Keysi si avvicinò al Centro di Controllo della casa, un sistema che controllava praticamente tutte le funzioni della casa, e lo collegò al suo cellulare. Dal cellulare premette Riempire vasca da bagno, poi premette le opzioni Acqua calda e Bolle di sapone.
Quando entrò nella camera da letto per prendere dei vestiti puliti, vi trovò il suo ex fidanzato che stava dormendo. Aprì larmadio senza far rumore e prese dei vestiti. Doveva trovare unaltra casa, la situazione era sempre più scomoda. Tutte le case che Keysi aveva visto erano vecchie, prive di Centri di Controllo.
Alle sette del mattino successivo, Keysi, dopo aver dormito appena qualche ora, entrò dalla porta dellufficio di Norberto.
Lhai provato? gli chiese disperata.
Buongiorno anche a te Norberto stava guardando dei fogli sulla sua scrivania.
Keysi rimase in piedi a osservarlo.
Sì disse dopo aver firmato un foglio , lho provato.
Prime conclusioni?
È un successo, per ora disse cautamente . Pensavo che Carolina e tu creaste un antigene per ogni virus prima di consegnarmelo Norberto sollevò la testa per guardare la ragazza inglese.
Lo so. Vedi, quando Carolina se ne andò, stavo finendo di creare il mio antigene. Così le chiesi se le desse fastidio che te lo consegnassi e mi disse di no.
Bene, hai fatto un buon lavoro, Keysi. Abbiamo già un antigene, ne mancano quattro, a meno che ci portino più virus. Hai visto cosè successo a Taiwan?
No.
Si è incendiato un laboratorio nel quale si esaminavano virus come questo. Lintera isola è in quarantena. Immagino che si risolverà subito. La cosa che mi dà più fastidio è che la gente sta cominciando a odiare le isole in cui ci sono dei laboratori. Sai che allinizio permettevano di installare laboratori solo su isole per paura che succedesse qualcosa come lincendio a Taiwan e che ci fosse unepidemia virale? È assurdo. È arrivata Carolina?
Non ancora.
Allora si sentì un rumore di tacchi che si avvicinavano, seguito da un profumo femminile di alta gamma. Dalla porta dellufficio entrò una donna scultorea, bruna, alta e magra.
Buongiorno, Titania.
Buongiorno, papà.
Cosa mi porti oggi? Spero che non sia un altro virus.
Sono passata solo a salutare Titania sorrise e a farti vedere questo Titania mise sul tavolo i fogli che teneva, Keysi e Norberto si avvicinarono e guardarono con attenzione . È una nuova macchina che rileva la presenza di un virus a distanza di chilometri. Mi hanno chiesto di provarla a Taiwan.
A Taiwan? Non si può andare a Taiwan, è in quarantena.
Me lhanno chiesto loro. Non importa, papà, andrà tutto bene.
Norberto guardava sua figlia con preoccupazione. Anche se sua figlia era la migliore del suo reparto, tuttavia la situazione sullisola asiatica era instabile.
Keysi uscì dalla stanza per lasciarli soli. Quando entrò nella stanza dove lavorava con Carolina, la Sala 4, si fermò a osservare tutto: i computer oleografici tattili, le numerose macchine e altri aggeggi da laboratorio sui tavoli bianchi attaccati alle pareti, gli sgabelli viola dove si sedevano, il grande tavolo bianco al centro che quasi non usavano, e le pareti, anche loro bianche, che riflettevano la luce che entrava dalla finestra, orientata verso sud, con una vista spettacolare sul Mediterraneo, dato che non cera nessun edificio davanti.
Keysi iniziò a studiare il virus trovato sul confine tra la Cina e la Mongolia. Per essere un virus, aveva una bellezza insolita. Appena arrivò alle prime conclusioni, seppe che per trovare un antigene per quel virus ci sarebbe voluto tempo e, dato che il numero di morti era basso in confronto agli altri (non era così per il numero di persone infette), decise di lasciarlo da parte, fare un esame preliminare dei restanti tre virus e poi sceglierne uno.
Verso le nove del mattino, mentre la sua collega studiava il virus australiano, arrivò Carolina con una faccia di una che ha dormito poco. Keysi le indicò lorologio olografico rosso sul muro.
Ultimamente non dormo, i miei vicini fanno sempre festa, non vedo lora che se ne vadano i vicini di Carolina erano quattro giovani francesi che quellanno studiavano alluniversità delle Isole Baleari.
Carolina iniziò a lavorare, nel frattempo Keysi fece un salto alla sala dove i ProHu stavano provando il suo antigene.
Come stanno? chiese la ragazza inglese a una giovane infermiera che era appena stata assunta dal laboratorio.
Stanno tutti bene.
Tornando, Keysi si fermò nel corridoio e guardò la galleria fotografica del suo cellulare. In quasi tutte le foto lei appariva sorridente insieme al suo ex fidanzato. Strinse le labbra e trattenne il desiderio di piangere. In quel momento si sentì impotente. Aveva lasciato alle spalle tutta la sua vita per un uomo che laveva abbandonata. Non aveva nessuno sullisola.
Carolina notò che la sua collega entrava dalla porta con unespressione triste sulla sua faccia.
Stai bene?
Sì, è solo che Sai Non mi resta nessuno sullisola.
Non dire così, hai me Carolina non sapeva se avvicinarsi per abbracciarla o no, scelse di non avvicinarsi.
Keysi si sorprese della reazione di Carolina, cosa che avrebbe posto le basi per una futura amicizia tra le due colleghe.
Tutte e due continuarono a lavorare con la musica di Wagner in sottofondo, scambiandosi dati e consigli, in una relazione in cui cera sempre più complicità.
4. Una storia famigliare
Monica, dopo aver sistemato gli avanzi della cena e pulito il tavolo, si sedette sul divano insieme ai suoi figli e iniziò il suo racconto, mentre Samuel la guardava impaziente e Oscar iniziava a leggere qualcosa sul suo cellulare.
Conobbi il papà di Oscar molto tempo fa a scuola, quando lui stava per compiere dodici anni e io li avevo già compiuti. Era primavera, mi ricordo che a suo papà Monica volse lo sguardo su Oscar, che fingeva di essere interessato alla storia che sua madre raccontava al fratellino piaceva annusare i fiori delle pesche della scuola, cosa che attirò la mia attenzione.
Avevate dei peschi nella vostra scuola? chiese Samuel stupito.
Avevamo alberi di tutti i tipi Samuel aprì la bocca sorpreso , sai che avevamo lezioni di agricoltura?
Ci sono anche adesso commentò Oscar senza alzare lo sguardo dal suo cellulare.
Un giorno mi avvicinai a suo papà e gli chiesi perché lo faceva, mi disse che gli piaceva come profumavano. Io mi avvicinai fino allalbero e staccai un fiore per annusarlo, motivo per cui suo papà si arrabbiò con me. Non voleva che nessuno toccasse gli alberi. Non mi rivolse la parola durante tutto il corso.
Cosa successe dopo? chiese Samuel interessato.
Durante il corso successivo mi chiese di aiutarlo con una materia. Studiavamo mappe antiche, dovevamo disegnarle, e io ero molto brava a disegnare. Così un giorno mi si avvicinò e mi chiese se volevo realizzare un lavoro con lui, io gli dissi di sì. Alla fine finii per fare da sola tutto il lavoro. Da allora tutti i giorni ci vedevamo durante lintervallo e dopo le lezioni tornavamo sempre insieme a casa.
E allora vi innamoraste? chiese Samuel curioso.
Oscar alzò lo sguardo interessato.
Ti ho già detto che sei un bambino molto intelligente? Samuel iniziò a ridere.
Per molti anni fummo inseparabili, finché rimasi incinta di tuo fratello.
E adesso dovè? chiese Samuel.
Monica guardò Oscar, che la guardava.
E allora vi innamoraste? chiese Samuel curioso.
Oscar alzò lo sguardo interessato.
Ti ho già detto che sei un bambino molto intelligente? Samuel iniziò a ridere.
Per molti anni fummo inseparabili, finché rimasi incinta di tuo fratello.
E adesso dovè? chiese Samuel.
Monica guardò Oscar, che la guardava.
È in cielo con mio papà?
No, tesoro, se ne andò.
Dove? insistette il piccolo.
A volte cè gente che se ne va e sparisce dalla tua vita.
Come zia Victoria che vive a Londra? Victoria era la sorella del padre di Samuel.
Sì, una cosa del genere.
Allora possiamo andare a vederlo?
Monica stava iniziando a innervosirsi.
È che non sappiamo dove se ne andò intervenne Oscar per aiutare sua madre ed evitare che sgridasse Samuel.
Più tardi Monica, dopo aver messo a letto il piccolo Samuel, scese in salotto e si sedette insieme a suo figlio maggiore.
Grazie per prima.
Non devi ringraziarmi. So che non ti è mai piaciuto parlare di mio padre e che quando lo fai, finisci per sembrare una persona con disturbi mentali.
***Il giorno dopo Monica svegliò presto Samuel e lo portò nella camera di Oscar.
Al tre disse Monica a voce bassa.
Daccordo.
Uno, due e Tre!
Al tre Samuel piombò sul letto di Oscar.
Buon compleanno! dissero Samuel e Monica allunisono, mentre lei lanciava coriandoli colorati al festeggiato.
Erano le nove e mezza del mattino quando suonarono il campanello di casa. Monica aprì la porta, trovando Ignacio con una lettera.
Mi dispiace, ti avevo avvertito molte volte.
Ignacio consegnò la lettera a Monica e se ne andò. Monica non aspettò di entrare in casa e aprì la lettera rompendo la busta. Era un ordine di sfratto. O pagava laffitto entro i quattro giorni successivi o poteva già iniziare a fare le valigie.
Monica era esterrefatta, non poteva credere che Ignacio la lasciasse per strada. Forse avrebbe dovuto uscire a cena con lui per ammorbidirlo, cosa che aveva sempre rifiutato di fare perché la disgustava. Pensò a suo figlio maggiore, così tenace, che si preoccupava sempre del benessere degli altri. Lei avrebbe fatto qualsiasi cosa per i suoi figli, perfino perdere la sua dignità. Ma si preoccupava anche di quello che avrebbero potuto pensare di lei. Forse per Oscar non era stata un esempio da seguire, ma non voleva ripetere lo stesso errore con Samuel.
Suonarono di nuovo il campanello. Monica corse verso la porta con la speranza che Ignacio si fosse pentito. Al suo posto trovò Rocío, giusto ciò di cui aveva bisogno in quel momento.
Ciao, vicina.
Ciao, Rocío.
Ho visto Ignacio passare di qui. Cosa voleva? Qualcosa non va?
Monica pensò a tutti gli anni in cui portava pazienza con le sue vicine, ai momenti in cui le sarebbe piaciuto dire loro che pensassero agli affari loro. Invece sospirò profondamente e molto educatamente le disse:
Voleva solo sapere se ho i soldi per laffitto.
Rocío sembrava poco soddisfatta.
Festeggerai il compleanno di Oscar?
Stasera esce con i suoi amici per festeggiarlo.
E non organizzerai una festicciola qui?
Non credo.
Che peccato, avevo così voglia di una festa! Sai che Maribel sta cercando una fidanzata per Ignacio? Dovresti affrettarti, altrimenti ti sfuggirà.
Non so di cosa parli disse Monica confusa.
Ho visto che ti ha fatto visita varie volte e che cè un certo flirt innocente tra di voi.
Sei unica, davvero disse a voce alta, sebbene non ne avesse lintenzione.
Grazie, lo so, sono brava a prestare attenzione ai dettagli disse tirando in ballo il suo ego . Allora? Vuoi che gli dica qualcosa da parte tua?
Monica chiuse la porta senza rispondere. Forse cambiare casa non era una cattiva idea dopotutto.
Dopo che ebbe chiuso la porta, iniziò a suonare il telefono, che era in anticamera. Monica lo prese e premette il tasto verde.
Buongiorno, è lei la signora Ibáñez? La chiamo dal servizio di autisti.
Sì, sono io rispose goffamente, mentre si dirigeva verso il divano per sedersi.
Vede, abbiamo visto il suo curriculum e ci sembra una candidata molto interessante. Non si trovano persone così giovani che sappiano guidare macchine antiche. Certo che quelle moderne non si guidano. Potrebbe iniziare domani?
Questo significa che sono assunta? chiese Monica con un tono di voce troppo alto, mentre le si acceleravano i battiti.
Certo, perché crede che labbia chiamata? luomo allaltro lato della linea rise . So che il lavoro è dal lunedì al venerdì, ma domani il mio cliente deve andare in ufficio per una riunione. Voglio che abbia chiare le regole, non gli rivolgerà la parola a meno che non lo faccia lui. Se un giorno dovrà accompagnare sua moglie o le sue figlie, sarà lo stesso. Il lavoro inizierà alle sette e mezza del mattino, ora in cui dovrà aspettare alla porta di casa del mio cliente. Alluna del pomeriggio andrà a prenderlo al suo ufficio e lo porterà dove desideri. Quando scenderà dalla macchina, la sua giornata sarà conclusa. Inoltre è possibile che richieda i suoi servizi in altre date, come nel caso di domani, ma non si preoccupi, quelle ore le verranno pagate come straordinari. Per il lavoro di domani riceverà cinquecentosessanta simeoni. Guiderà una limousine del mio cliente che porteremo a casa sua oggi stesso.
Il simeone era la valuta universale da quando trecento anni prima il calo del valore di diverse monete, tra cui il dollaro statunitense e australiano, il peso messicano e lo yen giapponese, fu alla base di una grave crisi finanziaria in quei paesi e si decise che non aveva senso avere diverse monete nel mondo.
Una situazione simile si ebbe nel caso delle lingue: linglese e il russo vennero considerate come lingue universali, ma lidea venne rifiutata quasi subito, sostenendo che fosse una perdita di valore culturale smettere di parlare le altre lingue. In quellepoca esistevano centinaia di applicazioni e oggetti che fungevano da traduttori istantanei, senza aver bisogno di conoscere laltra lingua.
***Cerano due tipi di strade: quelle antiche e quelle automatiche. Le strade antiche erano state costruite molto tempo prima, erano vecchie, erano state asfaltate da molto tempo e in generale si faceva loro poca manutenzione perché erano poco transitate. Dallaltra parte cerano le strade automatiche che ricevevano una manutenzione costante. Mentre sulle strade antiche le macchine avevano bisogno di un autista che le guidasse, sulle strade automatiche le macchine non avevano bisogno di un autista, dato che erano connesse a un sistema centrale elettromagnetico che portava la macchina da una parte allaltra senza bisogno di fare niente, salvo indicare il posto dove si voleva andare. Inoltre funzionavano con energia solare e non inquinavano.
Ogni tipo di strada aveva i suoi pro e contro. Sulle strade automatiche non si rischiava la collisione. Il sistema informatico stradale al quale si connettevano le macchine tracciava il tragitto, lo introduceva nella mappa e lo configurava affinché non ci fosse nessun rischio. Dallintroduzione delle strade automatiche, cento anni prima, non ci fu nessun incidente su questo tipo di strada. Per questa ragione la maggior parte delle persone viaggiava su questo tipo di strada.
Da qualche tempo era di moda guidare su strade antiche. Questo valeva soprattutto per i benestanti che volevano evitare gli ingorghi delle strade automatiche. Certo che la maggior parte di loro non sapeva guidare e doveva ricorrere ad autisti, un mestiere che era riemerso con questa moda dopo essersi estinto.