Трактирщица / La locandiera. Итальянский шутя - Карло Гольдони 6 стр.


Scena sedicesima

CAVALIERE (solo): Tutti sono invaghiti di Mirandolina. Non è meraviglia, se ancor io ho cominciato a sentirmi accendere. Ma andrò via; supererò questa incognita forza Che vedo? Mirandolina? Che vuole da me? Ha un foglio in mano. Mi porterà il conto[80] . Che cosa ho da fare? Convien soffrire questultimo assalto. Già da qui a due ore io parto.

1. Управление глаголов. Запомните:

accorgersi di  догадываться, замечать (Mi sono accotro del forno che ho acceso la mattina e non ho ancora spento.  Я вдруг вспомнил о плите, которую включил утром и еще не выключил.)

ricordarsi di qc./qn.  помнить, вспоминать (Oggi Mario non si ricorda di ieri sera perché ha bevuto troppo.  Сегодня Марио не помнит вчерашнего вечера, потому что он слишком много выпил.)

cominciare a  начинать (Comincia a piovere.  Начинается дождь)

finire di  заканчивать (Finisco di leggere il secondo atto.  Я заканчиваю читать второй акт.)

(Начало действия  всегда с предлогом а. Конец действия  с предлогом di).

Составьте предложения с перечисленными глаголами.

2. Двойные местоимения (pronomi doppi). Дополните таблицу с местоимениями.

3. Переведите на итальянский («это» заменяем на lo).

1) Одежду, нам ее покупает папа.

2) Тост, я тебе его скажу и повторю.

3) Это правда, я тебе в этом клянусь!

4) Подарки, я им их всегда делаю.

5) Я тебе это разрешаю.

6) Я тебя в этом (ne) уверяю.

7) Упражнения? Я тебе их напишу.

8) Бутылку, ты мне ее принес?

 Да, я тебе ее принес.

9) Деньги, ты мне их еще не дал.

 Да, я тебе их еще не дал, я тебе их дам через три дня.

10) Я с ним об этом поговорю.

 И когда ты с ним об этом поговоришь?

 Я скажу ему это завтра.

Scena diciassettesima

Mirandolina con un foglio in mano, e detto.

MIRANDOLINA: Signore.

CAVALIERE: Che cè, Mirandolina?

MIRANDOLINA: Perdoni. (Stando indietro.)

CAVALIERE: Venga avanti.

MIRANDOLINA: Ha domandato il Suo conto; Lho servita.

CAVALIERE: Me lo dia.

MIRANDOLINA: Eccolo. (Si asciuga gli occhi con il grembiule.)

CAVALIERE: Che ha? Pianga?

MIRANDOLINA: Niente, signore, mi è andato del fumo negli occhi[81].

CAVALIERE: Del fumo negli occhi? Eh! basta quantè il conto? (legge) Venti paoli[82]? In quattro giorni un trattamento così generoso: venti paoli?

MIRANDOLINA: Quello è il suo conto.

CAVALIERE: E i due piatti particolari che mi ha dato questa mattiina, non ci sono nel conto?

КОНЕЦ ОЗНАКОМИТЕЛЬНОГО ОТРЫВКА

MIRANDOLINA: Scusi. Quel chio regalo, non lo metto in conto.

CAVALIERE: Me li ha regalati Lei?

MIRANDOLINA: Scusi la libertà. E stato.. (Si copre, mostrando di piangere.[83])

CAVALIERE: Ma che ha?

MIRANDOLINA: Non so, deve essere il fumo, o qualche flussione di occhi.

CAVALIERE: Non vorrei che si ammali[84], cucinando per me quei due preziosi piatti.

MIRANDOLINA: Se fosse per questo, lo soffrirei[85] volentieri (Mostra trattenersi di piangere.)

CAVALIERE: (Eh, che diavolo devo andar via!). (Da sé.) Orsù, tenga. Queste sono due doppie. Le goda per amor mio e mi scusi (Simbroglia.)

MIRANDOLINA (senza parlare, cade come svenuta sopra una sedia.)

CAVALIERE: Mirandolina. Ahimè! Mirandolina. È svenuta. E innamorata di me? Ma così presto? E perché no? Non sono io innamorato di lei? Cara Mirandolina Cara? Io cara ad una donna? Ma se è svenuta per me. Oh, come tu sei bella! Non cè niente per farla rinvenire. Io che non pratico donne, non ho spiriti, non ho ampolle. Chi è di là? Non cè nessuno? Andrò io. Poverina! Cara mia! (Parte, e poi ritorna.)

MIRANDOLINA: Ora è caduto affatto[86]. Molte sono le nostre armi, con le quali si vincono gli uomini. Ma quando sono ostinati, il colpo di riserva sicurissimo è uno svenimento. Torna, torna. (Si mette come sopra[87].)

CAVALIERE (torna con un vaso dacqua.): Eccomi, eccomi. E non è ancor rinvenuta. Ah, certamente lei mi ama. (La spruzza, e lei si muove un po.) Animo[88], animo. Son qui cara. Non partirò più per ora.

Scena diciottesima

Il Servitore con la spada e cappello, e detti.

SERVITORE: Ecco la spada ed il cappello. (Al Cavaliere.)

CAVALIERE: Va via. (Al Servitore, con ira.)

SERVITORE: I bauli

CAVALIERE: Va via, maledetto.

SERVITORE: Mirandolina

CAVALIERE: Va, o ti spacco la testa. (Lo minaccia col vaso; il Servitore parte.) E non rinviene ancora? La fronte le suda. Via, cara Mirandolina, faccia coraggio, apri gli occhi. Mi parli con libertà.

Scena diciannovesima

Il Marchese ed il Conte, e detti.

MARCHESE: Cavaliere?

CONTE: Amico?

CAVALIERE: (Oh maledetti!). (Va smaniando.)

MARCHESE: Mirandolina.

MIRANDOLINA: Oimè! (Salza.)

MARCHESE: Io lho fatta rinvenire.

CONTE: Mi rallegro, signor Cavaliere.

MARCHESE: Bravo quel signore, che non può vedere le donne.

CAVALIERE: Che impertinenza.

CONTE: E caduta?

CAVALIERE: Andate al diavolo quanti siete. (Getta il vaso in terra, e lo rompe verso il Conte ed il Marchese, e parte furiosamente.)

CONTE: Il Cavaliere è diventato pazzo. (Parte.)

MARCHESE: Io voglio soddisfazione. (Parte.)

MIRANDOLINA: Limpresa è fatta. Il di suo cuore è in fuoco, in fiamme, in cenere. Adesso posso solo festeggiare la mia vittoria, il mio trionfo, sopra gli uomini presuntuosi. (Parte.)

1. Управление глаголов. Запомните:

minacciare qn. con qc.  угрожать кому-л. чем-л. (Lo minaccia con il vaso.  Он/она угрожает ему вазой.)

2. Придумайте предложения с каждой парой слов:

 indietro  avanti

 bagnarsi  asciugarsi

 sedersi  alzarsi

 accendere  spegnere

 svenire  rinvenire

 piangere  ridere

 cadere  volare

 arrivare  partire

 venire  andare via

3. Проспрягайте в настоящем и прошедшем времени глаголыmuoversi, asciugarsi, innamorarsi, ammalarsi.

4. Попробуйте образовать существительные от перечисленных глаголов.

Atto terzo

Scena prima

Camera di Mirandolina con tavolino e biancheria da stirare.

Mirandolina, poi Fabrizio

MIRANDOLINA: Orsù, lora del divertimento è passata. Voglio ora badare ai fatti miei. Voglio stirare questa biancheria, tra poco si prosciuga del tutto. Ehi, Fabrizio.

FABRIZIO: Signora.

MIRANDOLINA: Fammi un piacere. Portami il ferro caldo.

FABRIZIO: Signora sì. (Con serietà, in atto di partire.)

MIRANDOLINA: Scusa, se ti dò questo disturbo.

FABRIZIO: Niente. Mangio il tuo pane, sono obbligato a servirti. (Vuol partire.)

MIRANDOLINA: Fermati; senta: non sei obbligato a servirmi in queste cose; ma so che per me lo fai volentieri ed io basta, non dico altro.

FABRIZIO: Per me ti porterei lacqua con le orecchie. Ma vedo che tutto è gettato via.

MIRANDOLINA: Perché gettato via? Sono forse uningrata?

FABRIZIO: Non ti interessano poveri uomini. Ti piace troppo la nobiltà.

MIRANDOLINA: Uh povero pazzo! Non sai tutto! Via, via portami il ferro.

FABRIZIO: Ma se ho visto io con questi miei occhi..

MIRANDOLINA: Andiamo, meno ciarle. Portami il ferro.

FABRIZIO: Vado, vado, ti servirò, ma per poco. (Andando.)

MIRANDOLINA: Con questi uomini, più che loro si vuol bene, si fa peggio. (Mostrando parlar da sé, ma per esser sentita.)

FABRIZIO: Che cosa hai detto? (Con tenerezza, tornando indietro.)

MIRANDOLINA: Via, mi porti questo ferro?

FABRIZIO: Sì, te lo porto. (Non so niente. Ora la mi tira su, ora la mi butta giù. Non so niente). (Da sé, parte)

Scena seconda

Mirandolina, poi il Servitore del Cavaliere.

MIRANDOLINA: Povero sciocco! Mi ha da servire a suo marcio dispetto.[89] Mi fa ridere quando gli uomini fanno a modo mio. E quel caro signor Cavaliere, chera tanto nemico delle donne? Ora, se ho voglia, sono padrona di fargli fare qualunque bestialità

SERVITORE: Signora Mirandolina.

MIRANDOLINA: Che cè, amico?

SERVITORE: Il mio padrone la saluta, e manda a vedere come sta!

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MIRANDOLINA: Digli che sto benissimo.

SERVITORE: Beve un po di questo spirito di melissa, che le farà molto bene (Le dà una boccetta doro.)

MIRANDOLINA: È doro questa boccetta?

SERVITORE: Sì signora, doro, lo so di sicuro.

MIRANDOLINA: Perché non mi ha dato lo spirito di melissa, quando mi è venuto quellorribile svenimento?

SERVITORE: Allora questa boccetta lui non laveva.

MIRANDOLINA: Ed ora come lha avuta?

SERVITORE: Senta. In confidenza. Mi ha mandato ora a chiamar un orefice, lha comprata, e lha pagata dodici zecchini; e poi mi ha mandato dallo speziale e comprar lo spirito.

MIRANDOLINA: Ah, ah, ah. (Ride.)

SERVITORE: Ride?

MIRANDOLINA: Rido, perché mi manda il medicamento, dopo che son guarita del male.

SERVITORE: Sarà buono per unaltra volta.

MIRANDOLINA: Via, ne berrò un poco per preservativo. (Beve.) Tieni, ringrazialo. (Gli vuol dar la boccetta.)

SERVITORE: Oh! la boccetta è Sua.

MIRANDOLINA: Come mia?

SERVITORE: Sì, Il padrone lha comprata apposta.

MIRANDOLINA: Apposta per me?

SERVITORE: Per Lei; ma zitto.

MIRANDOLINA: Portagli la sua boccetta, e digli che lo ringrazio.

SERVITORE: Eh via.

MIRANDOLINA: Ti dico di portargliela, perché non la voglio.

SERVITORE: Gli vuole fare questaffronto?

MIRANDOLINA: Meno ciarle. Fai il tuo dovere. Tieni.

SERVITORE: Non cè niente da fare. Gliela porterò. (Oh che donna! Ricusa dodici zecchini! Una simile non lho più trovata, e non la troverò facilmente). (Da sé, parte)

Scena terza

Mirandolina, poi Fabrizio.

MIRANDOLINA: Uh, è cotto, stracotto e biscottato!

FABRIZIO: Ecco qui il ferro. (Sostenuto, col ferro da stirare in mano.)

MIRANDOLINA: È ben caldo?

FABRIZIO: Sì, è caldo; quasi come me.

MIRANDOLINA: Che cosa cè di nuovo?

FABRIZIO: Questo signor Cavaliere manda le ambasciate, manda i regali. Il Servitore me lha detto

MIRANDOLINA: Sì, mi ha mandato una boccettina doro, ed io glielho rimandata indietro.

FABRIZIO: Glielhai rimandata indietro? Perché glielhai rimandata indietro?

MIRANDOLINA: Perché Fabrizio Non voglio che mi rimproveri Orsù, non parliamo altro.

FABRIZIO: Cara Mirandolina, scusami!

MIRANDOLINA: Via, vai, lasciami stirare. Preparami un altro ferro, e quando è caldo, portamelo.

FABRIZIO: Sì, vado. Credimi, che se parlo

MIRANDOLINA: Non dire altro. Mi fai venire la rabbia.

FABRIZIO: Sto zitto. (Che testolina bizzarra, ma le voglio bene). (Da sé, parte.)

MIRANDOLINA: Anche questa è buona. Anche Fabrizio è contento che non ho preso la boccetta doro del Cavaliere. Questo si chiama saper vivere, saper fare, saper profittare di tutto, con buona grazia, con pulizia, con un poco di disinvoltura.[90] (Va stirando.)

1. Управление глаголов. Запомните:

volere bene a qn.  любить кого-л. (сравните со значением глагола amare ) (Voglio molto bene a tutti i miei amici Я очень люблю всех своих друзей.)

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