No, Zia, forse ha morso le capre, ma noi non potremmo mai saperlo, rispose Den.
Oh, questo è molto grave, molto, molto grave. Ho sentito parlare di casi del genere, ma non ne ho mai visto nessuno in tutta la mia la mia ehm, vasta esperienza.
Wow, disse Den, Papà si è trasformato in un Pee Pob, un vero vampiro? Aspetta che lo dica ai miei amici! Heng, il Pee Pob! È grandioso!
Morirà presto?, chiese Din.
Stiamo cercando di salvarlo, Din, faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità, ma questo significa che non potete dirlo a nessuno. Den! Hai capito? Nes-su-no, nes-su-no, stupido ragazzo!
Sei sicura che il giovanotto sia un Lee, Wan?, chiese con unocchiata accusatoria a Wan, la quale, a sua volta, la guardava con tutta lirriverenza che poteva avere verso una vecchia donna che aveva appena salvato suo marito da morte certa.
Perciò, ecco qua. Queste sono le vostre opzioni. In fin dei conti, la decisione spetta a voi, a tutti e quattro, visto che sarete voi che dovrete procurarvi il rimedio che Heng dovrà assumere per il resto della sua vita, dato che non esiste una cura per questa condizione.
Da si concedette di crollare su uno dei supporti per il tetto e chiuse gli occhi come se avesse chiuso un libro e avesse finito un capitolo. La famiglia la osservò, poi tornarono a guardarsi tra di loro, domandandosi come sarebbero usciti da quella situazione.
Mentre Zia Da sembrava essere in trance o, addirittura, nel mondo dei sogni, gli altri tre discutevano sul da farsi.
Beh, disse Wan, non possiamo chiedere il sangue agli abitanti, no? La maggior parte di loro non riesce a sollevare una tazza di riso, figuriamoci se gli chiedessimo una pinta di sangue, inoltre, non possiamo nemmeno permetterci di comprarlo da qualcuno.
Potremmo catturare i turisti, raccogliere il loro sangue in alcune bottiglie e tenerle in frigo , disse Den.
Non abbiamo molti turisti quassù, Den, disse sua madre, facendo schioccare la lingua.
Potremmo provare con il cocktail di sangue animale e ogni mese potremmo donare noi stessi una pinta di sangue, si intromise Din.
Mmm, non so quanto sangue può dare una persona in un anno, ma dodici pinte mi sembrano davvero tante. Bel pensiero, comunque, tesoro.
Forse, qualche membro della grande famiglia sarebbe propenso a darci un po di sangue di tanto in tanto. Vostro padre è molto apprezzato da queste parti .
Potremmo offrirci di comprare tutto il sangue di quelli che muoiono, tentò Den.
Credo che si possa prelevare da un corpo solo prima che questo muoia, tesoro, altrimenti il cuore si ferma e non pompa più sangue.
Potremmo appenderli per i piedi e mettergli un rubinetto in gola o nel cuore o in entrambi?
Fammi capire, quando la cara mamma di qualcuno muore e tutti piangono per lei, tu proponi di andare lì di corsa prima che il corpo si raffreddi, chiedere se possiamo appenderla per i piedi e raccogliere il suo sangue in un secchio per farlo bere più tardi a tuo padre, eh?
Riflettici bene, Den.
Potremmo chiedere di prenderne un po prima che
Non suggerirla nemmeno una cosa così vile e stupida!
Cosa ne pensate dei bambini Meglio di no, eh?, disse Den, dopo di che tacque, poiché tutti i suoi suggerimenti erano stati respinti.
In conclusione, abbiamo: primo, raccogliere sangue dai membri della famiglia e secondo, fare un cocktail di sangue animale non essendo nemmeno sicuri che funzioni.
Altro?
Potremmo no, forse no , disse Den.
Dai, dillo, che sia stupido o no, replicò sua madre, siamo disperati e dobbiamo considerare ogni opinione.
Beh, potrei diventare mussulmano poi sposare quattro donne, così potremmo avere quattro donatori di sangue in più e metti che loro avessero, diciamo, quattro figli ognuna, sarebbero altri sedici donatori e
Sì, ok, Den, grazie! Era meglio non chiedere la prossima volta suggerirai di mandare tua sorella a prostituirsi e farsi pagare due pinte alla volta!
Din diventò rosso fuoco al solo pensiero e rimase scioccata da ciò che la madre aveva detto, ma Den stava annuendo, riflettendo sulla cosa, fino a che Wan gli diede un calcio.
Per come la vedo io, ci sono due problemi che non abbiamo ancora considerato, disse Din, Zia Da ce lo ha già detto: papà deve approvare il nostro piano perché è lui che dovrà bere quella roba, in più, ci serve qualcosa per domani.
Forse possiamo usare il frullato con il sangue di capra domani, visto che vostro padre sembra preferirlo a quello di pollo, ma, sì, hai ragione, dobbiamo trovare qualcosa di più permanente il prima possibile. Possiamo chiedere alla zia dopo. Per quanto riguarda papà, dovrà solo mangiare ciò che gli daremo ed esserne grato, finché non sarà abbastanza in forze da poter decidere da solo ciò che è meglio per la sua dieta, ma sono sicura che sarà lieto del fatto che vi siete occupati di lui.
Dopo alcuni minuti durante i quali i tre si erano ritirati nei propri pensieri, Da si svegliò.
Siete riusciti a farvi venire in mente qualche idea? O, meglio, soluzione?
No, Zia, ammise Wan, Den ci ha illustrato qualche sua fantasiosa idea, ma non erano proprio fattibili. Sfortunatamente, siamo rimasti con le stesse proposte che ci hai fatto diverse ore fa.
Sì, immaginavo che avreste detto così, ma, per essere totalmente sincera, questo non è un problema semplice da risolvere. Anche la mia meditazione è stata un buco nellacqua, ma si sta già facendo tardi e sono stanca, perciò qualcuno di voi, ragazzi, può darmi un passaggio a casa? È meglio dormirci sopra.
Aspettarono il ritorno di Den per poter mangiare qualcosa, poi controllarono gli animali, fecero la doccia a turni e passarono gli ultimi istanti della giornata insieme prima di andare a letto presto, dopo le intense emozioni della giornata. La verità era che nessuno voleva andare di sopra e rimanere solo con un vampiro, così preferirono andare tutti insieme.
Wan non voleva nemmeno dormire vicino a lui, ma si sentì in dovere di farlo, così, essendo la più anziana del gruppo, accese una candela e fece strada, con i due ragazzi che si nascondevano tremanti dietro di lei.
Di colpo si fermarono davanti al letto matrimoniale, immobili. Heng stava seduto sul letto con la schiena dritta, la pelle pallida e gli occhi color corallo che luccicavano nelloscurità.
Buonasera, famiglia!, disse con voce bassa e grave.
I tre si tuffarono nei rispettivi letti, ma non riuscirono a togliere gli occhi da Heng, che non si mosse mai e rimase a fissare loscurità davanti a sé.
1 3 HENG IL PEE POB
Quando si svegliarono la mattina dopo, essendo comunque crollati per la stanchezza, Heng era completamente avvolto nelle coperte e aveva un cuscino sopra la testa.
Tutti si alzarono e corsero al piano di sotto più in fretta che poterono, passando velocemente di fianco al suo letto.
Wow, mamma, hai visto papà ieri notte?, chiese Den. I suoi occhi e la sua pelle illuminavano la stanza, ma erano più che altro gli occhi, vero? Prima erano neri su sfondo bianco, come i nostri, ma ora sono rossi su sfondo rosa Deve essere a causa di tutto quel sangue, suppongo.
Non so tesoro, ma credo che tu abbia ragione. È meglio che vai a prenderne di più e porta tua sorella con te così mungerà un po di latte. Ti ricordi come ha prelevato il sangue Zia Da?
Sì, mamma, però è meglio prenderlo da un altro caprone, no? Così diamo il tempo allaltro di guarire.
Sì, buona idea, Den. Usa un caprone diverso ogni giorno e, Din, puoi continuare con il latte. Da adesso in poi, tutto il latte delle capre sarà per vostro padre, daccordo? Ne ha molto più bisogno di noi e non vogliamo che gli venga fame nel mezzo della notte, vero?
No, mamma, no di certo! Mi ci sono voluti secoli per addormentarmi ieri notte. Ero pietrificato dalla paura che papà si alzasse e cominciasse a camminare intorno alla stanza, magari cercando qualcosa da mangiare o qualcuno.
Per ora non ti devi preoccupare di cose del genere, Den. Sono più vicina io di voi, perciò prenderebbe me per prima, ma se sul letto trovate un sacco di pelle avvizzita e senza sangue, fuggite. La stessa cosa se una mattina vedete due paia di occhi rossi che vi fissano da dietro la tenda anti zanzare.
Ci puoi scommettere, mamma! Vado subito a prendere il sangue. Dovè Din?
Non saprei, forse ha già cominciato. Tu continua con il tuo lavoro, io andrò a prendere Zia Da con il motorino. Penso che avremo ancora bisogno di un po di aiuto con tuo padre. Tu e tua sorella aspettate che torni insieme a Zia Da prima di andare su da lui, va bene?
Sì, mamma, non cè bisogno che me lo ripeti due volte, ma cosa facciamo se scende e viene qui?
Non penso che lo farà Era profondamente addormentato quando mi sono alzata, comunque non staremo via molto. Se si svegliasse, non fatevi dare il bacio del buongiorno.
Wan tornò dieci minuti dopo con Da, la quale si trovava già seduta al suo tavolo aspettando linevitabile visita di qualche parente di Heng. Lui non era sceso, ma intanto Din aveva raccolto il latte e Den aveva quasi finito il suo lavoro.
Bene, disse Da, da ora raccomando metà latte di capra e metà sangue con un cucchiaino di basilico, mezzo di coriandolo e un pizzico di questo. Gli diamo una bella mescolata ed ecco qua. Dategliene mezzo litro la mattina e mezzo prima di andare a dormire. Per ora dovrebbe bastare. Oh, e non dategli mai laglio, fa molto male ai vampiri! Ora, andiamo su a trovarlo.
Prima di andare di sopra, Zia Da, devo dirti che ha passato la maggior parte della nottata seduto sul letto con la schiena dritta, brillando come una lampadina, in più aveva la pelle pallida e gli occhi rosa con le pupille rosse. Oh, e quando ci ha parlato! Oh, Buddha! Non ho mai sentito niente di simile. Ha detto: Buonasera, famiglia, con un voce strana, molto profonda è stato davvero spaventoso.
Non ti preoccupare di questo, adesso andiamo a dargli unocchiata.
Andarono di sopra con il loro fiaschetto di frullato ed entrarono. Tutte le persiane erano chiuse, quindi era piuttosto buio lì dentro. Wan uscì di nuovo, prese un candela dal candelabro, la accese con un accendino che teneva appeso a una corda lì vicino e rientrò nella stanza, dove Da si era già avventurata vicino al letto di Heng, che dormiva.
La luce della candela non rivelò nulla di nuovo, quindi le due donne legarono la zanzariera e si sedettero ognuna a un lato del letto. Wan tirò giù le coperte e lo trovò lì, supino, nudo, le braccia spalancate come quelle di Gesù sulla croce, gli occhi aperti, due cerchi rosso fuoco su uno sfondo rosa che spiccavano sul viso spettrale e senza espressione, le labbra si erano trasformate in due strisce finissime che cerchiavano la bocca.
Wan interrogò con lo sguardo Da, la quale stava studiando il suo paziente. Mise il retro della sua mano sulla fronte di Heng e non si stupì nel trovarla fredda.
Come ti senti oggi, Heng?, chiese sua moglie.
Affamato anzi, assetato, disse, le parole che rotolavano fuori dalla sua bocca come rocce di una frana che ruzzolano giù da una montagna.
Daccordo, tesoro, siediti. Abbiamo un altro buon frullato per te.
Le donne sistemarono i cuscini per lui, lo aiutarono a tirarsi su e poi lo coprirono con una coperta.
Bevi questo, tesoro, disse Wan, è quello che ti era piaciuto di più ieri.
Da ne versò un po in un bicchiere e ci mise una cannuccia. Heng bevve due tazze di quel liquido rosa, che aveva anche una simpatica schiuma verde sulla cima grazie alle erbe che Da aveva inserito. Con questo Heng sembrò riprendersi. Si tirò su dritto e si guardò intorno come per la prima volta.
Questo ti piace, vero Heng?, chiese Da. Vedo che sei molto più vivace di quando siamo entrate. Pensi di riuscire a venire di sotto oggi? La luce del sole potrebbe farti bene sembri un po pallido non sei abituato a stare al chiuso, vero?
Heng la guardò come se parlasse una lingua sconosciuta e poi guardò sua moglie.
Hai bisogno di andare in bagno, Heng? È passato un po di tempo, è tutto a posto là sotto? Ci vuoi andare adesso o vuoi che porto su un secchio?
Sì, buona idea, vorrei andare in bagno di sotto, ma prima, ancora frullato.
Visto che nessuna delle due sapeva di quanto sangue avesse bisogno, lo lasciarono bere quanto ne voleva, così che Heng finì lintero litro.
Da si sedette mentre Wan aiutava il marito a vestirsi. Più il frullato faceva effetto, più Heng diventava attivo.
Forza, tesoro, ti aiuto a vestirti e poi andiamo di sotto.
Le due donne presero un braccio per ognuna e aiutarono quelluomo tremante ad alzarsi. Sembrava una bicicletta con una ruota traballante. Quando lo portarono allesterno sul pianerottolo, trasalì leggermente a causa della luce intensa, ma qualsiasi persona avrebbe reagito così dopo aver passato un giorno e mezzo in una stanza buia. Den e Din guardarono il padre scendere le scale come un dipsomane, aiutato dalla sua zietta e dalla moglie.
Erano sconvolti nel vederlo così fragile e diverso. Heng era sempre stato un uomo magrolino, ma ora era scarno, bianco come la neve e con due mandorle rosse al posto degli occhi. Entrambi si spostarono quando si posò sul tavolo per prendere fiato.
Den, hai ancora quei vecchi occhiali da sole? Penso che tuo padre oggi ne abbia bisogno, poiché i suoi occhi sono un po sensibili, disse Da, poi aggiunse: Wan, riesci ad accompagnare Heng al bagno da sola o vuoi che Den ti aiuti?
No, penso di farcela.
Lo condusse fuori, mentre Heng usava la sua mano libera per ripararsi gli occhi. Quando lo riportò al tavolo quindici minuti dopo, sembrava esausto per lo sforzo.
Din, faresti un salto di sopra a prendere un lenzuolo e un paio di cuscini, per favore? Tuo padre si riposerà quaggiù oggi per prendere un po di aria fresca e di sole. Non ha mai passato così tanto tempo al chiuso nella sua vita, quindi il suo corpo non è abituato. Guarda in che stato è
Nel frattempo, Heng spostava lo sguardo da uno allaltro, ma sembrava non comprendere la conversazione. Lo fecero mettere comodo con il lenzuolo e i cuscini e Den gli mise gli occhiali con le lenti nero corvino di cui andava fierissimo dieci anni prima, quando andavano di moda.
Il risultato fu che Heng, così conciato, sembrava una sorta di strano uccello appollaiato su un supporto per il tetto.
Bene, ragazzi, penso che dovreste andare a preparare altro frullato per vostro padre. È molto affamato oggi e questo è un buon segno, perché dimostra che stiamo facendo qualcosa per il verso giusto!
Ti senti molto meglio oggi Paw, vero?
Aspettarono tutti la sua reazione, poi lui annuì, assomigliando straordinariamente a un gufo. Den e Din se ne andarono sghignazzando, facendo molta fatica ad accostare quella creatura sul tavolo al loro papà di sole ventiquattrore prima.