Lasciò la domanda incompleta.
Ma Riley sapeva benissimo che cosa stesse chiedendo.
Era un ribelle, un cane sciolto per natura?
I suoi metodi sarebbero rimasti gli stessi, con o senza la “cattiva influenza” di Crivaro?
Vuole una risposta sincera, Riley si disse.
E sapeva che una risposta sincera avrebbe potuto mettere immediatamente fine alla sua carriera al BAU.
Ma, a quanto sembrava, non aveva scelta.
Fece un respiro lungo e profondo.
“Agente Lehl, Io … non posso cambiare chi sono” rispose.
“Capisco” Lehl replicò, accigliandosi.
“Posso solo promettere di fare del mio meglio, sempre se decide di continuare a tenermi qui. Non voglio complicare le cose. Provo sempre a fare del mio meglio per attenermi alle regole. Ma, talvolta, il mio istinto ha la meglio su di me.”
Poi, restò in silenzio per un istante, e aggiunse: “Ma mi è stato detto che il mio istinto è piuttosto buono. Eccezionale, direi. E forse … beh, forse c’è un prezzo da pagare per quell’istinto. Forse un pizzico di ribellione viene con tali capacità. E …”
Faticò a pensare alle parole giuste da dire. Ma la verità era che non c’era un modo diplomatico di dirlo.
Disse: “E forse, deve solo decidere se pensa che io valga il fastidio. Dipende da lei.”
L’espressione di Lehl cambiò leggermente, ma Riley la trovò difficile da decifrare. Era un sorriso quello che vedeva accennarsi sulle sue labbra? E quel grugnito che lui faceva era solo un accenno di risatina?
L’uomo disse: “Ricordo una volta in cui l’Agente Crivaro era seduto proprio dov’è seduta lei, dicendomi più o meno la stessa cosa. Pensavo che fosse una gran buona risposta allora, e penso che lo sia ancora adesso.”
Poi, mosse un dito ed aggiunse severamente: “Ma non dia per scontati i limiti della mia tolleranza. Guido una nave impegnativa. E ogni regola infranta porta delle conseguenze. E intendo tenerla sott’occhio il più possibile.”
Riley si rilassò leggermente.
“Sì, signore” lei disse. “Grazie, signore.”
Lehl aggrottò il sopracciglio.
“Per cosa mi sta ringraziando?” chiese.
Riley balbettò: “Beh, ecco … per non avermi licenziata, immagino.”
Lehl alzò leggermente le spalle. Certamente, ora non stava sorridendo.
“Oh, quello” disse. “Non lo dia per scontato, e non si adagi troppo. Potrei cambiare idea in qualsiasi momento.”
“Lo capisco, signore” Riley replicò.
Lehl prese un fascicolo dalla scrivania e iniziò a scorrere il contenuto.
Disse: “Quando l’Agente Crivaro è venuto qui stamattina, avrei voluto assegnargli un caso nello Utah. Mi aspettavo che lo accettasse, e le chiedesse di accompagnarlo come partner, ma …”
Riley sentì il cuore sprofondare all’idea di prendere un nuovo caso in quel momento. Non poteva lavorare senza il suo partner, il suo mentore.
Poi, fu come se potesse sentire di nuovo la voce roca di Jake.
“Nessuno è pronto la prima volta che affronta un caso da solo. Devi fare in modo di essere pronta.”
Senza riflettere ulteriormente, Riley disse: “Accetto il caso, signore.”
Accennando un ringhio, Lehl disse: “D’accordo. Ma spero che non pensi che la lascerò andare da sola. Ha bisogno della supervisione di un adulto.”
Riley non poté fare a meno di fare una smorfia a tali parole. Nello stesso istante, un uomo giovane con un taglio di capelli a spazzola e una carnagione chiara entrò nell’ufficio. Riley ricordò che Lehl aveva chiesto a qualcuno di unirsi a loro, non appena era arrivata.
“La ringrazio di essere venuto, Agente Johnson” Lehl esclamò. Alzandosi in piedi. “Le presento l’Agente Speciale Riley Sweeney.”
Poi, si rivolse a Riley: “Questo è l’Agente Speciale Cliff Johnson. Sebbene sia nuovo qui a Quantico, forse ha sentito parlare di lui. Ha svolto un lavoro eccellente presso l’Ufficio di Boston, e ha chiesto di essere trasferito qui.”
Infatti, Riley aveva sentito di Cliff Johnson. Era arrivato qui con un’eccezionale reputazione.
Lehl aggiunse a Riley: “Sarà il suo partner anziano.”
Partner anziano! Riley pensò.
Questo significava che questo ragazzo le avrebbe impartito degli ordini. Sebbene sapesse che lui godeva di una considerevole reputazione, aveva appena iniziato a lavorare lì a Quantico, e non sembrava molto più grande di età di Riley. Ma sapeva di non trovarsi nella posizione per obbiettare la situazione.
Lehl si rivolse a Riley Johnson: “Uno sceriffo della contea dello Utah ha chiesto l’aiuto del BAU. Ci sono state un paio di morti per folgorazione laggiù; lui dice che si tratta di probabili omicidi.”
Poi, diede il fascicolo a Johnson e disse: “Mi ha inviato queste informazioni via fax. Non è molto su cui procedere, ma sono certo che vi fornirà molti più dettagli quando arriverete sul posto.”
Guardando prima Riley e poi Johnson, Lehl aggiunse: “C’è un aereo in attesa sulla pista in questo momento, che vi porterà entrambi nello Utah. Prendete le vostre valigette e partite immediatamente.”
Mentre Riley lasciava l’ufficio e, insieme al nuovo partner, si affrettava a prendere la valigetta, qualcosa di quello che Lehl aveva detto riecheggiava nella sua mente.
“Ha bisogno della supervisione di un adulto.”
Stava iniziando ad avere una brutta sensazione su questo caso.
E avrebbe disperatamente desiderato continuare a lavorare con Jake Crivaro.
CAPITOLO SEI
Quando l’aereo decollò dalla pista, Riley guardò attentamente il suo nuovo partner anziano. L’Agente Speciale Cliff Johnson era seduto dietro un tavolino pieghevole di fronte a lei, intento a guardare fuori dal finestrino.
Da quello che aveva sentito dire su di lui, sapeva che era il caso di sentirsi grata di poter lavorare con lui. Sebbene Johnson sembrasse avere solo due o tre anni di età di lei, aveva colpito tutti nell’Ufficio di Boston. In effetti, aveva risolto quasi interamente da solo il caso di un killer stupratore di bambini.
Riley non conosceva i dettagli di tali indagini, ma sapeva che Johnson era considerato una sorta di prodigio, un po’ come lei quando era appena entrata al BAU. Ma, mentre Riley era arrivata a Quantico, nota per le sue doti intuitive, Johnson era noto per le sue grandi capacità analitiche.
Forse ci completeremo a vicenda, pensò.
Allora perché nutriva dei dubbi a riguardo?
Mentre ci rifletteva su, Riley si rese conto che le sue preoccupazioni nascevano dal sospetto che il nuovo agente potesse non essere davvero così eccezionale. Sapeva che le capacità analitiche erano più facili da comprendere e apprezzare per gli agenti del BAU, rispetto all’istinto più nebuloso che aveva reso Jake Crivaro un agente di grande successo. Dopotutto, Johnson non aveva in realtà lavorato ad alcun caso da quando era giunto a Quantico. Infatti, era possibile che non si fosse occupato a molti casi importanti, come invece Riley aveva fatto con Jake.
Più ci pensava, e più s’irritava all’idea che lui le avrebbe impartito degli ordini.
Quando l’aereo raggiunse l’altitudine di crociera, Johnson aprì il fascicolo che Lehl gli aveva dato, e condivise il contenuto con Riley.
“OK, allora” esordì. “Diamo un’occhiata e vediamo con che cosa abbiamo a che fare.”
Riley soffocò una risatina. Un accento locale in genere non la divertiva, ma l’accento di Boston del partner era così evidente, che quasi sembrava una sorta di parodia. Insieme al suo aspetto curato e al portamento militare, quell’esagerato suono autoritario indicava che fosse abituato al privilegio, probabilmente per aver frequentato una Ivy League.
Quella voce la colpiva ogni volta che parlava, e lei si disse che sarebbe stato meglio abituarvisi in fretta.
Indicando il breve rapporto davanti a loro, Johnson disse: “Abbiamo due morti per folgorazione. Un uomo di nome Andy Gish è stato folgorato solo una settimana fa a Prinneville, Utah. La seconda vittima era uno psichiatra, Julian Banfield, morto la notte scorsa a Beardsley. Beardsley e Prinneville sono entrambe nella Contea di Hannaford. Lo sceriffo della contea, Collin Dawes, ha chiesto l’aiuto del BAU.”
“E Dawes pensa che entrambe le morti siano dovute ad omicidio?” Riley chiese.
Johnson alzò leggermente le spalle. “Beh, non abbiamo molto con cui procedere qui. Ma sappiamo che entrambe le vittime erano state legate a delle sedie prima di essere uccise.”
Il sopracciglio di Riley si aggrottò con curiosità.
“Non ricordo di aver studiato dei casi di omicidio per folgorazione all’Accademia” disse. “Mi chiedo quanto siano comuni.”
Johnson si appoggiò allo schienale del sedile e si grattò il mento.
“Non comuni, ma nessuno può dire esattamente quanto” disse. “Suppongo che possa indovinare quale sia il metodo di omicidio più comune tramite folgorazione.”
Riley era stupita, e un po’ infastidita, dal suo modo professionale, come se stesse interrogando uno studente. Nondimeno, una risposta emerse nella mente, per via dei film che aveva visto.
Lei disse: “Ecco, probabilmente gettare un apparecchio elettrico in una vasca da bagno mentre la vittima sta facendo il bagno.”
Johnson annuì. “Esatto. Non che esista un registro affidabile per stabilire quanto spesso avvenga. Quel tipo di folgorazione non lascia alcuna traccia di ferite, e nemmeno bruciature. Se il killer si prende il fastidio di rimuovere l’apparecchio, dopo, può apparire che la vittima sia morta di cause naturali, come ad esempio, infarto. Perciò, come si può sapere quanto spesso quel tipo di omicidio può verificarsi?”
Lui sorrise sarcasticamente ed aggiunse: “Dovresti essere un killer piuttosto stupido per farti cogliere sul fatto. Ma alcuni lo fanno. C’è stato un caso di un uomo che ha ucciso la moglie, gettando un termoventilatore nella vasca da bagno, con lei all’interno. Avrebbe potuto farla franca, se, il giorno prima, non avesse controllato un libro della biblioteca, intitolato L’Elettricista In Casa Fai Da Te. E questo ha insospettito la polizia.”
Guardando pensosamente fuori dal finestrino, Johnson continuò: “Altrimenti, l’elettricità è piuttosto difficile da usare per commettere un omicidio. Mi vengono in mente vari casi, uno in cui un marito ha avvolto un filo elettrico intorno al collo della moglie. Si trattava di un cavo di trenta ampere senza isolante.”
Poi, inclinò il capo e aggiunse: “Ma anche quel genere di crimine è raro. Non molte persone lasciano che tu avvolga il loro collo o i loro arti con dei cavi elettrici. Ci sono molti modi più semplici per uccidere qualcuno.”
La bocca di Riley si spalancò leggermente per questa piccola lezione.
Come fa a conoscere queste cose? si chiese.
Domandò: “L’omicidio più recente non è accaduto solo la notte scorsa?”
“Sì.”
“E non siamo stati entrambi assegnati al caso solo poco fa?”
“Sì, perché?”
Riley rispose: “Beh, sembra che abbia già studiato la storia di casi attinenti.”
Johnson sembrò un po’ sorpreso.
“Sono solo cose che ho appreso da semplici letture” l’altro rispose. “Non ha letto La Medicina Legale di Simpson?”
Riley fece un gesto vago e non compromettente. Conosceva il testo dalle lezioni di medicina legale all’Accademia, ed aveva letto tutte le parti che le erano state assegnate. Ma non avrebbe mai pensato che qualcuno potesse leggerlo da cima a fondo.
Questo ragazzo sembra conoscerlo a memoria, pensò.
Apparentemente indifferente alle reazioni di Riley, John proseguì nella spiegazione.
“Talvolta, la folgorazione è usata post mortem per nascondere un altro metodo di omicidio, Ad esempio, mi viene in mente il caso di un killer che aveva soffocato a morte la vittima, e poi aveva folgorato il cadavere, per farlo sembrare come un incidente provocato da un elettrodomestico. Naturalmente, questo non è il caso con cui abbiamo a che fare. Sono curioso di scoprire tutto ciò che riguarda il nostro caso.”
Aveva sentito dire che Cliff Johnson fosse un po’ un saputello, e non solo profondamente analitico. Ma non si sarebbe aspettata che fosse anche una sorta di enciclopedia vivente.
Ma chi si crede di essere, Sherlock Holmes?
In quel caso, non era entusiasta di interpretare il ruolo dell’aiutante, Dottor Watson.
Guardando i documenti lei stessa, Riley disse: “Legarli in quel modo deve aver richiesto una forza considerevole, probabilmente si tratta di un uomo.”
Poi, rifletté per un istante e aggiunse: “La grande domanda è, perché?”
“Huh?” Johnson disse, strizzando gli occhi e guardandola.
“Beh, innanzitutto, c’è la questione del movente. A quanto sembra, la polizia non ha trovato alcun collegamento tra le vittime. Questo significa che non ci saranno altri omicidi, o che ha appena cominciato?”
Riley si protese in avanti nel sedile e disse: “Ma più di questo, perché qualcuno dovrebbe prendersi la briga di uccidere una persona in questo modo particolare? Lei stesso ha detto che l’elettricità è piuttosto difficile da usare per uccidere qualcuno. Questo non è esattamente utile. Ci sono molti modi più facili di uccidere la gente.”
Poi, guardò Johnson negli occhi e disse: “Immagino che quello da chiedere sia, quale è l’ossessione del killer? Che cosa la scatena? Perché è ossessionato dall’elettricità?”
Johnson sembrò piuttosto perplesso. Infine, disse: “Beh, ovviamente, non abbiamo ancora dati a sufficienza per saperlo.” Poi, mise le mani dietro la testa e si appoggiò allo schienale del sedile, e guardò fuori dal finestrino.
Riley tentò di non fissare il suo nuovo partner.
Dati? lei pensò.
Johnson pensava davvero che potessero entrare nella mentalità del killer usando dei dati?
La stessa Riley si era connessa con molte menti criminali, ma sempre sfruttando il puro istinto intuitivo. La sua capacità era già obsoleta? Johnson aveva ragione a pensare che i semplici numeri e le statistiche potessero rivelare la personalità di un killer?
Forse è persino più intelligente di quanto sembri, pensò.
Fu quasi un volo di quattro ore da Quantico all’aeroporto di Provo, Utah. Appena oltrepassarono gli Appalachi, Riley iniziò ad annoiarsi davanti alla monotonia del paesaggio del Midwest e si appisolò di quando in quando.
*
Riley fu colta da uno strano e glaciale senso di déjà vu, mentre chiudeva le manette dietro la schiena dell’assassino.
Questo è già successo prima, lei pensò.
Ho fatto esattamente la stessa cosa prima.
Poi, l’uomo che stava arrestando voltò la sua faccia infantile verso di lei, e sorrise con un’espressione di puro male.
“Buona fortuna” mormorò.
Con un violento sussulto, Riley ricordò.
Larry Mullins!
Non solo stava arrestando questo ripugnante mostro assassino di bambini per la seconda volta, ma lui la stava deridendo esattamente come aveva fatto la prima volta.
E, ancora una volta, allungò una mano sulla sua Glock.
Si aspettò che Crivaro la toccasse calorosamente sulla spalla, così come aveva fatto l’ultima volta che era successo questo.
Invece, gli sentì dire: “Va’ avanti. Abbiamo commesso un errore l’ultima volta. Uccidilo pure. È l’unico modo per sbarazzarsi di quel bastardo. Se non lo fai tu, lo farò io.”
Riley afferrò l’uomo ammanettato per la spalla e lo fece girare, per fare in modo che la guardasse. Poi, estrasse la pistola e gli sparò un singolo colpo proprio in mezzo al petto a bruciapelo. Percepì un’ondata di soddisfazione, mentre quello crollava a terra. Ma quando lo guardò, il suo corpo e il suo viso subirono una nauseante trasformazione.
La persona che giaceva ai suoi piedi non era più il mostro tracagnotto e con il viso infantile, ma una ragazza innocente. Aveva gli occhi spalancati, e la sua bocca si muoveva silenziosamente, mentre esalava gli ultimi respiri. I suoi occhi puntarono Riley, con un’espressione di terribile tristezza, e poi restò completamente immobile.