Considerando lo stato asociale dellultimo ucciso, era scoccata nel vice questore Giandomenico Pumpo, non dimentico dessere stato il capo della Squadra Anti Sette, lidea che si fosse trattato dun omicidio rituale di fanatici del cosiddetto satanismo giovanile acido, non nuovo ad attacchi a inermi barboni dormienti, quali di loro gravemente feriti, quali uccisi, sebbene le azioni si fossero svolte, fino ad allora, cospargendo le vittime di liquido infiammabile e dando loro fuoco. Il dottor Pumpo aveva indirizzato Evaristo Sordi anche su tale strada.
La nostra Carla Garibaldi era stata informata della nuova pista da Vittorio, con la mia mediazione, ed era uscito in conseguenza su La Gazzetta Libera un suo articolo-inchiesta sulle sette diaboliche, che faceva riferimento ai delitti del Mostro dellOrecchio. Il mio amico vi figurava, anonimamente, come fonte vicina alla Questura.
Capitolo 4
[Da La Gazzetta Libera]
Il Mostro dellOrecchio sarebbe
in realtà un gruppo diabolico?
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Il vice questore Giandomenico Pumpo ha indirizzato
le indagini anche verso possibili delitti rituali satanici
Carla Garibaldi
Secondo una fonte vicina alla Questura, dopo lultimo delitto del Mostro dellOrecchio di cui, come avevamo scritto in precedenza, è stato vittima un senzatetto di nome Alessandro Cipolla, pare che il dirigente della Sezione Omicidi della Squadra Mobile dottor Giandomenico Pumpo abbia rivolto le indagini nella direzione dei gruppuscoli satanici e para satanici giovanili, essendo non inusuale che queste cricche infieriscano su vittime sole e indifese e in particolare su vagabondi, facilmente aggredibili di notte mentre dormono per strada.
Il fenomeno del satanismo è piuttosto diffuso in Italia e soprattutto nella nostra città, anche se finora non pareva salito oltre i limiti di guardia: Torino è, con Praga, Lione, Londra e San Francisco uno dei principali centri mondiali del culto di Satana.
Comè stato reso noto da tempo dal CASOC, Centro Anti Sette Occulte Cattolico, sono tre le grandi tipologie del settarismo diabolico, il satanismo acido giovanile, di cui un gruppo non identificato è sospettato del delitto Cipolla, il satanismo storico-tradizionale, che raccoglie adulti, e le psicosette. Il CASOC è guidato ormai da tre decenni dal canonico Vincenzo Scofiani Biancon, chesercita pure la mansione desorcista presso la Curia, ma era stato fondato, nel 1965, e diretto per circa un lustro da don Giulio Colamonti che, alla fine del 1970, era stato allontanato dallincarico, divenendo poi parroco di San Taddeo, parrocchia che guida tuttora. Il sacerdote era stato rimosso dopo unaggressione subita nel febbraio di quello stesso anno da tre giovani satanisti tossicodipendenti nelle sette giovanili acide vien fatto normalmente uso di allucinogeni per la quale era stato ricoverato gravemente ferito e in stato di shock, rimanendo poi per molti mesi psicologicamente prostrato e assoggettato a terapie neurologiche.
Il culto diabolico giovanile, a differenza di quello adulto e tradizionale, è uso farsi propaganda. La sua promozione è corrente in primo luogo nei testi delle canzoni di famosi complessi rock, canzoni in libero commercio dove alcune parole, se ascoltate al contrario, inneggiano al Diavolo con un effetto subliminale sugli ascoltatori. Peggio, segretamente circola musica che celebra espressamente cose atroci, come lo stupro o addirittura lo sbudellamento di bambini e luccisione di ebrei, nomadi, immigrati e vagabondi col gas o col fuoco: il cosiddetto nazisatanismo. Nel web, ormai da qualche tempo, sono presenti alcuni2 siti che sguazzano nel macabro e nel pruriginoso sulfureo, e sono in aumento. Coloro che simile propaganda suggestiona mettono in pratica, in modo naïf e dunque più colmo di pericoli per il pubblico, glinsegnamenti ricevuti. Su quei siti internet, recensioni a opere horror letterarie e cinematografiche e a musica satanica si mischiano con lesaltazione della pratica di nefandezze varie, prospettando come normali vari reati contro la persona e il patrimonio. Ne sono suggestionati in primo luogo i giovani ma non mancano gli adulti. Tutti sono attratti dall'idea desercitare una libertà assoluta trasgredendo la morale ordinaria: in realtà si propaganda e si mette in pratica la mera licenza, mentre la libertà presuppone sempre, come contraltare, lesercizio del dovere verso gli altri, condizione indispensabile per una convivenza sociale duratura, secondo linsegnamento etico classico che, in Occidente, ha matrice biblica. Il passo dallapprendimento teorico alla messa in pratica non è molto lungo, con la conseguenza di non pochi satanisti, singoli o, più sovente, riuniti in piccoli gruppi; ed è proprio questa gente, a detta di Polizia e Arma dei Carabinieri nonché del CASOC, la più pericolosa per lincolumità fisica dei cittadini. Il satanismo fai da te è composto da molte più persone di quello ufficiale, nel nostro Paese almeno da qualche migliaio delementi. Aveva comunicato tempo fa alla stampa la SAS, Squadra Anti Sette della Questura, che la prassi dei satanisti giovani segue normalmente un preciso iter. Essi allinizio sabbandonano soltanto, si fa per dire, a profanazioni di tombe e ad altri macabri riti in zone isolate, dove savvalgono di resti umani e di simulacri sessuali in lattice e spargono sangue di pollame o, talvolta, umano prelevato sul momento via endovena, oppure derivante da sacche ematiche rubate a banche del sangue. Un luogo abituale di simili nefandezze era stato, fin a un paio danni dopo laggressione a don Colamonti, avvenuta proprio in quella zona, il piccolo cimitero sconsacrato del Santissimo Crocifisso, al numero 28 di via San Pietro in Vincoli, quartiere Aurora Rossini. Poi il Comune, anche per contrastare simili cose, lo aveva adibito ad arena deventi culturali, durante le notti destate, e i cultori del Diavolo avevano scelto altri luoghi, nei boschi del torinese. I satanisti acidi passano in breve tempo a pratiche più criminali, come le violenze carnali, attuate anche su minori, fino alla possibilità non remota domicidi rituali. I riti satanici possono raggiungere livelli orripilanti.
Per quanto riguarda, invece, il satanismo classico di adulti, esso è assai meno visibile di quello giovanile acido ed è molto ben organizzato, sia sul piano ideologico sia, in particolare, su quello teologico, anzi antiteologico visto che è oggetto di disprezzo il Dio giudeocristiano e viene adorato come dio il Diavolo, considerato un martire della libertà, confusa con larbitrio. Questo satanismo pianificato e tradizionale è dorigine antichissima, addirittura precristiana. Esso fu braccato, soprattutto dal Rinascimento in poi, tanto dallInquisizione quanto dai tribunali protestanti, purtroppo sfociando tale caccia anche in persecuzioni di molti innocenti che nulla avevano a che fare col culto del Diavolo. Il demonismo classico, anche se non si presenta clamorosamente e non giunge più a uccisioni rituali di neonati e vergini come in passato, è tuttavia il responsabile ideologico, coi suoi pessimi maestri, dei moderni delitti dei satanisti acidi e, in generale, è la forma demonista più nemica del bene sociale, perché combatte diffusamente, con forza psicologica e ampi mezzi economici, qualsiasi morale e ogni valore civile tradizionali: i suoi membri sono socialmente in alto, in ambienti non sospetti, e costituiscono vere e proprie lobby di potere economico, politico e artistico-culturale; tra di loro si trovano molti degli intellettuali fortemente critici, quando non addirittura caustici, verso il Cristianesimo e, soprattutto, contro la Chiesa cattolica, che si fingono atei ma in realtà, nella loro demoniaca maniera capovolta, credono fermamente nel soprannaturale. Tale demonismo adulto è délite pure quanto al numero dei membri, in Italia si compone infatti, secondo il CASOC, di appena dieci gruppi con poche decine daderenti ciascuno: alcune centinaia di persone in tutto. È sicuro che esiste nella nostra città una di tali conventicole, fra le più antiche, sempre a detta del CASOC.
Per quanto riguarda infine la terza tipologia dei gruppi satanici, quella delle psicosette, tanto per la Questura che per il CASOC esse comprendono il maggior numero daderenti, qualche centinaio di migliaia nel nostro Paese, e rappresentano un satanismo di fatto che sesercita nella soggezione psicologica ed economica dei membri ai propri capi, fino alla schiavitù, cominciando dalla sistematica donazione obbligatoria del patrimonio personale al gruppo, cioè in sostanza ai suoi dirigenti. Le psicosette però non presentano forme esterne dadorazione demoniaca, per cui, al pari dei satanisti adulti, nemmeno queste persone possono essere verosimilmente sospettate dei delitti del Mostro dellOrecchio: sempre, ovviamente, che si tratti davvero domicidi rituali come sospetta il vice questore.
Peraltro, se da una parte confidiamo che la nuova pista indicata dal dottor Pumpo conduca a un rapido epilogo della scellerata vicenda, non va trascurato il fatto che le precedenti vittime erano state assalite in casa propria.
carlgari@gazzetta.it
Capitolo 5
La salma della quinta vittima, nuovamente di sesso femminile, era stata trovata dalla Polizia alcuni giorni dopo il decesso, grazie alla denuncia di unamica e collega, insospettita dal fatto che la donna non si fosse presentata al lavoro e non avesse risposto alle sue chiamate telefoniche. Le forze dell'ordine, ottenuta lautorizzazione del giudice ad accedere in casa, avevano potuto entrare sfondando la porta, chiusa col solo mezzo giro come nei primi tre omicidi. La vittima si chiamava Mosca Scrofagnocca, cinquantottenne commessa in un maxi negozio di cucine e articoli per bagno. Nubile senza parenti, abitava da sola, inquilina dun vecchio bilocale di via Stampatori. Il delitto, secondo il medico legale, doveva essere avvenuto il giorno successivo a quello dellomicidio Cipolla. Anche questo cadavere mostrava i segni dun forte colpo in testa preventivo alla perforazione del cerebro con un punteruolo.
Vittorio aveva saputo da Evaristo, il dì successivo a quello del ritrovamento della salma, che pure la Scrofagnocca era stata sotto locchio dellantiterrorismo negli anni 70 e 80: ce nerano annotazioni presso la DIGOS della Questura, dalle quali risultava che le idee rivoluzionarie della Scrofagnocca erano di famiglia, essendo stati i suoi genitori sfegatati stalinisti nel Partito Comunista di Togliatti anni 40 e 50, noti alla Questura come agitatori abituali e occasionali bastonatori di attacchini della Democrazia Cristiana durante le prime campagne elettorali. Il nome completo che i due avevano sciaguratamente appioppato alla figlia era Mosca Stalina, pur sella usava da un pezzo, dopo chera svenuta negli anni 80 la buriana rivoltosa iniziata nel 68, solo più il nome Mosca, che non richiamava immediatamente lormai defunta Unione Sovietica. Era inoltre emerso dallarchivio un particolare intrigante che poteva rivelarsi utile alle indagini sul Mostro: in passato la donna aveva lavorato come magazziniera nella stessa fabbrichetta di porte per docce dove anche la seconda vittima aveva prestato servizio e, suppergiù, negli stessi anni. Ciò poteva indurre a considerare con più attenzione la pista politica, pur senza trascurare quelle del gruppetto demoniaco e del serial killer psicopatico.
Nel caso che lassassino fosse stato un serial killer, presentava interesse, secondo criminologi e psicologi sociali consiglieri della Questura, il fatto chegli non avesse mai contattato né i media né la Polizia, a differenza di quegli assassini seriali che amavano mettersi in mostra con messaggi, sfidando la società, come larchetipo di tutti i serial killer, il famigerato autore londinese di almeno cinque delitti, attuati dal 31 agosto all8 novembre 1888, che aveva spedito alla stampa tre lettere, presunte autentiche, nella prima delle quali sera firmato Jack lo squartatore, come sarebbe stato poi chiamato dai giornali e come sarebbe rimasto negli annali della criminologia, e che in tutte e tre le missive aveva fornito presunti indizi deridendo Scotland Yard. Nel caso del Mostro dellOrecchio, lassenza di messaggi, postali, telefonici o per posta elettronica, aveva portato i periti psichiatrici ad abbozzare, sia pure con riserva, alcuni lineamenti del suo carattere: egli, o ella se si trattava duna donna, verosimilmente soffriva nel profondo dun complesso dinferiorità; inoltre, doveva provare un piacere, insieme sadico e autolesionista, rispettivamente nellincombere occultamente su Torino impaurendola con crudeltà e, nello stesso tempo, negandosi lintima soddisfazione di svelarsi, almeno un poco, al mondo.
Per il vice questore Pumpo, diversamente, il silenzio del Mostro avvalorava lidea del gruppuscolo demoniaco assassino per ragioni rituali e che aveva pieno interesse, come tutte le comunità sataniche, a restarsene in ombra.
Per il commissario Sordi, lipotesi dun uccisore collettivo era contemplabile, perché il fatto dessere più duno avrebbe favorito lesecuzione degli omicidi, ma non doveva trattarsi obbligatoriamente di molte persone e non necessariamente dun ambiente demoniaco; secondo lui avrebbe potuto trattarsi, diversamente, duno dei casi profani che i criminologi chiamavano di magister-alumnus, vale a dire duna coppia di serial killer composta da una persona ideatrice degli omicidi e delle loro modalità di messa in opera e da un allievo apprendista ed esecutore o coesecutore.
Vittorio al momento considerava importanti tutte le congetture e, non privilegiandone nessuna, se ne restava in attesa di più rilevanti dati.
Capitolo 6
Due giorni dopo lomicidio di Mosca Stalina Scrofagnocca, verso le 20 lamico e io eravamo a cena assieme, come quasi tutte le settimane nel corso della nostra ormai lunga frequentazione. Si mangiava sempre nello stesso locale, un ristorante di corso Palestro non lontano dai nostri appartamenti.
Vittorio, scavalcati gli antipasti ammazza appetito comegli li definiva daccordo con me e terminato il primo piatto, chera quasi un fisso per lui napoletano, spaghetti ai frutti di scoglio, era venuto sul discorso del Mostro dellOrecchio: Evaristo mi ha detto che, a quanto sembra, nessuna vittima aveva mai lamentato, con parenti o amici, e men che mai aveva denunciato daver avuto minacce, in genere o, pensando alle due morte ficcate in passato nella sinistra estrema, minacce politiche in particolare. Considerando poi che le quattro uccise in casa propria, o almeno così parrebbe, avevano lasciato entrare lomicida: potrebbe pensarsi chesse fossero state in preventivi rapporti con lassassino o gli assassini.
Guarda che, Vittorio, per la prima vittima il Mostro si sarebbe introdotto dal giardino attraverso una finestra.
Lo so che cè codesta ipotesi, ma essa non può farci escludere affatto che lomicida sia stato invece ammesso in casa dalla vittima. È certo soltanto che nessuna porta dingresso è risultata forzata in alcun caso.
Il Mostro potrebbe aver avuto le chiavi delle abitazioni? avevo suggerito.
Dalle stesse vittime?
Mah, no, io penserei a copie false realizzate preventivamente, non so, facendosi un calco in qualche modo.