kotaro si sentiva davvero furibondo, Kyoko gli aveva detto che sarebbe uscita con Toya e invece era una bugia. «Dannazione!» esclamò e, senza guardarlo, se ne andò, sforzandosi di non usare la sua velocità innaturale. Perché gli aveva mentito? Se avesse saputo che non era con quella testa calda, lavrebbe seguita.

Toya andò nel panico quando notò la preoccupazione del suo avversario, e il modo in cui si mise a correre non lo fece sentire meglio. Qualcosa lo portava a fidarsi completamente di Kotaro ma non glielo avrebbe mai detto.

Senza nemmeno pensarci, si mise a correre per seguirlo. Lo raggiunse facilmente ma, notando la velocità a cui stavano correndo, ebbe la conferma dei suoi sospetti Kotaro era più di quello che diceva di essere avevano lo stesso DNA o cosa? Strinse i denti, non gli piaceva quel pensiero.

Nel giro di un minuto, Kotaro bussò alla porta dellappartamento di Kyoko, sperando che fosse lì. Sbattendo entrambi i palmi contro la porta, gridò: «Accidenti, Kyoko! Dove sei?». Il terrore e la preoccupazione lo assalirono. «Non va bene.» ringhiò.

«Cosè che non va bene?» gli chiese Toya, raggiungendolo. Le vibrazioni che laltro emanava erano così intense da fargli male al petto. Se avesse saputo che Kyoko non era con Kotaro, sarebbe andato a casa sua solo per stare con lei. Avrebbe dovuto seguire il suo istinto e andare comunque. Prima o poi avrebbe dovuto comprarle un guinzaglio.

Kotaro si girò di scatto, si era completamente dimenticato di lui mentre correva da Kyoko. Avendo qualcuno su cui sfogare la propria rabbia, sbottò: «Pensavo che fosse con te!», poi strinse i pugni e si trattenne per non esagerare. «E come diavolo hai fatto a raggiungermi? Bah, non importa, lascia perdere.».

Toya lo fissò, sorpreso che laltro se ne fosse accorto, ma lasciò correre e rispose: «Sono uno che va veloce.».

Calmando il proprio lato predominante, Kotaro aprì gli occhi e fissò la persona che lo avrebbe aiutato a trovare la sua Kyoko. Era un peccato che Toya non fosse rinato vampiro, altrimenti avrebbero risolto la questione facendo a pugni; tuttavia, il ragazzo stava riacquistando le sue abilità e non sapeva perché. Come se non bastasse, il migliore amico di Toya era Shinbe, anche lui ignaro del suo passato.

Kotaro si portò una mano alla tempia, chiedendosi come avesse fatto a fidarsi che Toya la proteggesse per la seconda volta quando aveva già fallito la prima. Il fatto che lui non ricordasse nulla lo fece trattenere. Inspirò profondamente e accettò la verità avevano fallito entrambe.

Toya fece un sorrisetto e disse: «Quindi ti ha mentito e ti ha liquidato dicendo che sarebbe uscita con me. Ha!». A lui era successa la stessa cosa ma non glielo avrebbe detto.

Kotaro fece un altro respiro profondo, cercando di mantenere la calma. Era come parlare a un bambino. «Questo non è un gioco, idiota. Nel campus stanno sparendo molte ragazze da più di un mese e adesso nessuno di noi sa dove si trova Kyoko.» disse, sentendo il panico nella sua stessa voce, ma lo ignorò e aggiunse: «Hai idea di dove possa essere andata?».

Toya sentì il cuore spezzarsi per la preoccupazione al pensiero che Kyoko fosse in pericolo. «Dannazione!» esclamò, poi si voltò verso la porta di Suki e iniziò a bussare forte finché non sentì il legno scricchiolare e rallentò. Nessuna risposta.

«Cazzo!» ringhiò e, quasi in preda al panico, cercò il cellulare, sperando che Shinbe sapesse doverano le ragazze. «Rispondi, idiota!» gridò al telefono che squillava. Dopo il quarto squillo, Shinbe finalmente rispose.

«Shinbe! Sai dove sono Suki e Kyoko?» gli chiese, poi guardò Kotaro che si avvicinò come se stesse aspettando di sentire la risposta.

Dallaltro capo del telefono, Shinbe sorrise e disse: «Può darsi».

*****

Kyou era rimasto nascosto nelloscurità mentre guardava la ragazza con i suoi amici. Ascoltando la loro conversazione, aveva capito che si chiamava Kyoko. Finora quel Tasuki aveva tenuto le mani a posto, il che era un bene, considerando che lui aveva deciso di lasciarlo vivere se non le si fosse avvicinato troppo. Sembrava abbastanza innocuo solo un po troppo infatuato.

Erano arrivati alla pista da ballo e le due ragazze avevano iniziato a ballare insieme in un modo indecente. Devessere colpa dellalcool che hanno consumato in fretta. pensò, facendo fatica a pensare altrimenti.

Un ringhio gli vibrò nel petto quando la sua visuale fu coperta da un gruppo di umani. Sentendo quel suono e notando il suo sguardo gelido, i ragazzi si spostarono dallaltro lato e Kyou accennò un sorriso divertito quando li vide muoversi in fretta.

Un ringhio gli vibrò nel petto quando la sua visuale fu coperta da un gruppo di umani. Sentendo quel suono e notando il suo sguardo gelido, i ragazzi si spostarono dallaltro lato e Kyou accennò un sorriso divertito quando li vide muoversi in fretta.

Riportò lattenzione sulla pista da ballo, concentrandosi sulla ragazza che lo aveva lasciato perplesso, e quello che vide gli fece ribollire il sangue per la rabbia. Gli sfuggì un ringhio mentre i suoi occhi dorati e furiosi diventavano color sangue. Linnocuo Tasuki stava ballando con lei come se la stesse seducendo.

*****

Kyoko si era lasciata andare alle sensazioni che le mani di Tasuki le stavano dando mentre le accarezzavano la pelle nuda. Lui sembrava molto sexy con quei capelli spettinati e quel suo modo di ballare così sensuale. Le sfuggì una risatina al pensiero.

Mentre lo sentiva accarezzarle la schiena, notò che i suoi occhi erano diventati quasi completamente color ametista.

Suki decise di stuzzicarli e schiaffeggiò Kyoko sul sedere, esclamando: «Ehi, voi due! Devo fare rifornimento!», poi sorrise e li trascinò verso il tavolino doverano prima, sperando di prendere un altro drink.

*****

Kyou stava cercando disperatamente di placare il proprio sangue infuriato. Il suo fermo controllo e il suo comportamento distaccato erano svaniti completamente dopo aver visto Tasuki che ballava con Kyoko come se fosse il suo amante.

Dentro di sé sapeva di doversi calmare subito, altrimenti Hyakuhei avrebbe percepito la sua presenza se non lo aveva già fatto. Facendo un respiro profondo, si rimproverò mentalmente per la propria rabbia.

Per secoli era stato una creatura della notte fredda e priva di emozioni. La sua risolutezza era come una montagna che non vacillava mai e non poteva essere costretta alla sottomissione. Le sue emozioni erano ben chiuse sotto le sue sembianze impassibili e indistruttibili per una ragione: nascondere la propria aura al vero nemico.

In una sola notte, la presenza di una ragazza innocente e pura lo aveva fatto vacillare per la prima volta nella sua lunga vita di non morto.

Ignari del furioso vampiro dai capelli argentati, i tre tornarono doverano prima. Linnocente risata di Kyoko lo raggiunse, placando un po la sua rabbia. La tensione si allentò e lui si chiese il perché di quella sua reazione così possessiva.

Restrinse lo sguardo, lanciando unocchiataccia al ragazzo, e promise di procurargli una morte lenta e dolorosa se avesse superato di nuovo i limiti. Lei aveva bisogno di un guardiano.

Kyou non riusciva a spiegarsi perché quella ragazza avesse una presa così intensa su di lui, guardarla era diventato come una droga. La sua bellezza e la sua innocenza lo incantavano, portandolo a chiedersi se la sua pelle fosse morbida come sembrava. Vide un altro bicchiere di alcol davanti a lei e sinfuriò.

Ad ogni sorso, laura di luce pura che la circondava sembrava vacillare e indebolirsi. Era già molto più difficile da vedere. Se continuava a mandare giù quella bevanda del diavolo, presto sarebbe sprofondata nelloscurità.

Come per sfidarlo, la ragazza prese la cannuccia e se lavvicinò alle labbra, bevendo ciò che rimaneva di quel liquido velenoso.

Kyou fece qualcosa che non faceva da secoli sorrise, sapendo che il suo segreto sarebbe stato al sicuro dal male che era appena entrato nel night club. Forse nascondere laura pura di una ragazza così innocente, dopotutto, non era una cattiva idea.

Kyou si nascose nel buio proprio mentre il suo nemico usciva allo scoperto.

*****

Hyakuhei varcò lingresso senza avvisare i servi che seguivano la sua ombra, erano liberi di divertirsi come meglio credevano. Avrebbero soltanto ostacolato i suoi piani, se gli avesse permesso di unirsi a lui. Con i suoi occhi rosso cremisi scrutò con interesse tutti quei corpi accaldati.

Aveva percepito la vita, nascosta da qualche parte tra gli umani. Si era sentito chiamare come se fosse unamante desiderosa del suo tocco, ma adesso quella sensazione era quasi svanita.

La sera prima si era nutrito bene e non sentiva il bisogno di rifarlo così presto. No quella sera aveva in mente qualcosaltro.

In quella città cera il potere del leggendario Cuore di Cristallo Protettore, ne era sicuro. Tutte le strade che aveva preso, alla ricerca della luce nascosta, lo avevano condotto lì. Anche adesso sentiva la luce inafferrabile nascosta nelloscurità e si appoggiò al muro per osservare gli umani.

Molte ignare mortali lo avevano già notato e sapeva che sarebbero andate da lui, offrendogli erroneamente la propria anima.

Essere alto, moro e bello gli rendeva sempre facile catturare le sue prede. I suoi lunghi capelli neri gli svolazzavano attorno e facevano da sfondo al suo aspetto senza eguali. Poteva percepire la lussuria che emanavano le femmine umane ma non vi prestò attenzione.

Quella sera ne cercava una da poter controllare. A volte trasformava unanima ignara solo per ucciderla la notte seguente. Concedeva il dono della vita solo quando gli andava, e ciò accadeva una volta ogni cento anni. Gli serviva qualcuno che lo aiutasse a trovare colei che aveva il cristallo.

I suoi occhi sincupirono come i suoi pensieri. Lultima volta che si era avvicinato così tanto al misterioso cristallo della leggenda, la ragazza che lo possedeva aveva scoperto le sue intenzioni e, prima che potesse fermarla, si era uccisa portando il cristallo con sé, ancora una volta lontano dalla sua portata.

La sua mente tornò indietro con desiderio. Era stato un tale spreco, lei era ineguagliabile per bellezza e purezza incontaminata.

Il cristallo riappariva ogni mille anni, secondo le antiche pergamene che aveva sottratto allo stregone Shinbe prima di ucciderlo. Accennò un sorriso crudele mentre ricordava quella particolare uccisione davvero deliziosa.

Contando gli anni da allora, la prescelta che ora possedeva il cristallo avrebbe dovuto avere ventun anni o giù di lì. Hyakuhei laveva percepito nei pressi del college e poi lì, tra la folla di studenti universitari nel club.

Il fatto che quella città fosse stata costruita sullo stesso terreno in cui il cristallo era svanito, era la prova che fosse anche il luogo della sua rinascita.

Se non fosse riuscito a trovare la ragazza, avrebbe assoldato qualcuno che potesse aiutarlo. Un non umano, soprattutto una creatura della notte, sarebbe stato in grado di rilevare il potere che lui desiderava per sé.

Un sorriso malizioso abbellì le sue labbra perfette in previsione del brivido della caccia. Aveva chiamato i suoi figli preferiti, questa volta avrebbe avuto quella che desiderava. Era stato nelloscurità per troppo tempo e anche le cose più piacevoli avevano iniziato ad annoiarlo.

Voleva qualcosa di nuovo e una sfida era lideale per destarlo dal suo lungo sonno. Sentì una vaga vibrazione nellaria e sorrise consapevolmente. Non avrebbe avuto fretta per i vampiri il tempo non era un problema.

*****

Tasuki osservava con stupore mentre Kyoko finiva il drink. Poi guardò il proprio bicchiere con aria preoccupata. «Ehm, se hai sete posso prenderti un tè al bar, se vuoi.» le disse, poi sorrise quando lei arrossì, rendendosi conto di quello che aveva fatto.

Suki alzò un sopracciglio quando notò il bicchiere vuoto di Kyoko e sussultò, sapendo che la sua amica lavrebbe uccisa di sicuro per i postumi della sbornia. Scrollò le spalle mentalmente, stavano festeggiando e Kyoko lavrebbe perdonata prima o poi.

Guardando Tasuki come per dirgli Ti prego, sono nei guai, aiutami., intervenne: «Penso che sia una buona idea.», poi gli fece locchiolino per incoraggiarlo.

Tasuki le era sempre stato simpatico e le avrebbe fatto piacere che Kyoko lo frequentasse più spesso al posto di Toya le stava simpatico anche lui ma non sempre la trattava bene, e lei era contenta che la sua amica non si lasciasse sopraffare.

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