La Tragedia Dei Trastulli - Guido Pagliarino 4 стр.


Il 25 marzo 1964 egli aveva riunito nella capitale i dipendenti generali comandanti delle tre divisioni dellArma e i generali di brigata loro aiutanti di campo, e impartito ordini dettagliati sul piano, con lingiunzione di tenersi pronti a muovere le loro truppe armate in qualunque momento, non appena ricevutone il suo comando. Era stata prevista loccupazione delle prefetture, delle principali questure della nostra Pubblica Sicurezza, delle sedi RAI-TV, dei partiti politici marxisti, dei giornali che li appoggiavano e, addirittura, erano stati predisposti, per oltre settecento figure pubbliche fra politici del Partito Comunista e del Partito Socialista, sindacalisti socialcomunisti della CGIL e intellettuali sostenitori o simpatizzanti della sinistra, larresto e il trasferimento in campi di concentramento in Sardegna allestiti su aree militari vietate al pubblico.

Il 26 giugno 1964, un venerdì, era intervenuto un fatto nuovo: la crisi di Governo, caduto per un contrasto, forse pretestuoso, sulle sovvenzioni alla scuole private, che i democristiani volevano e i socialisti osteggiavano. La maggior parte dei giornali non di partito, la cosiddetta stampa indipendente che a quei tempi, di norma, non simpatizzava per la sinistra26 , aveva definito assai negativamente il Presidente del Consiglio dimissionario Aldo Moro, capo della corrente della sinistra democristiana, e aveva indicato come uno sfacelo le azioni governative dei ministri socialisti. Era stato il momento in cui il piano sovversivo avrebbe potuto prendere le mosse. Illeaderstorico del Partito Socialista Italiano, Pietro Nenni, ne era stato messo in guardia, non improbabilmente daglistatunitensi, aveva riunito allistante i notabili di partito e li aveva informati daver udito nel sottofondo della crisi untintinnio di sciabole; e a questo punto i socialisti erano scesi a patti. Il progetto sovversivo era caduto, le tre divisioni dei Carabinieri e le rispettive brigate erano rimaste inerti e il 17 luglio 1964 era stato varato un diverso Governo Moro, sempre col Partito Socialista che, però, aveva accettato deliminare tutti i punti drastici del suo programma innovativo, precedentemente dichiarati assolutamente essenziali; ancora una volta, la politica sera rivelata larte del possibile27 . Il piano di colpo di Stato era stato accantonato giusto alla metà di luglio, un attimo prima della sua attuazione, essendosi considerato il costituendo nuovo centrosinistra assai meno innovatore del precedente e sicuramente, come si sarebbe saputo, essendo del tutto mancata lapprovazione deglinfluentissimi Stati Uniti dAmerica i quali, diversamente dagli eversori, consideravano positivamente il centrosinistra, quale strumento per isolare i comunisti: il Partito Comunista Italiano, in effetti, era stato e rimaneva assai contrario alla partecipazione dei socialisti al Governo, avendo mirato per il futuro, ben diversamente, a un Governo di pura sinistra socialcomunista. Sarebbe poi corsa unulteriore, insistente voce, che lo Stato della Città del Vaticano, informato dallambasciatore statunitense del piano sovversivo, si fosse mosso per bloccarlo, forse con segrete minacce di scomuniche a certi potenti cattolici di destra della Democrazia Cristiana: la Santa Sede e il relativo Stato erano in quegli anni assai considerati e sovente ascoltati negli ambienti politici e militari italiani e la notizia era tuttaltro che inverosimile, anche perché la Chiesa, sotto lallora regnante Papa Paolo VI, uomo della sinistra cattolica, era stata ben favorevole allammissione dei socialisti al potere esecutivo.

Negli stessi giorni, quattro uomini politici di centro destra erano deceduti per infarto, quasi luno di seguito allaltro, coincidenza ben insolita anche se non del tutto impossibile

Di questi fatti e dattinenti fatterelli i cittadini sarebbero stati tenuti alloscuro dalle autorità per molto: forse per evitare al popolo ormai superflue spinte allangustia? Sicuramente con autoritario disprezzo del diritto allinformazione.

Nemmeno Vittorio e, come lui, nessuno nel nostro Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza aveva avuto sentore del progetto eversivo; e lo stesso doveva esser stato negli altri reparti di Polizia28 : il piano era stato magistralmente mantenuto segretissimo.

Solo nel 1967 la notizia sarebbe sfuggita e, raccolta dal settimanale LEspresso, sarebbe stata da questo divulgata il 14 e il 21 maggio di quello stesso anno con uninchiesta giornalistica, divenendo di pubblico dominio. Si sarebbe saputo, fra laltro, che solo nel dicembre 1965 e non prima, al termine cioè dun duraturo periodo dindecisione dei vertici politici, il Comandante Generale dei Carabinieri ed ex comandante dei servizi segreti era stato rimosso dal suo incarico; e sarebbe corsa voce, verosimilmente per informazioni dellonnipresente agenzia di spionaggio statunitense CIA, che se quel generale di corpo darmata era apparso lideatore del piano eversivo, questo poteva esser stato voluto da certi importanti uomini politici della destra democristiana29 .

Sempre dopo il maggio 1967 e in grazia degli articoli de LEspresso, sarebbe stata finalmente costituita sulla vicenda una commissione parlamentare dinchiesta. Le sue conclusioni? Avrebbe sancito essersi trattato dun piano demergenza speciale a tutela dellordine pubblico, una deviazione deprecabile ma non un tentativo di colpo di Stato.

FOTOGRAFIA FUORI TESTO

La prima pagina del numero 21 del 21 maggio 1967 della rivista LEspresso


Aristide Trastulli, uscito dal suo negozio alle 19 di sabato 18 luglio 1964 per una breve, solitaria passeggiata prima di cena, era sparito.

I primi telefoni da tasca erano ancora di là da venire, i suoi famigliari non avevano potuto provare a rintracciarlo chiamandolo. Già verso le 22 la moglie e i due figli avevano denunciato la sparizione in Questura: la legge italiana del tempo, contrariamente a quelle di altri Stati, non riteneva necessario che, prima di poter procedere alla segnalazione della sparizione dun famigliare o parente a un corpo di Polizia, fosse trascorso un certo numero di ore o addirittura di giorni, infatti considerava che maggiore sarebbe stata la possibilità di trovare la persona se ci si fosse mossi il prima possibile.

Il funzionario di turno preposto a raccogliere la denuncia, un certo brigadiere Pitrini, dopo aver fatto accomodare il trio davanti alla propria scrivania, aveva chiesto: A casa cè qualcuno?

Aveva risposto Arturo: Sì, mia moglie con le nostre bambine.

Suo padre potrebbe esser tornato mentre loro venivano qui. Per prima cosa è bene controllare. Numero di telefono?

Avutolo, laveva composto sul disco combinatore dellapparecchio che aveva sullo scrittoio, passando subito la cornetta alla signora madre.

Aveva risposto Clodette, deludendola: No, purtroppo non cè. Nemmeno ha telefonato.

La suocera aveva sospirato e, senza congedarsi dalla nuora, aveva reso il ricevitore al brigadiere.

Il funzionario aveva riagganciato, di seguito aveva ordinato a un agente del suo ufficio, un certo Bianchini, di telefonare a tutti i pronto soccorso torinesi chiedendo se un Aristide Trastulli vi fosse stato ricoverato.

Aveva risposto Clodette, deludendola: No, purtroppo non cè. Nemmeno ha telefonato.

La suocera aveva sospirato e, senza congedarsi dalla nuora, aveva reso il ricevitore al brigadiere.

Il funzionario aveva riagganciato, di seguito aveva ordinato a un agente del suo ufficio, un certo Bianchini, di telefonare a tutti i pronto soccorso torinesi chiedendo se un Aristide Trastulli vi fosse stato ricoverato.

Lagente aveva eseguito. Tempo dopo, avrebbe comunicato al brigadiere che non risultava nessuno con quelle generalità.

Nel frattempo il brigadiere aveva chiesto ai denunzianti se avessero portato foto delluomo.

Sì, ci abbiamo pensato: due fotografie, gli era venuto dalla signora Iride. Aveva cavato dalla propria borsa unistantanea a colori del marito, a figura intera, e una sua fototessera in bianco e nero, sorella di quella applicata alla sua carta didentità. Le aveva allungate al brigadiere.

Il Pitrini le aveva posate sul proprio scrittoio e aveva ordinato allagente dattilografo che gli sedeva poco distante, pronto a battere i tasti della propria macchina: Queste te le prendi dopo e le alleghi alla pratica. Cominciamo a scrivere. Aveva chiesto ai denuncianti: Quando hanno visto per lultima volta lo scomparso?

La madre: Poco dopo le 19, subito dopo la chiusura del nostro negozio

situato?

La ditta Trastulli è in via Garibaldi, quasi in piazza Statuto, una trentina di metri prima.

Ah, sì, un negozio con molte vetrine, lho presente.

Sì. Dicevo che mio marito è uscito subito dopo la chiusura, passando dal retro assieme ai commessi, mentre noi, come ogni sera, ci siamo soffermati per chiudere il conto cassa e per controllare che tutto fosse a posto, prima dandarcene. La maggior parte delle volte andavamo via con lui in auto, a conti fatti, ma stasera ci ha detto che, per farsi venir appetito, voleva far quattro passi lungo il suo solito breve percorso.

Me lo delinei, dovremo cominciare a cercarlo in quelle vie.

Uscendo da noi in via Garibaldi, svolta a sinistra in corso Valdocco, poi svolta a destra in via del Carmine, va avanti fin a piazza Savoia, svolta a destra in via della Consolata, quindi, sempre dritto, imbocca corso Siccardi, infine gira a destra in via Cernaia e arriva a casa nostra, che è quasi allaltezza di corso Palestro.

Mi ha detto che la passeggiata non è un fatto del tutto eccezionale.

Esattamente, brigadiere, una e talvolta due volte alla settimana capita. Ci ha detto uscendo che ci saremmo visti a casa per cena, lo diceva tutte le volte, per abitudine. Abitiamo tutti assieme in due appartamenti comunicanti, noi, i figli, la nuora e le nipotine. Quando siamo rientrati, lui non era arrivato.

A che ora?

Erano le 20 e qualcosa, diciamo le 20 e 10. Era inusuale che non ci fosse ancora, ma non stranissimo, era già successo due volte in passato, in entrambe aveva incontrato un caro amico che abita in via del Carmine, il generale dei Carabinieri Amedeo Ronzi di Valfenera, ed erano andati a sedersi a un tavolino dun caffè, non so quale, per prendersi un aperitivo assieme e fare due chiacchiere: nessuna delle due volte aveva pensato di telefonarci dal caffè, lui è fatto così, brigadiere. Abbiamo lasciato passare unoretta. Ormai, eravamo molto preoccupati, è ovvio. Così abbiamo pensato di comunicarvi senzaltro la sparizione, ma prima abbiamo ancor voluto telefonare ai nostro commessi per sapere se avessero notato, uscendo con lui, in che direzione Aristide avesse preso a camminare, nel caso stavolta avesse cambiato percorso: poteva esser utile alle vostre ricerche.

Avete fatto bene, Dunque?

Due di loro non erano in casa.

quanti sono i commessi?

Quattro.

Continui, signora.

Il telefono del primo ha squillato

nome e indirizzo?

Mario, Mario Rollini, abita in corso Francia, vive solo, almeno secondo il foglio di famiglia che i dipendenti ci rilasciano per gli eventuali assegni familiari. Non so a che numero abiti, in ditta labbiamo, ma a memoria non ricordo, so che è quasi in piazza Bernini.

Va bene, non importa, lo troviamo noi. Quindi?

Dicevo che il suo telefono ha squillato a vuoto.

Gli altri?

Ho chiamato per secondo Cesare, Cesare Chiodi di preciso. Abita in via Don Bosco con la moglie. Cera, ma mi ha detto di non aver fatto caso a quale direzione avesse preso mio marito. Il terzo commesso, Amilcare Nobis, invece lo sapeva, laveva visto dirigersi proprio verso corso Valdocco e io avevo capito che aveva preso la solita strada. Nemmeno Umberto cera, intendo Umberto Ronzi di Valfenera che è figlio del generale amico di mio marito: Marta, la sua mamma, era a casa da sola e mha riferito che il marito sarebbe rientrato tardi, perché aveva dovuto trattenersi al suo comando di brigata e, quanto al figlio, laveva chiamata da un bar informandola che non sarebbe rincasato subito.

Motivo?

Perché avrebbe mangiato in pizzeria con un compagno dellultimo anno delle superiori incontrato per strada, uno chera stato suo amico e sera trasferito a Milano dopo il diploma: era solo di passaggio a Torino e avevano deciso, sul momento, di fare una breve rimpatriata mangiandosi assieme la pizza.

Quel vostro Umberto ha un diploma di maturità, a quanto ho capito.

Sì, è ragioniere, lassumemmo tre anni fa per un favore al padre.

Come contabile?

No, come commesso. La contabilità la tiene mio figlio aveva indicato Clemente : Umberto ha il diploma ma preso col minimo dei voti a ventidue anni, dopo diverse bocciature, per cui non solo non aveva poi superato lesame per lammissione allAccademia Allievi Ufficiali di Modena, come suo padre avrebbe voluto, ma non gli era riuscito nemmeno di trovare un qualsiasi impiego ad altezza diploma. Bisogna però dire che come venditore è bravo, ha una buona parlantina.

Chi sa che delusione, per il padre, non vederlo indossare la divisa come lui.

Senza dubbio, brigadiere, conosco bene il generale, mio marito e io cooperammo con lui nella lotta di Liberazione.

Lei era partigiana, signora?

Sì. Il generale aveva chiesto a mio marito se avesse un posto da commesso per il figlio, e allo stupore dAristide che lo sapeva ragioniere, gli aveva rivelato come stavano purtroppo le cose: Umberto, fallito il concorso dammissione allAccademia, aveva dato quello interno duna banca, un istituto di diritto pubblico, per cui per entrare si deve superare un concorso, ed era stato bocciato. Così pure alle Poste. Alla FIAT, poi, non era stata presa nemmeno in considerazione la sua domanda scritta dassunzione, nemmeno gli avevano risposto. Così

così il generale aveva pensato a voi. Lindirizzo preciso di quella famiglia?

Vivono in via del Carmine, in un bel palazzo quasi di fronte alla chiesa, lappartamento è di loro proprietà, molto grande, coi soffitti alti quattro metri, al piano nobile, io non ci sono mai stata ma lo so da mio marito chè invitato sovente a cena dal generale e dalla moglie. Comunque, in ditta abbiamo il numero della via: il nostro Umberto abita coi genitori.

Lo troviamo noi. No, piuttosto, hanno ancora qualche notizia utile al ritrovamento?

No, avevano risposto allunisono i tre.

Mi dicano però in che stato danimo fosse lo scomparso oggi e negli ultimi giorni.

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